sabato 7 agosto 2010

*L'INIZIO DELLA FINE . LA SECONDA CROLLA..NULLA PIU’COME PRIMA*


Nulla sarà come prima. La rottura avvenuta tra Berlusconi e Fini ha creato la destabilizzazione della maggioranza, ha indebolito definitivamente il bipolarismo e ha accentuato la crisi sistemica, nel cui seno ci potrebbero essere anche le elezioni anticipate. Berlusconi l’ esclude, ma se arrivassero, per responsabilità, a questo punto, di Fini, non le rifiuterebbe. Anzi.

Il partito, nato sul predellino di un auto, che solo Silvio Berlusconi poteva fare, non ha retto allo scontro politico interno, per cui, non solo ha messo in discussione la costituzione della formazione venuta fuori dal processo di fusione a freddo, ma anche la forma partito di tipo carismatico.

Il Pdl ha pagato caramente questo tipo di peculiarità, per via del suo tallone di Achille: il deficit politico e la mancanza di classe politica nel vero senso del termine.

La fusione, peraltro, di Forza Italia e An è stata esiziale, perché il partito di Fini ha immesso nel corpo del Pdl il virus infetto del correntismo i cui mali a Berlusconi erano sconosciuti. Alla luce della vicenda, che, di fatto, ha spaccato il Popolo delle libertà, non sappiamo dire quanto gli sia convenuta l’operazione

A ben vedere, la situazione che si è venuta a creare non gioca a favore né Berlusconi né di Fini. Entrambi hanno perso. Infatti, nel tiro alla fune non ha vinto il primo e nemmeno il secondo, per il motivo che si è venuta a spezzare la fune.

Adesso, Fini ha al suo seguito una pattuglia di parlamentari scissionisti e dipende dal suo atteggiamento politico la sorte della maggioranza di governo che ha contribuito a realizzare.

A ben vedere, la partita di Fini non è facile e altrettanto quella di Berlusconi, ma questi ha dalla sua la forza di gridare al tradimento e di accusare Fini di fare il killer. Insomma, ha gioco facile su Fini, ma diventa pesante per avere le elezioni anticipate. Napolitano si comporterà come Scalfaro del ’95, che non sciolse le Camere, ma diede l’incarico di formare il governo tecnico a Lamberto Dini?

O farà il contrario, andando a scioglierle, verificando prima se ci sono le condizioni per formare un nuovo esecutivo compreso il Pdl? Che non entrerebbe mai, considerando ogni altro governo, che non sia l’attuale, una sorta di appropriazione indebita, o, peggio ancora, una esproprio proletario.

Di certo, Bossi continuerà ad alzare il dito medio, cioè si opporrà, fintanto non saranno approvati i decreti aggiuntivi sul federalismo, dopodiché, avendoli in tasca e sventolandoli come una sua personale vittoria, anche lui salirà sul band wagon berlusconiano delle elezioni anticipate.

La Seconda repubblica sta affondando nel fallimento e nessuno ha il coraggio di ammettere che il re è nudo. Fuor di metafora, il quadro di crisi è colpa delle sue fondamenta costruite sul giustizialismo della magistratura e sull’ascesa di partiti illiberali portatori di una ideologica non democratica. Pertanto, la Prima repubblica fu rasa al suolo dalle Procure grazie al megafono dei mass media messo a disposizione dai grandi gruppi editoriali nelle mano di interessi industrial – finanziari , nel biennio ‘92 –’93, poi, sulle sue macerie fu costruita la Seconda, tramite le elezioni anticipate del 1994, svolte con un sistema elettorale che introdusse il bipolarismo e il maggioritario, costituito dal 75% da collegi uninominali e il restante 25% di proporzionale.

Un sistema che è risultato farlocco in cui i governi sono caduti come birilli: prima Berlusconi e poi Prodi. Ma dopo Berlusconi 1 ci fu il governo Dini e dopo Prodi 1 gli esecutivi di D’Alema e, successivamente, quello di Amato.

La retorica, sulla bontà della Seconda repubblica, portatrice di stabilità e governabilità, risultò mendace.

Con il Berlusconi 2, 2001, fu archiviato il maggioritario, con l’introduzione di una legge elettorale “bulgara”, per l’autore “porcata”, avente il premio di maggioranza di coalizione, senza preferenze, ma in base a una graduatoria di candidati, fatta a uso e consumo delle oligarchie dei partiti, vengono eletti i parlamentari.

Siccome le coalizioni di governo di destra e di sinistra, che si sono succedute nel corso delle legislature, non avendo varato alcuna riforma istituzionale e costituzionale, non hanno trovato di meglio che salvaguardare i propri interessi.

Fatto sta che la Seconda repubblica nata male sta finendo peggio e, comunque, la Terza carica dello Stato non ha fatto nulla per migliorarla, impelagato com’è stato in una diatriba estenuante con il Capo del governo.


ON. BOBO CRAXI

Nessun commento:

Posta un commento