sabato 2 gennaio 2010

*CRAXI, DIECI ANNI DOPO: UN DEBITO DA SANARE ANCHE DA PARTE DEL COMUNE DI CIVITANOVA MARCHE*

*LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, PIERPAOLO BORRONI, ED AL SINDACO DI CIVITANOVA MARCHE, MASSIMO MOBILI*

*Craxi, dieci anni dopo. Un debito che è tempo di sanare anche a Civitanova Marche.*


Dieci anni sono un'epoca, sono il terrorismo che irrompe sul mondo, sono l'America di un presidente nero, sono la crisi globale, sono la Cina, l'India e il Brasile. In dieci anni l'Italia non ha ancora deciso chi è stato Bettino Craxi. Lo ha lasciato appeso al dileggio di un ricordo obliquo, oscillante fra statista e avventuriero; e la sua Tunisia si è scissa fra la terra dell'esule e il rifugio del latitante.

Ora, scrive Fabio Martini sulla Stampa, sembra certo che il 19 gennaio 2010 - dieci esatti dalla morte di Craxi - arriverà un segno dal Colle più alto. Forse allora, con le parole di Giorgio Napolitano, il dilemma sarà finito. Dopo Ciampi, Violante, D'Alema, Casini, Fassino, Veltroni e, persino, Francesco De Gregori, sarà la Repubblica Italiana a salutare con rispetto un suo figlio illustre.

Il prossimo 19 gennaio potrà così essere il giorno in cui si ridisegnano 15 anni di storia italiana, e si riabilitano i partiti che hanno costruito ciò che siamo. Tra le righe, apparirà chiaro anche ciò che un Presidente della Repubblica non può dire: se Craxi è uno statista, allora sono uomini piccoli o in malafede coloro che lo hanno crocifisso e perseguitato.

Il 19 gennaio del 2000 Craxi morì da solo.

Il risultato, per loro, è stato molto deludente: senza le idee e i consensi socialisti e laici, la sinistra si è snaturata ed è politicamente perdente da 15 anni.

Tra le sue tante vicissitudini, gli errori e le divisioni, il socialismo italiano ha sempre precorso i tempi e anticipato le scelte che hanno fatto grande l'Italia. Da Turati a Rosselli, odiati non solo dai fascisti ma soprattutto dai massimalisti e dai comunisti, a Saragat e Nenni, fino al Psi che con Craxi sceglie definitivamente di tagliare i ponti con le parole d'ordine della sinistra conservatrice.

Oggi Craxi non è tanto un nome da riabilitare ma un politico di cui cogliere l'incredibile modernità. Oltre ai temi più strettamente politici e di riforma costituzionale, si pensi alla sua idea di partito: idee, programmi e riforme invece che etichette come destra, sinistra, laici e cattolici, progressisti e moderati. Pragmatico, decisionista, post-ideologico: nei suoi anni questi pregi erano insulti, come sempre accade agli anticipatori.

Dopo 10 anni, il suo "partito dell'avvenire", concreto e animato da nuove idee e nuove generazioni, è ancora da fare.

È il debito che l'Italia migliore ha con Craxi e che è davvero giunto il momento di sanare.

ALLO STESSO MODO E *PER TUTTE QUESTE RAGIONI* ANCHE IL COMUNE DI CIVITANOVA MARCHE HA UNA REITERATA PROMESSA DA RISPETTARE.

Da Brini a Marinelli, da Borroni a tanti altri esponenti dell'attuale Governo cittadino, negli scorsi anni, si sono, pubblicamente, impegnati ad INTITOLARE A BETTINO CRAXI UNA VIA DI CIVITANOVA MARCHE.

I SOCIALISTI CHIEDONO LORO DI FARLO, PER OVVI MOTIVI, PRIMA DEL 19 GENNAIO.

LO FACCIA IL SINDACO MOBILI, COM'E' NEI SUOI POTERI E COME HA FATTO IL
SINDACO DI MILANO, LETIZIA MORATTI, OPPURE, MEGLIO ANCORA, LO FACCIA IL PRESIDENTE BORRONI ISCRIVENDO LA QUESTIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO DEL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE IN MODO TALE DA FAR PRONUNCIARE ANCHE "QUESTO" CENTROSINISTRA PRESENTE IN CONSIGLIO.

In attesa di urgente riscontro, inviamo i più cordiali saluti.

Civitanova Marche, li 2/1/2010

Ivo Costamagna
(Consiglio Nazionale e Segretario Provinciale PSI Macerata)

Augusto Frinconi
(Già Sindaco di Civitanova Marche e Presidente cittadino PSI)

Giovanni Garofolo
(Segretario Cittadino PSI)


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