martedì 1 settembre 2009

*L'ITALIA NON HA BISOGNO DELLA SICUREZZA FAI DA TE - di Luca Cefisi*

LUCA CEFISI ci parla della campagna "Sicurezza non ronde" ripercorrendo
le ragioni strumentali che hanno alimentato la "paranoia securitaria" e
ricordando le ragioni vere dell'insicurezza italiana che non ha a che
fare con l'immigrazione.

di Luca Cefisi*

Sembra essere diventato un dato acquisito, semplice senso comune: un
teorema poggiato su tre certezze, che gli italiani chiedano più
sicurezza, che la criminalità aumenti, che strade e case siano meno
sicure. Corollario di questo teorema: meno immigrati, meno reati.
Soltanto il primo di questi elementi è vero: la questione della
criminalità è salita fortemente nelle preoccupazioni degli italiani. Ma
non sono veri nè il secondo nè il terzo elemento del teorema, nè il
corollario.

Forti dei dati statistici e delle ricerche sociologiche, che indicano
come la questione sicurezza in Italia sia certo complessa, ma non
banalizzabile secondo gli slogan dell'emergenza, alcuni di noi hanno
cercato di mettere un argine alla dilagante "paranoia securitaria", e
di denunciare una campagna mediatica, finalizzata a creare una lista di
priorità favorevole alla vittoria elettorale della destra.

Siamo stati zittiti con fastidio, anche da molte voci del
centrosinistra: "basta con la sociologia", ci è stato detto, come se lo
studio dei fenomeni sociali non fosse base indispensabile per le scelte
politiche serie; con "realismo", ci è stato spiegato che non importano
le cause, quella è roba complicata, ma conta l'insicurezza "percepita",
e i politici devono dare risposte alle ansie e alle percezioni. Tale
argomento è un mix di cinismo e di demagogia: è l'idea di una politica
che non dà spiegazioni, analisi, soluzioni, ma solo risposte mediatiche
e apparenti, annunci rassicuranti, insomma, spara cavolate. Chi fissa
l'agenda, ha già mezza vittoria in pugno: e chi lascia che l'avversario
la fissi, ha già perso. La rincorsa ai temi della "sicurezza", senza
neppure discutere le modalità con cui la destra li ha posti in agenda,
ha spesso caratterizzato l'azione recente del partito democratico. Il
risultato è stata un'assoluta subalternità alla destra stessa da parte
del centrosinistra.

Ha vinto così una campagna stampa fatta di esaltazione di certi episodi
di criminalità, e di silenzio su altri; sottolineatura di reati e
persino di banali incidenti provocati da immigrati, silenzio e
sottovalutazione di altre notizie, a cominciare dai reati di cui gli
immigrati sono vittime. Lo zingaro e il clandestino come capri
espiatori: prime pagine per immaginari rapimenti di bambini da parte
degli zingari, mezze reticenti righe in cronaca per i pedofili italiani
beccati a insidiare i bambini rom persi nello squallore delle baracche.
Nessuna diffusione di dati seri, che indicassero la verità: che i
crimini gravi sono in costante calo da anni, quelli di cosiddetta
microcriminalità salgono e scendono, secondo logiche complesse. In
disuso il buon senso: quello che ci dice che i crimini hanno cause,
economiche e sociali, e non sono, sui grandi numeri, frutto di
istintiva vocazione al crimine di gruppi o etnie, o dell'invidia dei
tristi verso il benessere dei buoni.

In verità, le necessarie analisi sui dati ci dicono, per esempio, che
negli anni scorsi all'incirca l'80% della spesa destinata
all'immigrazione è stata finalizzata alla repressione (contrasto delle
entrate illegali, ma soprattutto espulsioni) e solo nel 20% destinato
all'integrazione. Le risorse per azioni di repressione (contrasto delle
entrate illegali, ma soprattutto espulsioni) e solo nel sono quindi al
massimo: con un continuo inseguimento di una lepre irraggiungibile.
Nessuna azione repressiva potrà davvero arginare l'ampio fenomeno della
clandestinità, nè garantire una sicurezza continua e quotidiana. Con
tipico cinismo, se l'è lasciato sfuggire lo stesso Berlusconi, quando
ha dichiarato che non si può mettere una guardia a ogni lampione per
proteggere le donne a rischio di stupro. E infatti, quella campagna che
ha suscitato la "paranoia securitaria" adesso viene messa nel cassetto,
e Maroni ha annunciato, questo Ferragosto, la fine della terribile
emergenza, e la diminuzione dei reati, a cominciare, ha detto fiero,
dagli omicidi. Ma gli omicidi sono in trend discendente da decenni, e
insomma come si sono spaventati gli italiani, ora si rimboccano loro le
coperte.


Scompaiono così dal radar anche le ragioni vere, dell'insicurezza
italiana: che è fatta della solitudine di anziani e donne sole, che si
sentono più deboli in città dove è scomparsa la rete familiare e di
vicinato; del reddito precario, che spinge alcuni agli espedienti e
mette la maggioranza onesta in condizione tali che anche il furto di un
motorino diventa un dramma familiare; di un cambiamento di paesaggio
urbano sempre più concepito a misura di chi possiede l'auto, mentre la
carenza di servizi pubblici rende i più poveri isolati. Della
formazione di nuovi ghetti, magari non così pericolosi da attraversare,
ma che segnano città divise, non omogenee e non solidali.

Mi accorgo di non aver parlato della nostra campagna, che chiede, molto
semplicemente, che le risorse di ordine pubblico siano date alla
polizia e ai carabinieri, ai vigili urbani, non a folcloristiche ronde.
Ma in fondo è una proposta di tale evidenza, che c'è poco da dire:
oggi, mentre si tagliano i fondi alle volanti, si fa clientelismo
spicciolo con associazioni di militanti leghisti o di destra,
squalificate e ridicole. Nella meschinità di questa destra, c'è anche
questo: le ronde non sono neppure un piano di destabilizzazione dello
Stato, ma solo un modo per dare qualche soldo a parenti e portatori di
voti.

*Segreteria nazionale PS - Sinistra e Libertà


--
Postato da Webmaster su PARTITO SOCIALISTA - LA COMUNE SOCIALISTA
MACERATESE il 9/01/2009 07:12:00 AM


--
Ivo Costamagna
--
www.partitosocialista-mc.org
--

Nessun commento:

Posta un commento