mercoledì 24 dicembre 2008

L’ALTRO NATALE: GLI ANZIANI IN OSPEDALE


di Anna Germoni*
Società

(24/12/2008) - C’è in ognuno di noi, un cassetto ben chiuso, in cui si raccolgono i ricordi preziosi. In questi scrigni, nostalgia d’infanzia, legata ai nostri vecchi, con i capelli candidi come neve, che ci hanno accompagnato nel cammino della vita. Gli anziani sono custodi della memoria e fonte di saggezza. Un patrimonio umano e culturale racchiuso in case di riposo, ospizi, cliniche. Vere miniere della società, nell’attesa del risveglio dalla nostra miopia. A San Ginesio, nell’entroterra marchigiano ci sono quindici anziani nella Rsa. L’età media è di 86 anni. Vivono tranquilli ma, sono dimenticati da tutti. Nel corridoio d'ingresso dell’ex ospedale civico, si respira un’aria di varechina. Salgo fino al secondo piano. Le stanze, lucidate e in ordine. La luce del mattino irradia le camere dei degenti. Un raggio di sole illumina la fine della corsia. Quattro vecchine in sedia a rotelle, con le spalle curve e in testa, il velo nero, ascoltano in silenzio la messa. Non si sente un lamento. Attraversando il reparto, tanti letti, con anziani distesi con flebo e ossigeno. Basta un cenno, un saluto, un sorriso. Ti stringono la mano. Le loro dita sono piccole, avvizzite ma trasmettono calore, energia. Chissà, quanto hanno lavorato quelle mani. Esprimono fatica e forza insieme. Gli occhi lucidi, sentimentali e malinconici, appannati dall’età si ravvivano. Per un attimo brillano. Sguardi lucenti, profondi e innocenti come quelli dei bimbi. Poi, un grande sorriso. Un ringraziamento per esser lì, per aver domandato di loro. Nei volti, scavati dal tempo, tracce indelebili degli anni passati via. Ogni ruga è un segno, un ricordo, una vittoria, una sconfitta. Lucrezia, 94 anni, avvolta in un grande scialle verde, è sulla sedia a rotelle a causa di un ictus. ”Sto bene – racconta con lucidità- I miei figli lavorano in azienda. Faticano tanto. Lavorano la terra. Ah, la terra è dura da lavorare. Quando possono, vengono qui. Ho anche due nipoti. Fanno la terza elementare. Sono nonna. Anzi, no…come si dice. Mmm, due volte nonna”. Accanto al comodino, un bicchiere di acqua e due fotografie. Lei, con una torta sorridente. L’altra con la famiglia attorno. Sempre solare. Pietro, 84 anni, occhi neri e sopracciglia come nuvole bianche, prova ad alzare la testa dal cuscino per sussurrare qualcosa. Non ci riesce. Avvicino il mio orecchio alla sua bocca. Mi stringe la mano in segno di riconoscenza e mi bisbiglia: “Ho due figlie. Una è in Sicilia, l’altra è qui. Mi viene a trovare spesso. Ma sono vecchio e sono d’impiccio”. In un altra stanza, da sola, c’è Maria, 87 anni, minuta come una bambolina di porcellana. Testa china sul tavolo. Senza espressione nel volto. Occhi lucidi, offuscati dall’età. Vive ormai in un altro “luogo”. Forse quello della memoria, dei ricordi preziosi della sua vita. Alza il viso lentamente e si gira. Lo sguardo è fisso. Sembra non vedermi. Provo a parlargli. Ma rimane impassibile. Aspetta solo Maurizio, il figlio. Solo con lui, riscopre il suo mondo e il sorriso. Ma il figlio, viene a trovarla solo una volta l’anno. Nella camera accanto, Alfredo, 83 anni, colpito da ischemia. Vive in quel letto da trentasei mesi. Non riesce a parlare. Prova ma, invano. Ha una figlia a Roma, che si ricorda di lui solo nelle festività. In fondo al corridoio, Alberta, 85 anni, capelli lunghi, color cenere, raccolti in una crocchia. “La mensa è buona – dice- Tutti sono buoni qui. Sto bene”. Quando gli anziani non ricevono visite dai familiari, i volontari dell’Unitalsi portano il sogno del Natale e del calore umano nelle stanze dell’ospedale. Piccoli alberi di Natale, caramelle, ninnoli. Qualche volontario il 6 gennaio si vestirà da befana e porterà il carbone ai più brontoloni….Ma tanto amore e rispetto, per coloro che hanno lavorato una vita, affrontando sacrifici e disagi per allevare figli, a volte distratti, ottusi e miopi. Non dimentichiamoli, saremo vecchi anche noi un domani.

Consiglio Nazionale PS*

Direzione Provinciale PS-MC*



2 commenti:

  1. Ottimo articolo,questi sono i momenti dove chi è socialista esprime i suoi valori.
    Complimenti Anna, ricordati che questi sentimenti devono esserci tutto l'anno ,non solamente a Natale.
    Sandro Scipioni

    RispondiElimina
  2. Brava Anna, condivido, davvero, e non solo perche' sono Socialista. Questi sono, anzi dovrebbero essere, VALORI UNIVERSALI COMUNI A LAICI E CATTOLICI, SOCIALISTI E LIBERALI E, FINANCO, AD UNA CERTA DESTRA SOCIALE. So', conoscendoti, che questi sentimenti li pratichi tutto l'anno e non li manifesti solo a Natale. Ti aspetto a Radicofani. Mi piacerebbe farmi intervistare da te. AUGURONI! Rocca di Radicofani, addi 26/12/2008 d.C. GdTj

    RispondiElimina