domenica 27 marzo 2011

L'AVVISO - Il silenzio del Pd mette a rischio le alleanze in città e in Provincia

Luciano Vita : Il silenzio del Pd mette a rischio le alleanze in città e in Provincia....

TIEPIDO sul caso parentopoli, il Pd finisce nel mirino dei Socialisti che mettono in discussione la coalizione a sinistra in vista di provinciali e comunali. Luciano Vita, il segretario regionale citato da Carusone, definisce inaccettabile la posizione del Pd. «Perché tanta omertà? Non voglio pensare a scheletri nell'armadio. Il Pd si esponga incalza e dimostri di avere a cuore il bene della città. Altrimenti il silenzio inciderà sui rapporti di coalizione, sia per le comunali del 2012 sia per le imminenti provinciali. Da parte nostra, nessun accordo con l'Udc». Aveva aperto i fuochi Costamagna: «L'Udc sceglie l'uso politico della magistratura e ci denuncia perché chiediamo trasparenza e il Pd lo corteggia». E Regini (Sinistra Ecologia Liberta'): «Con questa Udc nessun accordo, né in città né provincia».

Parentopoli, l'Udc fa quadrato attorno a Carusone e attacca il PSI

PARENTOPOLI e alleanze politiche: l'Udc cittadina fa quadrato attorno al segretario Antonio Carusone. Le due questioni si sono intrecciate quando Ivo Costamagna e tutto il Psi, anche quello regionale e provinciale, hanno chiesto con una petizione popolare di istituire una commissione di indagine comunale su alcune assunzioni tra cui quella della moglie di Carusone nelle aziende partecipate.
Carusone prima ha sporto denuncia (i giudici hanno convocato Costamagna giovedì scorso) e poi ha tratto le conclusioni politiche, escludendo future alleanze, sia in Provincia che in città, con i partiti che hanno firmato il manifesto su parentopoli.
Il Segretario regionale del Psi Luciano Vita e il Circolo di Sinistra Ecologia Liberta Cittadino, hanno a loro volta riproposto la pregiudiziale sull'Udc. Che oggi reagisce con una nota firmata dall'assessore Alfredo Perugini e dai consiglieri comunali Andrea Doria, Simone Garbuglia e Agnese Biritognolo. «L'Udc scrivono non ha mai chiesto, caldeggiato o paventato accordi politico - amministrativi con le forze rappresentate da Costamagna, Regini e soci, che se la suonano e se la cantano. E che nel merito della presunta parentopoli sbandierano la trasparenza e vagheggiano accordi che non s'hanno da fare con l'Udc: scusate, ma chi vi ha chiesto niente ! Il loro sembra più in ricatto politico al cauto Pd in vista delle elezioni amministrative».


PROVINCIA - Udc, il fronte degli scontenti si organizza

L'EX ASSESSORE provinciale Giorgio Giorgi, il segretario dimissionario Augusto Ciampechini, il presidente della Comunità montana Giampiero Feliciotti, l'ex senatore Alessandro Forlani l'assessore civitanovese Corrado Perugini e quello cingolano Stefano Filonzi. Sono solo alcuni degli esponenti dell'Udc che si sono ritrovati ieri per ribadire il loro dissenso rispetto all'alleanza con il centrosinistra in vista delle provinciali. Dal vertice degli scontenti è emersa la volontà di non uscire dal partito (almeno per ora). «Fino a due mesi fa ragionano i centristi che non condividono l'alleanza con il centrosinistra abbiamo chiesto le tessere per l'Udc: ora non avrebbe senso uscire». Allo stesso tempo però gli scontenti si organizzeranno come minoranza interna al partito. Al coordinamento provinciale (in programma per la prossima settimana), gli anti-Pettinari presenteranno un documento in cui verrà messa nero su bianco la contarietà all'intesa con il Pd.
La mossa non dovrebbe però mettere in discussione l'alleanza con il centrosinistra, visto che gli scontenti rappresentano poco più di un terzo del coordinamento. Quel che è certo è che nessun esponente della minoranza si candiderà per il consiglio provinciale. La fronda anti-Pettinari ha poi espresso piena solidarietà ad Augusto Ciampechini, che pochi giorni fa si è dimesso da segretario. E' possibile che gli scontenti chiedano di rimettere in sella lo stesso Ciampechini: sarebbe un modo per dare garanzie alla minoranza. Intanto prosegue il corteggiamento del centrodestra nei confronti degli esponenti centristi che non hanno digerito la strategia di Pettinari. Allo stato attuale, però, nessun big del partito sembra intenzionato a cambiare casacca. La lista a sostegno di Capponi che fa riferimento a Magdi Allam ha però lo scopo di sottrarre voti cattolici ai centristi.

www.ilrestodelcarlino.it

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