venerdì 2 maggio 2008

*DUE ALLEGATI IMPORTANTI CHE CONSIGLIO AI COMPAGNI DI LEGGERE*

http://www.perlarosanelpugno.it/viewtopic.php?f=15&t=2295

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Tommaso Inoz Ciuffoletti
28 Aprile 2008, 13:43

Assemblea Associazione Roma 23 Aprile - Tutta la giornata
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Di seguito tutti i documenti relativi alla giornata

Roma 23-4-2008 Assemblea post voto Ass. Per la Rosa nel Pugno

Relazione di Lanfranco Turci

Parleremo di noi utilmente se non perderemo di vista il contesto generale del risultato elettorale, su cui per ragioni di tempo non mi soffermer�.
Sinteticamente l�Italia dell�umor nero si � riversata a destra. Umor nero delle tasse, della perdita del potere d�acquisto, delle preoccupazioni per il lavoro o i mutui, delle paure per la sicurezza e l�immigrazione, insofferenza per le performance litigiose e l�autoassoluzione del centro-sinistra e per la sfiducia nella politica e i suoi costi.

Il centrodestra accoglie questi diversi e contraddittori impulsi in uno schema populista tirato in diverse direzioni
. federalista al Nord
. garantista di spesa locale al Sud
Senza l�aggressivit� antisindacale del passato, si presenta benevolo, rassicurante, con una nuova disponibilit� di interventismo statale in economia, su uno sfondo di antiglobalizzazione e antimercatismo, fino ai richiami identitari e comunitari di Tremonti, cui ben si abbina una faccia feroce sulla sicurezza e l�immigrazione clandestina.

Si preannuncia una stabilizzazine di centrodestra pronta a sfidare di nuovo il patto di Maastricht sulla spesa pubblica e l�apertura dei mercati e a stringere una solida alleanza con le forze cattoliche. Non credo che questa politica risollever� le sorti del paese, ma sul piano del consenso �
Il segno della nuova stagione politica sar� questo, piuttosto che il duopolio Veltrusconi, anche se sulla tale linea potranno svilupparsi manovre tese a rendere ancora pi� cogente il bipartitismo sul piano elettorale (tipo regolamenti parlamentari e altri).

Ma il PD pi� che pensare al Veltrusconi, dovr� vedere come sviluppare la propria opposizione in questo contesto.
1) Da qui discende una prima indicazione per noi (la uso qualunque sia la forma della nostra presenza futura) credo che il nostro tema fondamentale sar� la battaglia contro il regime. Le preoccupazione degli amici liberali di sinistra sono importanti, ma non possono rappresentare l�asse costitutivo di una strategia.
2) Eviterei pure un altro schema di lettura che parte dalla clamorosa sconfitta della Sinistra Arcobaleno e sommandola alla nostra arriva a dire la Sinistra � fuori dal Parlamento. Ergo ricostruiamo la sinistra dalle macerie comuniste e socialiste.
Non si tratta di escludere il dialogo e la collaborazione con forse che non intendono seguire la rifondazione comunista e si orienteranno verso il Socialismo Europeo, anzi! Se riusciremo a far ripartire un soggetto socialista ci devono stare tutti quelli che si riconoscono nel Pse, anche se noi intendiamo marcare la nostra impronta liberalsocialista (troppo sacrificata modo della Costituente dopo il 14 luglio).
Ma lo schema �la Sinistra � fuori dal Parlamento!� presuppone un giudizio settario sul PD (che si � invece mangiato col voto utile gran parte del voto socialista e della sinistra radicale) e il richiamo a una visione passatista della sinistra che non ha pagato neppure la SA.
3) Il PD porta gli eletti in Parlamento a differenza di noi e della SA, ma esce pesantemente sconfitto, senza sponde a sinistra, con un alleato scomodo e inaffidabile come Di Pietro ed un interlocutore intermedio che fuoriesce dallo schema di Veltroni (il quale non a caso era contrario al modello tedesco ed il possibile ruolo dell�Udc come ago della bilancia). La vera intesa di Veltroni con Bertinotti era la separazione consensuale. Invece lo strozzamento della campagna elettorale e del voto utile ha funzionato come un�idrovora sull�elettorato in crisi della SA e un PS senza una precisa identit�, ma non ha impedito di perdere, anzich� guadagnare voti verso il centro e non ha conquistato il Nord.
4) La mancata conquista del Centro politico e del nord geografico (vedremo adesso cosa succeder� a Roma) segna una pesante sconfitta di Veltroni. Accompagnata dall�ipotesi di una opposizione di lungo periodo, questo fatto � destinato a riaprire un dibattito nel PD e sul PD (la sua natura, la sua cultura politica, la sua collocazione internazionale) che pu� riproporre le chances di una opzione socialista.

Attenzione, dobbiamo uscire alla svelta dalla facile consolazione di dare tutte le colpe al PD e a Veltroni. Certo c�� stato un uso strumentale e plebiscitario del voto utile � e a quel punto fra noi non c�era pi� nessuno a favore del bipolarismo coatto!
Noi, che siamo qui, non abbiamo mai esaltato il ruolo dei partitini (il mio articolo �compagni non siamo nanetti� mi creo invece polemiche col vertice dello Sdi) e dei partiti familiari e familistici. Del resto la posizione pi� chiara nella Costituente era il modello tedesco, magari con applicazione progressiva. Quella dello Sdi non si � mai capito quale fosse.

Abbiamo criticato il PD del �compromesso storico bonsai�, abbiamo criticato la mancanza di laicit� e cultura liberale, abbiamo criticato gli assetti di potere su cui il PD basa tante sue fortune (oggi sfiorite) specie al Sud (v. Bassolino), abbiamo criticato il rifiuto dell�asse del socialismo europeo, abbiamo criticato il modello di partito plebiscitario e l�affabulazione americaneggiante di Veltroni con i candidati come lustrini, ma non l�idea, che � anche europea, del partito a vocazione maggioritaria.

Se ha un senso mantenere il nostro progetto � quello � oltre che dialogare con una parte della SA � di svolgere un�azione di stimolo critico, di sollecitazione per riorganizzare le forze che si riconoscono nel PD attorno a una matrice di moderno socialismo europeo.
Il socialismo liberale dovrebbe fornire la base culturale di questa azione , chiamando tutte le divise anime della sinistra riformista a misurarsi attorno a temi della libert�, della laicit�, della giustizia sociale, della valorizzazione del merito, di un rapporto virtuoso fra Stato e mercato, di una nuova governance mondiale dei processi di globalizzazione.

Questo pensavamo di poterlo fare 8 mesi fa, al lancio della Costituente, costruendo una barca corsara, che per quanto piccola sapesse destreggiarsi fra il transatlantico felliniano del PD e il vecchio vascello a vela della Cosa Rossa.
Quanto � diverso lo scenario post-voto! Non c�� pi� il vascello rosso! Noi non siamo riusciti a varare la nostra barca (il 4% .. su cui tra l�altro non contavamo pi� dati i tempi e il modo in cui siamo arrivati alle elezioni), ma neppure ad ottenere quel �voto dignitoso� su cui io personalmente contavo per costruire il seguito del nostro progetto.

La nostra situazione. Quali sono le valutazioni critiche e autocritiche in proposito?
Sarebbero tante. Ne accenno alcune.
Le candidature sono state fatte con logiche eccessivamente d�apparato, salvo poi scoprire in campagna elettorale compagne in gamba coma Daria Veronesi e Daniela Brancati!
Non abbiamo poi scelto 3-4 punti programmatici su cui fare campagna.
Abbiamo stressato l�unico tema dei diritti civili (ricevendo la seconda lezione, dopo quella della RnP, che la laicit� � essenziale, ma da sola non paga).
Siamo andati in campagna elettorale meramente armati di diritti civili e identit� socialista, perch� non siamo riusciti prima a darci un profilo programmatico adeguato e un posizionamento facilmente individuabile. Quest�ultima peraltro era l�operazione pi� difficile, non solo perch� abbiamo inseguito fino all�ultimo l�apparentamento, negato, col PD, ma perch� l�idrovora del sistema elettorale perverso (sbarramento + premio di maggioranza) rendeva difficile ogni posizionamento che le resistesse a sinistra, come dimostra il caso clamoroso di SA.

Da qui la difficolt� perch� votare PS? Visto che si decide fra Veltroni e Berlusconi e voi comunque non ce la fate ad arrivare al 4%?

Dunque, al di l� delle nostre debolezze specifiche, la dinamica del correre da soli con questa legge elettorale indegna ha creato le determinanti del voto.
Con la nostra campagna elettorale potevamo spostare lo zero virgola, in pi� o in meno. Non di pi�!

Per questo sono contro la ricerca del capro espiatorio in Boselli e nello Sdi in quanto tale, che comunque ha detto NO all�assorbimento nel PD!
Questo per� non comporta tacere le insufficienze e gli errori della fase costituente

A) una gestione Sdi col freno a mano tirato per non perdere il controllo nazionale e locale della situazione; un meccanismo di comando sul modello matrioska (in cui allo Sdi spettava il ruolo di ultima bambolina), rivelatosi totalmente nella fase delle candidature e della campagna elettorale.
Lo Sdi allargato � stata la formula che non siamo riusciti ad evitare anche per la debolezza delle altre componenti socialiste, noi compresi.
C�� stata una vita stentata del Comitato Nazionale e dei Comitati locali (con poche eccezioni) e la difesa delle nicchie di potere locale senza nessuno scrupolo di coerenza politica (come nel caso di Napoli), oppure a prezzo di gravi lacerazioni (come nel caso di Roma)
Questa � anche una chiave per spiegare lo scarto patologico fra voto politico e voto locale.
B) Una gestione della Costituente mantenuta all�ombra dell�esperienza prodiana, senza il coraggio di prendere una posizione esplicita neppure sulla legge elettorale, nella speranza che da Prodi arrivasse un�ancora di salvezza contro il disegno di veltroni. Di qui la nostra irrilevanza politica negli ultimi mesi della legislatura.
C) La mancanza di respiro culturale e programmatico. La Conferenza di programma � rimasta appesa come un caciocavallo e non � stata neanche utilizzata per la campagna elettorale.

Queste critiche al passato investono ora il presente e il futuro, al di l� dell�esito della campagna elettorale.

A questo punto che fare?
Se guardo indietro al nostro percorso comune RnP, Associazione, Costituente Socialista, non tornerei comunque alla prima tappa. Non sono invidioso del �successo� di nomine di finanziamento dei Radicali Italiani.
Non sento la necessit� di andare al circo Barnum di Chianciano. Una sola grande fattucchiera non � l�alternativa allo stuolo di fattucchiere che circolano nella Costituente Socialista.

Dal fallimento della RnP abbiamo pensato che si potesse innestare la Costituente Liberalsocialista nella infrastruttura dello SDI, l�unica comunque residua della diaspora socialista.
Questa infrastruttura si � dimostrata molto invecchiata e impoverita. Anche pi� di quanto pensassimo.
C�� alla base un forte senso identitario, orgoglio e passione, che si sono ritrovati anche provenendo da storie diverse. L�apporto proveniente dagli altri gruppi socialisti non � stato molto significativo, almeno in termini organizzativi. Dalle mozioni di minoranza dei DS � venuto un apporto che ha dato fiducia, personalit� importanti, ma dai militanti DS si � mosso finora ben poco.
La nostra associazione ha portato diesse, socialisti irrequieti, radicali, rapporti con aree liberali e repubblicane. Siamo un importante fattore di dinamizzazione politica e culturale. Abbiamo compagne e giovani molto in gamba. Il nostro sito � diventato un punto di riferimento obbligato dell�area socialista, come la rivista Labouratorio, fatta tutta da giovani.
Ma anche i nostri numeri non sono certo elevati!

La domanda pi� assillante dopo il voto � se siamo in grado di mandare avanti il progetto o se non siamo scesi sotto la soglia di sopravvivenza.
In questo contesto un ruolo particolare assumono i quadri locali dello Sdi, che hanno di fronte a s� il problema essenziale delle prossime amministrative.
Diciamo subito che questo non pu� essere il parametro su cui decidere il Congresso e le sorti del progetto.
Non mi convince questa ondata di integralismo Sdi alimentata da alcuni quadri regionali che rivendicano il ruolo di azionisti di maggioranza dopo le dimissioni di Boselli. Integralismo giustificabile se ci fossero state ben diverse percentuali nelle zone che oggi sono pi� in tumulto contro Roma, se avessero fatte battaglie politiche di rilievo nei mesi scorsi, se non avessero partecipato con grande potere alla decisione delle candidature per le ultime elezioni.
Certo condividiamo con loro l�esigenza di un grande cambiamento dei gruppi dirigenti centrali, che investe prima di tutto il centro nazionale dello Sdi, ma non la lettura che tende a inquisire e a delegittimare tutta la Costituente.
Oltretutto, se non si chiariscono i propri intenti rimane la sensazione che ci sia solo una strumentalit� personalistica dietro queste posizioni.

Noi chiediamo che il Congresso si svolga per mozioni chiare e trasparenti, che indichino senza ambiguit� qual � la direzione e la scelta politica che una mozione intende proporre, foss�anche quella dello scioglimento nel PD. Guardate tutto pu� essere legittimo, ma a patto che sia reso chiaro ed evidente, senza nascondersi dietro rivendicazioni particolaristiche e claniche per eludere i nodi politici.
Dev�essere un Congresso in cui le regole di partecipazione, di voto, per le mozioni e le bozze di Statuto devono essere adottate con chiarezza! Ci sono le condizioni per fare questo? Al momento faccio fatica a rispondere, ma so che queste per noi sono condizioni minime irrinunciabili. Questo dobbiamo dire con forza.
L�idea dello Sdi allargato l�abbiamo gi� misurata e non � andata oltre se stessa.
Noi vogliamo un partito leggero e aperto, basato sulle realt� locali s�, ma con una direzione politica nazionale chiara e condivisa ed una parallela riduzione di potere delle �baronie� .. anche quelle locali. Proponiamo un forte rinnovamento del gruppo dirigente.

In questo contesto dico subito che io credo che la nostra Associazione abbia ancora un ruolo da svolgere e pertanto non dovrebbe essere abbandonata. Se le cose andranno bene ed il partito si far�, io vedo l�Associazione come sede di elaborazione culturale e politica, non come una �corrente del partito�.
Se tutto andr� male, invece, l�Associazione deve essere rilanciata con ancora pi� forza. Vanno riviste e rese pi� attive le norme di vita interna, rilanciare il tesseramento e lavorare ad una maggiore strutturazione. Essere in altre parole il centro nevralgico di una rete da ricostruire con un paziente lavoro di tessitura.

Queste in sintesi la mia analisi e le mie proposte per il dibattito di oggi.

Assemblea (allargata) dell�Associazione PER la Rosa nel Pugno
Roma _ 22 Aprile 2008
Sintesi degli interventi.

Franco D�Alfonso _ Le elezioni consolidano una maggioranza ed una opposizione (schema bipolare o bipartito). Occorre valutare ogni prospettiva su questa base.
La priorit� � quella di riorganizzare e riorientare politicamente l�opposizione. La prospettiva dovrebbe essere quella di lavorare sull�aggregazione del PD per riagganciarlo ad una prospettiva socialista.
Come possiamo realizzare quest�ipotesi?
In vista del Congresso ci sono alcune possibili alternative la prima � drastica e significa la resa del progetto della Costituente. E� una prospettiva di cui si ha timore a parlare in pubblico, ma che �in privato� viene vagliata, pi� di quanto non sembri.
Le altre due soluzioni 1) un ricambio della dirigenza �Sdi� cavalcato dai dirigenti regionali 2) un ricambio radicale delle strutture di partito (in forma federale) e con una diversa pratica politica mirata su alcuni punti programmatici qualificanti, che poi sono quelli che siamo riusciti solo ad abbozzare in questi mesi (razionalizzazione della pubblica amministrazione, rilancio della scuola pubblica, temi di giustizia sociale).
Dico subito che a me non interessa l�ipotesi di riverniciatura dello Sdi, cos� come non mi affascina l�ipotesi della resa. Dovremmo pertanto chiedere un Congresso da tenersi nei tempi pi� rapidi possibili, un Congresso in cui rendere il pi� espliciti possibile questi temi, ed in cui i candidati alla Segreteria devono venire fuori subito ed essere votati in tutte le assemblee locali, non solo all�ultimo momento! Su questi punti non credo ci possano essere compromessi di alcun genere, a costo anche di rompere.
In questo mese dovremo essere molto compatti su questa linea. Non vedo molte alternative realmente praticabili eccetto questa.

Alberto Benzoni _ Voglio essere chiaro e sincero a me un Congresso organizzato dalle reggenze regionali, fatto di accordi notturni fra delegati all�ultimo momento non interessa affatto e non ci parteciper�! In Lazio, oltretutto, dovrei partecipare ad un Congresso socialista insieme a gente che per la maggior parte ha preso la tessera, ma non ha votato il Partito Socialista!
Due temi mi stanno a cuore. Il primo � quello della libert�. In un paese in cui siamo �ostaggi dello Stato� dobbiamo legare le rivendicazioni socialiste a quelle della libert�.
L�altro punto � che dobbiamo riacquisire una forte identit� politica, cosa che ci manca completamente. Un partito dell�1% pu� reggere se ha un�identit� politica, altrimenti non pu� nemmeno sopravvivere. Abbiamo un�identit� emotiva, ma nessuna identit� politica. La dimostrazione sta nella pratica del trasformismo lungamente attuata dai dirigenti.
Nel Congresso io vedo una sola ragione tenere insieme gli iscritti. E allora perch� non organizzare una larga consultazione della base? Una nuova dirigenza pu� essere credibile solo se largamente legittimata.
Guardate, queste famose basi regionali, stanno riducendosi fortemente. Questo mito del partito regionale inizia ad essere sempre meno legato alla realt�. Ed in ogni caso una consultazione ampia e democratica � l�unica risposta possibile. Non possono esservi facili scorciatoie che passino per �pacchetti di tessere�.
Avallare semplicemente la rinuncia ad un�identit� politica nazionale per lasciare campo ai gruppi regionali non � una scelta che mi sento di appoggiare.

Stefano Amoroso _ Il processo della Costituente � stato gestito con lentezze ed errori fino ad arrivare al comportamento assurdo delle classi dirigenti locali, come il caso di Roma dimostra in maniera drammatica.
Io credo che un partito come il nostro abbia ragione d�esistere se recupera la propria identit� politica. Noi non ci possiamo mettere � ora che siamo fuori da tanti apparati di potere, non solo dal Parlamento � a tradire l�unica cosa che ci resta il senso della nostra missione nella societ�, difendere gli ultimi, combattere per la giustizia sociale, facendo nostre battaglie di modernit� e progresso. Non ritengo che laicismo e laicit� siano temi di secondo piano, credo anzi che non siano state sufficientemente declinate in campagna elettorale.
Spero non si sia costretti a ridursi al ruolo di circoli o associazioni, ma di condurre la nostra battaglia congressuale in maniera chiara e democraticamente misurabile con le altre opzioni che saranno presentate.

Gim Cassano _ Questo � un Parlamento in cui � sparita ogni voce critica. In una normale democrazia questo non sarebbe un grosso problema (vedi il caso inglese), ma noi viviamo in Italia � Quando si parla di duopolio dico subito io non credo che ci sar� il �Veltrusconismo�, credo che ci sar� una maggioranza ed una minoranza � il problema � che non credo che ci sar� un�opposizione.
Il duopolio si gioca tra una maggioranza populista ed una minoranza tecnocratica. La nostra democrazia, nelle sue forme istituzionali, nel suo sistema politico, nei media �, � completamente svuotata.
Tutta la sinistra, da quella riformista a quella massimalista, non elabora pi� niente da circa 15 anni. Due anni fa Bertinotti disse che il berlusconismo era finito, perch� si alimentava con il potere ed essendo andato all�opposizione si sarebbe concluso.
Ci sono per� le condizioni per far sopravvivere una sinistra moderna, che sia socialista e liberale, liberalsocialista. La debolezza di analisi della sinistra � sottolineata anche da ci� che Tremonti ha formalizzato nel proprio libro (come sottolineava Lanfranco). Un liberale avrebbe da rispondere che le regole sono doverose, il protezionismo no.
Quando poi Tremonti parla di radici giudaico-cristiane dell�Europa segna la bussola del dibattito anche sul fronte dei �valori�.
Io credo serva una vasta rete di club e associazioni sul territorio a carattere socialista e liberale. Contiamo che molta gente non � andata a votare e ci sono fermenti che riguardano tanto le aree ambientaliste, ma anche alcune parti del Partito Democratico. Io credo che sia necessario in questa logica l�esistenza di un Partito Socialista.

Paolo Benesperi _ Il paese si � spostato progressivamente a destra. Non si tratta solo di un episodio contingente, ma significa che il centrodestra ha risposto ad esigenze profondamente sentite dall�elettorato (la sicurezza � il caso pi� evidente). Il dato elettorale � figlio di errori della sinistra ai quali si � contrapposta una proposta del centrodestra che ha incontrato le aspettative e i bisogni della gente.
Quanto poi all�insuccesso nostro e della SA ha contato anche la tara del �voto utile�, che per� non � solo lo slogan di Berlusconi e di Veltroni, ma � la risposta ad un�esigenza di governabilit� avvertita e diffusa. In questi ultimi anni non siamo riusciti ad elaborare risposte praticabili e di successo alle esigenze dell�elettorato. Se questo � vero ci si deve attrezzare per un lungo lavoro sul piano culturale, politico e programmatico per elaborare risposte di sinistra ad esigenze delle persone, esigenze che non possono essere nascoste. Si tratta di un lavoro enorme, perch� enormi sono le macerie che ci sono sul campo della sinistra. Dico inoltre che non abbiamo bisogno di risposte genericamente di sinistra, ma di chiaro stampo socialista .. e non sto a citare il perch� (il riferimento ai �meriti e bisogni� .. etc ..) perch� lo sappiamo.
Anche secondo me serve una diffusione di reti e circoli culturali per i quali poi pensare uno sbocco politico.
Oltre a questo io ritengo che si debba fare un tentativo in vista del Congresso. Perch� ritengo che questo lavoro di ricostruzione sarebbe pi� efficace se avesse il riferimento di un soggetto politico nazionale. Il punto � come utilizzare il Congresso in vista di quanto dicevo prima sulla necessit� di ricostruzione? Rendiamoci contro che in due mesi � difficile fare un Congresso che dia vita ad un ampio dibattito di ripensamento. La parole d�ordine che io darei � �tutti i socialisti insieme�. Un appello che offra una sponda a coloro che da socialisti si sono trovati nella SA. La premessa per far ci� � quello di un gruppo dirigente, anche piccolo, che sposa questo indirizzo in maniera convinta e prova a guidare questo processo. E qui io mi sento scettico in vista del Congresso stesso. Nell�attuale situazione il Congresso dovr� fare i conti con quello che � rimasto dello Sdi e dei suoi gruppi dirigenti, magari non quello nazionale, ma certo quelli regionali. Questi ultimi gi� pensano alle elezioni amministrative.
Sono d�accordo con Benzoni, l�idea di ripartire dalle regioni non mi convince affatto. Ma se la partita congressuale avr� questo esito cosa facciamo? Persa anche questa occasione l�associazione dovrebbe assolutamente essere mantenuta in vita e contribuire, come gi� sta facendo, a quel dibattito a cui facevo riferimento ad inizio del mio discorso.

Silvana Prosperi _ L�ipotesi di un partito costruito sulle strutture regionali dello Sdi non mi convince fino in fondo.
A me piace ricordare che la Rosa nel Pugno � stato forse l�unico vero spunto interessante della vita politica dello Sdi. Oggi la parola d�ordine sembra casa il gruppo dirigente romano e strada libera per gli assessori regionali. Nelle amministrazioni per�, non molti si sono impegnati per il partito socialista a livello nazionale, ma piuttosto hanno stretto forti legami con il partito democratico.
Lo Sdi cos� facendo, sembra voler avere mani libere a livello locale. Ma se � cos�, al congresso ci dobbiamo andare per prendere le distanze da questa ipotesi.
Sul Congresso � beh .. se Rutelli perder� le elezioni romane tutto potrebbe diventare certamente pi� interessante �

Daniela Brancati _ Veltroni non ha motivato i suoi, credo sia questo il punto principale. L�italia non si � spostata a destra; pi� semplicemente la destra ha motivato i suoi, la sinistra no.
Sull�elemento culturale si deve ammettere la capacit� di esercitare una supremazia da parte della destra. Il Partito Democratico, del resto, appare come un concentrato di succubi, da un punto di vista della proposta e della risposta politica e programmatica, della destra. In tanti aspetti, a partire da quello della forma partito, incarnata dal peronismo veltroniano.
Il ragionamento sul duopolio che dovremmo importare da Usa e Uk � ebbene, in questi paesi, la campagna elettorale dura due anni e mezzo! Con regole e meccanismi funzionali ad una costruzione democratica coerente, non certo affastellata come l�operazione del PD, che fa la parodia di una destra illiberale ed antidemocratica. Del resto Berlusconi, nel sistema televisivo, ci ha gi� fatto capire che tipo di duopolio apprezza!
Detto questo il Partito Democratico fa il suo gioco, ma noi non abbiamo giocato proprio! Abbiamo fatto finta di giocare! Non ci siamo comportati come un grande partito generalista, neanche �maggioritario�. Noi ci siamo comportati, al pi�, come una lobby.
Guardate, anche sulla la laicit�, che � uno dei temi che pi� m�appassiona, io avrei voluto un atteggiamento ben diverso. La laicit� � un grande tema, ma solo se viene preso come metodo di lavoro per la politica, noi lo abbiamo trasformato come un fine sul quale immolarci.
Altro errore � stato proporre agli elettori romani, con tutte le difficolt� che questa citt� pone ai propri cittadini ed a coloro che pi� semplicemente vi lavorano anche come pendolari, il solo tema delle coppie di fatto, senza marcarne con forza anche altri che potevano essere recepiti dagli elettori.
Gi� dalla composizione della Costituente si capiva che non era adatta ai tempi non c�� dentro un giovane, un intellettuale, solo membri di vecchi apparti ed in particolare di quello Sdi. Se vogliamo fare un ragionamento diverso apriamo porte e finestre e vediamo se qualcosa pu� accadere.
Emergenza informativa noi siamo di fronte ad una situazione emergenziale sul piano della libert� civile. Ora per� dico, quanti dei dirigenti attuali hanno intessuto in questi anni rapporti con i grandi media ed i loro referenti? Pressoch� nessuno, salvo alcune lodevoli, ma circoscritte eccezioni. La politica � fatta di relazioni, se mancano queste � molto difficile portare avanti e rendere conoscibile un progetto.
Quanto al Congresso credo che avremmo bisogno di un segnale fortissimo di discontinuit� ed avere un punto di riferimento nazionale capace non solo di intercettare i bisogni della gente, ma anche di attrarre con proposte.

Sandro Natalini _ Un Congresso come quello che si prefigura potrebbe al massimo razionalizzare l�esistente e sulla base dell�assunto del fallimento della Costituente, lasciare campo ai dirigenti regionali. Coloro che si apprestano a fare questa operazione, successivamente potrebbero farci approdare all�interno del Partito Democratico.
Io credo invece che valga la pena continuare ed insistere sul nostro progetto.
Come Benesperi credo che l�asse del paese si sia spostato verso destra. In un certo senso si apre una questione democratica, che sta in quelle logiche di alternanza senza alternativa che descrivevano Cassano e la Brancati.
Io direi che un Congresso dovrebbe avere delle parole d�ordine politiche che indichino che il processo costituente � ancora aperto e non � chiuso. Quello che diceva Benesperi mi convince e sulla base di quello possiamo rilanciare le ragioni del nostro progetto politico.
Quali garanzie possiamo ottenere oggi per avere un Congresso democratico e partecipato? Io credo che se noi partecipiamo �legalizziamo� questo Congresso. Perch� senza garanzie di trasparenza non potr� esserci alcun rilancio. Chiedere un�espressione di scelta del segretario fin dai congressi locali non � solo garanzia di legittimazione per chi sar� eletto, ma anche esercizio di democrazia e di presa di posizione politica.
Secondo me i socialisti devono avere l�utopia di lanciare la prospettiva di una societ� diversa. Siamo in condizione di fare questo? Se non intendiamo farlo smettiamo di chiamarci socialisti.
Quanto alle regole faccio presente che non abbiamo nemmeno l�elenco di questi 70.000 iscritti. Ritengo pregiudiziale che si rendano noti gli elenchi di questi iscritti.
Il nostro impegno sar� per far s� che il Congresso sia il pi� trasparente e democratico possibile. Io non voglio che i delegati nazionali arrivino l� con carta bianca per accordi pi� o meno paludati fatti sulla testa degli iscritti.
Sottolineo inoltre che non solo � importante il segretario, ma anche la squadra che deve affiancarlo.
Dobbiamo far s� che anche le mozioni a livello locale possano avere voce in Congresso.
Si deve votare con la tessera e la carta d�identit�. Non importa se ci vorr� tanto, le procedure devono essere chiare e trasparenti, si dovesse arrivare a chiudere le urne anche alle 2 di notte.
Queste sono le condizioni m-i-n-i-m-e perch� si possa essere della partita!

Gianni Bernini _ La strada per la costruzione di un partito socialista democratico, che oggi in Italia manca, dovr� essere costruito con il concorso di altre forze. Ma non basteranno quelle che potrebbero arrivare da Sinistra Democratica, o che potrebbero arrivare dai radicali o dal Partito Democratico.
Noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilit� e richiedere ed affrontare il Congresso, per cercare di costruire un Partito Socialista retto da regole democratiche e connotato in senso liberale, cos� come i tanti partiti socialisti europei.
E� un impegno minimo per poter ripartire con dignit� politica e speranza di rinnovamento.

Rocco Vita _ La Basilicata � stata al centro di un caso che ha lasciato un�amarezza profonda.
Io credo che il rinvio del Congresso, che era stato promesso per la fine dell�anno passato, � stato l�errore che ne ha determinati altri a catena. Ha fatto s� che la guida della Costituente, senza una reale legittimazione, venisse presa da una sola parte della Costituente, quella dello Sdi, che poi ha gestito in maniera ben poco efficace il processo fino ad oggi.
Allo stesso modo se oggi diciamo che ci sar� un Congresso, ma non chiariamo con che regole dovremo arrivarci ci ritroveremo in una situazione identica a quella vissuta fino ad oggi.
A me sembra che � rimasto troppo di non detto, di non chiaro nel processo che ci ha condotto fino ad oggi al punto in cui siamo arrivati. Per uscire da questo tunnel vanno rese chiare le relazioni interne, in maniera netta e trasparente. Fino ad oggi � invece andata avanti la pratica delle alleanze e delle relazioni nascoste.
Ad esempio in Basilicata la difficolt� a dialogare con la componente dello Sdi � massima e penalizzante per la politica sul territorio, che lascia disorientati non solo i dirigenti locali, ma anche i singoli iscritti e militanti.
Quanto ai dati amministrativi io credo che una presenza, anche se ridotta, continua ad esserci. Io credo, anzi, che la presenza sul territorio dev�essere rafforzata e valorizzata.
Oggi tuttavia ci vuole uno sforzo per interagire al meglio con le varie componenti.

Cesare Serrini _ Credo che in questa fase, integrare il nome del partito, con quei riferimenti espliciti alla laicit� e al liberalismo � come facemmo a Bertinoro e Chianciano � sia quantomeno opportuno.
Abbiamo dato il senso forte di un�operazione nostalgia che � apparsa agli elettori, nella migliore delle ipotesi, come la ricomposizione di una diaspora socialista alla quale molti elettori si sono mostrati legittimamente insensibili. A maggior ragione credo che una chiara dimostrazione di apertura nei confronti di soggetti laici e liberali sia opportuna.
Quanto al Congresso io penso a segretari, il nazionale, ma non solo, che siano eletti sulla base di un progetto e sulla base della sua realizzazione o meno misurarne l�operato. Non si viene eletti con delega in bianco, ma per realizzare un progetto politico. Al termine del mandato � giusto valutare se quel progetto � stato realizzato o meno e di conseguenza sanzionare o premiare i risultati ottenuti.
Quanto ai temi da affrontare io credo che questi debbano essere quelli del Pse.
L�obiettivo di un Congresso con le caratteristiche che sono state sottolineate anche da altri compagni credo sia per� prioritario e se non lo si pu� ottenere credo non valga la pena parteciparvi. Se poi devo aggiungere una nota conclusiva ritengo che noi potremmo e dovremmo candidare alla segreteria Lanfranco Turci.

Carlo Scarponi _ Dopo le elezioni il commento che mi � venuto spontaneo � �che amarezza�. Girando su Internet ho trovato le parole dell�ex-sindaco di Milano Toniolo. Esortavano i socialisti a non dimenticare la propria storia ed io aggiungerei l�esortazione a non dimenticare i propri interlocutori i lavoratori.
Non mi riferisco alla �classe lavoratrice� intesa secondo i vecchi modelli, ma i lavoratori di oggi, con le loro diverse categorie. Inoltre il progressivo impoverimento delle classi medie apre scenari nuovi per una proposta socialista.
Quanto al segretario, io vorrei una rottura netta col passato, magari una segretaria donna!
Quanto alle elezioni romane, pensate cosa potrebbe accadere se Rutelli venisse �trombato�.

Bebo Moroni _ Mi torna in mente il milione di voti della Rosa nel Pugno trattato come un risultato inadeguato alla grande forza dello Sdi. Quello Sdi fatto da gente che oggi, con la tessera del PS in tasca, vota e fa votare Quadrana candidato a sostegno di Rutelli.
Al riguardo ritengo che il dato delle elezioni romane sar� da tenere ben presente. Cos� come va tenuto presente il redde rationem che sta avvenendo all�interno di Rifondazione Comunista, con Ferrero che mette fuori gioco la parte pi� ragionante, pur con tutti i suoi limiti, di quel partito (come i Bertinotti o i Migliore).
Nello stesso PD ci sono molti che hanno accettato a fatica il progetto e con ancor maggiore fatica ne stanno accettando lo sviluppo.
Io credo che il motto coniato da Benesperi, �tutti i socialisti insieme�, sia molto bello ed offra una prospettiva che dovremmo cercare di sostenere.
Mi si permetta di dire che a fronte dei risultati elettorali, quel dato di 70 mila iscritti suona piuttosto � curioso � Tuttavia a questo Congresso dobbiamo andare e cercare di tirare fuori una candidatura forte. Sar� anche una disfida di Barletta, ma ci dobbiamo andare. Se poi al Congresso ci sar� davvero una mozione che sosterr� di scioglierci nel Partito Democratico, noi dovremmo rispondere semplicemente compagni accomodatevi pure, ma questa non � la nostra scelta.

Mario Francese _ Il paese si � spostato a destra perch� non esiste pi� una sinistra. Noi abbiamo due momenti importanti da affrontare il congresso (non si capisce bene quando e in che modo dar� organizzato), ma anche un secondo momento di ricostruzione nel caso le cose non andassero bene al congresso.
Bisogna ripartire da comitati di cittadini per le primarie. Dopo il ballottaggio di Roma nel PD si aprir� una battaglia campale, ma tanti degli elettori che hanno votato PD sono elettori di sinistra che hanno ancora una spinta ideale. Noi dobbiamo parlare a quegli elettori, senza rinchiuderci in un�operazione nostalgia. Io Pannella non lo ascolto pi� ma da lui dobbiamo prendere il tempismo. Dobbiamo ripartire da comitati promotori per le primarie, basta col chiamarci riformatori, riformisti, socialisti etc etc, ripartiamo dai contenuti per salvare un�idea di sinistra e di laicit�.
Io ne ho piene le tasche dei vecchi socialisti!i vecchi socialisti hanno votato PD!

Nicola Terracciano _ Io non sono iscritto n� all�associazione, n� al PS, ma apprezzo lo sforzo della vostra battaglia. Tutti gli interventi sono parsi concentrati sulla prospettiva Congresso. Io vi faccio i miei auguri.
Io sono stato a Bertinoro, come rappresentante del Partito d�Azione Liberalsocialista, e ho fatto una battaglia perch� uscisse da quel percorso un esito socialista liberale, addirittura fino a alla presentazione del simbolo. Non � una questione nominalistica, un partito Liberalsocialista o Socialista Liberale era automaticamente aperto e avrebbe avuto come tema centrale il nucleo del messaggio di sinistra la Libert�! Marx ha rotto il legame tra sinistra e libert�. Mentre nel 1864 a Napoli � stato fondato il pensiero socialista italiano.
O si buttano le basi per una fondazione culturale socialista o questo progetto � finito. Noi nel nostro piccolo puntiamo ad un�aggregazione chiamata �Sinistra laica liberalsocialista�. Sinistra per mettere chiarezza e aprire un ponte a SD e ai compagni dispersi.
Non possono aderire a questo progetto persone schierate con la destra, sar� un progetto federativo.

Daria Veronesi _ In risposta a Terraciano dico che anche io non volevo questo partito si chiamasse solo socialista ma che guardasse a tutte le forze liberali. In politica per�, oltre alla chiarezza teorica, ci vuole l�arte di costruire ed aggregare per prenderlo il potere e quindi ci vuole una certa concretezza, mettendosi insieme ad altri.
Non so se riusciremo a fare di questa Costituente e di questo Congresso gli strumenti giusti per portare avanti il nostro progetto, ma non possiamo tirarci indietro.
La scelta identitaria non ha pagato alle elezioni e questo dovrebbe fornirci un primo indizio per una risposta alternativa a quell�esito fallimentare.
Personalit� come Angius ed altri dovrebbero per� avere l�intelligenza politica di aggregarsi alla nostra proposta. La nostra � una piccola scialuppa, ma non vedo molte altre alternative in giro.
Col Pd di Veltroni ci troviamo di fronte a una deriva culturale e soprattutto su quel fronte (quello culturale) dobbiamo attrezzarci per una risposta valida e credibile.
Bisogna ripartire dall�associazionismo e il percorso � lungo per rilanciare la nostra cultura politica. Per� andare tra la gente � produttivo se rimaniamo comunque �parte� di qualcosa, se rimane un momento d�aggregazione, se rimane un partito.
Lo statuto che ho presentato a Dicembre � lo strumento che i radicali elaborarono negli anni 60 per dare corpo al movimento e al pulviscolo di associazioni dell�epoca. E� uno strumento che potrebbe essere funzionale anche alla rinascita, su basi nuove, di questo partito.
Al congresso a legittimare un gruppo dirigente alla frutta non ci andiamo. Il progetto o nasce qui o non nasce. Al congresso dobbiamo andarci con un nostro candidato che non pu� non essere Lanfranco Turci. Io andrei a Chianciano a proporlo a Pannella e riaprirei le iscrizioni al PS.

Raffaele Mauro _ Tra i socialisti le cose sono sempre complicate. Io per esempio non ho ancora ricevuto la tessera!
Che facciamo senza amministratori? Il problema grosso � capire dalla periferia come raccordarci al centro, mica possiamo fare un partito nella provincia di Latina e basta.
In che condizioni andiamo al congresso?
Dobbiamo intanto attendere i risultati di Roma. Per� fare testimonianza, senza nemmeno la garanzia di un Congresso democratico .. beh .. allora la testimonianza la si fa anche da soli.
Anche io appoggio la proposta di Turci Segretario!

Ivo Costamagna _ I dubbi sono molti. L�Italia che unisce il peggior populismo con il leghismo xenofobo e dall�altra la tecnocrazia cinica ed il giustizialismo a la Di Pietro, � un�Italia che mi fa paura ed in cui sar� difficile sostenere battaglie di libert� ed uguaglianza. Sar� sempre pi� difficile che in questo Parlamento siano difese le ragioni degli ultimi e sostenuti i meriti dei meritevoli.
Il rifiuto dei socialisti e della nostra identit� � frutto di un calcolo cinico e consapevole, che mira a chiudere per sempre la nostra voce.
Ma il Pd � scosso al proprio interno da tumulti molto forti. Se noi riusciremo a tenere fermo un punto, quello di un soggetto socialista � beh � potrebbero cambiare molte di quelle che oggi riteniamo certezze.
Vedo per� il rischio di un Congresso molto poco di rinnovamento, di un partito che ha pi� tessere che voti, senza quindi molte garanzie di democraticit�!
Su cosa fare in occasione del Congresso io sono d�accordo con Benzoni ad un Congresso falsato preferisco evitare di andare.

Giuseppe Ambroselli _ Io ho seguito la Costituente dai tempi di Bertinoro. Trovavamo in quell�avvio una buona occasione. L�attendismo che � seguito nei mesi successivi ci ha bloccati.
Sul territorio sono continuate logiche che ci vedevano opporre frasi come �noi dello Sdi�, iun una logica di clan che ha penalizzato il progetto complessivo. Questo, oltre ad altri episodi bene poco edificanti, hanno impedito una reale collaborazione.
Dopo una sconfitta � necessaria una ripartenza, senza lasciarsi andare a spaccature o ulteriori divisioni (come ad esempio accadde con il Partito d�Azione).

Andrea Pisauro _ Qualunque cosa accada credo che questa Associazione debba rimanere in vita. Per me � fuori discussione, dato che essa rappresenta l�unica vera sponda vitale e creativa all�interno della Costituente.
Bisogna per� chiedersi quale Partito Socialista vogliamo. Io guarderei con attenzione ad un Partito Democratico che non � messo in una situazione di tranquillit�, tutt�altro. Noi per� scontiamo il deficit della sopravvivenza delle pratiche peggiori dello Sdi e di un gruppo dirigente non all�altezza della situazione. Questo non pu� giustificarci dal credere che sia ragionevole confluire alla spicciolata nel PD. Dobbiamo far valere questo nel Congresso.
Dobbiamo far valere anche la nostra impostazione strategica, a partire dallo Statuto del nuovo partito sulla base del lavoro fatto da Daria Veronesi.
Anche noi giovani stiamo cercando di organizzarci, non � facile, ma stiamo cercando di aggregare e coordinare il nostro impegno comune.
Al Congresso dovremo batterci senza riserve, perch� non ci sono molte alternative. Dobbiamo salvare il punto di verit� colto da questo Partito.

Tommaso Ciuffoletti _ Mi sono rotto le scatole del totem del socialismo europeo. Ne abbiamo fatto un totem di cui a nessuno importava qualcosa � e nemmeno al Pse importava di noi! Tanto che mandavano baci e abbracci a Veltroni e gli auguri al PD. Oltretutto a quale elettore pu� fregare qualcosa del Pse, quando invece servono risposte politiche ad una crisi economica e sociale sempre pi� diffusa?
Ci sono paesi in questo mondo che non hanno mai avuto un Partito Socialista e stanno benissimo! E basta con questo richiamo messianico, siamo laici per Dio!
Bisogna guardare con attenzione al risultato elettorale. La cosa grottesca, una fra le tante, della conduzione politica del PS � che abbiamo attaccato il PD per quelli che sono i suoi meriti! Cio� aver affossato il governo Prodi (tra i meno amati di sempre) e aver rotto con la sinistra comunista. Oltretutto dire che la sconfitta della sinistra comunista ha perso per colpa di Veltroni � una menzogna. Certo c�� stato il richiamo del voto utile, ma in quella sinistra son 15 anni che non viene pi� elaborato niente di nuovo ed ogni volta che si presenta un problema diffuso ed avvertito nella societ� (dalla sicurezza legata all�immigrazione, al lavoro flessibile), invece di fare lo sforzo di comprenderlo, si reagisce negando quel problema. Quando poi si arriva a candidare i Caruso significa che si � alla frutta.
Trovo giusta la loro sconfitta, cos� come trovo giusta la sconfitta del PD guidato da quella classe dirigente che � sopravvissuta in maniera trasformista al PCI, PDS, DS e oggi PD. Io spero che quella generazione di dirigenti, di �compagni di scuola�, sia presto cancellata, lo dico senza alcuna remora. La distruzione della stagione del PSI che fu di Craxi, che nel bene e nel male e pur con mille difetti � stata l�unica vera esperienza di un governo di sinistra riformista, � una responsabilit� che va pagata. I dirigenti di questa sinistra, questi dirigenti di questa sinistra sconfitta e giustamente sconfitta (i nostri ma anche quelli del PD) devono stare all�opposizione fino a sparire.
Quanto a noi basta con la politica del macellaio! Del prendere �un pezzo da Sd, un pezzo dal PD, un pezzo dai radicali�. Noi abbiamo perso il contatto con la societ�!! Dopo tutti i peana sulla laicit� ora diciamo che ci abbiamo puntato troppo.
Sul congresso, il progetto Nencini non � il migliore dei mondi possibili, ma non lo vedo come il pi� grave dei mali. I tempi sono brevi, non so se avremo la forza di cambiare l�esito del congresso. Non penso che Nencini voglia portarci di corsa nel PD. Ha rifiutato un�offerta di candidatura nel PD. Trovo per� che debba chiarire meglio le sue intenzioni politiche, perch� nemmeno io sono disposto a firmare cambiali in bianco.

Carmine D�Angelis _ A Formia non � venuto nemmeno un dirigente nazionale, segno di grave disattenzione verso un territorio non facile. Oltretutto non � stato facile chiedere un voto nel nome di cartello elettorale privo di un contenuto comunicabile all�elettorato. Io francamente ho votato Partito Socialista per spirito di partito.
Il ruolo dell�Associazione in questo contesto qual �? Pungolo? Soggetto propositivo? Io spero che reciter� un ruolo attivo, come ha fatto finora, e cercher� di dare il mio contributo in tal senso.

Andrea Bonajuto _ Credo si debba agire su pi� livelli, culturale, politico e organizzativo. Creare un nuovo progetto socialista. Avere presente l�appuntamento delle Europee, dove potrebbero essere rese evidenti le contraddizioni costitutive del Partito Democratico. Io le vedo come un�ultima spiaggia, ma se sapremo mettere in atto nuove forme di partecipazione fin dal Congresso venturo potrebbe non essere l�ultima ...

Romani _ L�antipolitica � presente oggi come nel 1992. C�� una rinnovato stagione di antipolitica anche oggi e la Lega Nord ne � un esempio (anche se non � solo quello). Il PD e i socialisti sono visti come partiti di politici, fatti di membri della �casta� direbbero alcuni. Noi dobbiamo recuperare innanzitutto l�immagine del socialismo.
Il Ps ha avuto un moto di antipolitica, di rezione, interna anche perch� non abbiamo avuto i voti di tutti gli iscritti (voto alla camera e no voto al senato). Si tratta di un segnale grave, che dovrebbe farci riflettere su come funziona e dovrebbe invece funzionare questo partito.
Per il congresso. C�� una parte di persone che partecipa ad esso per pilotare il tutto verso il PD e una parte invece, che sostiene la ragioni di un grande Partito Socialista.
Per sopravvivere serve anche avere delle alleanze locali adeguate ed elastiche. Un altro dato � che i socialisti nei vari comuni non possono decidere, tutta colpa dell�esasperato centralismo del PS sul modello SDI.
Al congresso in che modo andare? Si fa a mozioni o non si fa. Ci sono preoccupazioni in tal senso per il modo in cui si fa a giugno. Molte tessere sono fasulle e quindi si deve fare un congresso per voti! Non c�� proporzione tra tessere e voti. Dobbiamo anche lavorare sullo Statuto del Ps, perch� dobbiamo essere preparati per il congresso. L�elenco delle liste deve essere visto da tutti gli iscritti, possibile che nemmeno da quelli del Comitato promotore nazionale � stato reso consultabile? Il merito deve essere al centro del nostro modus operandi , per creare la nuova classe dirigente

Andrea Natalini _ Il nostro gruppo dirigente non � credibile. Il nostro programma piace ed � piaciuto quando siamo riusciti a comunicarlo, ma la logica del voto utile � stata troppo pi� forte. Noi giovani dobbiamo riunirci, il progetto socialista � valido, ma ci vuole un congresso a mozioni, aperto, plurale, non preparato a tavolino. E� impossibile ripartire senza una gestione democratica di un Congresso che oltretutto sar� fondativo.
Non solo slogan ma proposte concrete. Noi giovani dobbiamo fare anche alcune proposte da portare al congresso e per quelle stiamo lavorando.

Arnaldo Coppeto _ Il PD non � tutto Binetti e non � tutto da buttare, anche se adesso si � americanizzato per via del veltronismo. Ma non si pu� dire che la sinistra sia scomparsa perch� una parte della sinistra riformista fa parte del PD.
Bisogna prepararsi bene per le europee. Non c�� spazio per la RnP (intesa come accordo elettorale), c�� spazio per la Rosa nel Pugno, intesa come proposta politica. Bisogna trovare la sintesi tra la democrazia liberale e i valori del socialismo. Non una nuova sinistra, ma una sinistra nuova.

Conclusioni_ Lanfranco Turci

Le coordinate dell�attuale situazione politica saranno date dal governo, la cui cultura populista e con tratti reazionari caratterizza una maggioranza �prendi-tutto� e occupatrice di tutti gli spazi di potere.
Non credo che il quadro sar� dominato dal Veltrusconi. Berlusconi avr� un�ampia discrezionalit� di manovra.
La Lega � il soggetto che vince, ma non facciamoci incantare dall�ultima novit�, perch� prende anche lei voti di clientela e ha un sistema di potere che � pi� efficace di quello che aveva il PCI in Emilia e la DC in Veneto negli anni �70. Contemporaneamente intercetta l�antipolitica.
Nelle condizioni di partenza che ho ricordato nella relazione, non potevamo ambire a molto pi� di quello che abbiamo ottenuto. La ragion d�essere nostra, ammesso che sia confermata, sta nel fatto che l�assetto del PD senza una netta impronta socialista � fragile e suscettibile di fallimento.E� pensabile perci� una scomposizione e ricomposizione delle forze di sinistra attorno alla cultura socialista.
Per� i voti li pigli solo sulla base della politica e delle risposte che riesci a proporre, non sulla base di una pura identit� politico-culturale. D�altronde il PS di oggi � in una fase prepolitica, guidato da un ceto politico di seconda e terza categoria troppo abituatosi a vivere secondo logiche di mera sopravvivenza e autoconservazione.
La ragion d�essere nostra � dunque legata alla convinzione che � pi� facile riorganizzare la sinistra riformista attorno a una matrice socialista. Se l�assunto non regge dovremo prenderne atto. Si pu� benissimo sbagliare. Una cosa dobbiamo avere chiaro in Italia non c�� spazio contemporaneamente per un grande partito socialista e per un grande partito democratico, o � uno o � l�altro.
Noi dobbiamo porre questa domanda al Congresso, proponendo la linea politica di scommessa sulla possibilit� di un aggregazione socialista. Ma una premessa � indispensabile noi non possiamo andare al Congresso votando segretari al buio, che non abbiano proposto prima e chiaramente le proprie intenzioni politiche.
Noi ora dobbiamo puntare a costruire un documento politico che serva come punto di partenza del lavoro da svolgere di qui al Congresso.
Il candidato segretario non pu� essere n� Turci, n� Angius, n� De Michelis. Dobbiamo cercare altri nomi. Allo stesso modo non possiamo mettere il congresso del partito al servizio della carriera di nessun dirigente politico regionale o nazionale che sia. Neppure possono esserci impegni a priori a favore della candidatura di questo o quello per Bruxelles.
Se la Costituente deve ridursi ad un�organizzazione in funzione di carriere o di fortune di piccoli gruppi, diciamo subito che non ne vale la pena e lasciamo perdere!


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Tommaso Inoz Ciuffoletti
28 Aprile 2008, 13:45

Re: Assemblea Associazione Roma 23 Aprile - Tutta la giornat
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Da www.liberalsocialisti.org


Nicola Terracciano, Una sintesi degli interventi all'Assemblea nazionale dell'Associazione per la Rosa nel Pugno del 23 aprile 2008 a Roma

24 aprile 2004.
Si tratta di una cronaca-sintesi personale, non stenografica, quindi esposta inevitabilmente a non dare tutte le sfumature degli interventi. Essa � solo un contributo, richiesto anche da Turci e altri compagni, per avere una memoria pi� analitica del prezioso incontro.

L'Assemblea nazionale era stata convocata per fare il punto sulla situazione post-elettorale e sulle prospettive del Partito Socialista del 23 aprile 2008

"Nella funzionale e accogliente sede della sezione socialista della Garbatella a Roma si � tenuta la prevista assemblea, con compagni venuti da varie parti d�Italia.

Radio Radicale, di solito cos� attenta ad ogni manifestazione politico-culturale romana e nazionale, non � stata presente, n� ha dato notizia dell�evento nella sua �agenda�.

In attesa dell�arrivo di compagni provenienti dal Nord e con problemi di treni, Turci d� la parola alla compagna Daniela Brancati sulle complesse vicende elettorali di Roma, in particolare quelle amministrative, che hanno visto gli apparati direttivi agire in maniera insufficiente e contraddittoria.
Ella richiama la scissione il giorno prima della presentazione della lista, per cui � stato mobilitato il �soccorso socialista�. Nella prima settimana si � dovuto predisporre l�abc della campagna, giacch� la scissione era grave e con strascichi. D� riconoscimento alla seriet� personale e politica di Moroni. Sono state fatte sparire due liste socialiste in due municipi popolosi gi� firmate.
Si � trattato quindi di un lavoro in salita non solo per le difficolt� nazionali, ma anche per il partito che non � stato vicino ai candidati. Con Grillini e Battistoni si � fatto il lavoro porta a porta. Ma non abbiamo avuto un solo manifesto. Si parla di 25.000 euro di spese per l�intera campagna, ma essi potevano ridursi ad un terzo, operando in modo pi� oculato. Senza mezzi, senza appoggi, abbiamo avuto lo 0,8%. Molte persone avvicinate dicevano�Finalmente i socialisti sono tornati�. Si � trovata pi� gente aperta che chiusa. Ha visto operare compagni capaci di organizzazione, come Sandro ed altri. Ne ha ricavato pi� incoraggiamento che scoramento.
Vi � stata poi la riunione di federazione per l�apparentamento (Sandro informa che la comunit� ebraica ha dato indicazione di libert� di voto). L�appoggio a Rutelli viene dato prima da un tizio (Sernaglia), poi � smentito.
Nella riunione prima dicono di s� con una trattativa durata tre ore con l�impegno di avere anche la descrizione del simbolo. Poi la domenica c�� la telefonata di Milana ad Antinucci sulla decisione del non apparentamento, anche se lo hanno fatto con listarelle effimere e con il fascista Baldi.
Non si sa che cosa � successo tra sabato e luned�.
Di fronte all�assordante silenzio della Federazione Grillini e Brancati escono con libero comunicato di libert� di voto e vengono telefonati con minaccia di rompere anche rapporti personali.
Interviene Alberto Benzoni, dicendo che l�apparato della federazione non si � impegnato e il partito ha votato Quadrana che era andato via.
Moroni legge il comunicato di Mosca della FGS che afferma di votare Rutelli. Si � al caos totale con la volont� di distruggere il partito.
Prende la parola un vecchio compagno della sezione di 76 anni, che invita ad attaccare questo gruppo di incapaci, con un responsabile lottizzato. Sernaglia � il personaggio e gente come lui non deve pi� starci.
La Brancati � favorevole ad un documento politico, ma bisogna essere realisti, accorti e vincere il congresso. Lamenta la mancanza elettorale di Angius, difeso da Turci, al quale Angius ha riferito che la federazione non ha organizzato una sola riunione.

Lanfranco Turci, in qualit� di responsabile dell�Associazione, ha tenuto poi un�ampia relazione introduttiva, partendo dal quadro generale, quale emerge dal risultato elettorale .
La fedele e analitica relazione di Turci e la sua registrazione audio saranno presenti sul sito dell�Associazione per la Rosa nel Pugno, alle quali si rimanda. Come conclusione politica del dibattito vi sar� poi un documento, che sar� messo a disposizione anch�esso sul citato sito.

Dalla presidenza di Natalini viene data la parola al primo intervento (mentre la struttura organizzativa della sezione-circolo comunica che arriveranno panini per una breve interruzione dopo i primi interventi), di Franco D�Alfonso di Milano, che condivide l�impianto della relazione di Turci. Si sofferma su alcuni punti il consolidamento del bipolarismo, che pone all�opposizione un impegno costante, altrimenti la destra governer� non solo in questo quinquennio, ma anche in altro.
Occorre cambiare prospettiva il nostro senso, la nostra�mission� � quella di riordinare, influire sul PD per riagganciarlo in una prospettiva socialista liberale.
Come farlo come comunit� socialista ?
Al Congresso si possono porre tre opzioni
1) Scioglimento della Costituente/Partito Socialista (come fece il Partito d�Azione nel 1947, quando pose fine alla sua esistenza politica organizzata e i suoi esponenti aderirono al Partito Socialista alcuni, come ad es. Lombardi, al Partito Repubblicano altri, come ad es. La Malfa). Negli ambienti socialisti in pubblico non se ne parla, ma in privato si.A Milano � un sentimento diffuso. Si potrebbe dar vita a Fondazioni che influenzino poi culturalmente. Occorre discutere di questa prospettiva in modo aperto.
2)Sostituire alla cooperativa di ex deputati e dirigenti centrali, quella degli amministratori, il vero Sdi, e andare avanti cos�.
3) La nascita di un vero partito federale e federativo con al centro della sua azione politica due/tre temi (lotta per la democrazia, diritti civili, efficienza della Pubblica Amministrazione, scuola meritocratica, giustizia sociale, che allarghi il suo orizzonte oltre gli immigrati, i pensionati, anche gli invalidi.
Non si ha molto tempo.
Egli � in bilico tra la prima e la terza posizione, ma non bisogna andare oltre il mese di giugno ed occorre una preparazione senza compromessi, restando compatti ed efficaci.

Alberto Benzoni di Roma. Fa presente come vive questo momento di sconfitta dopo tanti decenni di militanza in modo intenso ed emozionale. Per lui un congresso gravato da gruppi regionali � gi� pregiudicato e non lo condivide. Si dovrebbe andare con chi nel Lazio � andato con il PD. O si fa in un certo modo o � meglio non andare. Afferma che il tema urgente prossimo � quello della libert�. Nei risultati non vi sono state troppe differenze tra Rosa nel Pugno e Partito Socialista, ma sono diverse le prospettive. Lo Sdi � stato un partito parassita, in cambio di un senso politico che non si aveva. Villetti � giunto a dire che era superato il socialismo. Propone una consultazione tra chi � rimasto sulle esangui strutture regionali.
Tra gli errori fa presente come l�insistere sulla scuola pubblica non ha implicato l�inserimento in lista di alcun insegnante.
Dopo 50 anni gli piange il cuore vedere il Partito Socialista in mano a potentati regionali e questo non pu� essere accettato.

Prende la parola il compagno Amoroso, di origine molisana, che fa presente come concentrarsi sulla campagna elettorale non � il punto nodale dell�azione politica. Il Partito Socialista pu� esistere solo se ha un senso politico. Ora si � soli e nudi. Non occorre tradire la propria storia ed essere un partito europeo di modernit� e di laicit�. Spera che ci sia un congresso vero.

E� data la parola all�amico Cassano, catanese/milanese, che parla a nome di gruppi di liberali di sinistra. Il pericolo dell�Italia di oggi � l�assenza d una voce critica nel Parlamento. Non stiamo in Inghilterra. Non avremo vere forze di opposizione con partiti dalle forme non democratiche, oligarchiche. Dalla sinistra riformista a quella massimalista si � vissuti per decenni di rendita. Cosa fare ? Soluzioni a breve termine non vi sono, c�� una condizione minoritaria per una sinistra moderna liberale, liberalsocialista con atteggiamento empirico e sensibilit� verso i temi della giustizia sociale. Richiama come Turci il libro di Tremonti come rappresentativo delle contraddizioni della loro cultura politica. Si tenga presente che questa destra non ha mai fatto liberalizzazioni. Egli � per una costruzione paziente di una sinistra liberale, liberalsocialista, costruendo una rete a maglie molto larghe, con circoli, associazioni e farla vivere e accanto possa vivere anche un Partito Socialista nuovo e moderno, forza che occupi lo spazio pi� strettamente politico.

Interviene successivamente il compagno toscano Benesperi (che � stato anche assessore regionale per anni), che esordisce facendo rilevare come i dubbi e le perplessit� dopo questo risultato elettorale sono inevitabili. C�� un oggettivo, indiscutibile slittamento del paese verso la destra, la quale ha dato risposte giuste ad esigenze sociali profondamente sentite. Ci sono stati errori di conduzione della campagna elettorale, ma non si poteva molto contro la forza di proposta della destra. Molto ha inciso anche il tema del voto utile. Occorre ora elaborare una seria proposta di lavoro culturale, politico, programmatico. Questo si fa in tempi lunghi e non in un�ottica genericamente di sinistra, ma chiaramente socialista moderna.
Oltre questo, fare un ulteriore tentativo per avere una forza politica con il Congresso. In due mesi occorre lanciare un messaggio �Tutti i socialisti insieme�. Esso dovrebbe valere non solo all�interno, ma anche per l�esterno, in particolare per Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo. Occorre un gruppo dirigente di ricostruzione formato da poche persone serie. Ma � scettico perch� ora i responsabili regionali stanno pensando solo alle prossime elezioni e a come mantenere le posizioni di rendita amministrativa. E porta l�esperienza dell�attivo regionale toscano, facendo riferimento all�orientamento dello Sdi. Il loro ragionamento � che il gruppo dirigente nazionale � fallito e il nuovo segretario esponente del partito delle federazioni regionali � Nencini e basta. Pensa che bisogna aspettare la sfida del Congresso, che si configura come ultimo tentativo, con una propria specifica mozione.

Interviene poi Silvana Prosperi di Pescara, che ringrazia Turci per la solidariet� umana e politica in uno dei momenti pi� brutti attraversati. A Pescara e al regionale ha sentito cose che fanno rabbrividire con telefonate con esponenti nazionali sulla candidatura Nencini. La classe residuale si prepara a gestire i partiti regionali. Racconta il caso di Pescara, dove vi � stata la vittoria del centro sinistra, con il sindaco che ha avuto largo consenso e che volendo in giunta una presenza femminile aveva chiesto un nome al Partito Socialista e all�interno di questo partito vi sono stati veti verso di lei, che � stata comunque capolista, pur non avendo avuto il numero di voti pi� alto. Voleva lasciare il partito. Come si fa a fare il Congresso con questa gente ? Essi ammazzano ogni progetto politico. La destra ha vinto perch� gli altri sono attaccati alle poltrone e questo vale non solo per i vecchi, ma anche per i giovani. Quelli dello Sdi non vogliono fare politica, vogliono solo le mani libere locali. Sta trovando pi� aperture da ambienti di Sinistra l�Arobaleno.
Pannella a Pescara ha attaccato Turci, perch� � il solo suo vero oppositore politico.
Quelli dello Sdi sono irrecuperabili, al Congresso bisogna andare quasi con estranei.

Per un intervento pi� politico riprende la parola la compagna romana Brancati, che fa presente come Berlusconi ha saputo motivare e recuperare il suo bacino astensionista, Bossi ha preso voti di sinistra. Veltroni ha preso voti a sinistra, ma i voti di centro-destra li ha presi Di Pietro. Veltroni non ha saputo motivare e recuperare il suo bacino astensionista. Ella vede una egemonia culturale di destra, che rende succube anche la sinistra. Veltroni � un peronista. Abbiamo a che fare con una destra illiberale e antidemocratica e lo si vede nel settore televisivo. I socialisti non hanno giocato, hanno fatto finta di giocare. Si � operato come un piccolo gruppo di pressione. La laicit� � un valore fondamentale, ma non pu� essere assoluto. I problemi di Roma non possono essere ridotti a quello delle coppie di fatto.
Sulla Costituente fa presente come nella stessa composizione si vedeva che non c�erano intellettuali e giovani ed occorre modificarla. Si nota una scarsa capacit� di rapportarsi con il mondo informativo, non vi sono rapporti con altri settori della societ�. Capisce il pessimismo di Benzoni.
Si ha bisogno di discontinuit� e di un punto di riferimento, che non siano pi� Boselli o Villetti. Pensa che bisogna andare al Congresso e battersi per un profondo rinnovamento.

Prende la parola Sandro Natalini, che dice no ad un Congresso pilotato e freddo, ad un Congresso di amministratori, che sarebbe incapace di affrontare le gravi sfide politiche che stanno davanti.
L�Italia � a destra in modo fortemente maggioritario (se aggiungiamo anche i voti di Storace ad es.) e in modo inquietante. C�� una emergenza democratica, c�� una diarchia che porta all�asfissia. Si ritrova nella parola d�ordine di Benesperi �Socialisti uniti�, ma in senso largo, aperto, con dialogo verso Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo e settori del Partito Democratico.
Quali le garanzie per un vero Congresso ? Non si deve legittimare uno�Sdi allargato�.Occorrono un segretario forte, un socialismo largo, non subalterno al PD. A livello locale, nelle scadenze anche amministrative, vi � stato un voto di scambio tra baronie locali e Partito Democratico a scapito del voto politico per il Partito Socialista. Occorre stringere il rapporto con il sindacato. Occorre combattere lo schema culturale del denaro, del successo a tutti i costi come stelle polari, che � comune sia alla destra che al PD. C�� il problema di una nuova, seria classe dirigente.
Pi� concretamente egli pone i problemi di pubblicare gli elenchi degli iscritti del Partito Socialista che ora sono noti a poche persone., fare un congresso aperto e trasparente, proporre un nuovo segretario con poteri precisi e decisi, alla luce di un nuovo statuto, prevedere anche mozioni locali.
Se tutto questo non � garantito, non vale la pensa spendere energie. Egli crede e spera che vadano via quelli che intendono la politica come mercato e spera che non siano costretti ad andare via quelli che credono alla politica come fede, passione, impegno per il bene comune e dei ceti pi� deboli. Bisogna lottare all�estremo, anche per non dare la soddisfazione di dare loro il partito non meritandolo e noi non combattendo.
Ricorda che il 25 aprile sar� ricordata la Liberazione al Campidoglio con un discorso di Giuliano Vassalli ed invita i compagni ad andare.

Dopo la breve, conviviale pausa del panino, di una bevanda, di un caff�, continuando il dialogo in piedi o spostandosi al sole fuori della sezione, riprendono i lavori con l�intervento del compagno emiliano-romagnolo Bernini, che ha alle spalle il lungo percorso pci-pds-ds, amico di Turci. Egli crede profondamente nel socialismo democratico e pensa che non bisogna mollare, pur dopo questa secca sconfitta elettorale, ma sapendo che il viaggio � lungo e difficile, viaggio da fare aprendosi e dialogando con altre forze, come Sinistra Democratico per il Socialismo Europeo, radicali, settori socialisti del PD. Esiste una tradizione sostanzialmente socialista democratica diffusa in tante parti d�Italia, nel solco ad es. di Giorgio Amendola. Occorre richiedere che il Congresso si tenga entro giugno, si fissino regole chiare, democratiche e si affronti la sfida. Occorre costruire una strategia, con la stesura di una mozione, con l�indicazione di un segretario, andando a trovare consensi a livello locale. Ha tuttavia un senso di scetticismo, anche perch� si � passati dal centralismo democratico, al centralismo burocratico, al centralismo puro e semplice.

Prende la parola il compagno Vita della Basilicata, che fa presente come vi sia un quadro politico in evoluzione (vedi ad esempio Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo). Esprime la sua amarezza per quanto � successo a livello locale.L�errore pi� grande � stato quello di non aver fatto il Congresso, perch� non lo si � voluto fare. Non si sapeva chi guidava il tutto ed erano poi seconde e terze file, che sono quelle che vogliono portare al Congresso e pilotarlo. Il tutto negli esiti positivi o negativi dipende dai 6-7 del Comitato nazionale. Ma occorre costante comunicazione esterna. Tutto a livello locale � tornato come prima. Continua la non comunicazione e lo si percepisce sul territorio. Occorre rompere il cerchio, trovare relazioni fuori dello Sdi. Non bisogna criticare troppo i risultati amministrativi locali, perch�, prima o poi, quando ci si impegna sul territorio, i risultati anche politici arrivano. Occorre un mix di rinnovamento politico radicale e di radicamento territoriale.

Interviene il compagno avv. Cesare Serrini di Jesi (Ancona), che comunica il suo senso di incubo per la campagna elettorale, da cui sta appena uscendo. Si � operato in condizioni drammatiche, senza mezzi e senza una lira. Lo Sdi � nulla, se non quando ci sono elezioni amministrative. Occorre correggere simbolo e denominazione, facendo un riferimento letterale simbolico ai �laici-liberali-socialisti-repubblicani�, perch� l�area repubblicana di sinistra ad es., forte come tradizione nelle Marche, va ripresa. Il simbolo attuale del PS non va bene, perch� comunica solo la riunione dei cocci. Occorre poi la garanzia della forma-partito. Si deve imporre nelle regole ad es. �una obbligazione di risultato�, cio� quando non lo si raggiunge, si va via.
Non bisogna inventarsi i temi politici essi sono quelli generalisti del Partito Socialista Europeo, con qualche curvatura rivolta ai temi italiani. Se non ci sono quelle condizioni, pensa che non si debba partecipare al Congresso.

E� data la parola al compagno Scarponi di Roma che da quando � iscritto nella sezione nel lontano 1982 non aveva mai parlato, perch� bisogna anche saper ascoltare. E� un agente di commercio, uno del milione di partita IVA. Esprime il sentimento di amarezza provato, il sentirsi gli ultimi Mohicani. Su Internet c�� fermento, richiama le parole di fedelt� socialista dell�ex sindaco di Milano Tognoli e l�esigenza di riprendere il dialogo coi lavoratori, che � stato interrotto da 15 anni. L�Italia ha bisogno di una sinistra nuova, c�� una povert� che cresce. Propone come elemento di novit� e di rottura un segretario �donna�.

Interviene poi il compagno Bepo Moroni di Roma, che si � battuto in trincea elettorale a Roma con la Brancati, il quale afferma che non pu� immaginare un quadro politico senza l�esistenza del Partito Socialista e non giudica bene il giovanilismo, se ad es, giovani socialisti vogliono proporre una confluenza nel PD. Sente circolare una depressione isterica nei piccoli ambienti partitici, con gruppi che stanno preparando il passaggio al PD. Si ritrova nelle indicazioni di Benesperi. Oggi vi sono anche �opportunit�, oltre che �chiusure�, nel quadro politico. Richiama ad es. le posizioni �socialiste� da Bertinotti a Salvi e nel Pd ci sono uomini di sinistra e socialisti. Quindi la situazione � molto aperta. Non crede che sia necessaria l�integrazione di nome e di simbolo. Il problema � come si arriva a questo congresso di giugno. La situazione � grave, perch� ad es., pur essendo membro del comitato romano, non � stato convocato e solo pochi conoscono i nominativi delle 70.000 tessere. Occorre tirare fuori un nome forte e bisogna andare decisi e forti alla disfida di Barletta del Congresso.

Prende la parola il compagno Mario Francese di Aversa, che richiama gli interventi di Natalini e di Moroni.Bisogna prendere atto che non esiste pi� la sinistra. Vi sono due occasioni il congresso o forse due (a giungo e a ottobre) e Turci ci deve dare informazione costante su ci� che si fa; ma non dobbiamo ghettizzarci nel Congresso si deve costruire una sinistra con battaglie di laicit�, facendo nascere comitati per le primarie per una sinistra nuova. Crede che il PD scoppier� e vi saranno tante rese dei conti. Si deve essere socialisti, liberali, radicali, repubblicani non tanto nella �lettera�, ma nei contenuti. Confessa che di fronte ai tradimenti pannelliani, si � staccato quasi spontaneamente dall�ascolto prima ricercato. Quindi primarie e una sinistra che vuole le riforme nella laicit�.

E� data la parola al compagno Nicola Terracciano di Formia, che non � iscritto all�Associazione per la Rosa nel Pugno e al Partito Socialista, ma aveva piacere di essere presente all�assemblea nazionale ed ha chiesto a Turci di poter venire a Roma, ricevendo una cordiale risposta positiva, come ha fatto con l�amico del Partito Socialista Giuseppe Ambroselli, anche perch� la riunione si teneva nella sede della Garbatella, tra gli amici di quella sezione che stima pi� di tanti luoghi socialisti e ai quali rende onore per il recentissimo impegno elettorale amministrativo e politico. Egli non � stato assente o lontano dal dibattito e dalle iniziative che hanno preceduto la nascita, o peggio la replica stancante, di un ripetitivo �Partito Socialista�, avendo partecipato alle assemblee di Bertinoro della �Costituente Laica Liberalsocialista�, di Chianciano, dove si era passati alla generica �Costituente Socialista�, alle assemblee di Roma, fino alla decisione, profondamente non condivisa, dell�assunzione del simbolo e della denominazione, che ha significato solo la riunificazione, nemmeno troppo riuscita, dei cocci socialisti, della diaspora. Egli aveva ardentemente sperato, si era impegnato affinch� nascesse un formale, letterale, �Partito Socialista Liberale� o �Partito Liberalsocialista�, giacch� non si trattava di un fatto solo formale. Gi� quella assunzione avrebbe avuto effetti benefici per la scadenza elettorale, perch� avrebbe naturalmente creato le condizioni di un rapporto, di un�apertura, di un�alleanza con forze e movimenti di sinistra liberale, repubblicana, socialdemocratica, non �socialisti� dal punto di vista storico-ideale, con voti superiori ai 355 mila ottenuti. Ma il motivo di fondo di quella battaglia � che si poteva compiere finalmente quella dislocazione delle basi profonde storico-politiche-culturali-ideali che non ancora la sinistra e la sinistra di orientamento socialista ha compiuto e che sconta costantemente nei risultati sempre pi� deludenti (come sconta il rifiuto della necessaria autocritica, della necessaria conseguente dislocazione la tradizione comunista e post-comunista, che continua a non fare i conti con la propria storia profonda). Il mondo socialista non vuole prendere atto che il 1989, per indicare una data simbolica, ha significato un verdetto del severo tribunale della storia non solo per la tradizione comunista, ma anche, seppur in mondo meno sanguinoso, ma non per questo meno decisivo, per la tradizione socialista, perch� entrambe, la tradizione socialista italiana e la tradizione comunista italiana traggono la loro origine dal marxismo (con le aggiunte di Engels), con le successive integrazioni del leninismo, che ha influenzato profondamente anche la tradizione socialista, oltre che quella comunista naturalmente (da cui ha preso origine) e del sanguinario stalinismo. Quindi il Congresso di Genova del 1892 non � l�origine del socialismo italiano, ma il congresso di nascita della componente marxista italiana del socialismo. Il socialismo italiano ha le sue vere origini non a Genova, ma Napoli, dove si ebbe nel 1867 la nascita dell�Associazione democratico-sociale �Libert� e Giustizia� del siciliano Saverio Friscia (amico di Mazzini, Garibaldi, Proudhon) e del napoletano Giuseppe Fanelli (amico di Pisacane, uno dei Mille di Garibaldi), che furono anche deputati e quindi i veri primi parlamentari sostanzialmente socialisti liberaldemocratici e libertari italiani. A Napoli, che era la pi� popolosa citt� italiana del dopo Unit�, si ebbe poi l�apertura della prima sezione dell�Internazionale nel 1969. La dislocazione delle radici storico-politiche-culturali-ideali del socialismo italiano, arretrandole dal 1892 di Genova al 1867-1869 di Napoli, significa che il socialismo italiano non � scisso, come nel marxismo, ma profondamente connesso con il Risorgimento repubblicano liberaldemocratico (che ne costituisce una premessa ed un patrimonio indelebili e alimento etico-politico costante, come intu� e fece notare ad es. Nello Rosselli nelle sue ricerche risorgimentali sul ruolo del mazzinianesimo nella nascita del movimento operaio italiano), ma che � recuperato, � da recuperare, chiaramente, letteralmente, simbolicamente, solennemente il legame del socialismo con la �Libert�. La �Libert� non pu� essere lasciata alla destra, paradossalmente ai suoi veri, segreti nemici quali Berlusconi, Fini, Bossi, ma �, deve essere il faro ideale della sinistra, del socialismo. Perci� costantemente ci si batte per questa svolta di consapevolezza, storico-politica, ideale, per questa necessaria dislocazione delle fondamenta culturali di ogni nuova forza politica della sinistra. Nel piccolo si opera con fedelt� ideale dal 1998 con il Partito d�Azione Liberalsocialista (e prima si � operato con �Socialismo Liberale Italiano�, poi con il �Movimento d�Azione Giustizia e Libert�, per le quali si rimanda al sito www.liberalsocialisti.org), che � stato tra le associazioni che hanno aderito all�assemblea di Bertinoro, perch� essa intendeva letteralmente portare alla costruzione di un soggetto �Laico Liberalsocialista�, verso quella direzione intende collocarsi una libera proposta federativa che si � approfondita con alcuni compagni recentemente di �Sinistra Laica Liberalsocialista� (vedi il sito www.sinistralaicaliberalsocialista.eu), che fissa nella sua denominazione i paletti di collocazione. �Sinistra� come distinzione anche da tante formazioni �socialiste� e da �socialisti� collocati a destra o a centro-destra, come fedelt� storica di collocazione, anche come dialogo con forze tipo la Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo. �Laica�, perch� mai come in Italia, con la sua storia tragica, oppressiva, antimoderna e antiliberale provocata soprattutto dalla presenza del centro della Chiesa Cristiano Cattolica sostanzialmente integralista, con l�aggiunta di una immigrazione islamica di rilievo, � necessario il richiamo della distinzione della religione dalla politica. �Liberalsocialista�, per i motivi sopra indicati. Cos� si qualifica la sinistra, che da sola � generica ed equivoca, e si indicano le sue rinnovate e dislocate fondamenta storico-cultuali.
Pur con tutto questo orizzonte critico, non si disconosce il valore di militanza e di impegno tenace, appassionato di vera e seria fedelt� �socialista�, quale si � avuta nei decenni e anche in diversi casi recentissimi e si danno gli auguri per la battaglia del Congresso di giugno, che sembra il fondamentale e assorbente impegno per i prossimi mesi.

Interviene successivamente Daria Veronesi di Milano, la quale premette che la politica � arte del possibile, arte delle mediazioni. La carta storica da giocare � la Costituente, anche perch� tutto il socialismo europeo nelle sue varie denominazioni � liberale.
Per quanto riguarda altri passaggi o altre direzioni di lavoro politico, vediamo dopo giugno. Comunque aver puntato solo sull�identit� socialista � stato negativo e va ripreso il discorso di un progetto pi� largo. Si sente vicina alle posizioni di Turci e della Brancati. Il PD ha scimmiottato il PDL, ma occorre sapere che bisogna fare un percorso politico-culturale lungo. Si deve essere �parte�, ma occorre un partito nuovo e diverso, che serva veramente di fronte ai problemi storici attuali. Serve il dibattito sullo statuto che lei ha rielaborato sul modello radicale del 1977, che fu steso in funzione anti-compromesso storico. L�ha entusiasmata l�intervento di Sandro Natalini si va al Congresso, se vi sono regole chiare e democratiche. Occorre una mozione con documento politico, una proposta di statuto, un nome del segretario.

Segue Raffale Mauro di Terracina (Latina), il quale afferma che durante la sua campagna politica come candidato al Senato per il Partito Socialista ne ha viste di tante e di pi�, con episodi paradossali e da incubi ed ha avuto consenso solo nella cerchia familiare e di colleghi e studenti, mentre la parte organizzativa Sdi � stata carente, quasi nulla. Non si sa ancora chi sono i 334 iscritti della provincia di Latina. Alla luce di recenti avvenimenti romani e nazionali, ci si pone una domanda inquietante ma bisogna scendere ancora pi� a fondo ? Cosa fare ? Bisogna stroncare il modo di procedere attuale.

Interviene Ivo Costamagna di Macerata, che condivide la relazione lucida di Turci, ma sembra che non sappiamo chiaramente cosa fare. Questo tipo di Italia con le culture egemoni di destra mette in crisi le basi della democrazia e gli spazi di libert�. E� difficile difendere meriti e bisogni. Non � caso il non apparentamento del Partito Democratico con il Partito Socialista a Roma. Vogliono chiudere la storia socialista. Ma ci sono anche gli errori nostri. Il PD, pur cos� grande, perde sempre e questo avr� contraccolpi. Se c�� una forza socialista stabile e solida, vi pu� essere la sponda per settori del PD e di Sinistra Democratica. I prossimi 60 giorni saranno decisivi
Di fronte alle tre alternative indicate da Turci, conoscendo Nencini da 25 anni lo teme e teme che si far� eleggere per portare poi il Partito Socialista al Partito Democratico. Noi liberi e vivaci non possiamo fare molto contro le tessere militarizzate, contro l�accordo Villetti-Nencini. No ad un Congresso truccato. Occorre fare un lucido ragionamento politico, cercando di aprire a Sinistra Democratica, a radicali, a laici, repubblicani. Ha girato per un mese con Serrini per le Marche. Occorre rivedere il simbolo e la denominazione, come ha gi� detto Serrini. Propone Stati Generali per rilanciare una Costituente pi� larga, cambiando nome e simbolo.

Interviene poi Giuseppe Ambroselli di Castelforte (Latina), il quale si pone la domanda perch� non si � fatto il Congresso ? Lo stato di attendismo ci ha fatto perdere. Il Partito Socialista in provincia di Latina � nullo, non ha dato nemmeno i manifesti, si � dovuti andare a prenderli a Cassino, in provincia di Frosinone. Ma le sconfitte possono avere anche un lato positivo, nel senso che tolgono le incrostazioni negative. Egli si batter� perch� un Partito Socialista non scompaia, perch� � una tragedia storica e la mancanza di un riferimento di partito � sempre una sciagura, come confessavano alti esponenti azionisti conosciuti, che rimpiangevano la fine del Partito d�Azione nel 1947.

Interviene un giovane compagno socialista, che auspica profondamente che il Partito Socialista resti, anche perch� gli altri non stanno meglio. Siamo messi male, ma bisogna continuare con l�Associazione per la Rosa nel Pugno e il suo bagaglio politico-culturale va investito nel Congresso di giugno, in particolare la proposta di statuto predisposta da Daria Veronesi. La proposta della candidatura Turci � l�unica capace di essere alternativa. Non dobbiamo lasciargliela vinta a chi vuole portare il Partito Socialista nel Partito Democratico.

Interviene successivamente Tommaso Ciuffoletti di Firenze, che confessa come lo abbiano scosso non il risultato elettorale, ma le reazioni ad esso, specialmente il richiamo al totem P.S.E, che si � rivelato invece pro-Partito democratico. Non bisogna affidarsi ai totem, che impediscono analisi lucide e risposte incisive. Veltroni ha ottenuto effetti vistosi ha fatto cadere Prodi ed eliminato la sinistra radicale, che sono meriti. E� venuto fuori poi in area socialista che pezzi di vecchio ceto politico non fanno il nuovo. La classe dirigente di sinistra deve sparire ed elogia l�era craxiana distrutta. Essi devono pagare il fio. Un partito regionalizzato non � di per s� negativo, anche se Nencini ha obiettivi personali (anche se ha detto di aver rifiutato il n. 2 nella lista del PD in Toscana). I tempi fino al Congresso sono stretti e bisogna vedere come interagire con questo processo che si � messo in moto. Si sente sfiduciato perch� anche nelle analisi si continua a ragionare con l�ottica degli sconfitti.

Viene data la parola al giovane D�Angelis di Formia (Latina), che contesta le critiche eccessive di Mauro sulla provincia di Latina e fa presente invece che non si � stati disposti a subire l�egemonia di capi socialisti come Schietroma e giustifica il voto politico ottenuto. Bisogna comunque capire che oggi, specialmente per le nuove generazioni, la parola �socialismo non basta pi�, non stimola. Occorre costruire un�area ed una mozione viva e di combattimento. La sconfitta e la vittoria della destra sono anche colpe di una sinistra ferma.

Interviene poi Buonaiuto di Napoli, il quale afferma che non si pu� credere che non esista un Partito Socialista nello scenario politico italiano. Viene dal Pds ed ha contribuito a fondare il Circolo Rosselli della metropoli partenopea e ci si deve confrontare con le ceneri prodotte dalla gestione del consigliere regionale Di Lello e del suo gruppo di potere. Occorre agire su pi� livelli, culturale, politico, organizzativo. Occorre costruire il nuovo Partito Socialista provincia per provincia, regione per regione, collegandosi ad esempio col sindacato. Occorre strutturare uno scheletro di proposta e sviluppare capacit� di collegamento con la societ� e col Partito Socialista Europeo. L�avversario non � oggi il Partito Democratico, ma � questa destra che ha punte reazionarie. Vi sono nel PD uomini di sinistra. Occorre predisporre una lista per le elezioni europee del 2009, che potr� dire si o no in relazione alla presenza di un�autonoma presenza socialista. Esse sono l�ultima spiaggia. Occorrono assemblee provinciali per arrivare al Congresso e strutturare il partito.

Turci d� poi la parola a Romani del Nuovo Psi, che chiede di portare le indicazioni di una riunione appena conclusa. Egli fa notare che l�antipolitica c�era anche nel 1992. Oggi ne hanno approfittato la Lega, Di Pietro, Berlusconi. Il PD e il PS sono stati visti come ceto politico vecchio e di casta. Occorre recuperare una immagine. Non abbiamo preso i voti interni socialisti. Veltroni ci ha costretti all�autonomia, che non era il desiderio di Boselli e altri. Ora alcuni vogliono fare un congresso pilotato, altri un partito di autonomia corsara (e cita De Michelis).Bisogna dare libert� di movimento a livello locale. Si deve andare al Congresso, ma molte mozioni possono dividere. C�� una rivolta contro Boselli, ma anche contro tutta la Costituente. Met� delle tessere sono fasulle. Occorre che siano rapportate ai voti politici nella scelta dei delegati al Congresso, altrimenti si rompe. Si deve costruire un partito nuovo e non uno Sdi allargato. Gli altri possono vincere il Congresso, ma noi siamo interessati solo ad un diverso, altro Partito Socialista. Bisogna arrivare ad un altro statuto, si � vista la bozza di Daria Veronesi ed � interessante, vicino a quello che i componenti del Nuovo Psi vorrebbero. Occorre avere subito l�elenco degli iscritti oggi segreto. Bisogna preparare una mozione politica nuova, una �Mozione Liberalsocialista� e il Movimento di Bertinoro pu� capire e condividere. No ai giovani cooptati, ma solo a quelli che hanno capacit� di consenso e di voto.

Prende la parola Rosario De Maio di Roma, che fa presente come i giovani non hanno una buona opinione dei dirigenti socialisti. Hanno votato Di Pietro. Egli crede nel progetto del Partito Socialista, ma non con questi dirigenti. Occorrono risposte concrete. Vede bene una iniziativa di giovani socialisti. Occorre ripartire dai Licei, ora insidiati dalla destra pi� estrema e fare in modo che vi sia un ricambio politico. Non abbiamo una lista socialista all�Universit�.

L�ultimo intervento � di Arnaldo Coppeto di Roma, che aggiunge a tutto ci� che � stato detto, di cui condivide diverse parti, la considerazione che bisogna differenziare il voto del Nord da quello del Centro-Sud, la sinistra massimalista dalla sinistra riformista. La prima � finita nella Lega e la seconda nel PD e nel PS. Non � vero che non c�� una sinistra, essa ha una sua specificit�, si � poi americanizzata. Bisogna tener presente che nel 2009 vi sono le elezioni europee e si stanno preparando e in tal senso va vista l�iniziativa di Pannella e dei Radicali e di del Bue a Chianciano agli inizi di maggio. Pannella, la grande fattucchiera, vuole fare il liberalsocialismo con Del Bue, che ha parlato di esso solo in un convegno l�anno scorso. Comunque bisogna capire che la prospettiva della Rosa nel Pugno non � la congiunzione di socialisti e radicali, di piccoli spezzoni partitici o di ceto politico, ma una prospettiva politica di ampio respiro e prospettiva, sintesi di democrazia liberale e socialismo. Sarebbe un grande risultato politico, se si potesse ricomporre la Rosa nel Pugno originaria.

In attesa anche del ritorno di Natalini, che ha dovuto lasciare l�assemblea per partecipare alla riunione del comitato tecnico nazionale del Partito Socialista, Turci avvia una prima valutazione finale, informando che la sintesi degli interventi sar� messa sul sito e la sua relazione � stata registrata col telefonino.
Egli ha cercato di dare valutazioni generali, poi le indicazioni politiche verranno anche sulla base dell�azione di governo del centro-destra, per diversi aspetti inquietante e contraddittorio( si veda il caso Alitalia e la volont� di andare in rotta coi vincoli europei). D� riconoscimento agli aspetti di risanamento economico rigoroso portato avanti da Prodi e da Padoa Schioppa. C�� oggi un grosso problema di democrazia e di libert�. Comunque ripete che il quadro non sar� dominato dal �veltrusconi�, come sottolineano troppo gli amici di �Critica Liberale� di Enzo Marzo, pur cos� preziosi nelle loro analisi e nei loro incontri. Vi sono spinte sociali che muovono e smuovo. Vi sono forze giovanili in fermento e in azione. La Lega non � la sinistra, essa � un potere capillare, come ha potuto notare nella sua campagna elettorale al Nord, con presenza pi� articolata del vecchio PCI e della vecchia DC. Il paradosso � che � insieme clientelare e intercetta l�antipolitica. Occorre quindi vedere la complessit� del quadro e gli elementi di novit�. Sono caduti tanti luoghi comuni, ma per quanto riguarda la Costituente e il Partito Socialista non si poteva fare di pi�. La ragione d�essere ancora di una forza socialista, se c�� ancora, si ripete, sta nel fatto che l�assetto del Partito Democratico � instabile senza l�asse socialista (ma liberandosi dalle mitologie del socialismo europeo), intorno al quale riorganizzarsi. Il Partito Socialista attuale � ancora in una fase pre-politica ed � costituito da residui di ceto politico di seconda categoria, che continua a vivere come ceto. Occorre riorganizzare la sinistra intorno all�asse socialista, perch� � pi� facile che in altre direzioni. Se l�analisi � sbagliata, se non si riesce, si prende atto. Per il Congresso egli spera e si batter� per un evento democratico e trasparente, non con decisioni fatte nel buio o di prima mattina tra pochi intimi per scegliere segretario e direzione, con spartizione di posti tra le componenti. Critica la manovra del partito dei consiglieri regionali, che non possono considerarsi i salvatori della patria, trattandosi anche essi di una cooperativa di potere. Turci era contro Boselli, era critico per l�alleanza con Bassolino ed essi tacevano o erano complici. Ora si muovono sotto traccia e non si sa qual � la loro linea politica. Bisogna puntare ad un documento politico chiaro, che deve contenere una candidatura (ma che non sia n� Borselli, n� Angius, n� Turci). Dobbiamo cercare altri. Noi pi� esperti possiamo essere consiglieri in seconda linea. Se il Congresso si fa per avviare o rafforzare carriere, non si � d�accordo naturalmente. Nella ipotesi di Benesperi dei �socialisti tutti insieme�, aperti anche alla Sinistra Democratica di Mussi-Salvi non bisogna mettere eccessiva speranza, perch� anche essi costituiscono un ceto politico consunto. Sono importanti se vengono con umilt�. E in tal senso � d�accordo anche Angius.

Arriva Natalini, che, ancora affannato, racconta come si � svolto il comitato tecnico nazionale, che ha proposto lo spostamento del Congresso al 20-21 giugno. Ha avuto l�impressione che si voglia fare e vivere un congresso di routine, unitario, con una sola mozione quindi, con il nome che circola di Piazza al posto di Boselli, non all�altezza quindi della gravit� drammatica della crisi che attraversa la Costituente/Partito Socialista. Sono state fatte proposte di riapertura del tesseramento. Si � avuta garanzia che sanno messi a disposizione pubblica gli elenchi degli iscritti. I delegati saranno eletti in assemblee, tenendo presenti non solo il numero degli iscritti, ma anche i voti politici ottenuti. Uno dei fronti da percorrere � quello del confronto politico con Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo.
Comunque le decisioni ultime saranno assunte dal comitato politico nazionale.
Natalini auspica un congresso a mozioni, con un documento politico forte, con le ragioni d�essere profonde di un partito socialista oggi e con l�indicazione della persona capace di portare avanti una incisiva azione politica. La mozione deve trovare, per essere vincente, un ampio consenso, mobilitando tutte le persone nel partito interessate ad un vero e profondo rinnovamento."


http://www.perlarosanelpugno.it/viewtopic.php?f=2&t=2319

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Crucio
01 Maggio 2008, 11:33

Prime informazioni sul congresso - di Lanfranco Turci
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Prime informazioni sul congresso
da parte di Lanfranco Turci

Il comitato della Costituente riunitosi ieri 30 aprile ha convocato il congresso del PS per il 20-22 Giugno.
Localit� ancora da definire. Probabilmente Fiuggi.
Numero dei delegati 700.
Data limite per la presentazione delle mozioni 16 Maggio.
Per le mozioni eventualmente presentate da compagni non componenti del comitato promotore, si prevede l'obbligo di 500 firme raccolte in almeno 5 regioni.
Ulteriore tempistica 23-30 maggio congressi territoriali, 1-8 Giugno congressi provinciali. 14-15 Giugno congressi regionali.
I congressi provinciali e regionali procederanno anche all'elezione degli organismi dirigenti.
Fra le regole avevo proposto l'obbligo della presentazione preventiva per le candidature a segretario/a prima del congresso nazionale, affinch� fossero votate gi� prima dai congressi provinciali e regionali. E' passata invece la tesi che i candidati siano presentati all'apertura dei rispettivi congressi.
La platea congressuale sar� composta dagli iscritti al 15 Febbraio, con sanatoria(poche centinaia)per quelli iscritti fino al 30 aprile.

I voti congressuali saranno attribuiti sulla base dei voti ottenuti alle ultime politiche e degli iscritti, in un rapporto 3/4 a 1/4.
Gli elenchi degli iscritti saranno disponibili per tutte le componenti della costituente su base nazionale e locale.
I comitati per la garanzia dei congressi saranno quelli della costituente. Dove non costituiti o non funzionanti, dovr� intervenire il centro.

Notazioni palesi sulle mozioni, segreto sui nomi.
Non si vota per delega.
Altre norme di dettaglio saranno definite a giorni dal comitato per le regole congressuali.
Il comitato per lo statuto dovrebbe cominciare il lavoro collegiale a giorni, coordinato da Gerardo Labellarte.

PS nei prossimi giorni cominceremo la consultazione con i compagni dell'Associazione PER la RnP, per valutare il tipo di mozione da preparare


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Stefano Valenti
01 Maggio 2008, 12:07

Re: Prime Informazioni Sul Congresso - Di Lanfranco Turci
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A parte la scelta di presentare le candidature alla segreteria solo al congresso, il resto non mi sembra male.


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crevalcore
01 Maggio 2008, 15:56

Re: Prime Informazioni Sul Congresso - Di Lanfranco Turci
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Mi sembra che il congresso stia partendo con il piede giusto. Vedo tutto molto corretto. Soprattutto la ripartizione dei delegati sulla base voti-iscritti.
Questo significa che non basta avere pacchette di tessere, servono anche pacchetti di voti.
Sulle candidature credo sia normale che nessuno voglia sbilanciarsi. Credo sia normale che dietro ad ogni mozione ci siano delle persone ovviamente in base a quanti voti avranno le singolo mozioni dopo spunteranno le candidature.
Temendo di non essermi spiegato provo a fare un esempio:
Negli stati uniti alle primarie John Edwards (gi� ritiratosi) � terzo (con il 17%di delegati) dopo Clinton ed Obama. Che senso avrebbe se si candidasse segretario sapendo gi� di non contare su di una maggioranza qualificat.
Ecco credo che se dietro ad ogni mozione ci sia un probabile segretario, il risultato sar� invariato.
Credo sia per� importante fare delle mozioni condivise che possano unire ed includere gli iscritti e non allontanarli.


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Sandro
01 Maggio 2008, 18:26

Re: Prime Informazioni Sul Congresso - Di Lanfranco Turci
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[quote user="crevalcore" post="24778"]Mi sembra che il congresso stia partendo con il piede giusto. Vedo tutto molto corretto. Soprattutto la ripartizione dei delegati sulla base voti-iscritti.
Questo significa che non basta avere pacchette di tessere, servono anche pacchetti di voti.
Sulle candidature credo sia normale che nessuno voglia sbilanciarsi. Credo sia normale che dietro ad ogni mozione ci siano delle persone ovviamente in base a quanti voti avranno le singolo mozioni dopo spunteranno le candidature.
Temendo di non essermi spiegato provo a fare un esempio
Negli stati uniti alle primarie John Edwards (gi� ritiratosi) � terzo (con il 17%di delegati) dopo Clinton ed Obama. Che senso avrebbe se si candidasse segretario sapendo gi� di non contare su di una maggioranza qualificat.
Ecco credo che se dietro ad ogni mozione ci sia un probabile segretario, il risultato sar� invariato.
Credo sia per� importante fare delle mozioni condivise che possano unire ed includere gli iscritti e non allontanarli.[/quote]



Hai perfettamente centrato il punto. Adoperiamoci dunque per realizzare le condizioni politiche che favoriscano la presentazione al Congresso di mozioni ampiamente condivise che rappresentino anche e soprattuto l'esigenza della discontinuit� politica.


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Stefano Valenti
02 Maggio 2008, 01:05

Re: Prime Informazioni Sul Congresso - Di Lanfranco Turci
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Certo, bisogna vedere se le regole previste, specialmente sul voto a scrutinio segreto per quanto riguarda le persone, saranno rispettate e fatte rispettare.

Non vorrei che succedesse come per il tesseramento. So di iscritti che, per un motivo o per un altro, hanno finito per non votare PS. Per� resta difficile da credere che ci siano stati meno di cinque voti per ogni iscritto. Il sospetto che le regole sull'iscrizione, formalmente all'insegna della trasparenza, siano state aggirate, � molto forte.


Si tratta del RESOCONTO degli interventi all'Assemblea Nazionale dell'Associazione per la Rosa nel Pugno a cui ho partecipato insieme ai compagni Cesare Serrini e Luciano Vita. La stessa si e' svolta presso la storica Sezione Socialista della Garbatella, a Roma, lo scorso 23 Aprile. L'altro allegato riguarda, invece, UNA PRIMA INFORMAZIONE SULLE REGOLE E LE DATE DEL PROSSIMO CONGRESSO DEL PARTITO SOCIALISTA fornita dal comp. On.Turci dopo la riunione del Comitato Promotore Nazionale del PS che si e' svolta lo scorso 30 Aprile. RIPETO SI TRATTA DI UN DIBATTITO E DI INFORMAZIONI DAVVERO INTERESSANTI. Ivo Costamagna

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