martedì 29 aprile 2008

Il partito "corsaro" per la nuova stagione socialista


Care compagne, Cari compagni,


porgo il saluto dei Socialisti di Corridonia a quanti hanno voluto partecipare a questo Convegno.


Saluto i Relatori presenti e i Dirigenti della Costituente Socialista.


Consentitemi, per arricchire la riflessione comune, una breve considerazione non in maniera asettica e neutra, scevra da pregiudizi: pertanto chiedo scusa agli organizzatori ai quali va la mia stima.


Formalmente oggi, nella nostra provincia, si apre di fatto il dibattito congressuale e dobbiamo fare tutti quanti uno sforzo, cercando di parlarci e di confrontarci sul serio, affrontando i difficili problemi insieme o distinguendoci per trovare le risposte migliori.


Un Congresso verità che avvenga nella chiarezza delle posizioni e delle proposte cercando di anteporre all'esigenza di dividerci strumentalmente, quella di trovare la soluzione migliore.


Il 13/14 aprile è stata la Caporetto del PS e di una sinistra antagonista e radicale, la Sinistra Arcobaleno.


Abbiamo assistito in queste elezioni al passaggio non solo del cadavere di qualcuno, ma dell'intero obitorio della sinistra italiana. Ha vinto l'antipolitica dei Bossi e dei Di Pietro.


Non voglio andare a ricercare i motivi di una sconfitta, sarà il prossimo Congresso a dirimere i dubbi e le perplessità.


Care compagne, cari compagni, la stagione della rendita politica è finita, bisogna ripartire in maniera diversa dal passato e navigare in mare aperto.


Il rinnovamento passa attraverso un processo di rivisitazione delle idee e dei valori, e su questo sono d'accordo con l'On. Battilocchio. Non ci potrà essere un esercito di guastatori che di giorno guardano al rinnovamento e di notte brigano perché tutto rimanga com'è.


Dobbiamo riconoscere che le direzioni del cambiamento di fronte a noi sono molte, diverse e ovviamente non tutte accettabili.


Chi è stato protagonista delle fasi che vanno a chiusura, aiuterà gli altri, che non sono stati protagonisti, a venire avanti, non in una rottura generazionale, ma attraverso una capacità effettiva di rinnovamento che porti energie nuove in grado di capire meglio un mondo che avanza.


Alzando una bandiera non sempre si raccolgono consensi.


Qual è il limite oggi tra una politica riformista e una conservatrice?


Dove inizia e finisce la linea di confine , di demarcazione tra destra e sinistra?


La legge Biagi, la flessibilità, la sicurezza, la tutela del lavoro sono politiche riformiste di destra o di sinistra?


E' più di destra o di sinistra parlare di meritocrazia nella scuola e nell'università o far finta di niente.


Care compagne, cari compagni, il titolo del Convegno di oggi è una delle possibili soluzioni nazionali che possiamo dotarci, dobbiamo prestare attenzione e riguardo alle iniziative che arricchiscono lo scambio di idee; per quanto di mia competenza darò il mio modesto e umile contributo.


Ritengo che le decisioni assunte da compagni radicali di entrare nel PD sia un elemento discriminante di un processo in itinere.


Forse in molti di noi, la costruzione di una grande forza politica socialista, liberal, europea, è diventata una chimera, ma non dobbiamo perderci d'animo.


Purtroppo, in questa fase, non percepisco la volontà del PD di attuare questa politica .


Nell'attesa che si evolva il confronto interno al PD e nella sinistra in generale, penso ad un Partito Socialista autonomo, con la possibilità di divenire soggetto federato a livello locale, capace di approntare piattaforme politiche ed elettorali senza condizionamenti di sorta, libero da ogni legame costruito a tavolino, "corsaro" come lo definisce Biagio Marzo.


Un Partito che guarda più ai contenuti in favore della popolazione che al contenitore, che sia insomma aperto alle soluzioni migliori cercando, sul terreno del consenso, le alleanze possibili.


Un Partito che sappia legare la sua immagine, il suo brand, ad una riconoscibile e non scindibile proposta politica, eliminando il vago che ha permeato il nostro passato recente, che abbia la capacità di produrre emozioni, sentimenti e passioni in ogni situazione.


Un Partito non costruito sulle tessere ma sulla effettiva partecipazione dei compagni, che scelgono e votano. Una testa un voto.


Auspico un Congresso a mozioni dove dal facile unanimismo di facciata emerga una chiara impostazione di strategia politica e conseguentemente a ciò siano scelti, ad ogni livello, i dirigenti appropriati al filone emergente, separando le responsabilità politiche da quelle amministrative, partendo dagli incarichi regionali. Iniziamo un ampio dibattito e confronto su un nuovo riformismo economico e sociale, fondamentale per ogni iniziativa utile e prioritaria al Paese, promuovendo incontri e conferenze, come quella recentemente fatta a Torino con l'On. Esposito del PD.


I socialisti sono perennemente revisionisti, fa parte del nostro dna.


La politica ha bisogno di gente che crede in quello che fa e abbia voglia di mettere in gioco se stessa in nome degli ideali e progetti.


Sandro Scipioni
Consigliere Comunale PS di Corridonia

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