giovedì 23 settembre 2010

*Laici.it: LUNGO LA VIA DEL DIALOGO*


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Laici quotidiani
Reg.Trib.Firenze n.5087 20/07/01- Direttore Responsabile: Alessandro
Lozzi


*LUNGO LA VIA DEL DIALOGO*


Lungo la via del dialogo con il mondo contemporaneo

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1091>

Articolo di: Antonio Di Giovanni

La redazione di
www.laici.it ritiene un segnale discretamente positivo la decisione del
cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Città del
Vaticano, di partecipare alla manifestazione commemorativa per i 140
anni dalla breccia di Porta Pia. Da svariato tempo, infatti, noi
pensiamo sia
entrata in crisi una determinata funzione 'pastorale' del
cristianesimo, ovvero l'esigenza di fornire una forma più moderna di
assistenza spirituale in favore di una società che ha urgente bisogno
di ritrovare
dei valori condivisibili tra tutti i cittadini, anche tra laici e
cattolici. L'atto del cardinal Bertone, dunque, a nostro parere può
rappresentare un nuovo punto di partenza per ricominciare ad attingere
da una sincera predisposizione fondata su una fede genuina, aliena da
quei 'trasalimenti mistici' propri della tradizione ecclesiologica o più
propriamente temporalista.

Tutte le grandi religioni monoteiste contengono un potenziale di
solidarietà tra gli uomini che nessuna
divisione o lacerazione potrà mai riuscire a indebolire. Dunque, una
religione moderna, attraverso la potenza mass-mediatica della nostra
epoca, ha la possibilità di saltare in un sol colpo passaggi, filtri e
mediazioni, al fine di portare la parola di Dio tra tutti i cittadini
di buona volontà, atei o credenti che siano, trasformando il ruolo
valoriale della religione stessa affinché non escluda nella condanna
dell'errore la questione del recupero dell'errante. Bertone ha forse
compreso che la Chiesa cattolica deve smettere di fornire una
rappresentazione di se stessa in quanto 'fortino sotto assedio' poiché,
soprattutto dopo il fallimento storico del marxismo, quasi nessuno ha
intenzione di revocarne il patrimonio teologico o il magistero ecclesiastico.

Quel che si chiede è tutt'altra cosa: di insistere
maggiormente sui temi riguardanti i diritti dei singoli individui e
quelli dell'uomo in quanto tale, approfondendo i numerosi problemi
sociali rendendosi disponibile a diventare strumento di dialogo. La
questione è tutta qui: come riuscire a far 'evolvere' un sistema
ierocratico, invasivo, omnicomprensivo, tendente per propria natura a
controllare tutto e tutti al solo fine di proibire, vietare, negare -
come nel caso dell'omosessualità - la natura stessa dell'amore tra gli
esseri umani? E' soprattutto questa la ragione delle incomprensioni
che
continuano a ingenerarsi tra Chiesa cattolica e mondo contemporaneo:
come far coesistere un'auspicabile riscoperta dello spirito evangelico,
della mitezza, della carità e della misericordia con una struttura
teologico–culturale oggettivamente 'diversa', strutturalmente
complessa,
in molti casi addirittura contrastante con quello stesso spirito?

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Una 'mossa' felice

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1090>

Articolo di: Francesca Buffo

La cultura cattolica
ufficiale che ha dominato l'Italia per due interi millenni è destinata a
tramontare definitivamente: non le 'culture' cattoliche, attenzione,
né tantomeno l'adesione a una fede e a una speranza cristiana di
salvezza, bensì la sua ambizione a identificarsi con una dottrina
morale naturale, insieme alla pretesa di annettere un'intera società a
un'unica visione del mondo, a un solo modo di intendere e di impostare
la vita privata
delle persone, i rapporti sessuali, i legami di paternità e di
maternità. Certamente, siamo consapevoli che, per la Chiesa cattolica,
si tratta di una modernità più patita che vissuta consapevolmente, di
un'accettazione di costumi instauratisi inavvertitamente, dunque privi
di ogni capacità di elaborazione di autonomi e coerenti modelli di
valore.

Tuttavia, alcuni primi segnali positivi stanno giungendo: la Chiesa di
Roma intende scuotersi dal proprio 'torpore secolare'.
Si rende ormai necessario delineare un nuovo modello di società,
richiamare gli italiani verso un ideale di laicità piena, compiuta,
coniugabile con
i più sentiti princìpi di libertà individuale, spirituale, religiosa,
sociale e collettiva. Si tratta di ricostruire una concezione che
sappia
essere complementare a ogni più profondo sentimento di coscienza e di
sensibilità umana, di portare a nuova vita quella grandissima speranza
che anima il messaggio evangelico più autentico, al fine di rendergli
piena capacità di agire autonomamente, liberamente, laicamente.

Dalle antiche tensioni spirituali e morali ingeneratesi con la breccia
di Porta Pia molta strada è stata fatta, nell'ambito dei complessi
rapporti tra Stato e Chiesa.

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Un obiettivo a portata di mano

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1089>

Articolo di: Emma Bonino

"Non c'è pace senza
giustizia" è da lungo tempo impegnata al fianco delle attiviste arabe
e africane nella lotta alle mutilazioni genitali femminili (Mgf), una
pratica tradizionale antichissima che colpisce 27 Paesi africani più lo
Yemen, oltre che Europa e Nord America per via dei flussi migratori che
hanno avuto l'effetto di 'importare' il fenomeno da noi. Oggi, siamo
prossimi a un risultato di grande successo: la messa al bando universale
delle Mgf con una Risoluzione ad hoc della prossima Assemblea Generale
delle Nazioni Unite è davvero un obiettivo possibile.

In occasione dell'arrivo a Roma di quattro tra le più impegnate
attiviste africane
anti-Mgf, 'Non c'è pace senzagiustizia' organizza per lunedì 27
settembre, alle ore 11.00, presso la sede del Partito Radicale (via di
Torre Argentina, 76 in Roma), una tavola rotonda dal titolo: "La messa
al bando universale delle mutilazioni genitali femminili (Mgf): un
obiettivo a portata di mano".

Oltre a me interverranno, tra gli altri, Elisabetta Belloni, Direttore
Generale della DG per la Cooperazione allo
Sviluppo, Mariam Lamizana, Presidente del Comitato Inter-Africano contro
le pratiche tradizionali (Cia), Ndèye Soukèye Gueye, Direttrice del
Dipartimento della Famiglia, Ministero della Famiglia, Senegal, Khady
Koita, Fondatrice e Presidente dell'Associazione La Palabre, Senegal, e
Marie Rose Sawadogo, Segretaria del Comitato Nazionale di lotta contro
la pratica dell'escissione, Burkina Faso.

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Un dolce per la pace

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1088>

Articolo di: Laura Madrigali

Forza Popolare darà il
proprio contributo insieme al Cspi - Centro studi parlamentare
internazionale – per la realizzazione della prima edizione del premio
nazionale "Un dolce per la pace" a cura dell'Upf – Universal Peace
Federation. Questa occasione è così lieta e gradita che ci è sembrato
bello parteciparla anche a tutti voi. Il significato di questo evento,
che si terrà a Velletri il prossimo 27 novembre, porta speranza a
tutti nel mondo, particolarmente proprio là dove la disperazione
sembra essere la norma. Grazie a tutti coloro che vorranno rendersi
disponibili per la migliore riuscita della manifestazione.

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Nucara e il Governo

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1087>

Articolo di: Luca Bagatin

Francamente,
l'atteggiamento del mio Segretario nazionale, Francesco Nucara, non mi
scandalizza punto, come invece pare scandalizzare la gran parte della
stampa e del mondo politico dalla scarsa responsabilità istituzionale:
il Partito Repubblicano Italiano fa a pieno titolo parte, dal 2008,
dell'attuale maggioranza di Governo. Che oggi il Segretario del Pri,
Nucara, annunci la costituzione di un 'Gruppo dei responsabili' al fine
di evitare le elezioni e a salvataggio della maggioranza stessa non è
che lealtà nei confronti degli alleati, ma, soprattutto,
responsabilità istituzionale.

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Bersani, Veltroni e burocrazie varie

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1086>

Articolo di: Vittorio Lussana

Il vero problema di
fondo del Partito Democratico rimane di carattere culturale: esso è
apparso un tentativo di imborghesimento della sinistra popolare italiana
che ha finito con l'allinearsi a tutti gli altri conservatorismi, di
svariata e discutibile natura, presenti sul panorama politico
complessivo. I pochi veri scampoli di riformismo si individuano solo in
qualche esponente, nulla di più. Anche del riformismo, in verità,
nessuno a sinistra capisce granché, così come nessuno ha mai compreso
quasi nulla delle vere origini culturali del leghismo padano. Ma tutto
questo processo, tutta questa sofferta transizione, alla fin fine è
destinata a implodere. E ciò non sarà responsabilità da accollare
esclusivamente al centrodestra. Mi dispiace, cari Veltroni e Bersani: si
poteva e si doveva puntare su un rinnovamento politico autentico, dotato
di basi culturali certe, anziché scommettere su pachidermici
'Partiti–minestrone' i quali, al loro interno, contengono tutto e il
contrario di tutto, dai laici ai cattolico–democratici, dai 'figli di
papà' ai cosiddetti 'precari'.

Si doveva rimanere sulle antiche 'vie maestre': quella laico -
repubblicana, quella socialista, quella liberale e persino quella
democristiana.


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