lunedì 17 agosto 2009

*UN'ITALIA DIVERSA E' POSSIBILE: IL PIANO CASA DEL LAZIO* - di Enrico Fontana (Capogruppo di Sinistra e Liberta' alla Regione Lazio)

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From: Webmaster <giuseppe.iacopini@gmail.com>
Date: Tue, 11 Aug 2009 10:33:02 -0700 (PDT)
Subject: [PARTITO SOCIALISTA - SOCIALISMO MACERATESE] 8/11/2009 07:22:00 PM
To: ivocostamagna@gmail.com

UN'ITALIA DIVERSA E' POSSIBILE:
IL PIANO CASA DEL LAZIO
di Enrico Fontana*11/08/2009 - Disinnescare, per quanto possibile, le
minacce del "piano veranda" di Berlusconi. Impedire il paventato
"commissariamento" delle Regioni inerti. E approfittare dell'occasione
per elaborare una proposta di legge con cui dare risposte concrete al
bisogno di casa e tutelare, allo stesso tempo, le aree di pregio
ambientale. Può sembrare un'impresa impossibile ma è questo, in
sintesi, il cuore politico del provvedimento approvato dalla giunta
Marrazzo e dalla maggioranza che lo sostiene, con il contributo per
molti aspetti decisivo di Sinistra e Libertà.
Il "Piano casa" della Regione Lazio, approvato dal Consiglio regionale
giovedì 6 agosto, ha raccolto finora giudizi positivi e/o critiche
sostanzialmente benevole da movimenti e sindacati, imprese di
costruzione e associazioni ambientaliste. Non era scontato. Le
pressioni che ci sono state, prima e dopo l'approvazione da parte della
Giunta, nel lavoro di commissione e in aula, sono state molto forti:
c'era chi voleva inserire le aree protette tra quelle in cui è
possibile realizzare gli interventi di ampliamento; chi premeva per
ampliare le cubature; chi chiedeva di far saltare gli standard
urbanistici. Tutto in nome della crisi economica e della necessità di
dare ossigeno alle imprese. Ma sono arrivate anche altre richieste,
accompagnate anche da momenti di tensione, da parte di chi rappresenta
una parte di quel mondo che combatte per il diritto alla casa e vuole
più investimenti per l'edilizia pubblica.

Dal confronto in maggioranza, soprattutto tra Partito democratico e
Sinistra e Libertà, con i movimenti, le associazioni di categoria, i
sindacati, la stessa opposizione è venuta fuori una legge vera,
destinata a incidere sul tessuto economico e sociale. Una legge che
potrebbe indirizzare lo stesso mercato delle costruzioni in una
direzione almeno parzialmente diversa da quella indicata da Berlusconi,
privilegiando la qualità al posto della quantità.

Vale la pena riassumere alcune dei punti di maggior rilievo di una
legge articolata e complessa: centri storici, aree naturali protette e
aree di edificabilità assoluta sono escluse da qualsiasi intervento;
gli ampliamenti previsti riguardano abitazioni fino a un massimo di
1000 metri cubi, dove si potranno costruire, solo in adiacenza alle
abitazioni, al massimo 200 metri cubi di ampliamenti, equivalenti a
62,5 metri quadrati circa; si possono demolire e ricostruire edifici
con aumenti di cubatura massimi del 35% a condizione che vengano
superati di almeno il 10% gli obiettivi di risparmio energetico e fonti
rinnovabili stabiliti da leggi nazionali e regionali (nel Lazio è già
in vigore una buona normativa sulla bioarchitettura); gli ampliamenti
possibili salgono fino al 60 per cento se gli interventi riguardano
veri e propri programmi di riqualificazione ambientale, con la
liberazione di aree di pregio (parchi, litorali, zone vincolate), che
vengono rinaturalizzate e rese pubbliche e la ricostruzione in zone
idonee; viene stanziato 1 miliardo di euro in 10 anni per costruire e/o
recuperare case popolari; vengono concessi finanziamenti e agevolazioni
alle persone anziane a basso reddito che ristrutturano i loro
appartamenti, sempre per renderli più efficienti dal punto di vista
energetico; si possono ampliare del 10% attività di piccolo artigianato
e impresa, che non superino i 1000 metri quadrati di superficie, solo a
condizione che migliorino i loro sistemi di abbattimento
dell'inquinamento acustico e atmosferico e riducano i consumi di
energia.

Si poteva fare di meglio? Sicuramente sì. Ma anche grazie agli
assessori e al gruppo consiliare di Sinistra e Libertà il Lazio ha una
legge che non si limita a "fotocopiare", magari riducendo i danni, il
dettato berlusconiano. Nella nostra regione esistono problemi, penso
soprattutto alla cosiddetta emergenza abitativa, che altri territori
non conoscono, almeno nelle nostre dimensioni. Dobbiamo affrontare
situazioni di degrado, determinate da decenni di abusivismo edilizio,
regolarmente condonato, e di pessima gestione del territorio,
finalizzata solo a valorizzare la rendita fondiaria, senza preoccuparsi
né della qualità del costruito né, tantomeno, dei servizi. Abbiamo zone
di pregio paesaggistico, come l'Agro romano, solo in parte tutelate,
soggette a fenomeni di abbandono e minacciate da nuove colate di
cemento, magari in nome del "social housing".

A questi problemi abbiamo cercato di dare una risposta, concreta,
sostenibile e innovativa. A partire da settembre c'impegneremo perché
il quadro legislativo sia completato con la legge sul diritto
all'abitare (una nostra mozione in questo senso è stata approvata a
larga maggioranza) e dalla legge che vincola dal punto di vista
paesaggistico tutto l'Agro romano, semplificando allo stesso tempo la
vita degli agricoltori.

E' su questo difficile confine tra tutela ambientale e rilancio
dell'economia, risposta ai bisogni sociali e salvaguardia dei beni
comuni che si gioca anche una sfida culturale per Sinistra e Libertà.
Il cosiddetto "ambientalismo del fare" si è infranto sulle
contraddizioni del Pd, favorevole al carbone pulito e pronto a
strizzare l'occhiolino al nucleare. Noi, però, non possiamo rassegnarci
a diventare, nella migliore delle ipotesi, i custodi dell'immobilismo,
che spesso si traduce in abbandono e degrado. Dobbiamo assumerci dei
rischi, misurarci anche con impostazioni culturali che hanno
dimostrato, nel tempo, la loro inefficacia, cercare nuove strade,
sperimentare nuove soluzioni. Nel Lazio, più o meno consapevolmente,
abbiamo definito una nostra proposta politica, i cui risultati sono
ovviamente da verificare. Ma i giudizi che abbiamo raccolto finora
fanno davvero sperare bene.

*capogruppo di Sinistra e Libertà alla Regione Lazio


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Postato da Webmaster su PARTITO SOCIALISTA - SOCIALISMO MACERATESE il
8/11/2009 07:22:00 PM


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Ivo Costamagna
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ps-macerata.blogspot.com

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