giovedì 4 dicembre 2008


PD: RUTELLI A VELTRONI,
MAI IN PSE NEANCHE COL TRATTINO!

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03/12/2008 - Si complica la possibilita' di trovare una soluzione sull'intricata questione della collocazione internazionale del Pd prima della riunione della direzione del 19 dicembre. E l'eventualita' che il Pd possa siglare un patto federativo con il Pse si fa piu' lontana. Francesco Rutelli, che dopodomani sara' a Bruxelles all'appuntamento del Pde, ha scritto al segretario Walter Veltroni e messo nero su bianco come la pensa, ribadendo il suo no non solo all'ingresso del Pd nel gruppo dei socialisti, ma anche qualsiasi forma federativa, con o senza trattino. A quanto si apprende, nella lettera - il cui senso e' stato anticipato ieri dalle parole di Gianni Vernetti, "il gruppo del Pse puo' cambiare nome chiamandosi gruppo dei socialisti e dei democratici europei ed accogliere nuove forze, ma per noi non va bene, non abbiamo sciolto la Margherita per finire nel Pse" - Rutelli pone il niet senza appello ad ogni collegamento del Pd con il Pse. E fa sapere che a Bruxelles, dopodomani, contrariamente a quanto ha fatto Fassino in nome degli ex Ds, non firmera' quale ex Margherita il manifesto elettorale del Pde.


2 commenti:

  1. Credo che l'esistenza di "questo" PD possa considerarsi conclusa.

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  2. Mi dispiace soltanto per quel galantuomo di Gavino Angius che non ha avuto nè la forza ne la coerenza dimostrata da altri compagni, come Lanfranco Turci ,di difendere le ragioni dell'unità dei socialisti e dei riformisti italiani ed Europei.
    Tornare nel PD con la mera illusione di difendere ,dall'interno di quel partito ,il progetto di una casa comune di tutti i socialisti europei è stato un grave errore. Come pure lo è stato quello del congresso della Costituente Socialista di non aver saputo valorizzare il ruolo ed il contributo che Angius avrebbe potuto dare al partito socialista.
    Un dato è certo! Con questo Partito Democratico non può esserci alcuna possibilità per la sinistra riformista italiana. Non esiste una terza via in Europa; ed allora il Partito Socialista faccia ogni sforzo per approfondire il dialogo con tutte quelle forze riformiste che non condividono l'attuale processo "Veltron-Rutell-Fioroniano", a partire dagli ex diessini fuorusciti per non rinunciare al "Socialismo Europeo",per costruire un'alleanza comune su, programmi condivisi, fin dalle prossime elezioni europee.Questo è l'unico modo per far rinascere,con il peso che la storia ci ha assegnato,un grande e moderno partito socialista italiano.

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