domenica 28 giugno 2009

*LA QUARTA CHIANCIANO DIA UN SEGNO DI VITALITA' - di Mauro Del Bue*

*La quarta Chianciano dia un segno di vitalità*

di Mauro Del Bue

28/06/2009 - Sono stato il co-promotore della Chianciano uno, quella
che, assiemea Marco Pannella, ho contribuito a promuovere dopo il
diluvio elettorale dell'aprile del 2008.

Da Chianciano uno si decise di dar vita a una sorta di seminario
periodico e poi ad un coordinamento di persone che rappresentavano
storie e progetti non omologhi, ma
conciliabili. Storie che non potevano essere state cancellate
attraverso il marchingegno del voto utile e che rischiavano di
rimanere
sepolte da un travolgente e apparentemente inevitabile bipartitismo.
Si continuò, dopo il maggio del 2008 e fino all'agosto dello stesso
anno, con alcuni incontri più ristretti ove, oltre al gruppo storico
radicale, diedero il loro contributo di idee e di operosadisponibilità
personaggi quali Ignazio Marino, Marco Boato, Cesare Salvi, Pasqualina
Napolitano, Gianni Cuperlo,Luigi Manconi e anche Rino Formica, nonchè
intellettuali e giovani e donne interessate a far nascere un progetto
politico che conciliasse valori e programmi di stampo liberale,
socialista, radicale e laico. Si usarono più volte quegli stessi
quattro aggettivi che campeggiavano nel simbolo della Rosa nel pugno,
e
non appariva casuale.
Poi, improvvisamente, gli incontri vennero bloccati.

Pannella mi confidò che il discorso si poteva riprendere solo dopo le
elezioni europee e che queste scandenze apparivano troppo
ravvicinate per potervi inserire il nuovo progetto.
E così fu. Tanto che i singoli personaggi che avevano dato vita al
primo coordinamento chiancianista si dispersero rientrando, come tante
lumache, nel vecchio guscio partitico. In realtà quell'esodo di
ritorno coincideva con la
consapevolezza che le elezioni europee sarebbero state affrontate senza
alcuno sbarramento elettoralee che dunque anche i sepolti dell'aprile
del 2008 potevano, "uti singuli", risorgere grazie al farmaco
miracoloso del proporzionale puro.
Tanto che il secondo appuntamento
chiancianista fu un congresso dei radicali italiani al quale,
nell'autunno del 2008, anch'io partecipai, ma ricordando l'impegno che
avevamo preso nel primo appuntamento e che mi pareva allora dimenticato.

Quando poi il Parlamento decise lo sbarramento elettorale al 4%, e
dopo avere formato il Comitato per la democrazia, senza che i radicali
ne feccessero parte (e avevano probabilmente qualche ragione), venne
convocato a Chianciano un altro appuntamento. E cioè il congresso
della componente italiana del Partito radicale trasnazionale. Per la
terza volta partecipai, in quella circostanza non fui il solo
(parlarono anche Nencini e Bobo Craxi), e rivolsi a Pannella l'invito
ad aderire a Sinistra e libertà o in alternativa a lanciare con
chiarezza una lista stile Rosa nel Pugno. In particolare giudicai
l'ingresso di Pannella la condizione per dare al progetto di Sinistra
e
libertà una valenza politica. Non ebbi risposta e poco dopo Pannella
decise la presentazione della sua lista.

Anche in questa circostanza non senza una logica e raccogliendo poi un
risultato elettorale tutt'altro che disprezzabile, il 2,4%. Peccato,
perchè con l'ingresso dei radicali Sinistra e libertà avrebbe eletto
quattro o cinque parlamentari e Marco Pannella sarebbe certamente al
suo posto a Strasburgo, e non certo per scaldarlo. Oppure, se fosse
stata lanciata la nuova Rosa nel Pugno, pur non eleggendo
parlamentari, sarebbe nato un progetto politico di nuovo conio tra
socialisti e radicali, utile non solo per noi, ma anche e soprattutto
per l'Italia.

Adesso siamo alla Chianciano quattro. Credo che il convegno dovrebbe
rispondere alle domande alle quali le tre precedenti Chianciano non
hanno potuto o saputo rispondere.

I radicali, Marco Pannella in particolare, è interessato a un progetto
che coinvolga non solo i radicali e che non abbia come unico comun
denominatore l'idea che questo sessantennio sia
stato solo partitocrazia e non anche democrazia?

E' interessato, in particolare, a un progetto che unisca radicali e
socialisti, e magari anche laici e liberali? E' possibile, in questo
caso, recuperare il vecchio progetto della Rosa nel Pugno?

E poi, Pannella esclude o, come invece avvenne a Chianciano uno,
include, nel progetto, anche altre storie e forze ideali, come quelle
ambientaliste e della sinistra post comunista?

Pannella ha un dovere in più rispetto a noi. Il dovere nasce dalla
buona affermazione elettorale, che potrebbe naturalmente produrre
anche la tentazione a procedere da soli, ma che, però, sarebbe in
netta
contraddizione almeno con il primo appuntamento di Chianciano, quello
da cui tutto prese inizio e che venne salutato come il primo fatto
nuovo dopo la grande sconftta elettorale. Spero che quattro e non tre
sia numero perfetto e che questo valga almeno per Chianciano.


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www.partitosocialista-mc.org
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3 commenti:

  1. A Chianciano 4 si rivede Pecoraro Scanio, che non si è visto n...
    Visualizza altro è in C1, in C2 e C3 e che non si vorrebbe più
    rivedere in politica, specie in Sinistra e Libertà... Per il resto
    Pannella qualche errore strategico lo ha fatto dal 2006 ad oggi...
    come tutti sappiamo quel 2,4% europeo è un risultato dopato, in quanto
    frutto di una grande esposizione mediatica... e Marco sà bene che
    prima o dopo dovrà decidere cosa fare da grande... noi socialisti mi
    sembra che lo abbiamo deciso... e si chiama Sinistra e Libertà.

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  2. SPIEGATEMI COME SI FA AD ESSERE ALLEATI CONTEMPORANEAMENTE DELL'UDC E
    DEI RADICALI CHE NON L'HO ANCORA CAPITOOOO!!!!!!

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  3. A Chianciano fegato sano? Può darsi...io alla radio l'ho ascoltata un po' così e così. Però è tornato Cesare Salvi, socialista-frontista del duemila, che dopo l'alleanza paleolitica con Diliberto e Ferrero ha proposto, tenetevi forte, la riforma americana della politica e delle istituzioni! o aveva le idee confuse per le europee o pensava per il vecchio continente a qualcosa di più simile alle istituzioni degli anni '30 in Russia, però per l'Italia vanno bene i modelli americani, tiriamo un sospiro di sollievo. Nencini il fegato se lo è guastato subito, parla bene, invita i radicali e chi ci sta a costruire Sinistra e Libertà o come la si vuole chiamare, fa tre proposte serie, la formazione, il lavoro precario e riforma Biagi da attuare ancora, i diritti civili, poi scende dal palco e si sente Pannella che lo chiama "Enrico, Enrico, Enrico..." intorno subito lo zittiscono, "no, è Riccardo!", insomma che dire, quello ancora Enrico cerca, e forse, quell'altro ancora Enrico sembra? Meglio alzarsi a bere un po' d'acqua. Poi arriva Pecoraro Scanio che racconta a tutti la favola della politica buona e si cosparge un po' il capo di cenere (ma non troppo) per le cazzate fatte col governo Prodi. E chi ci crede più? Altro bicchiere d'acqua! La Bonino fa la sua bella figura e la sfanga, dice bene che bisogna essere di governo anche all'opposizione, Pannella allieta il pranzo della domenica con il solito intervento all'ora mediana; qua e la`interventi costruttivi, Migliore, polemici, De Lucia, ma alla fine resta ancora l'impressione che manchi qualcosa. Fegato sano, ancora no! Se si dà una occhiata ai vicini però viene da sorridere: parte il congresso del Pd. Sei mesi di tempo persi dietro ai giochetti di una classe dirigente che è dal 1989 che non sa fare altro. Uno spreco spaventoso, come i due congressi fatti dal Pci per cambiare nome e scegliere il segretario: non è cambiato un bel niente. I ragazzi di Berlinguer hanno proprio stufato, dalla diversità si è passati al parossismo della politica, alla tattica pura ed esasperante, questi hanno sostenuto tutto e il contrario di tutto: nichilismo puro! Meglio Chianciano, con la speranza nel tre luglio. Ricominciamo da tre?

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