domenica 15 novembre 2009

*NENCINI: LA RESPONSABILITA' DEL LEADER*

*LA RESPONSABILITA' DEL LEADER
di Riccardo Nencini
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*15/11/2009 - Il Leader è chi si prende la responsabilità di aprire una
strada e ne assume i rischi su di sé e non li carica su chi gli è vicino.
Un leader non contravviene agli accordi sottoscritti per lisciare il pelo a
chi urla più forte.
Se lo fa, rinuncia al ruolo di guida.
La crisi di Sinistra e Libertà ha una ragione: troppa burocrazia e poca
politica.

Noi non abbiamo mai cambiato idea: SeL non sarebbe mai diventata un partito
perché i socialisti hanno sempre chiarito che si trattava di un'alleanza e
che non avrebbero sciolto il PSI.
Vi è poi una ragione diversa: noi abbiamo mantenuto gli impegni, altri no.
Altri hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per giungere alle elezioni
regionali, che non è segreto e che, se necessario, sarà reso pubblico, e
poche ore dopo hanno cominciato a tradirlo.
Fino ad arrivare al Coordinamento nazionale di SeL dello scorso giovedì,
quando, contro di noi, hanno modificato l'ordine del giorno per l'Assemblea
del 19 dicembre già approvato e discusso la settimana prima.

Una spigolatura. Puglia: il Governatore Vendola ha aperto all' UDC che ha
risposto "no grazie".
Il PD nazionale gli ha chiesto di fare un passo indietro.
SeL è in crisi anche a causa dei suoi comportamenti.
E' mia opinione che la strada maestra, in casi come questo, sia fermarsi a
riflettere coinvolgendo innanzitutto gli alleati.

La settimana che si apre sarà ricca di incontri.
Noi non abbiamo cambiato idea.
Pensiamo ad un centrosinistra che, per essere competitivo, deve fondare la
propria forza su un asse tra riformisti che si manifesti sin dalle prossime
elezioni regionali.

I socialisti saranno comunque in campo con le loro idee ed i loro candidati.

Se i movimenti con i quali abbiamo fondato SeL pensano di diventare
un'appendice della sinistra antagonista, diciamo loro arrivederci senza
auguri.

P.S. Da tempo ormai viene fatta strumentalmente circolare una scadente
leggenda metropolitana, naturalmente priva di qualsiasi fondamento, che
narra di una mia candidatura nel PD alle prossime elezioni regionali della
Toscana. Non merita alcun commento ma solo una chiara smentita.*

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www.partitosocialista-mc.org
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1 commento:

  1. Mi sembra strano che un articolo di questa portata non abbia generato in questo spazio alcuna riflessione da parte dei compagni. (Da oggi invece della parola COMPAGNI usero´, preferendola, la parola MILITANTI SOCIALISTI, intendendo cosi´rafforzare il significato del lottare insieme, non per delle posizioni piu´o meno vecchie, ma per un progetto che sia rappresentativo di scelte coerenti con un pensiero POLITICO ORGANICO.)
    SE NENCINI e´un Leader, e come tale rappresenta una politica all´interno del nostro partito, e´anche vero che lui e´segretario perche´le sue idee sono state accettate e votate da una maggioranza. Con questo atto la sua responsabilita´e divisa e condivisa con il resto del partito.
    Il fatto di essere Leader non autorizza nessuno ad esercitare la capacita´di decidere sul da farsi in solitudine. Il Leader e´colui che ascolta, analizza, propone e le decisioni sono condivise.
    Nencini non deve lisciare il pelo a nessuno perche´la sua autorita´e´data dal partito di cui e´il rappresntante. Il ruolo guida e´dato proprio dal rappresentare un insieme e non solo se stessi.
    La crisi della sinistra nel suo insieme e´determinata da scarsa capacita´politica. Parole, parole, parole. Fatti reali pochi.
    Se le cose non funzionano e´forse giusto fermarsi per riflettere ed aggiustare il tiro. Ho pero´l´impressione che di riflessioni di questo genere nel nostro partito ve ne siano state anche troppe. Non sarebbe l´ora di maturare comportamenti piu´chiari e decisi.
    La gente dalla politica si aspetta risposte precise a problemi spesso complessi.No e´facile. Proviamoci almeno.

    Roberto Vezzoso

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