mercoledì 16 aprile 2008

9 radicali in Parlamento

E' di poco fa la notizia, per ora ufficiosa, ma praticamente certa, della elezione di tutti i nove candidati radicali nelle liste del PD. Nel dettaglio avremo al Senato Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti e alla Camera Rita Bernardini, Marco Beltrandi, Maria Antonietta Farina, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti e Matteo Mecacci.
Chi conosce i radicali sa che, in qualunque raggruppamento essi siano, rappresentano comunque un punto di riferimento certo, una testa di ponte, una sicura garanzia per tutte le battaglie di libertà che ci aspettano nel prossimo futuro in condizioni certamente peggiori che nel passato.
Credo che queste elezioni abbiano mostrato un profondo cambiamento nella società civile che, come al solito, la politica non riesce a cogliere nè tanto meno ad anticipare. La gente non vota più come una volta, è praticamente sparito il voto di etnia, di appartenenza, di identità. I vecchi partiti (tranne i radicali!), nonostante maldestri tentativi di rifondazioni e ricostituzioni, sono completamente estinti e, francamente, nessuno ne sentirà la mancanza.
Da qui riparte una grande sfida per chi ha la forza, le idee e il coraggio di inventarsi un nuovo modello di partito che in nessun modo dovrà rifarsi a formule stantie e obsolete, capace di surclassare gli specchietti per le allodole che tentando di accreditarsi come nuovi, in realtà si propongono di cambiare tutto per non cambiare niente.
C'è una terza repubblica da costruire, nuove inedite sfide da tentare e noi abbiamo molto da dire, dobbiamo cercare insieme il modo e, nella Waterloo, 9 radicali in Parlamento sono comunque un buon inizio: non ripartiamo da zero, ripartiamo da nove, ripartiamo da Chianciano. Chi ci sta non deve nemmeno bussare la porta è spalancata

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