domenica 2 marzo 2008

Boselli a Genova, 1 marzo 2008

da: www.ilsecoloxix.it

Enrico Boselli
,
leader del Partito socialista, sceglie Genova per dare il via alla campagna elettorale. È un giorno di lutto per la città, stretta attorno ai familiari e ai colleghi di Fabrizo Cannonero, morto ieri in porto per un incidente sul lavoro. In segno di rispetto, Boselli rinuncia quindi a pronunciare il discorso che, nella stessa città di fondazione del Partito socialista (allora Partito dei Lavoratori), avrebbe dovuto dare inizio alla sua corsa elettorale.
Il leader del Partito socialista ricorda i morti sul lavoro: «Omicidi, non morti bianche - precisa - soprattutto quando avvengono in assenza di protezioni». «Sette operai hanno perso la vita nel porto genovese: ma sono in totale più di 5200 le persone morte sul posto di lavoro, dall’aprile 2003 all’aprile 2007». A loro è dedicato «questo primo giorno». Per Fabrizio Cannonero in particolare, bisogna invece «prendere un impegno», che sarà «il primo impegno dei socialisti alla Camera, come al Senato». Boselli lascia quindi il palco a Federico Pezzoli, un giovane operaio dell’Ilva, socialista ed esponente della Fiom: «I lavoratori non lottano più per conquistare le otto ore giornaliere, ma contro la precarietà e l’inoccupazione - ha detto - La scuola pubblica è troppo debole, i salari sono troppo bassi, e ci sono ancora gravi incertezze per il futuro. Che in qualche caso, si chiamano incidenti sul lavoro».
A margine dell’incontro, Boselli ha toccato anche altri temi: la sfida elettorale in generale («da una parte Beautiful, dall’altra l’Isola dei Famosi»), la scuola pubblica, la legge 194. «Dobbiamo spiegare agli italiani - ha detto, parlando con i giornalisti - che la 194 non è la legge che ha introdotto l’aborto, ma quella che ha combattuto e sconfitto l’aborto clandestino»

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