venerdì 6 novembre 2009

SIAMO ANCORA IN TEMPO

SIAMO ANCORA IN TEMPO

di Gerardo Labellarte

Negli ultimi giorni si va diffondendo l’idea che Sinistra e libertà vada ad aggiungersi al lungo elenco di soggetti politici, alleanze, costituenti nate negli ultimi anni a sinistra con grande passione ed entusiasmo e che si sono consumate nel volgere di pochi mesi tra liti e recriminazioni.
Conta poco parlare delle responsabilità: noi socialisti stiamo vivendo in questi giorni con enorme fastidio l’idea di altri di imporci a maggioranza regole, tempi e modi di SEL, cambiando in corsa le carte scritte solo qualche settimana fa a Bagnoli. Ma si può capire che qualcuno possa vivere con analogo fastidio qualche nostro atteggiamento. Non è questo che conta. Quel che conta veramente è capire se possano esserci le condizioni per riprendere, con nuovo vigore, il cammino avviato in occasione delle elezioni europee. Noi socialisti lo riteniamo possibile. Non pensiamo di essere i soli. Oggi Massimo Mezzetti, autorevole dirigente di SD, scrive molte cose condivisibili, non lontane da quelle che noi socialisti diciamo e scriviamo da tempo. Mezzetti si chiede:”Non si è mai voluta prendere in considerazione l’idea di fare di SeL, in una fase intermedia, una federazione di soggetti politici e di nuove soggettività. Dov’era lo scandalo?!? La Linke non è ancora un partito e questo non gli ha impedito di conseguire successi. All’interno di questo percorso alcune forze, già in condizione di farlo, avrebbero potuto avviare un processo di unificazione tra loro e altre avrebbero potuto compiere un processo unitario senza strappi al loro interno. Vale per i Verdi come per i Socialisti. Si è preferito e si preferisce ancora oggi il tutto e subito. Il risultato sarà il poco. Male e tardi. Ci avviamo a dare vita, se mai ci riusciremo, ad un soggetto politico che, dobbiamo essere sinceri con noi stessi, non sarà e, molto probabilmente, non potrà neppure chiamarsi Sinistra e Libertà. Non lo sarà perché il progetto politico di SeL era altra cosa da quello che sta per nascere e al quale, spero di sbagliarmi ma non credo, non sarà consentito l’uso del nome e del simbolo. Poi, se qualcuno vorrà avventurarsi in un lungo contenzioso legale per ritrovarsi a febbraio senza simbolo e nome, si accomodi pure. Torno dunque a ripetere: che natura avrà questo soggetto politico? Quali saranno le sue alleanze? E la sua collocazione europea?”
Le domande che pone Mezzetti sono quelle che da mesi pongono i socialisti ricevendo in risposta silenzio o insulti.
E’ troppo chiedere ai nostri interlocutori di Sinistra (ecologia) e libertà di partire da atteggiamenti di questa natura, ragionevoli e rispettosi e di far maturare i processi con i tempi necessari? E’troppo chiedere di dibattere dei temi che ci dividono (e sono tanti, a partire dalla collocazione europea di SEL, ma non certo solo quella) cercando soluzioni e mediazioni, anziché discutere solo di regole, delegati, organigrammi? Infine, è troppo chiedere a noi e ai nostri aderenti di rilanciare la nostra azione politica rispetto a ciò che già ci unisce ed è stata la ragione della nascita di SeL, penso ai temi legati al lavoro, alla scuola e alla lacità? Se si vuole rispondere a queste e ad altre semplici domande con spirito costruttivo, i socialisti sono pronti. Se la risposta è un invito, cortese ma neanche tanto, a togliere il disturbo, lo faremo. Ma sarebbe una sconfitta per tutti.


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