mercoledì 30 aprile 2008

I Radicali, i Socialisti e l'oste.



I Radicali, i Socialisti e l’oste.



Stavo in macchina quando il trillo metallico del telefonino mi avverte che è arrivato un messaggio. Era un messaggio di Ivo che mi avvertiva che Radio Radicale avrebbe da lì a poco mandato in onda il Convegno che si era svolto Lunedì scorso a Macerata.

Tramite radio e tramite computer, chiunque ed ovunque ha potuto ascoltare il Convegno.

Non ricordo esattamente quante iniziative i Radicali di Macerata abbiano esattamente fatto e questo già da la misura dell’effervescenza e della dinamicità culturale e organizzativa dei Radicali e per l’esattezza degli appartenenti al Circolo intitolato a Romolo Murri .

Lunedì, all’Hotel Grassetti, ho potuto ascoltare politici di fama nazionale e locale e devo dire che ognuno ha provato a fare un’analisi onesta e una proposta di risposta, politica e organizzativa.

Il mio segretario Provinciale Costamagna, non ha fatto mai sentire ospiti gli esponenti Radicali, tanto che se ci sono dei Radicali che hanno pensato, sofferto e scelto di fare la campagna elettorale solo per il Partito Socialista, questo lo si deve ad un atteggiamento mai fazioso e mai superiore.

Certo, non per tutti i compagni Socialisti è stato così. Tanto che per molti, avere avuto come presidente dello SDI una compagna Radicale, è stato a dir poco un affronto. Un boccone ancora difficile da digerire.

Per me è stato importante aver avuto come Presidente una donna e ancor più una Radicale.

Le vicende nazionali hanno provato a dividere queste due anime e per qualcuno, le decisioni scese da Roma, sono state la sponda ideale per fare o pensare di fare piazza pulita. Capita anche questo.

Non sono così datato né come Radicale e né come Socialista.

Però una cosa sia chiara e non lo faccio per piaggeria nei confronti di Adelio con il quale anzi, ho preso decisioni anche opposte. O quasi.

Ho sentito, alla Radio, da parte di chi oggi ricopre in Provincia un ruolo di rilievo, parole poco rispettose nei confronti dei Radicali, in special modo, sulle scelte Nazionali. Ho sentito scomodare parole come “senso etico”, “coerenza”, “grado di affinità” e scagliarle addosso all’esperienza politica con i Radicali definendola e dichiarandola “ fallimentare”.

Io, e lo dico con la forza di chi ha voluto fare delle scelte chiare e pubbliche, come la bacheca intitolata al “PS”, come l’appello ai compagni Radicali di sostenere il PS, o come il neo gruppo consiliare battezzato “Partito Socialista”,
dico che bisognerebbe essere più cauti quando si lanciano certe sfide.

Proviamo a togliere allo SDI, i consiglieri provinciali, i Radicali e togliamo pure un Segretario che sapeva mantenere i giusti equilibri tra le diverse anime progressiste, socialiste e liberali.

E quando dico Radicali, intendo citare le numerose iniziative politiche fatte al freddo delle piazze, o nel chiuso di un albergo. E Radio Radicale? Pensate sia venuta a Macerata per quanto siamo belli e socialisti, o per il legame che Adelio ha saputo mantenere con essa. Anche quando a Roma gli davano del socialista.

La Radicalità dei Radicali stà nei 15 minuti presi da Tomassucci e dai 4 utilizzati da Bravi.

Comincio a sospettare che la colpa dei Radicali sia quella di aver aiutato pesantemente lo SDI a rimanere in piedi.
Perché perdere tutti i consiglieri provinciali non penso sia stato facilmente assimilabile.

La politica e le manifestazioni hanno permesso di mantenerci vivi.
Non sarà forse che qualche ipersocialista, magari anche ipercattolico e controwelbysta, non perdona chi invece ha aiutato a dar vita ad un partito di zombie?

In provincia, chi voleva morto lo SDI , i Radicali o gli integralisti ipersocialisti ?

La flebo Radicale, qui a Macerata, ha tenuto in vita un Partito che ora si appresta a fare un congresso. E se qualcuno potrà ricoprire un ruolo importante lo potrà fare perché il malato non è morto. E’ gravissimo, a volte sembra aver perso il timone, ma la barca ancora c’è.

Quali e quante iniziative politiche pubbliche si siano svolte nell’altro versante del fiume non lo so, perché non sono mai stato invitato.

Però…non scherziamo e non rubiamo la verità. Perché la verità delle tessere è una. Ma non l’unica e forse neanche bastevole.

Tanto dovevo. Tanto volevo.

Gianluca

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