mercoledì 17 giugno 2009

*NESSUNA CERTEZZA PER IL PARADISO*

Nessuna certezza per il paradiso

di Giampaolo Sbarra*

17/06/2009 - Gli interventi di Lanfranco Turci e Mauro Del Bue offrono
alla discussione problematiche diverse, ma complementari.
Il piano della discussione da essi proposto, dovrebbe interessare non
solo i socialisti e Sinistra e Libertà, ma tutti coloro che sono
impegnati nella costruzione di una prospettiva politica che possa
portare l'Italia fuori all'anomalia in cui si trova in questo lungo
periodo di "berlusconismo".
Essi, per altro, mettono sul piatto le loro problematiche prescindendo
dal risultato elettorale di Sinistra e Libertà; ed è un bene, perché
questo consente un ragionamento libero da pregiudizi e dai vincoli
creati da uno strano sentimento di appartenenza ad un fenomeno
politico
che ancora non è uscito dalla fase della lista di aggregazione, nata in
stato di emergenza, con l'obiettivo del superamento del quorum
"ammazza-partiti".
Lanfranco Turci, a partire dalla necessità di una fuoriuscita di
Sinistra e Liberta' dalla deriva massimalista che l'ha caratterizzata
in campagna elettorale, propone alcune problematiche che vanno colte
nel loro valore effettivo e nelle loro conseguenze.
Finalmente, infatti, vengono affrontate alcune questioni
programmatiche, sempre dribblate dal dibattito interno del PS e di
Sinistra e Libertà: la flexsecurity (secondo l'interpretazione di Boeri
e Ichino), la valorizzazione del "merito" nel sistema formativo,
l'immigrazione e l'ordine pubblico, l'ambientalismo e politica del NO.

A volte, però, ho l'impressione che si abbia paura del significato vero
delle idee messe là dal compagno Turci: sono chiare le conseguenze
delle sue affermazioni?
Faccio un esempio: è davvero chiaro cosa significa "premiare il merito"
nella scuola e nell'Università, per studenti, docenti e Istituzioni?
Non significa chiacchiere: significa eliminare gli sprechi, valutare
le prestazioni, prevedere una carriera e dei ruoli pagati
diversamente, erogare i finanziamenti anche i base ai risultati
oggettivi, l'abolizione sostanziale del valore legale del titolo di
studio ecc.
Ed è chiaro cosa significa "eliminare gli sprechi"?
Turci, però, non affronta la questione istituzionale se non di
striscio, dove si dice favorevole a federalismo fiscale. Anche in
questo caso sarebbe bene capire cosa si pensa nel PS e in SL.
Ma assieme al federalismo fiscale vi è la questione più ampia
dell'applicazione del Titolo V° della Costituzione, e poi la legge
elettorale e l'assetto istituzionale (bicameralismo, magistratura
ecc.); queste sono questioni aperte, nel PS, in SL e in tutto il
centrosinistra.
Infine Turci conclude sottolineando la necessità di guardare con
attenzione al travaglio del PD, ben sapendo che non l'esplosione (che
non ci sarà) ma l'evoluzione del PD potrà essere utile per la
creazione di un'alternativa vera alla destra demagogica di Bossi e
Berlusconi.
E su questo piano mi sembra intervenire anche Del Bue, quando invita a
seguire la strada già intrapresa in Europa di un rapporto di stretta
collaborazione tra Socialisti (largamente intesi) e Democratici.

Ora, è certo che il percorso della transizione è ancora lungo, e gli
stessi risultati elettorali della sinistra (intendo di Comunisti, di
SL
e dei Radicali), dell'Italia dei Valori e del PD tradiscono una realtà
magmatica, che non ha ancora trovato il suo equilibrio.
In particolare, metterei in evidenza il risultato disomogeneo di SL sul
territorio nazionale, con una notevole debolezza in molte realtà del
Nord; e questo risultato rischia di creare una serie di gruppi
dirigenti locali inamovibili, che potrebbero diventare di ostacolo ad
un'ulteriore evoluzione.
Ecco perché io credo che l'ipotesi programmatica di Turci e
l'orizzonte delle alleanze di cui parla Del Bue possano costituire la
premessa per una ricerca che deve continuare a 360°, soprattutto
adesso che è chiaro che con il fallimento della Costituente Socialista
ci siamo definitivamente giocati il ruolo autonomo dei socialisti.
Queste due ipotesi, tra l'altro, sembrano affermare che sarebbe un
errore puntare ad una ideologica unità della sinistra, e io sono
pienamente d'accordo, perché le sinistre continuano ad essere almeno
due: quella neocomunista e massimalista e quella riformista, visto che
le parole hanno anche un senso e portano delle conseguenze.

*Io credo che SL possa restare un luogo di discussione, ma non può
essere l'unico né il prevalente; al contrario, va sviluppato anche un
dialogo collaborativo con il mondo radicale e liberale, proprio perché
l'asse del centrosinistra deve trovare i suoi poli temporanei in un
partito a vocazione centrista (come attualmente è il PD) e in una
forza laica e riformatrice, quale potrebbe essere costituita da
socialisti, radicali e sinistra democratica; credo, per altro, che i
Verdi farebbero bene (per sé e per i consensi da portare al
centrosinistra) a ritrovare la loro autonomia, come è successo in
tanta parte di Europa (ammesso che riescano a liberarsi delle frange
del movimentiamo massimalista).*

Credo, insomma, che un ragionamento serio sui programmi finirà per
chiarire le possibilità di alleanza politica, anche in SL; ma tanto
meglio se tutta SL sarà sulle posizioni di Turci; esse, però,
certamente possono trovare condivisione delle componenti liberali,
radicali e socialiste (non a caso quelle che hanno fatto la Rosa nel
Pugno), e di coloro che hanno aderito al Socialismo Europeo, come
Sinistra Democratica di Fava e Mussi; resta l'originalità di SD, che
nel 2008, pur affermando di riconoscersi nel Socialismo Europeo, ha
rifiutato la Costituente Socialista per allocarsi nella Sinistra
neocomunista dell'Arcobaleno.
Ma è acqua passata. Forse.

Per andare avanti, però, servono anche novità di metodo: bisogna
superare il verticismo e il centralismo che caratterizza la direzione
di tutte le forze politiche e la creazione delle varie alleanze (anche
SeL non sfugge a questa osservazione).
Elezioni primarie vere (non preconfezionate, come quelle per Prodi e
per Veltroni) per dirigenti, candidati e programmi: forse che
l'adozione sistematica di questo metodo potrebbe darci un po' di
vitalità: per i socialisti, per SL, per una nuova RnP e nel rapporto
con il PD.
Con la certezza che non ci sono ricette per il Paradiso; anzi, che il
Paradiso non esiste.

*Consiglio Nazionale del Partito Socialista

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www.partitosocialista-mc.org
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