lunedì 17 agosto 2009

*NENCINI: LO STATUTO DEI LAVORI, I LAVORI IN UN NUOVO STATUTO*

DOPO IL BEL CONVEGNO SU
"GIACOMO BRODOLINI ED IL RIFORMISMO SOCIALISTA",
SVOLTOSI A RECANATI IL 15 LUGLIO SCORSO, IN OCCASIONE DEL 40'
ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DEL "PADRE" DELLO STATUTO DEI LAVORATORI,
QUELLA CHE SEGUE E' UNA RIFLESSIONE E UNA PROPOSTA CHE IL SEGRETARIO
NAZIONALE DEL PARTITO SOCIALISTA, ON. RICCARDO NENCINI, AVEVA
ANTICIPATO IN QUELLA OCCASIONE.

Su questi temi si misurera' il "tasso" di concreto riformismo di
Sinistra e Liberta'.

---------- Forwarded message ----------
From: Webmaster <giuseppe.iacopini@gmail.com>
Date: Thu, 13 Aug 2009 01:24:58 -0700 (PDT)
Subject: [PARTITO SOCIALISTA - SOCIALISMO MACERATESE] LO STATUTO DEI
LAVORI, I LAVORI ...
To: ivocostamagna@gmail.com

LO STATUTO DEI LAVORI,
I LAVORI IN UN NUOVO STATUTO
Il "terzo popolo" non ha diritti nel mondo del lavoro, vive una
professione precaria, senza certezze e senza voce nel sindacato.
Sinistra e Libertà deve ripartire da loro, dai quasi 5 milioni di
precari, per ridargli i diritti fondamentali.

di Riccardo Nencini*

13/08/2009 - E' al terzo popolo che la sinistra riformista deve
guardare, ed all'intreccio tra diritti sociali e diritti civili.

Battere dunque strade diverse da quelle tradizionali, rese marginali ed
inefficaci dai mutamenti profondi della società italiana nella domanda,
nell'offerta e nell'organizzazione del lavoro.

Il terzo popolo è figlio della societa' della conoscenza, il mondo nel
quale viviamo da almeno un quindicennio, nella penisola ed altrove. Il
terziario al posto dell'industria, scrivono i sociologi. L'individuo al
posto della massa. Emerson che spodesta Marx.

Il terzo popolo si muove senza diritti nel mondo del lavoro, ha una
professione precaria e quasi sempre un titolo di studio in tasca. Esce
dalla famiglia di provenienza attorno ai trent'anni (mix uomo/donna),
si lega più tardi in unioni stabili ma dà vita ad una diversa forma di
famiglia (diversa rispetto a quella tradizionale naturalmente), non ha
certezze, non ha sicurezza, non ha tutele, non ha voce nel sindacato
(che lo evita in quanto soggetto atipico destinato a turbare il quieto
vivere).

Il terzo popolo sono i nostri figli - almeno 4.500.000 - e sono
passioni che se ne vanno. In questa Italia, né ammortizzatori sociali
di base né valorizzazione del merito ed investimento su giovani
talenti. Un disastro.

La sinistra nuova deve ricominciare da qui, ingaggiando una dura
battaglia contro il governo e, se necessario, contro pezzi di sindacato
e di certa sinistra che si alimentano di consuetudini, di luoghi
comuni, di slogan spazzati via da tempo e da questa generazione.

Sostenere la bontà della flex security, di un salario minimo collegato
alla formazione professionale ed alle specializzazioni ( indennità di
cittadinanza ) e prevedere una riforma del diritto del lavoro per
estendere ai precari almeno i diritti fondamentali studiati e proposti
dai giuslavoristi della scuola di Giugni, padre dello Statuto dei
Lavoratori, è il minimo che si possa fare. E' la priorità. Il luogo
dove si intersecano i valori della inclusione, della giustizia sociale,
della dignità di vita.

Su questo tema Sinistra e Libertà deve impiantare - qui ed ora - una
campagna pubblica, una iniziativa di legge popolare consentita dalla
nostra Costituzione, e sfidare maggioranza ed opposizioni parlamentari
ad inserirla nell'agenda. Prima che l'inverno, con le foglie, si porti
via anche affetti e intelligenze.

*dirigente di Sinistra e Libertà - Segretario PS


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Postato da Webmaster su PARTITO SOCIALISTA - SOCIALISMO MACERATESE il
8/13/2009 10:14:00 AM


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Ivo Costamagna
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ps-macerata.blogspot.com

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