giovedì 25 giugno 2009

*DOPOVOTO, SERVE UN NUOVO CENTROSINISTRA PER GOVERNARE IL PAESE*

L'analisi dopo i ballottaggi di Marco Di Lello. Uno spunto di
riflessione per mettere in atto un porcesso di costruzione di una
coalizione di centro sinistra che si candidi a governare l'Italia.

di Marco Di Lello*

I risultati di questo lungo Giugno elettorale ci consentono di fare una
prima riflessione: europee, referendum ed amministrative sembrano
confermare quel che Sinistra e Liberta' afferma da tempo, e cioè che
c'è una domanda di una nuova sinistra, moderna, laica ed ecologista,
che i referendum sulle leggi elettorali non interessano gli italiani,
come confermato dalla più' bassa partecipazione al voto di tutti i
tempi, che il Pd da solo è tutt'altro che autosufficiente e che
Berlusconi e questa maggioranza sono tutt'altro che imbattibili.

Sulla costruzione della nuova sinistra ci confronteremo a partire già
dal seminario del 3 luglio il che consente di soffermarsi a riflettere
sugli esiti dei ballottaggi: nel turno amministrativo si è votato in 62
province : il centro-sinistra ne governava 50 ora 28, il centro destra
prima 8 ora 34. Berlusconi e Franceschini cantano vittoria, entrambi
con qualche ragione e molti torti: i risultati dei ballottaggi indicano
infatti una evidente difficolta' dei rapporti tra il premier e
l'opinione pubblica e quella vittoria che si voleva schiacciante è in
realtà dimezzata, mentre il secondo può vantare una tenuta nelle
regioni rosse (Bologna con Flavio Delbono e le Province di Ferrara,
Rimini, Parma da un lato e Firenze con Matteo Renzi e le province
toscane) che almeno evitano il tracollo.

In realtà le considerazioni che discendono sono molteplici:
innanzitutto la scarsa affluenza ai ballottaggi, che impone una
riflessione sul sistema elettorale dal momento che, può sembrare
paradossale ma è così, non c'è sindaco o presidente di provincia eletto
che non abbia preso meno voti rispetto al primo turno e sopratutto che
il centrosinistra, quando unito, e' ancora maggioranza nel paese.

E' questo un dato decisivo nella costruzione di una necessaria
coalizione di centrosinistra che si candidi credibilmente a guidare il
paese, che non potrà che essere nuova e diversa e di cui c'è da
augurarsi che Franceschini e l'intero gruppo dirigente del Pd se ne
facciano una ragione.

Al di là delle alchimie politiche, che hanno sempre il fiato corto, del
rapporto con l'Udc o con la sinistra radicale, i risultati delle
amministrative raccontano di territori che sempre più hanno l'esigenza
di identificarsi con i candidati, di un'esigenza di rinnovamento sempre
più sentita e di un problema di rappresentanza, in casa nostra, delle
aspettative del nord del paese. Se, infatti, il centrosinistra tiene al
centro e nel mezzogiorno è evidente che una coalizione che voglia
governare l'Italia non può sfuggire al tema del confronto con le
aspettative di ampi strati dell'elettorato lombardo, veneto, di buona
parte del Piemonte a cui nè il Pd, nè Sinistra e Libertà hanno sinora
saputo dare risposte.

Quello della costruzione di una nuova coalizione, che non potrà
prescindere dal Pd ma neanche da SeL, è dunque il lavoro che ci attende
a partire dalle prossime settimane, per riuscire a capitalizzare le
inefficienze, prima ancora degli scandali, che rischiano di travolgere
Berlusconi e la sua maggioranza senza che noi, in questo campo, ci si
dimostri capaci e credibili nel rappresentare un'alternativa di governo.

Occorre dunque, da parte nostra, intensificare ogni sforzo, da un lato
nella costruzione di quella nuova sinistra che dovrà necessariamente
essere diversa da quella conosciuta finora, capace di prendere il
meglio del pensiero e della tradizione socialista, comunista,
ambientalista, laica, e che abbia l'ambizione di ritrovare sintonia con
quei settori del Paese che alla sinistra avevano consegnato le proprie
ambizioni e che dalla sinistra sono stati traditi, e dall'altro
costruire una rete di rapporti e relazioni con tutte le forze che,
fondandosi su valori e programmi condivisi, scelgono di dar vita ad un
patto con gli elettori candidandosi a governare l'Italia.

E' un percorso lungo e non facile, in cui personalismi, settarismi
identitari, gelosie e miopia politica rappresenteranno ostacoli
significativi, ma che non ha alternative se, come credo, abbiamo ancora
voglia di cambiare questo paese.

*Coordinatore Naz.le del PS - Esponente di Sinistra e Libertà

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www.partitosocialista-mc.org
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