lunedì 13 aprile 2009

- Gli “eroi” di Berlusconi -

"Impregilo" coinvolta nella costruzione dell’ospedale
de L’Aquila, devastato dal terremoto.


Solo dieci giorni fa Silvio Berlusconi aveva lodato l’ Impregilo, in occasione dell’inaugurazione dell’inceneritore di Acerra. I manager del gruppo di costruzioni, noto per la capacità di aggiudicarsi grandi appalti, erano stati definiti dal premier “eroi” che “qualcuno ha cercato di ostacolare ma hanno tenuto duro». Affermazioni che avevano indotto il Csm ad aprire una pratica a tutela dei pm di Napoli titolari dell’inchiesta sull’emergenza rifiuti in Campania in cui Impregilo risulta coinvolta in quanto proprietaria della Fibe, aggiudicataria dell’appalto statale per l’intero ciclo di raccolta e smaltimento industriale dei rifiuti della regione governata da Bassolino. Inchiesta che nel maggio 2008 portò all’arresto di 25 persone, fra cui proprio l’amministratore delegato di Fibe S.p.A. Massimo Malvagna.

Nel frattempo, però, dopo le denunce dei cittadini rimbalzate in rete attraverso Facebook e i blog, si è scoperto che gli stessi “eroi” sono coinvolti nella costruzione dell’ospedale dell’Aquila, il S. Salvatore, inaugurato nel 1999 e già inagibile al 90% dopo la scossa di domenica.

Per questo motivo il capo ufficio stampa di Impregilo si è precipitato a dichiarare che la società ha realizzato soltanto la “messa in funzione” della struttura, “la cui solidità doveva essere garantita da altri”. Ma se la ditta che “mette in funzione” una struttura ospedaliera non si accerta del rispetto delle norme antisismiche dell’edificio e si dichiara non responsabile dei successivi crolli della stesso, chi è che dovrebbe assumersi le responsabilità? Mistero.

Come quello che sembra avvolgere l’azienda. E infatti la domanda sorge spontanea. Chi c’è dietro Impregilo? Perché il suo nome è sempre legato alla storia dei grandi appalti di cui i media danno notizia?

Tirando le fila dei soggetti legati ad Impregilo, emerge una singolare mappa del potere di cui fanno parte banche, assicurazioni, autostrade e marchi di dubbia eticità. Il nome del colosso edilizio, già da anni coinvolto in diverse inchieste giudiziarie, è associato ad appalti di proporzioni enormi, tra cui la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, lo smaltimento dei rifiuti in Campania e la realizzazione della Salerno-Reggio Calabria, e che proprio in questi giorni ha ottenuto il prolungamento della consegna dei lavori di altri tre anni.

Ma torniamo al terremoto e all’ospedale disastrato. Le voci di una responsabilità del gruppo nella vicenda che coinvolge il moderno ospedale corrono sulle bocche degli abruzzesi e mentre Impregilo si difende attaccando, la necessità di un’indagine della magistratura si fa sempre più urgente. Anche se le eventuali responsabilità penali sono ancora da accertare, è chiaro che è arrivata l’ora di vigilare sul rispetto delle norme antisismiche e di sicurezza degli edifici pubblici e pretendere una chiara assunzione di responsabilità da parte dei soggetti coinvolti nel disastro aquilano, cosi come è tempo di rendere trasparenti gli intrecci di potere all’interno dei principali soggetti economici del paese che sono troppo spesso la causa principale dell’impunità di chi provoca stragi.

La politica non può più sottrarsi a questi compiti e Sinistra e Libertà si impegna nell’approfondire la questione.


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