martedì 20 aprile 2010

*VENDOLA AFFONDA SEL: TROPPE SFIDE INTERNE (nelle Marche, purtroppo, le abbiamo vissute in... "anteprima" - ndr)*

*VENDOLA AFFONDA SEL*


L'affondo è da coltellaccio: «Sapete la verità? Io nelle Fabbriche di
Nichi sto meglio che nelle sedi Sinistra ecologia e libertà. PERCHE'
SEL E' DIVENTATO UN PARTITO BERLUSCONIANO, in cui l'unica logica che
vince è quella della competizione».

Poi Vendola frena un po', ma solo un po', dicendo che
la sua è un'«asprezza».
La sostanza però è questa qua. Sinistra ecologia e libertà va maluccio. Alle
elezioni regionali è tornata al 3% solo perché la media nazionale del due è
stata tirata su dall'otto preso in Puglia. In nove regioni su tredici, la
Federazione della sinistra è avanti e, soprattutto, più passa il tempo
più le tensioni interne rischiano di mettere in crisi la casetta,
neppure enorme, costruita finora. Ma contemporaneamente, il successo
di Vendola c'è.
Non solo perché la sfida pugliese è stata vinta, ma pure perché il sasso
lanciato nel centrosinistra - quello di una candidatura alle primarie 2013
per lo stesso Vendola - ha smosso tanto i dirigenti del Pd quanto il
dibattito a sinistra, al punto che nel sondaggio on line lanciato
dall'Espresso il governatore pugliese è di poco sotto Bersani.

La contraddizione è esplosa fatalmente ieri mattina, al Consiglio nazionale
di Sel convocato al solito Centro congresso Frentani (già storica sede del
Pci, poi diventata centro dei dibattiti della sinistra di ieri e anche
di oggi). Da un lato, quelli più convinti che il partito debba essere
strutturato il prima possibile, tra i quali il coordinatore della
segreteria Claudio Fava, leader di Sinistra democratica: «E' tempo che
Sinistra ecologia libertà non sia più una somma di storie ma diventi
stabilmente
sostanza politica», ha detto aprendo la riunione. Spiegando poi che è vero,
le regionali sono andate male, ma l'«intuizione è stata giusta», ora bisogna
proseguire.

Dall'altro lato, il pezzo del non ancora partito che già guarda più in là.
Tra tutti Nichi Vendola, confortato dall'appoggio esterno di Fausto
Bertinotti. Ma pure Luigi Nieri, ex assessore e oggi consigliere regionale
nel Lazio: «Bisogna pensare da subito ad aggregazioni più ampie, il piccolo
partito della purezza ha poco senso».

Proprio a Roma del resto, è capitato l'ultimo scontro interno che ha
convinto il leader a mettere il primo piedi fuori dal partito. Mesi e
mesi di discussione per costruire una lista elettorale destinata a
prendere due
consiglieri. Finché ci si è accordati su un elenco alfabetico con capolista
l'anziano fisico Marcello Cini, punito dalle urne con neppure 100 voti.
Pensa anche a questo il governatore pugliese quando dice dal palco: «I
compagni stiano tranquilli, il partito si farà. Ma se dobbiamo farlo
dobbiamo essere più seri. I gruppi regionali non possono sequestrare
le scelte dei territori. Anzi, sta a noi segnalare al centrosinistra
la crisi che ci troviamo di fronte».

*Per l'intanto, la riunione di ieri ha rimandato alla fine di ottobre
il congresso già fissato per questa estate. Sarà anticipato da una
serie di iniziative in tutta Italia, «I 100 passi verso il congresso»,
che Vendola
non ha neppure citato nelle conclusioni.*

Ha citato invece, più volte, le
Fabbriche di Nichi, progetto decisivo per le elezioni pugliesi che
dall'autunno in poi rinasceranno in tutta Italia. E qui c'è l'altra
contraddizione. Perché ad ottobre il progetto delle Fabbriche nazionali
partirà in parallelo con quello di Sel e che non avrà nessun legame diretto
con il partito nascente. «Dovranno avere con noi il rapporto
dialettico che un tempo c'era tra i consigli di fabbrica e il
sindacato», butta lì dal
palco Alfonso Gianni, ex di Rifondazione anche lui. Ma Vendola non è
d'accordo neppure su questo. Quel progetto andrà avanti in autonomia,
«le Fabbriche non sono nella nostra disponibilità faranno i loro stati
generali in totale autonomia». E ha fatto sapere che sì, rimarrà
rimarrà in Sinistra
ecologia e libertà. Ma al ruolo di segretario non è interessato.

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www.partitosocialista-mc.org

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2 commenti:

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  2. Quello che dice Vendola....riportato in maniera scorretta e non del tutto veritiera dal MANIFESTO, vuol solamente mettere in evidenza che non esiste piu' in SeL la fretta di fondare un Partito, ma bensi' la costruzione, con il metodo delle FABBRICHE, della «Gauche plurielle» in Italia, considerando l'esperienza dei Socialisti Francesi....
    Quindi oltre alla manomissione da parte del MANIFESTO, il Titolo ulteriormente Manomesso di questo post, non ha proprio nulla a che vedere con la situazione Marchigiana !!! E nelle Marche non abbiamo vissuto nessuna ANTEPRIMA !

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