mercoledì 21 luglio 2010

*VENDOLA SI CANDIDA PREMIER: "BATTO BERLUSCONI, È VECCHIO"*

«Vincerò le primarie del centro-sinistra e batterò Berlusconi. Come faccio a
perdere contro Berlusconi?»
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia
Nichi Vendola, ai microfoni del programma di Radio2 «Un giorno da pecora».

«Vincerò perchè ha berlusconizzato la nostra società e adesso comincia
ad esserne vittima. Lo batterò perchè è troppo vecchio. Nel mondo
occidentale è la cosa più vecchia che c'è. Bisogna dirgli che è tempo
di andare in pensione, c'è un limite anche al lifting politico».


*"MI CANDIDO, VADO DOVE MI PORTA IL CUORE"*

Nichi Vendola si candiderà alle primarie del centro sinistra. Lo ha
confermato ai microfoni del programma di
Radio2 «Un giorno da pecora», ironizzando: «Anche io l'ho letto sui
giornali». E le critiche di Marco Follini («con Vendola sbagliermmo
strada»)? «Con Follini, possiamo fare un confronto toponomastico». E le
critiche di Antonio Di Pietro («Vendola faccia il governatore della
Puglia»)? «Di Pietro è un buon consigliere. Con lui bisogna confrontarsi ma
io ho deciso di fare come dice il romanzo »Và dove ti porta il cuore«.
»Ma lei che c'entra con le primarie del Pd?« chiedono i conduttori
Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. »È evidente che bisogna
costruire una
coalizione di centrosinistra«. Con Casini o senza Casini?» «Casini
allontanandosi dal centro destra ha evidenziato la difficoltà del
centrodestra di avere un dialogo con i moderati».

*"NESSUN PARAGONE GIULIANI-BORSELLINO"*

Nichi Vendola smentisce, in una intervista a Radio 24, di aver
accostato le figure dei giudici uccisi dalla
mafia, Falcone e Borsellino a quella di Carlo GIuliani, il giovane ucciso al
G8 di Genova. «Nessun paragone - dice Vendola a Radio 24 - era il contrario
di un'apologia o di una retorica; era semplicemente ricordare cos'è accaduto
nel luglio del '92 e nel luglio del 2001. Evidentemente qualche bravo
commentatore politico - ha concluso - vuole a tutti i costi cercare un mio
difetto».

*"BERSANI? POCO CHIARO SU TRANSIZIONE"*

«La fase di passaggio di cui parla Bersani? È un discorso dal mio
punto di vista poco chiaro, si ha la sensazione che ci sia un giudizio
che differenzia l'azione di Tremonti da quella di Berlusconi». Il
governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, commenta così, ai
microfoni di Radio 24, la proposta del segretario del Pd, Pier Luigi
Bersani, su una nuova fase di transizione. Vendola ribadisce la
volontà di guidare il centro-sinistra: «Credo - dice a Radio 24 - che
questa
sfida sia nelle cose: la crisi della proposta politica del
centrosinistra, il vuoto di offerta politica forte alla società
italiana in un momento critico che ha perfino tratti drammatici sia il
frutto di una crisi delle
culture politiche del centrosinistra. A me interessa la costruzione
dell'agenda. Abbiamo bisogno di non immaginare l'accordo con i vertici dei
partiti del centrosinistra, con il Pd o con Di Pietro.
Per varie ragioni io
rappresento un simbolo, una speranza, penso che questo debba essere
considerato un valore aggiunto per la sinistra. Dal Partito democratico mi
aspetto una discussione seria». «Se il centrosinistra - prosegue il
governatore - pensa di offrire proposte transitorie e deboli come
governi tecnici e larghe intese, che producono l'irrisione da parte
dell'avversario, se non mettono in campo un'alternativa, allora io
penso che invece fuori dal
centrosinistra e dalla nomenclatura la domanda di cambiamento è lunga e
larga quanto tutta l'Italia».

*CIVATI: OCCASIONE DI CRESCITA *

L'autocandidatura di Vendola è «un azzardo»,
ma può essere per il centrosinistra «un'occasione di crescita». Lo scrive
Giuseppe Civati sul Post, il giornale online diretto da Luca Sofri, a
proposito dell'annuncio di Nichi Vendola di candidarsi come leader del
centrosinistra per le prossime elezioni. «Troppo presto? Forse. Le
elezioni
sono lontane - domanda Civati - o forse sono vicinissime: politicamente
quello di Nichi è un vero azzardo. La politica, però, si fa anche così,
prendendosi i propri rischi, lanciando le sfide quando è il momento (o
quando si pensa che lo sia)». «Il suo carisma è indiscutibile -
prosegue Civati - il profilo culturale solido e netto, la preparazione
obamiana
abbastanza vistosa e largamente convincente. Non ha 'dietrò un
partito, come gli chiede qualcuno, ma di questi tempi non è nemmeno
detto che sia uno
svantaggio. Le Fabbriche sono un pò acerbe ma, se dal punto di vista
politico devono ancora dimostrare quello che valgono, dal punto di vista
elettorale (e parlo di primarie) sono lo strumento che ci vuole». Civati
critica inoltre «le reazioni di alcuni dirigenti del Pd» che fanno pensare
che «Vendola lo si sottovaluti o, forse, come già in occasione delle ultime
Regionali, lo si voglia rendere invincibile». Secondo l'esponente del
Pd «la candidatura di Vendola alza il tono del confronto e solo noi
sappiamo quanto
possa essere importante, in questa fase non proprio brillantissima della
vita politica del nostro Paese». Infine Civati ricorda la differenza di
posizioni tra il Pd e il coordinatore nazionale di Sinistra e Libertà:
«questa diversità deve essere un'occasione di crescita per tutti. E serve,
questa diversità, per vincere».


*GIORDANO: "FERRERO-DILIBERTO? VOCI DA OLTRETOMBA"*

«Ferrero e Diliberto
parlano a nome di una politica vecchissima e oramai quasi inesistente.
Potremmo dire 'voci d'oltretombà. Nichi, al contrario, è impegnato in un
processo importante, significativo di rifondazione della politica e di
rimotivazione di un popolo, con una grande capacità di innovazione
culturale». Lo afferma Franco Giordano intervistato al riguardo dal
quotidiano on line 'paneacquà. Secondo Giordano, «questo dovrebbe
comprenderlo anche Di Pietro, il quale deve sapere che la familiarità di
Vendola con la condizione del lavoro reale e con il malessere sociale non è
frutto di un'improvvisazione degli ultimi tempi, come dimostra le netta e
coraggiosa presa di posizione su Pomigliano. Il percorso che si è avviato
dalle fabbriche a Bari è una straordinaria risorsa per chiunque creda in un
posabile risveglio e rinnovamento della sinistra».

*CENTO: SU GIULIANI REAZIONI SPROPOSITATE *

«Sulla citazione fatta da Nichi
Vendola in relazione a Carlo Giuliani ci sono reazioni spropositate, del
tutto strumentali e incapaci di comprendere le ragioni di quel riferimento».
Lo afferma in una nota Paolo Cento della segreteria nazionale di Sinistra
Ecologia e Libertà. «Carlo Giuliani - ricorda Cento - rappresenta una
vittima di un autoritarismo che a Genova nel 2001 ha tentato di spezzare le
gambe a uno straordinario movimento di liberazione e la sua figura è
diventata simbolo di una stagione che non può essere rimossa dalla storia
democratica della nostra Repubblica. Chi da destra e da sinistra rimane
scandalizzato per quel riferimento - sottolinea - in realtà vuole continuare
a mettere la testa sotto la sabbia non solo su ciò che accadde a Genova nel
2001 ma anche sulle ragioni di un movimento la cui attualità è ben ancorata
al presente come dimostra la crisi del liberismo e l'incapacità di uscirne
con le vecchie ricette economiche».


*FITTO: SINISTRA VUOLE PORTARE DISASTRO AL GOVERNO*

«È singolare che mentre
negli altri Paesi europei si mettono a confronto modelli e programmi di
governo capaci di garantire stabilità e crescita, la sinistra italiana pensi
di mutuare come governo del Paese il disastroso modello di governo di
Vendola alla Regione Puglia». Lo afferma in una nota il ministro per gli
Affari regionali, Raffaele Fitto. «Nel 2005 in Campania si celebrava lo
stesso fenomeno politico-gestionale-mediatico e sappiamo tutti come è andata
a finire». «Il nostro governo è solido e governerà fino alla fine della
legislatura col consenso degli italiani - ha aggiunto Fitto - quindi
aspettiamo con ansia tre anni di esilarante dibattito nelle eterne primarie
nel centrosinistra italiano per capire chi avrà il coraggio di sostenere i
valori e il metodo di governo di Vendola». «Tra uno sforamento e l'altro del
Patto di stabilità; tra un miliardo e l'altro di debiti accumulati per
finanziare sprechi e clientele - ha proseguito - oggi Vendola giusto per
distrarci un pò, aggiunge al suo comprovato metodo di governo anche la
quintessenza dei suoi valori no-global, arrivando a mettere Carlo Giuliani
sullo stesso piano degli eroi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino».
«Ripensando a come la sinistra nel 2005 celebrava il modello di governo
campano - conclude - non c'è dubbio che qui l'allievo Vendola ha superato il
maestro».

*MERLO: "UNIONE CHIUSA CON GOVERNO PRODI"*

«Vendola che corre per le
primarie, Bonelli che chiede primarie anche per il programma e i comunisti
che ritornano a dettare le condizioni. Sarebbe questa l'alternativa al
centro destra?». Lo chiede Giorgio Merlo, deputato del Pd e
vicepresidente
della Commissione di Vigilanza Rai. «Forse è bene ricordare - aggiunge - che
il caravanserraglio dell'Unione si è chiuso definitivamente con la fine
ingloriosa del Governo Prodi. O c'è qualcuno dalle parti del Pd che pensa di
resuscitarla?».

*DILIBERTO: "AUTOCANDIDATURA FASTIDIOSA E INUTILE" *

«Non mi appassiona
affatto, in una fase così difficile e delicata, che si riaprano discussioni
su primarie e leadership e quant'altro. Ad essere sincero la considero
un'esercitazione tanto fastidiosa quanto inutile». Lo scrive il segretario
del pdci Oliviero Diliberto su Facebook commentando l'autocandidatura di
Nichi Vendola come candidato premier. « La posizione del PdCI - sottolinea -
deriva da una priorità: mandare via Berlusconi per il bene del Paese. Per
mandarlo via occorre un'unità vera, una autentica solidarietà tra le forze
del centrosinistra e anche, cosa che non guasta mai, un pò di autocritica su
alcune scelte ed atteggiamenti del passato. La cosa più urgente per il
centrosinistra è un programma possibile e realistico, in cui non si giochi
al più uno, con ogni singola forza alla ricerca spasmodica della visibilità,
ma si analizzino con attenzione i guasti e i disagi della società e si
cerchino le misure più adeguate per porvi rimedio. Sono convinto che i punti
essenziali siano il ritorno alla legalità e il lavoro. C'è molto da fare
perchè il berlusconismo ha compiuto danni spaventosi nella condizione ed
addirittura nelle coscienze dei cittadini. E allora basta con i
protagonismi. Il popolo del centrosinistra ne ha visti anche troppi e
non ne può più».

*DI PIETRO: "PRIMA RISOLVA PROBLEMI PUGLIA"*

«È legittimo che Vendola si
candidi, come tanti altri, alla guida del centrosinistra, ma solo dopo aver
risolto i tanti problemi che affliggono la Puglia». Il leader dell'Italia
dei Valori, Antonio Di Pietro, stronca la candidatura a premier del
governatore pugliese. «Vendola - dice ad Affaritaliani.in - è stato da poco
rieletto Governatore della regione Puglia e per altro è più per demeriti
della coalizione del Centrodestra, che si è divisa, che per meriti del
centrosinistra che ha guidato nei precedenti cinque anni, visto che molti
assessori della sua giunta poi sono finiti sotto l'attenzione della
magistratura per aver fatto male il loro dovere». Meglio quindi che Vendola
pensi prima di tutto, secondo Di Pietro, alla Puglia e ai suoi «tanti
problemi»: «mi riferisco all'economia a pezzi, ai giovani senza lavoro, a
cui evidentemente non possono bastare la fabbriche immaginarie di Vendola -
conclude Di Pietro - ma ci vogliono quelle reali che a fine mese danno lo
stipendio».


*NENCINI: "AUTOCANDIDATURA INTEMPESTIVA" *

«Vendola rischia di fare come Romeo Venturelli, il talentuoso ciclista
che Coppi indicò come suo erede
naturale, ma che non seppe mai trovare un equilibrio fra la classe e la
disciplina. Poteva diventare un campionissimo, ma non successe». Così
Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, commentando la notizia
dell'autocandidatura del governatore della Puglia alle primarie del
centrosinistra. «La fuga di Nichi è quantomeno intempestiva - continua
riprendendo il ragionamento fatto al Congresso di Perugia - perchè c'è un
governo in carica, ma lo è ancora di più perchè nel centrosinistra ancora
non c'è nè programma nè coalizione. Va tracciato un nuovo perimetro del
centrosinistra con le alleanze e per farlo occorre ridisegnare
prioritariamente il profilo della sinistra sul modello delle grandi
socialdemocrazie europee. È con questi problemi che deve confrontarsi
Vendola - conclude Nencini - se vuole davvero vincere non le primarie nel
Pd, ma le elezioni in Italia»

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www.partitosocialista-mc.org
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