giovedì 18 giugno 2009

*SINISTRA E LIBERTA': TRASFORMARE L'IDEA IN PROGETTO - di Riccardo Nencini*

18/06/2009 -

Il 3,1 % dei voti, un milione di elettrici ed elettori, non sono pochi.

Grazie alla legge "salva Veltrusconi" – quella dello sbarramento
elettorale al quattro per cento, varata in due settimane da un
Parlamento che il Premier ritiene lento e inconcludente – non
saranno rappresentati nell'Assemblea legislativa della Comunità
Europea. Resta, tuttavia, un numero rilevante, un consenso importante
concesso a un'idea che ha avuto poco tempo per palesarsi e quasi
nessuno spazio sui media. Un patrimonio che non deve essere disperso.
Sinistra e Libertà è stata prima un'emergenza, poi un'intuizione e
un'idea: l'idea della nuova sinistra italiana, laica e pragmatica,
ambientalista e innovativa nella scia della migliore tradizione del
movimento democratico e socialista europeo. Non crediamo d'ingannarci
nel dire che la risposta dell'elettorato ci spinge a proseguire il
cammino. Occorre ora individuare il percorso da seguire ed occorre
farlo con grande lucidità.

Sinistra e Libertà non dovrà essere né ex né post: dovrà anzi
somigliare alla storia scritta all'inizio degli anni '70 ad Epinay,
alle porte di Parigi. Dovrà essere una sinistra capace di parlare a
larghi settori della società italiana qualificandosi, in primo luogo,
quale forza che intende assumere l'onere di governare le tante
complessità del sistema Italia.

Occorre poi, per passare dall'idea al progetto, lavorare attorno a due
nodi ineludibili per qualsiasi forza politica: la questione della
modalità organizzativa e quella dell'identità programmatica. Nessuno
può pensare, oggi, di riproporre un partito vecchio stile, fatto di
sezioni e federazioni, di vincoli gerarchici stretti di natura
orizzontale e verticale. Nessuno può pensare di riproporre un partito
chiuso e di appartenenza.

La scommessa è di federare sotto le insegne di Sinistra e Libertà le
tante e diverse esperienze che si sono prodotte nel campo della
sinistra italiana.

Associazioni e Club, riviste e periodici locali, frammenti delle
organizzazioni dei vecchi partiti, eletti nelle istituzioni, dovranno
essere inseriti e trovare "cittadinanza" in una rete di tipo nuovo,
ordinata da regole chiare e che prevedano un costante coinvolgimento
nelle decisioni e nella sintesi del corpo dei militanti. Dovrà essere
una organizzazione aperta ai propri elettori e alla società e
prevedere ampie consultazioni sia per la scelta dei propri candidati
ai vari gradi di elezione che per la scelta dei propri dirigenti. Per
necessità e utilità dovrà essere un soggetto plurale che valorizza le
diversità
invece che sottolinearle come estraneità. Dovrà, infine, essere
fortemente vocato alla comunicazione, a trasmettere agli italiani i
propri valori, le proprie idee e le soluzioni proposte. Per costituire
una reale alternativa di governo, dovrà lavorare molto attorno ad un
programma e a linee di politiche pubbliche innovative e convincenti.
Le forze che hanno creato Sinistra e Libertà condividono alcuni valori
di fondo – dalla lotta alle diseguaglianze alla ricerca delle pari
opportunità di partenza per ognuno, dal contrasto alle oligarchie e
alle corporazioni, all'attenzione verso i diritti civili e sociali –
che occorre trasferire in proposte concrete valide per l'oggi.

Le grandi trasformazioni economiche e sociali degli ultimi decenni
hanno completamente mutato i termini della questione sociale otto e
novecentesca nonché quelli delle modalità organizzative e di
funzionamento delle democrazie parlamentari e degli apparati pubblici
statuali. Diseguaglianze e ingiustizie sociali si situano oggi in
faglie diverse rispetto al passato (garantiti e non garantiti,
dipendenti pubblici e dipendenti privati, giovani generazioni e
vecchie
generazioni), così come la prima emergenza democratica è oggi
rappresentata dal sistema dell'informazione, dai suoi assetti
proprietari e dalla tendenza al conformismo che pare attraversare la
categoria dei giornalisti. Il mutamento occorre governarlo e per
sperare di dare il massimo delle opportunità possibili al maggior
numero di persone dobbiamo individuare le soluzioni giuste.

Sinistra e Libertà dovrà occuparsi "d'immaginare" un'Italia migliore
dell'attuale con un'informazione forte, libera, autonoma e critica, un
sistema istituzionale con "più governo e più rappresentanza",
un'economia libera di crescere senza troppi vincoli burocratici ma con
regole chiare che garantiscano trasparenza societaria ed eticità di
comportamenti, un sistema di protezioni sociali efficiente e
accompagnato dalla capacità di dare a ognuno nuove opportunità.
Sinistra e Libertà dovrà lavorare per avere una sanità fatta per il
benessere dei cittadini e non per le baronie mediche, un sistema
dell'educazione e della ricerca forte, strutturato sul pubblico ma
capace di valorizzare tutte le esperienze di valore. Dovrà presidiare
le frontiere della laicità e dei diritti civili ma dovrà parlare anche
di doveri individuali e collettivi e di responsabilità.

Se Sinistra e Libertà saprà incamminarsi su questo percorso
riallacciandosi al suo progetto originario, i Socialisti saranno fieri
di averla pensata e costruita. Una nuova storia da collocare tra
Partito Democratico e Radicali dove stare con autonomia.

Senza fretta e con gli occhi ben aperti sullo scenario della politica italiana.

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www.partitosocialista-mc.org
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