martedì 5 gennaio 2010

*LETTERA APERTA ALLA DIRIGENZA DEL PSI E AI COMPAGNI SOCIALISTI*

MARIO PATRONO: LETTERA APERTA ALLA DIRIGENZA DEL PSI E AI COMPAGNI SOCIALISTI

Roma, 4 gennaio 2010

• da Mario Patrono, del Consiglio nazionale PSI e della Direzione di Radicali Italiani, già componente del *CSM*

Cari compagni,

*le elezioni per il rinnovo dei Consigli e dei governi regionali, che abbiamo ormai a distanza di tre mesi da oggi, vengono a cadere in una situazione di crisi strutturale della democrazia nel nostro Paese, una situazione che deve ritenersi anche all'origine, a me sembra, di quel grave spaesamento che attanaglia da tempo le dirigenze politiche dei maggiori partiti.

La crisi della vita democratica è sotto gli occhi di tutti. Lo spazio di democrazia nella vita interna dei partiti è pressoché inesistente. Il sacrosanto diritto dei cittadini di scegliere attraverso il voto alle elezioni politiche i loro rappresentanti è ormai azzerato. Lo stesso istituto referendario, grazie al quale è stato possibile, dalla metà degli anni '70 alla metà degli anni'80, condurre in porto grandi battaglie di libertà, è stato di fatto svuotato nel suo valore di strumento capace di affermare brucianti istanze della società anche a dispetto di una politica illiberale e repressiva dei partiti. La penetrazione diffusiva dei partiti interessa ormai l'intero apparato amministrativo: dai vertici della dirigenza pubblica giù giù fino ai direttori di una qualsiasi Asl e alle Comunità montane.

Ancora. La lunghezza dei processi è diventata intollerabile e configura il nostro Paese come uno Stato senza diritti: proclamati, si, ma non protetti da un sistema giudiziario che funzioni.

Di fronte a questa situazione, che finisce per mettere a repentaglio conquiste storiche del movimento socialista, radicale e liberale in tema di diritti civili, oltre che per intralciare una linea di progresso su temi come il testamento biologico, la libertà di ricerca scientifica, le unioni civili, occorre che la dirigenza del PSI compia un atto di lungimiranza e anche – perché no? – un atto di coraggio politico. Il coraggio dovrebbe consistere nello "smarcarsi" da un sistema di partiti autoreferenziale e senza progettualità, se non quella di spendersi nell'attivare una compressione delle energie democratiche di una società sempre più libera e consapevole dei propri diritti.

La lungimiranza, a sua volta, dovrebbe tradursi nel recupero di una tradizione di alleanza fra socialisti, radicali, liberali ed altre forze laiche ed ambientaliste che possa dare voce ai problemi reali del Paese. Uno è il mercato del lavoro, oggetto in questi anni di cambiamenti rabberciati, che hanno prodotto unicamente una giungla in cui i più deboli, i giovani soprattutto, sono oggetto di sopraffazione di cui nessuno sembra curarsi. Ridefinire la "questione lavoro" dovrebbe essere un imperativo per ristabilire quel patto sociale fra le generazioni che è alla base di ogni comunità. Anche l'emergenza ambientale ha ricevuto dai maggiori partiti una attenzione del tutto inadeguata.

*L'incapacità da parte di entrambe gli schieramenti di affrontare una politica che fosse capace di recuperare un più equilibrato rapporto con i nostri territori ha condotto, per esempio, alla scelta scriteriata di andare incontro alle necessità dei soli costruttori. La devastazione dei nostri territori, provocata da una cementificazione selvaggia, ha determinato risultati tali da trasformare terreni di estensione pari a regioni grandi come il Lazio o l'Abruzzo da agricoli a edificabili. Il tutto senza alcun riguardo per l'esigenza abitativa che in realtà è un altro dei drammatici problemi di questo Paese.*

Affinché tutta questa serie di problemi possa avviarsi a soluzione in un'ottica di profondo cambiamento dello Stato, dei partiti, del livello di libertà individuale e di qualità democratica, faccio appello alla dirigenza del PSI, ma anche a tutti i compagni socialisti, perché valutino l'opportunità di avviare, fin da adesso e cioè fin dalla imminente scadenza elettorale, un processo di svolta sotto il segno del garantismo individuale e sociale, dell'ambiente e della legalità democratica; e di avviarlo, come si fece ai tempi della Rosa nel Pugno, insieme ai radicali, agli ambientalisti e ai laici di questo Paese, in particolare attraverso la presentazione di liste socialiste, unite "in coalizione" con la Lista Bonino-Pannella a sostegno di candidati autonomi alla Presidenza delle regioni.

*MARIO PATRONO*

*PS.. vi prego di inviarmi in ogni caso le vostre impressioni, eventualmente anche lasciando un Commento a questo Post*

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