giovedì 12 febbraio 2009

I CANONI DELLE CASE POPOLARI


di Claudio Simonetti*

Tolentino - 12/09/2009 - La decisione annunciata oggi del Presidente della Giunta Regionale Spacca di bloccare gli aumenti dei canoni delle case popolari, giunge quanto mai opportuna ed è destinata a portare un po’ di serenità fra gli stessi assegnatari degli alloggi, per lo più pensionati e comunque titolari di redditi bassi.

L’aumento delle rette di affitto da parte dell’ Ente regionale per l'abitazione pubblica, al di là del fatto che sia intervenuto in seguito a provvedimenti di legge, è apparso del tutto punitivo in quanto praticato in modo indiscriminato, senza tener conto, cioè, delle diverse posizioni economiche degli assegnatari, e per il fatto di essere intervenuto in un periodo di profonda crisi che sta particolarmente colpendo i percettori di redditi bassi e fra questi, i pensionati.

Va sottolineato che gli incrementi, modesti, registrati dalle pensioni con l’inizio dell’anno, verrebbero fagocitati, in tutto o in gran parte, dall’incremento degli affitti.

Trova a mio avviso profonda giustificazione la reazione degli inquilini e il sostegno agli stessi assicurato dalle organizzazioni sindacali. Ritengo che anche le forze politiche debbano intervenire, nel modo più concreto, a sostegno dei redditi più bassi.

Un approfondimento delle diverse situazioni reddituali degli assegnatari e un incremento dei canoni, più contenuto e comunque rapportato al parametro Isee di ogni alloggiatario, potrebbe essere una soluzione adeguata.

Sono convinto che una presa di posizione forte dell’Amministrazione comunale di Tolentino e degli altri comuni e di quella provinciale sia destinata a produrre effetti ancora più positivi per quanti stanno affrontando con difficoltà ma dignità l’attuale grave congiuntura economica.

Segretario PS Tolentino*



1 commento:

  1. Desidero approfittare dell’intervento di Claudio per esprimere una mia opinione sul tema delle case popolari ritenendolo fondamentale per una nuova politica sociale.
    Su questo argomento penso che i socialisti dovrebbero fare sentire maggiormente la propria voce con proposte innovative che tengano conto dei cambiamenti sociali in corso.

    Nell’economia di una famiglia la voce dedicata alla casa , che si tratti di affitto o di mutuo per l’acquisto, è una delle più importanti.
    Si dovrebbe perciò spendere più danaro pubblico per la costruzione di case popolari – che non vuol dire degrado o squallore come spesso è accaduto in Italia – ritenendo che la casa di proprietà sia spesso un lusso per pochi o addirittura poco conveniente. Al di la di osservazioni di carattere economico- speculativo sulla voce casa, dovrebbe essere una scelta dei cittadini decidere se comprarne una o affittarla.
    L’organizzazione del lavoro impone ed imporrà ad un soggetto, durante la vita lavorativa, di spostare la propria residenza in luoghi o addirittura nazioni diversi da quelli di origine. Se vogliamo contenere il costo del lavoro e dare la possibilità a chi è costretto per vivere ad affrontare un cambiamento lo dobbiamo sostenere dandogli la possibilità di trovare locazioni pubbliche a costi decenti.
    Se io volessi trasferirmi per opportunità di lavoro per esempio a Milano l’affitto di un’abitazione inciderebbe per almeno € 1000 al mese. Se sono fortunato nella ricerca.
    Potrebbe essere interessante dedicare parte delle locazioni pubbliche a questo scopo, dando a chi si muove per lavoro una casa “temporanea”.

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