domenica 19 luglio 2009

*TORNA IL "MACIGNO" DELL'ESTATE 1992- TOTO' REINA: "AD UCCIDERE FALCONE E BORSELLINO FURONO... PEZZI DELLO STATO"

Viene fatta passare come una notizia tra le altre, tra un'esternazione
della Serracchiani ed una predica di Bondi, attutita anche dai 40
gradi di questa torrida estate, eppure per chi, come noi, non accetta
l'imperante "damnatio memoriae" e' una dichiarazione che fa tremare i
polsi e ci riporta al vero "atto di nascita" della, ormai famigerata,
Seconda Repubblica: le stragi di Capaci e quella di Via Amelia, la
morte di Falcone e Borsellino.
Mi riferisco alla dichiarazione odierna di Toto Reina attraverso il suo legale:
"I MANDANTI DI QUELLE STRAGI SONO PEZZI DELLO STATO".

Dichiarazione tutta da verificare naturalmente ma che non puo' essere
quasi... "occultata".

Quella sera di fine Maggio 1992 ero a Roma, quale Delegato del
Consiglio Regionale delle Marche, per partecipare all'elezione del
nuovo Presidente della Repubblica.
Il giorno dopo la maggioranza di Pentapartito (DC-PSI-PSDI-PRI-PLI),
uscita confermata dalle Elezioni Politiche del 5 Aprile, AVREBBE
ELETTO ARNALDO FORLANI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E, DOPO 10 GIORNI,
BETTINO CRAXI SAREBBE STATO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.
Nel tardo pomeriggio, quando si diffuse la notizia del massacro di
Capaci, ero al Foro Italico ad assistere ad una partita degli
Internazionali di Tennis.
Fummo tutti convocati con urgenza ad una riunione immediata del Gruppo
Socialista (185 tra Deputati, Senatori e Delegati Regionali).
Inizio' quella che, da allora, ho definito come la "NOTTE DELLA REPUBBLICA".

Inutile, almeno in questa sede, ripercorrerla nei tanti particolari,
nelle decisioni prese e poi cambiate, negli interminabili incontri,
nei tragici errori commessi.

Per la Storia, quella scritta dai "vincitori" (o presunti tali), conta
solo la decisione finale. E la decisione, presa all'alba poco prima
dell'inizio della Seduta congiunta del Parlamento per la settima
votazione (era sufficente la maggioranza semplice), dal Gruppo del PSI
(contrario il solo De Michelis e la sua componente) d'intesa con lo
stesso Forlani ed il Gruppo della DC, fu quella di... ACCETTARE LA
PROPOSTA, AVANZATA NELLA NOTTE DALL'ON. LUCIANO VIOLANTE, A NOME DEL
GRUPPO PCI-PDS, DI CONVERGERE TUTTI, CON UN VOTO PRATICAMENTE UNANIME
(..."FORTE RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE..."), SUL NOME DEL
NEOELETTO PRESIDENTE DELLA CAMERA, OSCAR LUIGI SCALFARO.
Bettino Craxi lo defini' un suo "fidato collaboratore, per quattro
anni Ministro dell'Interno mentre lui era Presidente del Consiglio",
Arnaldo Forlani addirittura un suo "amico da sempre apparenente alla
sua corrente all'interno della DC".

Come andarono poi le cose lo sapete tutti (a partire dalla Presidenza
Amato...) e molti di voi, come me, lo ha vissuto sulla propria
pelle... non solo politica.

Non ebbi il "coraggio", per quel pochissimo che avrebbe contato, anche
per la fiducia totale che avevo per Craxi, di dire pubblicamente,
nella riunione del Gruppo, che, forse per la prima volta, mi avevano
convinto di piu' le ragioni contrarie portate, tenacemente, da Gianni
De Michelis. Mi limitai a farlo nell'urna votando... Giuliano
Vassalli.

Mi fermo qui, per ora.
Vi rimando alla lettura di un pamphlet, purtroppo semiclandestino,
scritto da Claudio Martelli alcuni anni dopo:
"UCCISERO FALCONE E LA DEMOCRAZIA"...............................


Ivo Costamagna


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www.partitosocialista-mc.org
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