sabato 12 settembre 2009

*I SOCIALISTI TRA ELABORAZIONE AUTONOMA E PROGETTO DI SINISTRA E LIBERTA' - Un'importante (e totalmente condivisibile - ndr) riflessione di Roberto Biscardini*

12/09/2009 - Sui rapporti tra Partito Socialista e Sinistra e Libertà.
Premesso che la politica è l'arte del possibile e non
dell'impossibile, in gioco ci sono due questioni assolutamente
importanti e irrinunciabili.

La prima è semplice: il Partito Socialista c'è, ha le
sue regole interne, la sua vita interna ed esterna, é l'espressione di
un'autonoma iniziativa politica, è parte di un'identità, che non è
nostalgia, ma forza attuale anche per il futuro. Il Partito
Socialista, che non ha nessuna intenzione di sciogliersi, è
consapevole al pari delle altre forze che hanno dato vita a Sinistra e
Libertà, pur provenendo da storie ed esperienze diverse, che questo
paese è in profonda crisi, economica, sociale, ma anche politica e
istituzionale.
E' di fatto alla fine di un ciclo politico, il ciclo della Seconda
Repubblica, che coinvolge (e non salva) la sinistra, anch'essa alla
fine di una sua storia. Quella drammatica. Del suo impoverimento, del
suo fallimento dall'inizio degli anni '90 ad oggi. Quindi indagare
sulle regioni di come questa Repubblica abbia prodotto così tanti guai
e come mai nonostante i disastri prodotti dalla destra, la sinistra
non sia mai riuscita (nei fatti) a vincere, ci dovrebbe unire, e già
in
parte ci unisce, nell'analisi e nelle risposte da dare insieme.

Questo è il percorso iniziato con Sinistra e Libertà.
Non un partito, ma un alleanza di forze unite su due cose
assolutamente chiare e concrete.

Misurare insieme la nostra capacità di proposta politica in occasione
delle elezioni, europee prima, regionali adesso, per proporsi con
un'offerta politica diversa dal resto della sinistra. Non per essere a
sinistra del PD, che non significa niente, ma nemmeno a destra di
Ferrero o di Di Pietro, che non significa niente. Semplicemente diversi
da entrambi. Il punto è un altro: l'obiettivo dei Socialisti da sempre
e di Sinistra e Libertà oggi, è quello di cambiare la sinistra, per
costruirne una nuova.
Con un diverso appeal, con un nuovo programma,
con proposte convincenti sul terreno di una diversa sinistra di
governo, una sinistra nuova con proposte chiare e convincenti per
affrontare la crisi istituzionale, economica e sociale. Una sinistra
laica e delle libertà per tutti,
internazionalista e non giustizialista .

E' poco? Assolutamente no. E' molto di più dell'obiettivo sterile di
un partitino subito.

Quelli che la sinistra
già conosce e sono nel carniere dei suoi già sperimentati fallimenti. I
partiti che si fanno e si sfasciano subito, o non vedono nemmeno la
luce, come è stato già per la Rosa nel Pugno o per l'Arcobaleno.
Perché nati dalla fregola di avere una casa per sè, invece che un
movimento nascente e crescente per il paese.
Per i quattro o cinque gatti del vertice dei partiti di provenienza o
per i quattro o cinque della base
o dei vari piccoli vertici locali, senza base sociale di riferimento.

Mi si dirà: ma così facendo, l'atteggiamento di chi in Sinistra e
Libertà non vuole un partito subito (praticamente tutti) frena il
processo. No, non è così o non deve esserlo. Parlo per me, parlo per i
Socialisti che conosco.
L'iniziativa politica dei Socialisti, autonoma sul piano della propria
elaborazione e organizzazione di partito, non deve fiaccare o frenare
lo straordinario lavoro che dobbiamo fare con
Sinistra e Libertà. Anzi, più tutti sono forti con le proprie energie
e le proprie idee, più faranno crescere Sinistra e Libertà.

Ma, contemporaneamente, Sinistra e Libertà non deve essere da freno
all'iniziativa dei movimenti che la compongono. Se Sinistra e Libertà
impedisce ai Verdi di essere Verdi, ai Socialisti di essere Socialisti
e agli altri di essere ciò che sono e vogliono essere, allora sì c'è
l'implosione. Ma non sarà così. Il processo deve andare avanti con
coraggio, generosità e determinazione, e può andare avanti anche con
quel tanto di carica sperimentale che un movimento crescente e
nascente deve avere. I due piani, partito e Sinistra e Libertà,
debbono pertanto
rimanere separati, ma devono essere sviluppati al meglio e con uguale
energia su entrambi i fronti. Se tutti faranno così, senza attardarsi
sulle regole dell'ingegneria della futura organizzazione o peggio
ancora degli assetti, il processo crescerà e allora avremo svolto un
primo passo della nostra iniziativa verso la sinistra nuova a cui
Sinistra e Libertà non è già la soluzione ma un forte inizio.

Sul PD non mi dilungo. Non mi si può chiedere di guardare con attenzione al
niente che vuole rappresentare tutto.


Sen. ROBERTO BISCARDINI
Segreteria nazionale PS -
Esponente Sinistra e Liberta'


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