mercoledì 8 aprile 2009

APERTO C/C BANCARIO
A FAVORE DELLA RICOSTRUZIONE DELLA
CASA DELLO STUDENTE DELL'AQUILA


08/04/2009 - Come aveva annunciato Riccardo Nencini, oggi Sinistra e Libertà ha aperto un Conto corrente bancario dedicato alla sottoscrizione in favore delle popolazioni dell'Abruzzo: Sinistra e Libertà Solidarietà Abruzzo IT 82 B 0832703221 000000003346 da utilizzare per versamenti attraverso bonifici. I soldi raccolti contribuiranno alla ricostruzione della Casa dello studente. Riccardo Nencini è intervenuto oggi su Facebook con una nota che riportiamo integralmente: "Fa bene la comunità di Facebook ad indignarsi per gli annunci trionfali del Tg1 relativi ai picchi di ascolto e di share durante dirette dai luoghi terremotati. L’Abruzzo non è Sanremo, non è la nazionale di calcio. Gianni Riotta, giornalista serio e di alto profilo culturale, ha lasciato un giornale più simile a Studio Aperto e ai reality che non a quel giornalismo anglosassone di cui si è sempre dichiarato discepolo. Stessa cosa ha fatto Mediaset, parlando addirittura di – copio e incollo da Tgcom - “giornata boom” per le news del biscione. Ciò detto, tragedie come quella abruzzese ci stimolano una riflessione generale sulla qualità dell’informazione di casa nostra. Una riflessione amara che, purtroppo, non esclude nessuno, servizio pubblico e tv private. Diciamo pure che quando accade un evento di simile drammaticità, questo paese dà il meglio di sé e anche la politica riesce per qualche ora a rinunciare alle polemiche. L’informazione, quella televisiva in particolare, dà invece il peggio. Notiamo diversi aspetti: la spettacolarizzazione del dolore, il dramma umano (e dunque privato) che diviene reality show ed entra all’ora di cena nelle case di tutti gli italiani più fortunati dei concittadini abruzzesi; ma anche una distorsione informativa che tende, a seconda di chi la fa, a magnificare l’efficienza del governante di turno. Berlusconi fa bene a visitare le popolazioni colpite, lo Stato ha il dovere di essere vicino a chi è precipitato nel dramma e ha perso tutto: ha il dovere soprattutto di garantire una pronta ricostruzione. Non vorremmo però che alcune tv ed alcuni giornalisti fossero indotti nella tentazione – nel migliore dei casi per troppo zelo, nel peggiore per precise ‘logiche aziendali’ – di trasformare la terra d’Abruzzo nel set di un formidabile spot elettorale."

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