lunedì 22 giugno 2009

*IVO "TORNA" IN REGIONE - intervista di Ennio Ercoli ad Ivo Costamagna per il mensile Millepaesi*

-Allora Ivo sei davvero "tornato" in Regione, ad Ancona?

Si e' vero. Il mio ruolo attuale e' diverso da quello del passato ma
rappresenta per me una grande soddisfazione, personale e politica.
Dalla Regione spero di potermi rendere utile come ho sempre cercato di
fare nella mia vita.

-Insomma, una bella "rivincita"?

No, nessuna rivincita.
Niente puo' restituire a me, alla mia famiglia ed al mio Partito i
danni, di ogni tipo, economici, di salute, politici e lavorativi,
prodotti da una "grande ingiustizia" maturata in un clima
giustizialista in cui ho pagato il mio essere socialista, craxiano,
giovane e, magari, anche rampante.
I giudici di Primo Grado, nel 1996, freudianamente, lo hanno anche
scritto: io non ero credibile non per una prova contraria ma in
quanto... "Costamagna e' socialista per sua stessa ammissione".
Neanche ai tempi del "Terrore" di Roberspierre!

Nonostante tutto questo e tanto altro che e' doloroso solo ricordare
(la malattia di mio padre, la separazione familiare, la mia vicenda
politica brutalmente interrotta, i processi subiti in piazza da parte
dei tanti che non conoscevano i fatti ma, magari, erano aizzati da
alcuni sciacalli della politica locale, la distruzione, a Civitanova,
del mio Partito, la vendita dell'unica casa di famiglia, quella in
Piazza XX Settembre, per poter pagare gli avvocati e difendermi in una
causa durata 13 anni), nonostante tutto questo
*ringrazio Dio* di essere riuscito a tener duro, a stringere i denti
e, soprattutto, con la piena assoluzione chiesta dopo un'arringa, in
Fatto ed in Diritto, che mi piacerebbe che ognuno potesse leggere,
addirittura dal Procuratore Generale della Corte di Appello di
Perugia, di essere riuscito a riaffermare la Verita' della mia
Onesta'.

Lo dovevo ai tanti amici che, nonostante tutto, hanno continuato a
starmi vicino, a partire dai compagni socialisti, ed anche ad alcuni
miei avvocati, che sono divenuti dei cari amici, che mi hanno
sostenuto anche fuori dall'Aula di Tribunale.
Lo dovevo a tutta la mia famiglia, Costamagna e Ginevri, di umile
provenienza sociale ma, da sempre e da tutti, stimata per la sua
Onesta' ed ai miei concittadini, tutti i civitanovesi, che dovevano
avere la certezza di essere stati ammistratati (prima come Sindaco e
poi come Assessore Regionale) da una persona che poteva avere dei
difetti ma che era sempre stata onesta.
Lo dovevo, in particolare, a chi, prima di me, nella mia famiglia,
aveva amministrato la Cosa Pubblica. Ne cito due per tutti.
Da mio nonno Luigi Costamagna, primo Sindaco Socialista di Civitanova
nel 1919, cacciato ed ucciso dai fascisti il 21 Novembre 1922 (...lo
stesso giorno e mese, nel 1960, sarei nato io), a mio zio materno,
Pietro Ginevri, morto a soli 36 anni anche per l'incessante impegno
profuso, come Presidente dell'ECA, per riuscire a trasformare
l'Infermeria di Civitanova Alta nell'attuale Ospedale Generale di
Zona.
Un obiettivo contrastato da molti, fuori Civitanova, e raggiunto
minando il suo pur giovane fisico. Oggi a lui e' intitolato il Viale
di accesso all'Ospedale (decisione presa dalla Giunta guidata da
Erminio Marinelli).
Lo dovevo a mio padre che, sono certo, ha ascoltato da lassu', dopo
averle attese per tanti anni, le parole pronunciate dalla Corte per la
sentenza definitiva:
"Assolto perche' il fatto non sussiste".
Lo dovevo, infine, a mia madre che continua ad essermi vicina, davvero
nella buona e nella cattiva sorte, ed a mio figlio Mario.
A lui non lascero' grandi patrimoni ma voglio potergli trasmettere la
piu' grande ed importante delle eredita', la stessa che ho ricevuto
io: la fiducia che ti circonda prima ancora che per i tuoi meriti, che
pure dovrai dimostrare, per la stima che godevano coloro che ti hanno
preceduto.
Una sorta di "Carta di Credito dell'Onesta'".

Nessuna rivincita, quindi, semmai un... "Nuovo inizio", a 48 anni.


-Si ma hai detto cose sufficenti per scrivere un libro...

Forse un giorno chissa' ma non ora.
Sia perche' sono vicende ancora troppo recenti e dolorose sia perche',
adesso, ho davvero tante cose da fare ed in "salita" e' sempre dura
anche se con l'impegno costante ci si puo' riuscire.
Cose da fare per me e la mia famiglia ma anche per rimettermi a
disposizione della gente, dei problemi quotidiani della povera gente a
cui spesso i propri diritti vengono fatti pesare come se fossero...
enormi favori.

Questo e' il momento di... vivere il presente, guardando al futuro!

Sono, poi, ancora Segretario Provinciale del mio Partito, il Partito
Socialista, che sta avviando la costruzione, mi auguro insieme, oltre
che a Sinistra Democratica, Verdi e Vendoliani, anche ai compagni
Radicali, di un nuovo soggetto politico: Sinistra e Liberta' o Rosa
nel Pugno che sia, la sostanza Liberale, Socialista, Ambientalista e
Radicale e' la stessa.
Sara' questa la nuova Sinistra, Laica e Riformista, italiana.
Abbiamo poco tempo, sino a fine anno, poi il Congresso Nazionale.

-Non ci hai ancora detto, pero', quale ruolo sei stato chiamato a
svolgere e, poi, dove possiamo venirti a trovare?

Hai ragione.
Sono Responsabile del Gruppo del Partito Socialista
presso il Consiglio Regionale delle Marche.
Puoi, e potete, trovarmi al secondo piano del palazzo dove sono
ubicati gli uffici del Consiglio Regionale in Piazza Cavour, 23 , la
Piazza centrale di Ancona.
Anzi, facciamo cosi': per... "riannodare il filo", logorato in questi
anni difficili ma mai completamente spezzato, ti e vi lascio i miei
recapiti.

Mail: ivo.costamagna@consiglio.marche.it

oppure:

ivocostamagna@gmail.com

Tel. Ab.:0733817820

Tel Uff.:0712298588

Fax:0712298222

Cell.:3470935909

Credetemi, posso essere...
"un po' piu' grigio ma non domo".

-Ti crediamo e, comunque, "verificheremo".
Per ora, complimenti e buon lavoro, caro Ivo!

(Ennio Ercoli)

2 commenti:

  1. questa è davvero una bella intervista ed una testimonianza molto autentica, da persona vera che crede nella politica, ed in quella riformista in modo particolare, fatta cioè di generosità, laicità, apertura, chiarezza, tutti requisiti che le chiese comunista e cattolica che hanno formato questo paese ci hanno insegnato a temere!

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  2. Leggo solo ora (ma non smetto di leggervi) e senza pensarci due volte caro Ivo ti faccio, anzi, ti facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro nell'interesse, sempre, delle fasce più deboli di questa popolazione oramai vicino al baratro, morale ed economico e sempre più priva di speranze e di fiducia nel futuro e nel prossimo.

    Auguri Ivo, te lo meriti e ce lo meritiamo.
    Gianluca e Stefania

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