venerdì 5 febbraio 2010

NENCINI: L’AVANTI! DELLA DOMENICA CONTRO LA CENSURA DELLA TV


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“Potevamo fare lo sciopero della fame invece abbiamo deciso di far riuscire l’“Avanti! della domenica”.

Così il segretario del Psi, Riccardo Nencini, ha spiegato questa mattina in una conferenza stampa alla Camera, presenti numerosi esponenti socialisti da Ugo Intini a Bobo Craxi, Roberto Biscardini, Marco di Lello, Angelo Sollazzo, la decisione di riprendere la pubblicazione dello storico settimanale di fronte al silenzio che circonda tutta l’attività dei socialisti.

Una condizione insopportabile visto che, per esempio, “in cinque mesi il Psi ha avuto 15 secondi di sonoro e 2 minuti e venti di immagini sui tre principali tg Rai.

Inoltre – ha aggiunto Nencini – non siamo mai stati invitati a una delle trasmissioni di approfondimento come Ballarò, Anno Zero o Porta a Porta.

Non pretendiamo di essere lanciati in orbita come, ad esempio, è capitato con Renata Polverini, che fa il pieno quotidiano di presenze su tutti i canali pubblici e privati pur avendo l’Ugl, almeno a leggere le inchieste di qualche giornale, molti meno iscritti del Psi.

Se non altro ci auguriamo che l’“Avanti!” della domenica, come succede per altri giornali, venga inserito nelle rassegne stampa di radio e tv”. Il settimanale socialista, così come l’altro mensile storico, “Mondoperaio”, edito anch’esso dal Psi, non usufruisce del finanziamento pubblico per la stampa di partito. “Ci autofinanziamo – ha aggiunto - e ne siamo orgogliosi.

L’“Avanti!”, nato nel natale del 1896, è la testata di partito più antica che c’è al pari del mensile “Mondoperaio”, uscito per la prima volta nel 1956”.

L’“Avanti! della domenica” parte con una tiratura di trentamila copie, che raggiungeranno i quadri di partito, una parte degli iscritti e dei simpatizzanti. Il taglio sarà “garibaldino, di denuncia, a cominciare dal problema della censura della Rai” ma nello stesso tempo di informazione, “essenziale per assicurare un minimo vitale di circolazione alle idee socialiste”. L’ambizione è quella di “scardinare le porte di un’informazione che guarda altrove” e di “trasformarlo in quotidiano quanto prima”.


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