mercoledì 8 settembre 2010

*Partito Socialista Italiano delle Marche: Salvare Sakineh*

*SALVARE SAKINEH*

La Direzione Regionale del PSI delle Marche,
riunitasi ieri a Loreto,
coerente ai valori ed agli ideali del Socialismo italiano ed
internazionale, si unisce alla richiesta di tutte le forze
democratiche del mondo affinchè vengano fermate le mani dei boia
pronti ad uccidere, lapidandola, Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna
iraniana su cui pende una condanna per adulterio.

Va revocata ogni sentenza di morte rispettando la solenne decisione
assunta dall'Assemblea Plenaria dell'ONU.
Facciamo nostro, come socialisti, l'ultimo, drammatico, appello del
figlio di Sakineh perchè venga risparmiata la vita della madre e si
abbandoni la pratica disumana della lapidazione.

Per mandare un segnale forte alla comunita' internazionale e alle
autorità iraniane aderiamo all'iniziativa di affiggere un volto,
quello di Sakineh, sui palazzi delle Istituzioni italiane ed *invitiamo
il Consiglio e la Giunta Regionale delle Marche a farlo al più presto*.
Il nostro Paese ha risposto con vitalità e attenzione a tale
mobilitazione ed, infatti, la gigantografia "Per la vita di Sakineh" è
ormai esposta su decine di sedi di Comuni, Province, Regioni ed
Associazioni, da Nord a Sud.


Il messaggio, dunque, è forte e chiaro, l'impegno senza precedenti.
Quel volto, il viso di Sakineh, deve ricordare a tutti che anche le
Marche ed i marchigiani sono dalla parte della vita e dei diritti
umani e che non possono tollerare che questi vengano calpestati in
alcun luogo del mondo.

La pena di morte rappresenta un'orrore della società contemporanea
ormai non più accettabile in alcun Paese, ma quando questa viene
inflitta ad una donna che, a
quanto ci risulta, è innocente dal momento che la confessione è stata
estorta con torture, diventa un motivo per combattere senza
possibilità di resa. La lapidazione resta ancora la modalità
maggiormente utilizzata per uccidere donne nei Paesi islamici, dove
purtroppo neppure l'esecuzione ed il rispetto
delle leggi trovano pari applicazione per uomini e donne. L'adulterio,
infatti, viene visto come reato punibile con la pena di morte solo per
le donne e, nella battaglia che stiamo portando avanti per Sakineh,
non dobbiamo dimenticare, ma anzi rafforzare, l'impegno nei confronti
di tantissime altre donne che si trovano oggi nella sua medesima
condizione, anche se la loro vicenda, a livello internazionale, non ha
lo stesso risalto mediatico.

Questo impegno non deve avere un colore politico, ma una valenza
interpartitica che
fonda la propria azione nella lotta alla violenza sulle donne, alla
pena di morte e al rispetto dei diritti inviolabili di ciascun essere
umano. La difesa di Sakineh rappresenta dunque la difesa della
democrazia, della tutela della donna e ciascuno ha il dovere morale e
civile di portare avanti questa battaglia sino al raggiungimento
dell'obiettivo: salvare la vita di Sakineh.

SU SAKINEH NON SI DEVE MOLLARE!
Noi socialisti vogliamo dare il nostro contributo. Da domani sarà
disponibile un adesivo riportante l'effige di Sakineh e l'invito a
sottoscrivere l'appello per la salvezza della donna. Tutti i dirigenti
ed i militanti socialisti ne apporranno uno sul parabrezza della
propria auto.
Chiunque ne desideri un esemplare può farne richiesta inviando una mail a:
savesakineh@partitosocialista.it.
L'importante è "non mollare".

Ancona, li 8 Settembre 2010

MASSIMO SERI
(Segretario Regionale PSI Marche)

MORENO PIERONI
(Presidente Gruppo Alleanza Riformista-PSI
Assemblea Legislativa delle Marche)

IVO COSTAMAGNA
(Coordinatore Segreteria Regionale PSI Marche)


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www.partitosocialista-mc.org
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