giovedì 28 febbraio 2008

Leggo sul sito di Bobo Craxi quanto segue:

"Quel compromesso tra Radicali e PD
Sarà importante capire, sul piano politico e non solo su quello mediatico, di cosa tratterebbe esattamente questo accordo intervenuto fra i radicali ed il Pd e se é esistito un profilo programmatico o un compromesso talmente ‘alto’ da giustificare e legittimare, in sequenza: a) la scomparsa di qualsiasi simbolo politico della tradizione radicale dalle schede elettorali; b) l’esclusione dal parlamento della Repubblica del più prestigioso leader di quella tradizione, ‘padre nobile’ della battaglia laica in questo Paese; c) l’estromissione del presidente dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”, autentico campione della difesa della vita, il quale ha letteralmente illuminato la nostra campagna internazionale per una moratoria della pena di morte, che ha ottenuto un grande successo alle Nazioni Unite. Sarebbe anche interessante sapere se all’interno del programma politico del Pd siano intervenute delle modifiche significative in senso ‘radicale’, rispetto a quanto avvenne nel programma dell’Unione: a quel punto, sarebbe ovvio che ci troveremmo di fronte ad un fatto politico significativo. E invece sfugge, allo stato, il dato politico ‘laico’ rilevante e prevalente. Tranne quello dell’ingresso nel Partito di personalità, politiche e scientifiche, che tuttavia non rappresentano un impegno di Governo su questioni bioetiche fondamentali o sulle questioni dei diritti e delle parità. Penso che nel corso della campagna elettorale avremo conferma di queste mie prime opinioni."

Ho tentato di postare il seguente commento che, ovviamente, è stato rifiutato:

Vorrei sommessamente ricordare che l'autore di tali sofisticata (e insinuante) analisi, è lo stesso che meno di due anni fa (non 20) ha:

  • spaccato il suo partito che militava a destra, nella prospettiva di costruire un'alternativa ai DS nel contro sinistra;
  • fatto una lista con lo scopo evidente di togliere voti alla Rosa nel Pugno;
  • scopo reso tanto più chiaro dal fatto che il nostro si è ben guardato dal candidarsi nella lista da lui stesso costruita, preferendo una candidatura "sicura" nei DS;
  • infine, non riuscendo ad essere eletto nemmeno lì, ha fatto il sottosegretario del tanto vituperato governo Prodi.

Tralascio, per pietà, quando, quello che adesso è diventato "un autentico campione della vita", un anno fa (non 10), veniva definito "sterile movimentista".
Caro Bobo, nisi casti tamen cauti, dicevano i latini e se proprio le manca la memoria cerchi di avere almeno un po' di pudore.
Con amicizia,
Adelio Bravi

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