mercoledì 28 aprile 2010

"Mozione sulla realizzazione del rigassificatore in località Porto Recanati - Riviera del Conero"

Al Presidente dell'Assemblea Legislativa delle Marche - Sede

Oggetto: "Mozione sulla realizzazione del rigassificatore in località Porto Recanati - Riviera del Conero".

MOZIONE

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

PREMESSO CHE

*
Esiste un progetto per la realizzazione di un impianto di rigassificazione,proposto dalla società Gas de France-SUEZ, da posizionare difronte alla Riviera del Conero a 18 miglia dalla costa del Comune di Porto Recanati nel cui territorio la società proponente intenderebbe realizzare le opere di approdo delle tubazioni che, dalla nave rigassificatrice,dovrebbero immettere nelle reti a terra il gas, una volta che il GNL sarà stato riportato allo stato gassoso;

* Il Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha già pubblicamente espresso, con importanti prese di posizione riportate da tutti gli organi di informazione locale, il proprio parere contrario alla realizzazione del rigassificatore di Porto Recanati - Riviera del Conero;

* Il Consiglio Provinciale di Ancona ed i Consigli Comunali dei Comuni di Camerano, Castelfidardo, Loreto, Numana, Potenza Picena, Recanati, e Sirolo, Comuni limitrofi alla zona dove si ipotizza la realizzazione di tale impianto di rigassificazione, hanno espresso un parere contrario alla sua costruzione;

CONSIDERANDO CHE

* La contrarietà alla realizzazione dell'impianto di rigassificazione si basa sulle seguenti motivazioni:

A) Motivi di impatto ambientale

La realizzazione dell'impianto prevede l'utilizzo di ingenti quantitativi di ipoclorito di sodio (se ne prevede l'immissione in mare di 40 tonnellate all'anno) al fine di mantenere in efficienza l'impianto stesso, salvaguardandolo dalla formazione di incrostazioni e/o da fenomeni di ossidazione derivanti dalla presenza nell'acqua marina di organismi viventi destinati, ove non vi sia un processo di sterilizzazione dell'acqua stessa, ad intaccare i meccanismi di funzionamento della nave rigassificatrice con danni che potrebbero condizionare il funzionamento degli apparati. L'utilizzo continuo dell'ipoclorito di sodio produrrà, inevitabilmente, la morte della fauna e della flora nelle acque circostanti la nave rigassificatrice con effetti che, nel medio e nel lungo periodo, possono causare veri e propri sconvolgimenti dell'ecosistema marino. Inoltre il processo di rigassificazione prevede, come indicato dalla stessa società Gas de France-SUEZ, l'utilizzo di enormi quantitativi di acqua che dovrà essere impiegata per permettere di rigassificare il GNL. L'acqua del mare circostante verrà, perciò,risucchiata in un processo continuativo, per un quantitativo indicato in 14.000 metri cubi all'ora, da pompe che, come è immediatamente intuibile,insieme all'acqua risucchieranno tutti gli organismi viventi in essa presenti con le ovvie conseguenze in ordine alla loro distruzione. Le problematiche che si sono evidenziate preoccupano ancor di più se si considera che i fenomeni descritti si verificheranno in un mare che, per le sue caratteristiche, non garantisce un ricambio di acqua tale da permettere di sottovalutare la gravità dei rischi connesi al processo di rigassificazione.

B) Motivi legati all'immagine dei luoghi, al turismo e alla pesca

Le considerazioni svolte ai precedenti punti a) e b) fanno immediatamente intendere le preoccupazioni che sorgono in ordine alle conseguenze che produrranno sia l'enorme impatto ambientale e sia l'assenza di una sicurezza "certa". L'ambiente è destinato, inevitabilmente, a subire modifiche i cui effetti di lungo termine non sono stati neppure affrontati negli elaborati prodotti della società proponente l'impianto. La Riviera del Conero, se i progetti relativi ai rigassificatori previsti davanti alla costa di Porto Recanati e di Falconara verranno portati avanti,si troverà ad essere "incastonata" tra due impianti industriali, che condizioneranno inevitabilmente anche la scelta delle mete turistiche, con danni inestimabili per la zona e per l'intera Regione Marche, che, anche attraverso la stessa Riviera del Conero, sta lanciando la propria immagine in ambito internazionale.

C) Motivi di sicurezza

Il GNL verrà trasportato da "navi traghetto", dalle quali verrà immesso nei serbatoi della nave rigassificatrice attraverso braccia meccaniche rigide. Verranno, quindi, avviati i processi tesi a rigassificare il gas liquido. Ove, nel corso dello svolgimento di tali attività, dovessero verificarsi inconvenienti derivanti da qualsiasi problema (guasto meccanico, errore umano o incidente), le conseguenze di una fuoriuscita di gas liquido potrebbero rivelarsi letali. Si verificherà, un progressivo riscaldamento del GNL che, quando è allo stato liquido a -161 gradi, non è infiammabile ma che, quando raggiunge la condizione gassosa e la sua percentuale nell'aria diventa tra il 15 e il 5%, diviene una miscela pronta ad esplodere, tanto che l'incontro con una fonte di combustione (che potrebbe anche essere costituita dal motore di una qualsiasi imbarcazione di passaggio) potrebbe determinare un'esplosione dagli effetti devastanti. In relazione ai prospettati rischi non sono state fornite sufficienti spiegazioni e garanzie da parte della società proponente. Dagli elaborati della stessa non si evince, infatti, che siano state prese in esame ipotesi di sversamenti importanti di liquido che potrebbero derivare anche da un incidente.

D) Motivi legati alla mancanza di un programma energetico

Il progetto viene presentato senza uno studio delle conseguenze che lo stesso potrà produrre nel medio e lungo termine, anche in relazione alla contemporanea proposta di realizzare altri impianti di rigassificazione nel mare Adriatico. La situazione appare aggravata se si considera che la mancanza di un piano energetico nazionale non garantisce alcuna razionalizzazione tesa a salvaguardare dal rischio che non siano autorizzati impianti non assolutamente necessari ed anzi
dannosi alla salute dei cittadini, all'ambiente e al territorio. L'impianto, inoltre, non appare rispondere alle esigenze di approvvigionamento energetico della Regione Marche, che si pone come una regione in grado di auto-produrre il proprio fabbisogno, bensì è evidentemente teso a garantire l'approvvigionamento di altre aree che non sono neppure da individuare in Italia ma in altre nazioni. Tutto questo con l'ovvia conseguenza che la nostra regione rischierebbe di diventare una piattaforma industriale dove le risorse del turismo e della pesca verrebbero, progressivamente, esautorate.

E) Motivi legati al contrasto con i progetti in materia di energia della Regione Marche

L'impianto proposto non si inserisce nel progetto energetico che intende perseguire la Regione Marche, teso a privilegiare le energie pulite rinnovabili e, anzi, si pone in contrasto con esso, distogliendo fondi e risorse che potrebbero essere proficuamente e diversamente impiegati.

Tutto ciò premesso e considerato, L'Assemblea Legislativa delle Marche
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE


ad opporsi alla realizzazione di tale impianto e a non dare il consenso alle eventuali richieste di intesa da parte del Governo o dei Ministeri competenti, a resistere e ad impugnare gli atti che siano adottati per il via libera all'impianto, a sollevare conflitti di competenza e ogni altra iniziativa utile diretta a salvaguardare la salute dei cittadini, l'ambiente ed il territorio della Regione Marche.

Ancona, lì 28 Aprile 2010

ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

GRUPPO CONSILIARE "ALLEANZA RIFORMISTA - PSI"

Il Presidente
Moreno Pieroni

Nessun commento:

Posta un commento