martedì 1 settembre 2009

*DA QUALI PULPITI !!! - di Claudio Fava*

Da quali pulpiti !!!
di Claudio Fava*

01/09/2009 - Su Dino Boffo, direttore dell'Avvenire, e sulla sua
querelle con il Giornale di Berlusconi si sta facendo, da ogni parte,
gran ricorso all'ipocrisia. L'ipocrisia di Feltri che di questa vicenda
era al corrente da tempo (l'aveva rivelata, tra gli altri, Adinolfi sul
suo sito internet) ma che si è guardato bene dal pubblicarla sui suoi
giornali fino a quando Berlusconi ha deciso di lanciare la sua
offensiva contro il Vaticano, colpevole d'aver criticato i vizi privati
del premier e le sue leggi sulla sicurezza. Ipocriti, non da meno, i
molti commentatori di sinistra, quelli di Repubblica in testa, che su
questa malinconica vicenda hanno scelto di vedere solo la verità
politicamente più utile: un attacco volgare di Berlusconi al giornale
dei vescovi e al suo direttore Boffo. Come voi, penso anch'io che la
vita privata di Dino Boffo, le sue relazioni affettive e le sue
inclinazioni sessuali siano questione sua, da rispettare e da
proteggere conto la rozzezza di certi attacchi e di certi commenti.
Questo vale per l'uomo Boffo.

Discorso diverso, se mi è consentito,
riguarda il direttore dell'Avvenire, un quotidiano che ha avuto parole
intrusive e spesso violente contro scelte di coscienza e di laicità che
singoli cittadini e forze politiche hanno assunto in questi mesi su
temi particolarmente sensibili (dal testamento biologico alla laicità
della scuola pubblica, dalla legge sulla interruzione della gravidanza
alla pillola abortiva). Su questi e molti altri temi che riguardano la
vita, la morte, la famiglia, il matrimonio, la sessualità, la posizione
dell'Avvenire e del suo direttore è stata sempre una difesa ad oltranza
dei pregiudizi e delle posizioni della chiesa cattolica. Con una
scomunica morale senza appello per chi riteneva di difendere i diritti
di Eluana Englaro e della sua famiglia contro l'oscurantismo di talune
posizioni. E allora, se sono pronto a difendere fino in fondo il
diritto di Boffo a vivere la sua vita privata senza doverne rendere
conto a nessuno, rivendico il mio diritto a non rendere conto al
direttore Boffo e al suo giornale delle scelte etiche e civili – mie e
di altri - che possano urtare la morale cattolica. Ma di tutto questo,
per conformismo antiberlusconiano e per convenienza vaticana, non s'è
parlato affatto. Nemmeno a sinistra. Nelle lunghe articolesse di
Repubblica si legge di veline dei servizi spedite a Feltri, di notizie
trafugate, di privacy violata… Tutto vero, probabilmente. Ma non
abbiamo trovato un solo accenno al fatto che le notizie che riguardano
Boffo, se vere, tolgono ogni legittimità morale alle decine di
editoriali e di prediche che il direttore dell'Avvenire ci ha ammannito
in questi mesi per spiegarci cosa si può fare e cosa non si deve fare,
cosa è lecito e cosa è peccato secondo dottrina di santa romana chiesa.
Difendo Boffo come uomo. Ma da lui, come direttore cattolico
dell'Avvenire, non intendo più prendere lezioni di morale.

*SD - Sinistra e Liberta'

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Postato da Webmaster su PARTITO SOCIALISTA - LA COMUNE SOCIALISTA
MACERATESE il 9/01/2009 06:48:00 AM


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Ivo Costamagna
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www.partitosocialista-mc.org
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