lunedì 5 ottobre 2009

*Lettera aperta a BOBO CRAXI*

DI LELLO: OFFENSIVO RINCHIUDERE
IL SOCIALISMO ITALIANO IN UNO SGABUZZINO

05/10/2009 - Caro Bobo, leggo dal tuo blog che sabato darai vita, con
Zavettieri, all'ennesimo micro partito che ha l'ambizione di
richiamarsi alla storia che noi riteniamo essere la più gloriosa, e
sicuramente tra le principali, del nostro paese: quella Socialista. La
notizia, triste per chi ha una grande considerazione per una storia ed
una cultura politica che tanto hanno dato al paese, mi porta ad
approfondire la riflessione su cosa significhi essere Socialista
Italiano nel 2009.

Chi ti scrive, come sai, ha assunto, con Nencini
segretario ed un gruppo di compagni espressi dai territori, il compito
gravoso di ereditare la guida di un partito politicamente isolato ed
elettoralmente tramortito dallo schianto a cui era stato condotto da
quel Comitato per la Costituente socialista, che ti vedeva autorevole
membro con Gianni De Michelis, Valdo Spini, lo stesso Zavettieri e
pochi altri, tra cui nessuno, tranne Mauro del Bue cui va la mia
riconoscenza per la solidarietà e l'attaccamento al partito che non
perde occasione di dimostrare, del gruppo dirigente che oggi guida il
PS. Dopo 12 mesi di faticosa ricostruzione di rapporti politici ed il
superamento dello scoglio elettorale in tante province e comuni che
hanno visto la elezione di nostri compagni, in uno con il
conseguimento
di un risultato alle europee tutt'altro che negativo, siamo oggi
impegnati nell'ambizioso, e per questo difficile, tentativo di
costruzione di una nuova sinistra nel nostro paese sotto le insegne di
Sinistra e Libertà.

Una sinistra che ci piace definire laica, moderna,
ambientalista, libertaria e soprattutto del fare. Una sinistra di
governo che sa essere radicale nei principi. Una sinistra analoga a
quella che governa in Spagna con Zapatero, all'insegna della laicità, e
che ha appena vinto le elezioni in Grecia guidata da Georges Papandreu,
con un forte profilo ambientalista. Una sinistra che non si rinchiude
nella sterile difesa identitaria ma che accetta la sfida del nuovo
secolo, sapendo di dover parlare ad un paese, ed ad un'Italia, diversa
da quella del 900.

Continuo ad essere orgoglioso del mio essere
Socialista ma proprio per questo credo che il modo migliore per
difendere il mio passato, e il mio presente, sia non rinunciare alla
prospettiva di tornare a guidare il paese, a cambiarlo, a riformarlo
profondamente: per questo resto Socialista ma non mi sottraggo alla
sfida dell'innovazione.

Che senso ha, oggi, fondare un partitino dello zero virgola? Forse può
rappresentare una mini zattera di salvataggio
per uno, forse due (ma ho qualche dubbio) dirigenti, certamente è
un'ulteriore ferita per quella storia fatta di poche ombre e tante
luci.

Bettino Craxi ha speso una vita politica per costruire in Italia una
casa comune per i Socialisti e la sinistra: rinchiudere il socialismo
italiano negli angusti spazi di uno sgabuzzino è offensivo per quella
storia e per tutti noi.

Con affetto
Marco Di Lello

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Postato da Webmaster su LA COMUNE SOCIALISTA - SINISTRA E LIBERTA'

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Ivo Costamagna
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www.partitosocialista-mc.org
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