mercoledì 11 novembre 2009

*PSI, SEL ed il PD: una riflessione del compagno Alfonso Capriolo*

La netta vittoria di Pier Luigi Bersani nel corso della consultazione
popolare per la nomina del nuovo Segretario nazionale del Partito
Democratico apre lo spazio per una discussione sulle nuove prospettive
del centro-sinistra nel nostro Paese.

Infatti, la linea del neo-Segretario, che è risultata largamente
maggioritaria nel PD ed è stata confermata dal voto delle c.d.
"primarie" di domenica 25 ottobre, è quella di liquidare la concezione
del PD come "partito a vocazione maggioritaria" e sostanzialmente
autosufficiente, volto a creare una dimensione bipartitica nello
scenario politico italiano, che Walter Veltroni impose al PD e che
nelle elezioni politiche del 2008 ha consegnato a Silvio Berlusconi,
al PDL ed ai suoi alleati, una maggioranza parlamentare in entrambe le
Camere che non ha precedenti nella storia repubblicana.

La volontà di Bersani è quella di tornare ad una logica di coalizione,
nella quale il PD rappresenti ovviamente il punto di riferimento dello
schieramento di centro-sinistra, ma che costruisca un vasto
schieramento politico che possa, nel 2013 o prima (qualora il governo
Berlusconi dovesse "implodere" prima della scadenza naturale della
legislatura), presentarsi all'elettorato con una proposta di governo
alternativa a quella del centro-destra.

In sostanza, è la riscoperta della dottrina "prodiana", che, lo
ricordiamo ai lettori, è stata l'unica che in questi ultimi quindici
anni ha consentito al centro-sinistra di battere per ben due volte
Berlusconi ed il centro-destra.

E' ovvio che una strategia di questo tipo non può non interessare i
socialisti italiani, che nelle elezioni politiche del 2008 furono
"rifiutati" nell'apparentamento da Veltroni, che preferì piuttosto
l'Italia dei Valori di Di Pietro, con il bel risultato di dare forza e
visibilità politica ad un movimento che punta oggi dichiaratamente a
"fare concorrenza" al PD, cavalcando ogni occasione per proporsi come
i "puri e duri" nell'opposizione a Berlusconi.

Il PSI, come recentemente il Partito presieduto da Riccardo Nencini ha
ripreso a chiamarsi, ha aderito al progetto di Sinistra e Libertà, che
però deve ancora chiarire quali siano le prospettive politiche del
nuovo soggetto che s'intende costituire, sia in vista delle elezioni
regionali di marzo che, a giugno, della costituzione di un nuovo
partito, con lo scioglimento nello stesso delle formazioni politiche
che hanno dato vita a SeL.

E' quindi evidente che la politica che il PD ed il suo nuovo leader
metteranno in campo nei prossimi mesi interessa, e molto, i
socialisti, soprattutto se, a seguito della vittoria schiacciante di
Bersani e del buon risultato di Ignazio Marino, abbandoneranno il
Partito Democratico gli esponenti Teodem (come l'On. Paola Binetti,
che ha votato contro l'aggravante in codice penale per l'omofobia, o
la Sen. Dorina Bianchi, che ha votato con la destra per istituire una
commissione di indagine sulla pillola abortiva RU486, che, in
ospedale, consente alle donne che di abortire senza ricorrere ad una
dolorosa e pericolosa operazione chirurgica), consolidando l'immagine
del PD come partito laico, sia pure rispettoso ed attento alla
posizioni della Chiesa cattolica.

Anche nelle Marche la linea Bersani è stata vincente, sia all'interno
al PD, che nelle votazioni di domenica scorsa, con oltre il 50% dei
voti. Resta da vedere se il neo-Segretario regionale del PD, Palmiro
Ucchielli, e la Direzione regionale di questo Partito intenderanno
seguire la stessa impostazione programmatica di Bersani in occasione
delle elezioni regionali del prossimo marzo.

I socialisti auspicano che anche nelle Marche si voglia perseguire una
logica di apertura delle alleanze per la nuova Giunta Regionale, che
prenda atto del positivo lavoro sin qui svolto e confermi la
disponibilità a proseguire tale azione di governo.


ALFONSO MARIA CAPRIOLO

Ex-Segretario regionale del Partito Socialista

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www.partitosocialista-mc.org
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