venerdì 10 settembre 2010

*Humile et pretiosa et casta*

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*Humile et pretiosa et casta*


Paolo Carsetti: "Si scrive acqua, si legge democrazia"

Articolo di: Daniela Stanco

<http://www.laici.it/scriviautore.asp?Id=228>
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http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1079>

Paolo Carsetti è il
Responsabile della Segreteria operativa del Forum Italiano dei
Movimenti per l'Acqua.
Lo abbiamo intervistato al fine di approfondire un questione, quella
della privatizzazione dell'acqua, che coinvolge tutti gli italiani e
che è destinata ben presto a tornare di stretta
attualità.

Paolo Carsetti, il 31 marzo 2010 avete depositato in Cassazione i tre
quesiti referendari per l'acqua pubblica, il 25 aprile è iniziata la
raccolta delle firme e il 19 luglio siete riusciti a consegnare in
Cassazione ben 1.401.492 firme di cittadini italiani che dicono "si" ai
referendum, molte più del necessario…

"Nessun referendum nella Storia repubblicana ha raccolto tante firme.
La sfida che il comitato promotore ha davanti è quella di portare
almeno 25 milioni di italiani a votare tre 'sì' la prossima primavera,
quando si
terrà il referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici. Un
risultato che oggi, alla luce del 'risveglio democratico' a cui si è
assistito nei mesi della raccolta firme, sembra assolutamente
raggiungibile. Adesso chiediamo al Governo di emanare un provvedimento
legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi
idrici previsti dal decreto Ronchi, almeno fino alla data di
disvolgimento del referendum. Chiediamo inoltre alle amministrazioni
locali di non dare corso alle scadenze previste dallo stesso decreto. Un
milione e quattrocentomila firme rappresentano una delegittimazione di
qualunque scelta tesa ad applicare il decreto. Il percorso che ha
condotto ai referendum ha preso il via all'inizio di quest'anno. Si è
andata costituendo una grande coalizione sociale che comprende
associazioni che fanno riferimento al mondo cattolico, dei consumatori,
ambientaliste, un po' tutte le culture, proprio a seguito
dell'approvazione del decreto Ronchi, che ha smosso tutte le coscienze
ed eliminato qualsiasi ambiguità sul processo di privatizzazione
dell'acqua".

Quindi, se potevano esserci dei dubbi, con il decreto si sono sciolti?

"Sì. In un primo tempo, alcune realtà avevano forti perplessità sulla
campagna che noi portiamo avanti da tanti anni. Con l'approvazione de
decreto Ronchi, tutti i dubbi si sono sciolti perché quel decreto
sancisce la totale e definitiva privatizzazione dell'acqua potabile in
Italia".


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*Il perfetto dirigente 'diligente'*

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1078

Articolo di: Francesca Buffo

Crisi, inflazione e
deflazione sono termini ormai triti e ritriti in un mercato del lavoro
che sembra sgretolarsi implacabilmente. La maggior parte degli
italiani di fronte a tale situazione attribuisce gran parte della
colpa
all'adozione dell'euro come moneta unica o alla bolla immobiliare Usa.
Chi invece nel mercato del lavoro opera a livello imprenditoriale, e più
specificamente nell'ambito della piccola e media impresa, negli ultimi
anni ha coltivato, spesso sulla propria pelle, un diverso punto di
vista.


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*Storia di un Paese ridicolo*

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1077>

Articolo di: Vittorio Lussana

L'Italia è un Paese
ridicolo. E i suoi attuali esponenti politici non sono altro che delle
stanche maschere comiche. I moderati sono rimasti con la loro
miserevole formazione clerico-fascista, così come gli uomini della
sinistra sono ancora fermi al loro falso progressismo e alla loro
tiepida tolleranza.
Una nuova forma di potere ha realizzato una falsa politica. E tanti
giovani che sono diventati adulti proprio in questi anni stanno
pagando questa falsità in modo atroce.

*Una falsa rivoluzione, quella di "Mani Pulite", ha generato una
società che ha distrutto cinicamente la vera cultura politica,
sommergendo ogni cosa nella più totale irrealtà*.

Può un Paese collocarsi
al di fuori della propria Storia? No, non può. E questo uscire dalla
Storia al fine di adottare un'ottica culturalmente falsa e bugiarda è
stato un atto da reazionari.
I nostri organi di informazione si sono
prestati volentieri a favorire, in un modo o in un altro, l'ascesa di
questa nuova politica, poiché essa sembrava adatta a soddisfare il
bisogno spiritualistico della maggioranza degli italiani, i quali, sia
pur inconsapevolmente, sono essi stessi dei nefandi materialisti. Da
più
parti si torna a parlare di etica della politica. Ma l'etica,
soprattutto in politica, rappresenta soltanto la qualità di chi non ne
possiede altre: è uno di quei canoni di condotta, anzi il primo
canone, della piccola borghesia più arruffona e ripugnante, un modo
per riempirsi la bocca di parole utili solamente a coprire altre
parole, a
nascondere nuovi ipocriti ricatti.


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*Bipolarimso 'umorale'*

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1076>

Articolo di: Alessandro Pallaro

Mani tese e fischi,
offensiva di pace e sonore contestazioni. La politica ha scoperto il
bipolarismo 'umorale', in questo finale di stagione, con i leader che
hanno provato a parlarsi e le piazze e i fans che protestano
all'interno
dei rispettivi schieramenti. Il premier, con una mano ha tolto il
processo breve dal tavolo dei cinque punti per il rilancio dell'azione
di Governo, mentre l'altra l'ha tesa ai 'finiani' affinché tornino nel
Pdl promettendo "amicizia" e "lealtà" anche "nel momento della
formazione delle liste elettorali".


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*Furbetti padani*

<http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1075>

Articolo di: Antonio Di Giovanni

Un bel tuonare a
rovescio, a quanto pare, per la Lega Nord. In questi ultimi anni,
infatti, il gridare "Roma ladrona" fino alla nausea sembra ormai un
lontano ricordo.

Il Presidente del Consiglio Regionale del Friul Venezia Giulia,
Edouard Ballaman, già in passato finito sui giornali per lo scandalo
dello scambio di assunzioni delle rispettive mogli con
l'allora Sottosegretario agli Interni Balocchi, torna prepotentemente
alla ribalta con un altro scandalo: alla faccia di Romaladrona.
Soprannominato "Ballaman recordman" per la spropositata lista di
viaggi, non sempre chiari, il politico friulano chiedeva pure 3 mila e
200 euro di rimborso al mese alla Regione - oltre allo stipendio lordo
di 16 mila e 500 euro - gridando al complotto: "Probabilmente", dice
"mi sono inimicato qualche autista". Scusante molto debole per uno che
"ce l'ha
duro". C'era da andare a prendere i parenti della moglie all'aeroporto?
"Autista: la macchina"! Voleva vedere la partita di calcio
Padania-Tibet? "Autista: la macchina"! Era invitato a pranzo dai
suoceri? "Autista: la macchina"! Finché, tutti questi viaggi assai poco
istituzionali sono finiti in un dossier sul quale è stata aperta
un'inchiesta della Corte dei Conti. Roba da non crederci: un
presidente del Consiglio regionale della Lega Nord, il Partito che era
nato tuonando contro le 'auto blu'.

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