giovedì 30 luglio 2009

*AI S O C I A L I S T I* di Marco Di Lello

Care compagne e cari compagni,

riprendo posto alla tastiera del mio pc perchè avverto il bisogno di
condividere alcune riflessioni, convinto che coloro che sono
socialisti, che sentono di appartenere ad una comunità in questi anni
vilipesa ed emarginata, sottoposta ad ogni sorta di aggressione, devono
rendersi conto che siamo giunti ad un abbrivio nel quale le
proposizioni, gli scenari che si vogliono immaginare devono
necessariamente misurarsi con lo stato delle cose. Mai come oggi, è
necessario che si coltivi al nostro interno il seme dell'unità e della
solidarietà.

I mesi che verranno saranno decisivi: ci diranno cioè se il nostro
partito, la nostra piccola ma orgogliosa comunità saprà compiere le
scelte che ci attendono e che potranno costituire un ideale blocco di
partenza per il rilancio e l'affermazione dei nostri valori in un
contesto più allargato e con l'obbiettivo puntato verso il futuro.

Per presentarsi a questi appuntamenti è necessario che si concretizzi
e si renda apprezzabile l'esigenza dell'unità e della solidarietà tra
di noi, cercando si superare divisioni che più spesso appaiono dettate
da
un eccesso di passione, altre volte, lo dico con rammarico, da mera
strumentalità.
In gioco c'è la concreta possibilità di costruire la sinistra
riformista del futuro. La pietra d'angolo di questo edificio,
l'essenza di ciò che andremo ad edificare sarà costituito anche e
soprattutto dal portato della nostra storia e dei nostri valori al
netto delle
ingiustizie patite ma anche dei molti errori compiuti.
Solo muovendo da tale consapevolezza il nostro partito potrà riprendere
il ruolo che altrove, nel mondo ed in Europa è riconosciuto ai socialisti.
Esistono le condizioni per fare si che ciò accada. Indugi,
recriminazioni o improvvisati auto da fè rischiano unicamente di
portare acqua a chi lavora per altri obbiettivi che confliggono
nettamente con la missione che ci siamo dati.

Tra di noi capita spesso di dividersi sul giudizio verso il Psi degli
anni '80-90: credo non basterebbero le pagine di Facebook o del blog
per contenere la discussione ma credo utile sottolineare qui che, al
di là delle diverse valutazione l'esperienza che ha portato allo
scioglimento del più antico partito d'Italia sia stata determinato
molto anche da una mancanza di solidarietà di quel gruppo dirigente:
il germe della divisione, da sempre presente nella storia della
sinistra, da quel momento si è radicata ancor più in chi di quella
storia è stato protagonista.
E' essenziale che, al contrario, anche coloro i quali sentono con
enfasi maggiore l'orgoglio di un' appartenenza, scelgano di
contribuire, pur nella diversa sensibilità che contraddistingue le
loro
opinioni, ad un processo che assume in sé tutti le caratteristiche che
potranno vedere i socialisti attori protagonisti e non certo
comprimari o figuranti.
Tutto questo sarà possibile solo sotto il segno dell'unità,
indispensabile perchè il cammino intrapreso è irto di trappole e
ostacoli: maggiore sarà la nostra unità, maggiori saranno le
possibilità di aggirarli.

Se ciò, disgraziatamente, non dovesse sostanziarsi il destino della
nostra comunità sarà una marginale e sterile autoreferenzialità,
offensiva nei confronti di una storia che resta straordinaria.

MARCO DI LELLO


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www.partitosocialista-mc.org
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