giovedì 17 aprile 2008

*UN INVITO AI COMPAGNI: PARTECIPATE AL DIBATTITO SUL BLOG*

E' un momento particolarmente difficile. Stanno "saltando" gli scambi di opinione, anche telefonici, tra di noi. Non nascondiamocelo: il clima e' quello di una... smobilitazione generale. Non saro' certo io a "spingere" per un "accanimento terapeutico" a cui sono stato sempre contrario. Questo specie nel momento in cui ho gia' detto che occorre che tutti, io per primo, si rimettano seriamente in discussione. Prima, pero', di... "staccare la spina" e' giusto, anzi necessario, che ognuno di noi dica chiaramente come la pensa, utilizzando questo blog, anche brevemente ma su, almeno, tre punti. Questo anche per dare una sorta di "mandato" a chi partecipera' alla riunione di Sabato a Loreto. Provo a formulare le tre domande che, credo, ognuno di noi si sia gia' posto in questi giorni: 1)PENSI CHE ESISTANO LE CONDIZIONI MINIME PER CONTINUARE O CONSIDERI DEFITIVAMENTE CONCLUSA LA "VICENDA" DEL SOCIALISMO ITALIANO SOTTO QUALSIASI FORMA E NOME POSSA ASSUMERE? - 2)SE LA RISPOSTA E' POSITIVA, QUALI RITIENI DEBBANO ESSERE I PASSAGGI ORGANIZZATIVI PRIORITARI? - 3)SU QUALE LINEA E/O AGGREGAZIONE POLITICA RITIENI POSSA AVVENIRE UN... "NUOVO INIZIO"? - Forza compagni, dare una risposta sincera a questi interrogativi penso sia doveroso verso noi stessi e verso chi, ieri ed oggi, nel Socialismo ha creduto e per i suoi Ideali ha lottato. Civitanova Marche, li 17/4/2008 Ivo Costamagna

2 commenti:

  1. Carissimi compagni,

    non sono ancora in condizioni psicologiche per scrivere argomentazioni articolate e più ponderate: mi si perdoni, quindi, la semplificazione di queste poche righe. Sono un ex Ds (provenienza Pci). Alle elezioni ho votato socialista alla camera e arcobaleno al senato per tentare (ma non credevo già nella riuscita - Dio solo sa quanto avrei voluto aver torto!) di tenere accesa una possibilità.
    Rivolgendomi ai compagni ex Ds dico che il nostro errore di fondo è nella svolta della Bolognina e poichè all'epoca fui d'accordo con le posizioni di Occhetto, lungi da me nel puntare il dito contro qualcuno. Noi e i socialisti commettemmo un errore storico nel non perseguire da subito l'obiettivo di costruire una forza in linea con le sinistre riformiste europee. Non riuscimmo a farci carico reciprocamente dei nostri limiti e, allo stesso tempo, delle nostre grandi potenzialità che insieme potevamo sviluppare. Con altrettanto fraterno affetto dico che ora si doveva (appena usciti dai Ds) promuovere un aggancio serio con il Ps. Ma cosa abbiamo a che spartire, noi, [ALMENO IO] con posizioni che mi riportano al massimalismo comunista di Bordiga? Sento ancora alcuni dirigenti dell'arcobaleno mettere in discussione la proprietà privata: sento gli stessi parlare con sufficenza della vittoria di Zapatero...ecc. Ma con quale sinistra vogliamo stare in Europa? col partito comunista del Lussemburgo? o con quello belga? o con quello del principato di Monaco?
    Compagni, o l'unità della sinistra significa strategicamente ricreare una prospettiva culturale e politica col socialismo riformista europeo e dell'Internazionale socialista oppure stiamo parlando di qualcosa che non interessa a me, ma soprattutto non interessa ormai quasi a nessuno. Visto che la linea dell'encefalogramma piatto del Ps, alle attuali amministrative, ha mostrato qualche lievissimo segnale di curvature, o ritentiamo un percorso comune oppure saremo fottuti a vita!

    Un carissimo saluto a tutti.
    Aldo Passarini - Tolentino Mc

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  2. Sono un nuovo arrivato "post-Rosa nel Pugno", iscritto da due anni agli SDI prima e al PS poi, proveniente dall'MRE; in passato ho votato prevalentemente repubblicano e radicale.

    Le domande sono molto precise e rispondo su quelle.

    1) Al momento le condizioni minime per andare avanti non ci sono, ma per prendere una decisione è necessario aspettare l'autunno. Il PS si è costituito nella convinzione che esistesse uno spazio politico da occupare e scommettendo sulla capacità di sfruttare questo spazio. Il risultato di queste elezioni è così magro da smentire entrambe queste ipotesi. Anche il risultato delle amministrative, tra luci ed ombre, non è brillante, e complessivamente segna un arretramento rispetto alle elezioni precedenti.

    Tuttavia non siamo i soli a dover riflettere profondamente su quanto accaduto: dovranno farlo anche il PD, l'estrema sinistra e persino i radicali, i quali non possono certo illudersi che un accordo di vertice garantisca loro un futuro. Lo scenario è ancora in movimento e non dobbiamo prendere decisioni affrettate.

    2) Circa i passaggi organizzativi: trovo assolutamente essenziale che sull'ipotesi fondamentale, scioglimento o continuazione, SI PRONUNCINO GLI ISCRITTI. Il gruppo dirigente ha il dovere di stabilire se, in mancanza persino del rimborso elettorale, saremmo materialmente in grado quanto meno di reggere fino alle europee, e di vagliare eventuali alleanze (con la Sinistra Democratica, ma persino con il PD). In ogni caso, la decisione finale dovrà essere presa dalle truppe, e non dai generali o dai colonnelli.
    Mi sembra che, con la decisione di convocare un congresso costituente per i primi di giugno, ed un eventuale altro congresso entro l'anno, si stia andando nella direzione giusta.

    3) E' troppo presto per fare una scelta perché la situazione è ancora magmatica. Io in questo PD non riesco proprio a vedermici, soprattutto se dovesse uscire confermato il modello plebiscitario e leaderistico che è stato adottato finora. L'ideale sarebbe un'aggregazione con la Sinistra Democratica, ma la scelta non dipende solo da noi.

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