giovedì 12 novembre 2009

*L'Opinione delle Libertá. Magistratura e risarcimenti: Un Referendum da NON DIMENTICARE - di Mauro Mellini*

Ricorre in questi giorni la data del referendum sulla responsabilità
civile dei magistrati.
Una maggioranza schiacciante degli Italiani si espresse per il SI,
perché anche i magistrati, giudici e
procuratori, fossero sottoposti, come tutti i dipendenti pubblici,
come tutti i professionisti, come tutti gli automobilisti, come tutti,
al principio che chi fa danno deve risarcirlo.
Questo, dissero i cittadini.

Ma all'indomani di quella consultazione, invece di dar corso ad ogni
misura che assicurasse la puntuale esecuzione della volontà popolare,
il Parlamento cedette ad una sorta di arzigogolato ricatto, dando mano
alla redazione di una vera legge-truffa che "regolò" la responsabilità
voluta e
conclamata dal Popolo in modo da restringerla, condizionarla,
"filtrarne" le richieste risarcitorie,
limitare fino ad azzerarne le conseguenze per gli autori dei danni,
metterne a carico dello Stato il pagamento rateizzando ed
escludendone, in caso di recidiva, la rivalsa.

Fautore e regista di questa
pantomima fu Luciano Violante.
Anzi, questo fu il capolavoro della sua carriera di leader del
giustizialismo. Con tale operazione, da una parte, contribuì
all'inganno dell'elettorato portando il Pci
a votare (formalmente) per il SI, cioè per la responsabilità. Poi,
dimostrato ai magistrati che avevano bisogno dei buoni rapporti col
Pci, perché la gente non aveva inteso lasciarsi fuorviare sul voto
dalle loro alte lamentazioni contro l'abrogazione della loro
irresponsabilità, cucinò quel pastrocchio
ingannatore, quella falsificazione del voto dato anche dal suo
partito. Trascinando la Dc sulla stessa strada ed attirandovi anche il
Psi, che pure era, con i Radicali, tra i promotori del referendum.

Così si presentò ai magistrati come il loro "salvatore" (era stato
enfatizzato il "pericolo" di quel "chi rompe paga" a loro esteso). In
nome del salvataggio dei loro quattrini dalle conseguenze delle loro
eventuali
malefatte, Violante ottenne finalmente la saldatura tra l'ala
"oltranzista" e "progressista" dei
magistrati e la maggioranza "corporativa", quella che si mobilitava
solo per questioni di stipendi,
promozioni, sedi e privilegi vari. Una saldatura che suggellò
definitivamente la nascita del partito dei
magistrati.

La classe politica pagò per quella sua dimostrazione di debolezza, se
non proprio di viltà, un prezzo di una pesantezza inaudita: si può
dire che arrendendosi ai magistrati ed all'amico-protettore dei
magistrati, diede essa stessa il segnale del "via" che di lì a poco
fece scatenare "Mani Pulite".

Dell'esito del referendum non resta che un segno: la polizza di
assicurazione, prontamente messa a
disposizione da alcune Compagnie, per i "danni a terzi" dei
magistrati. Oramai una sorta di frode in
assicurazione a copertura di un rischio inesistente: nessun magistrato
ha mai pagato una lira, un
centesimo di euro a quel titolo.

Resta pure la rabbia di tanti innocenti finiti o lasciati in galera
per trascuratezza o asinità. E resta la nostra voglia di capire e di
non dimenticare quel che abbiamo capito di quel voto e del suo
tradimento.

On. MAURO MELLINI

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10 Novembre 2009 - Giustizia

Magistratura e risarcimenti:
Un referendum da non dimenticare

di Mauro Mellini

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http://www.opinione.it/articolo.php?arg=12&art=87065 10/11/2009

E NOI, STATENE SICURI, NON DIMENTICHEREMO.

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Ivo Costamagna
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www.partitosocialista-mc.org
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