venerdì 31 luglio 2009

*REGIONE TOSCANA: POLEMICHE IN SINISTRA e LIBERTA' PER IL SI SOCIALISTA ALLA NUOVA LEGGE ELETTORALE REGIONALE CHE PREVEDE LO SBARRAMENTO AL 4%*

*Toscana, arriva il quorum al 4%.
Polemiche in SeL per il sì Socialista*

SINISTRA - Il Consiglio regionale, con i voti di Pd, Pdl e del partito
di Nencini, ha approvato la riforma della legge elettorale. Lanfranco
Turci: «Il mio segretario assesta un colpo mortale a Sinistra e
libertà». I Verdi: «Ora spieghino le loro motivazioni».

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31/07/09 - Alla fine il monolite bipartisan composto da Partito
democratico, Popolo della libertà, Alleanza federalista e Partito
Socialista l'ha spuntata. Ieri il consiglio regionale della Toscana ha
approvato a maggioranza il maxiemendamento sulla legge elettorale. La
nuova normativa prevede la riduzione del numero dei consiglieri
regionali da 65 a 55, una soglia di sbarramento al 4 per cento e
l'applicazione del metodo d'Hondt, cioè la ripartizione dei seggi che
premia i partiti maggiori. Inoltre, c'è l'incompatibilità tra le
cariche di assessore e quella di consigliere e la possibilità di un
listino regionale che permette di presentare fino a 5 candidati fissi
in ogni circoscrizione.

Hanno votato a favore Pd, Ps e i gruppi di centrodestra. Contrari Udc,
Verdi, Sd, Pdci, gruppo misto, Rifondazione comunista. I partiti
minori si sono opposti presentando numerosi emendamenti e provando a
fare ostruzionismo. La maggioranza, con l'appoggio del Pdl, per questo
ha presentato un maxiemendamento che ha permesso di arrivare al voto
finale.

Al centro del caso, che vede i Socialisti votare in sintonia con Pd e
Pdl, la posizione del presidente del Consiglio regionale, carica
ricoperta fin dal 2000 da Riccardo Nencini. Segretario nazionale di un
partito che partecipa al progetto politico nazionale di Sinistra e
libertà, in Toscana "cede" all'offerta di una personale rielezione
sicura nella lista vicina al Pd, Toscana democratica.

E vota una legge che taglia le gambe alle aspirazioni di SL di
rieleggere rappresentanti nel futuro Consiglio. «Il voto dei
socialisti toscani a favore della nuova legge elettorale regionale con
lo sbarramento al 4% è un fatto di gravità eccezionale - ha affermato
Lanfranco Turci, membro della segreteria del Ps -, perché avalla una
legge che è peggio del porcellum di Calderoli.

Il segretario nazionale Nencini smentisce la linea decisa all'ultimo
Consiglio nazionale del partito e assesta un colpo micidiale al
progetto di Sinistra e libertà». Quindi, fuoribondo, annuncia:
«Rassegno le mie dimissioni dalla segreteria nazionale del Ps per non
restare a fare da copertura di una linea politica ondivaga». Fabio
Roggiolani, consigliere regionale verde, attacca: «Una legge
liberticida.

Con i socialisti toscani sospenderemo ogni rapporto di coalizione.
Stiamo anche valutando se promuovere tre referendum su Statuto,
nucleare e reintroduzione delle preferenze». Giudizio «estremamente
negativo» anche dal capogruppo del Sole che ride Mario Lupi: «In
Toscana il centrosinistra governa da quindici anni e non abbiamo mai
avuto problemi tali da compromettere i nostri rapporti politici».

E ora Sinistra e libertà? «Il progetto va avanti. Sta ai socialisti
spiegare le loro motivazioni ».

Il governatore Claudio Martini si è detto convinto che il pluralismo
di voci non mancherà. «Ho già lanciato alla sinistra e alle forze
della maggioranza - ha detto - una proposta per aprire da settembre un
cantiere di lavoro per costruire le condizione politiche di una
rinnovata coalizione per la prossima legislatura». Intanto, il
bipartitismo coatto s'è impossessato anche della Toscana.

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www.partitosocialista-mc.org
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