venerdì 27 febbraio 2009

Caro Marco, pronti a un patto sulla libertà

• da La Repubblica - ed. Firenze del 26 febbraio 2009, pag. VII
dalla Rassegna Stampa di www.radicali.it

Caro Marco,

benvenuto in Toscana, una terra che ha fatto della libertà un valore cui ispirarsi. Come voi. Qui, per la prima volta nella storia, sono state abolite la pena di morte e la tortura. Il 30 novembre 1786. Una ragione di più per difendere e promuovere i diritti fondamentali di ogni donna e di ogni uomo, ovunque siano nati ed ovunque vivano. E' alla 'libertà' che ci richiameremo guardando alle prossime elezioni europee. Noi siamo pronti. Pronti a mettere in campo una proposta rivolta alla sinistra democratica e liberale, federalista ed ecologista che sia un segno di novità in questa Italia dal bipolarismo coatto, incerta nell'affrontare la crisi economica, prigioniera dell'ortodossia pontificia sulle grandi questioni etiche, ferma sui diritti di terza generazione. Coalizzare queste forze per rendere l'Italia un paese più civile e più libero. Questo il nostro obiettivo. Da condividere con chi, come voi, combatte da sempre su questa difficile frontiera. Un patto che promuova diritti sociali e diritti civili, che si fondi su 'merito, rigore ed inclusione', che guardi ad un nuovo Statuto del Lavoro a protezione delle migliaia di precari che non godono di nessuna tutela, che garantisca l'antico motto 'libera Chiesa in libero Stato', che si ispiri al rigore ed alla responsabilità, a cominciare dalla difesa e dalla applicazione della nostra Costituzione in tutte le sue parti.
Se la sinistra riformista non impone queste priorità, l'Italia sarà meno libera, meno giusta, più povera.

Ciascuno di noi dovrà rinunciare ad una parte della propria sovranità per far vincere questa idea di futuro. Noi siamo pronti.

Riccardo Nencini



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