mercoledì 20 gennaio 2010

*Un vero Progetto Riformatore: RILANCIARE LA ROSA NEL PUGNO !!* - di Pier Paolo Segneri

Date: Wed, 20 Jan 2010 09:18:50 +0100

"Progetto riformatore"


La politica italiana ha davanti a sé due strade. C'è quella
proveniente dall'istinto e dal Potere fine a se stesso, che asseconda
e stimola la pancia del Paese. E c'è quella dell'intuito,
dell'intelligenza, della riflessione ragionata, del dialogo e,
soprattutto, della concretezza.

La prima gioca tutto sui respiri
cortissimi, sul mordi e fuggi, sulla fretta dei tempi televisivi,
sugli slogan rapidi e insulsi, sugli scontri gridati e sulle passioni.
La seconda, al contrario, si realizza nel tempo, si costruisce a
fatica, si elabora insieme agli altri, si nutre di pensiero e di
parola, si rafforza nell'urgenza, che è cosa diversa dalla fretta.

Lancio da queste colonne, perciò, l'idea di un "Progetto riformatore":
aperto, inclusivo, dinamico, in divenire e rivolto soprattutto ai
trentenni. Se la memoria è viva, ognuno contribuisca con le idee per
il futuro.

Purtroppo molti (ma per fortuna ci sono notevoli eccezioni) di coloro
che hanno oltre quaranta anni di età sembrano ancora inchiodati ai
vecchi schemi ideologici del Novecento, ragionano e pensano secondo
vecchie strutture tipiche di un sistema politico ormai superato, sono
troppo coinvolti emotivamente da rivalse e rancori personali, si
portano appresso acredini, incomprensioni e nostalgie del passato.

Ci sono diverse spinte riformatrici, invece, che provengono da ogni
parte d'Italia e che meritano il nostro ascolto e la nostra lettura. E
che sia una lettura politica.

Ebbene, al di là delle parti in gioco, dei partiti mass-mediatici e
della partitocrazia dominante; al di là delle ideologie ormai defunte
e del potere fine a se stesso; al di là dell'età o della generazione
di appartenenza; noi trentenni di questo 2010 abbiamo la
responsabilità civica, civile e storica di rispondere alle urgenze,
alle richieste e alle parole, interiori ed esterne, che ci spronano a
cambiare questo assurdo sistema fatto soltanto di pregiudizi e di
pregiudiziali. Senza meriti, senza sbocchi, senza futuro.

La domanda è: siamo disposti ad essere speranza per gli altri? Siamo
pronti a metterci in gioco in prima persona? Siamo disponibili a
costruire un "progetto riformatore" per il nostro Paese? Lanciamo
insieme un "Progetto riformatore" per i prossimi anni.

Riforma della legge elettorale in senso maggioritario e uninominale,
riforme istituzionali per un federalismo italiano ed europeo,
presidenzialismo controbilanciato da un Parlamento ricondotto a una
dignità propria e al suo ruolo precipuo, riforma per una Giustizia
giusta, legalità e legalizzazione.

Ci sono sentimenti e ragioni che ci spingono a ritrovare ciò che di
più caro e di antico, quindi di più nuovo, la politica italiana abbia
espresso negli ultimi quindici anni: il progetto di rinnovamento
politico siglato da un patto tra generazioni diverse. Mi riferisco al
progetto politico della Rosa nel Pugno, che per primo individuai come
una felice intuizione e descritto nel pamphlet intitolato "La Rosa è
nel Pugno". Proposi il progetto a Marco Pannella, che lo capì, lo fece
proprio e lo realizzò. Purtroppo, almeno all'epoca, senza di me, senza
il mio apporto diretto e senza coinvolgermi nella costruzione. Che
infatti cadde. Ma il progetto non è mai fallito.

Mi riferisco al progetto laico, nonviolento, liberale, socialista,
radicale e libertario della Rosa nel Pugno. Ma adesso basta con questo
ripetere sempre le stesse parole del Novecento: il progetto
riformatore è anche riforma del linguaggio e delle parole per
restituire forza alla "parola". A cominciare dalla parola data. E se
affermo che il "Progetto riformatore" coincide con il progetto della
Rosa nel Pugno, non lo dico e non lo scrivo perché si tratta di una
idea che il sottoscritto intuì e promosse in tempi non sospetti, prima
degli altri. Ma perché bisogna unire le forze. E non disperderle.
Anzi, favorire il dialogo, la reciprocità, l'elaborazione politica.
Dunque, culturale.

Ci sono tutti i presupposti ideali e concreti per smuovere una
situazione politica ormai miseramente incancrenita nelle vecchie
logiche di quel Potere dominante e non democratico che pervade i
partiti e le istituzioni.

Ci sono tempi, come oggi, in cui è soltanto la forza dell'esempio che
può avviare, da subito, un serio cambiamento della politica,
dell'attuale classe dirigente, dell'intero sistema partitocratico. Ma
ci vuole coraggio. Servono persone oneste e leali a cui affidare "il
nuovo possibile". E non è necessario che abbiano trenta anni
all'anagrafe.

Quando il filosofo Guido Calogero divenne direttore di Panorama
rilanciò il tema della doppia tessera: quella radicale e quella degli
altri partiti. A distanza di decenni, è ancora un tema centrale da
dover discutere più approfonditamente e da adottare secondo l'idea di
una nuova forma-partito. Infatti, la doppia tessera è una possibilità
ancora in uso. Anzi, va rilanciata. E' questa l'attualità della Rosa
nel Pugno, cioè di un progetto riformatore a cui si potrebbe aderire
con la doppia tessera.

Ci sono venti di libertà e di tolleranza, di giustizia e di
uguaglianza che soffiano dentro le stanze chiuse e stantie del
Palazzo. Ci sono lotte nonviolente, democratiche e riformatrici che,
dopo un troppo lungo inverno, aspettano il fiorire della Rosa nel
Pugno. Non possiamo più rimandare a domani. Ritorniamo ad essere
quello per cui ci siamo sempre battuti, battiamoci per quello in cui
abbiamo sempre creduto.


PIER PAOLO SEGNERI

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www.partitosocialista-mc.org
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