domenica 20 marzo 2011

La posizione del coordinamento nazionale della Sinistra Socialista sull'intervento in Libia.

La posizione del coordinamento nazionale della Sinistra Socialista sull'intervento in Libia.

di Franco Bartolomei*

L'intervento In Libia, come era purtroppo largamente prevedibile , vista la sostanziale unilateralita' dell'iniziativa militare delle tradizionali potenze euro-atlantiche, sta ormai andando ben oltre il mandato originario delle Nazioni Unite.

La Sinistra Socialista esprime quindi la propria contrarieta' a quella che appare sempre piu' come una vera e propria guerra , camuffata da una risoluzione ONU ormai gia' violata dai suoi protagonisti.

Tutte le nazioni che si sono assunte il compito di attuare la risoluzione ONU 1793 devono quindi assolutamente tornare a perseguire esclusivamente , al fine di garantire la completa salvaguardia delle popolazioni civili , l'obiettivo di imporre in tempi brevi un cessate il fuoco, da utilizzare per schierare una forza di interposizione di pace di caschi Blu che divida le parti in conflitto, e consenta una trattativa pacfica per l'avvio di una transizione democratica concordata tra tutte le fazioni che dividono il popolo Libico.

Quello che e' accaduto deve comunque indurre i Socialisti e tutta la Sinistra ad una piu' complessiva riflessione sul nuovo determinarsi degli equilibri politici globali che e' stato delineato dallo sviluppo degli eventi:

  • La circostanza che nel voto al Consiglio di Sicurezza si siano astenute tutte le potenze economiche del BRIC (Russia Cina Brasile India) , paesi strutturalmente e geogaficamente non interessati al controllo commerciale e strategico del petrolio Libico, a differenza di quelli che hanno votato a favore dell'intervento, e la Germania, che ha ormai consolidato il suo baricentro di interessi costituito dall'ancoraggio strategico all'espansione nell'Est Europeo ed in Asia, e governa senza problemi gli equilibri finanziari e monetari dell'area Euro dall'alto della solidita' dei suoi equilibri di Bilancio e della forza e competitivita' della sua struttura produttiva, lascia quasi intendere che la decisione dell'Onu sia sata volutamente riservata alla risoluzione degli interessi strategici dei tradizionali alleati euroatlantici ( USA-GB-FRA) nel nord -africa , in attuazione di una sorta di nuova ripartizione globale degli interessi e delle aree di influenza nel mondo.

  • L' ulteriore circostanza che ,in contemporanea, i paesi occidentali favorevoli all'intervento in Libia stiamno consentendo , al contrario,all''esercito Saudita di salvare l'emiro del Bahreim reprimendo i ribelli , costituisce la conferma che la ridefinizione degli assetti politici nel Magreb dovra' assolutamente avvenire senza incrinare in alcun modo ill tradizionale concordato di interessi strategici tra le monarchie del Golfo e le potenze occidentali strategicamente collegate agli Stati Uniti.

Il governo di centro-destra, vittima di una gravissima crisi di credibilita', e della propria incapacita' di governare la crisi che attanasglia il paese, non e' nelle condizioni di poter contestare apertamente il rapporto tra l'azione della Francia e della GranBretagna ed i loro interessi Geopolitici in relazione al controllo delle fonti di approvvigionamento petrolifero , ne' tantomeno la scelta Americana di azzerare il nostro protagonismo nel Magreb.

La sinistra "ufficiale", nello stesso tempo, incapace di sviluppare una forte iniziativa politica , sceglie purtroppo di legare direttamente ,come gia' avvenuto in modo costante nella II repubblica, , le proprie scelte sulla politica internazionale alla fattibilita' di una linea di politica interna finalizzata a scalzare Berlusconi, che a fronte della propria incapacita' di sviluppare una forte iniziativa politica , fondata su Identita' riformatrice, Proposte innovative, e Rappresentanza della domanda sociale, non puo' prescindere da una ulteriore manifestazione di affidabilita' verso il sistema di relazioni internazionali,strategiche, politiche e finanziarie nel quale è inserito il paese .

Entrambe la rappresentanze politiche maggioritarie del paese, anche se per motivi ed interessi contrapposti, finiscono quindi per allinearsi al progetto in atto di risistemazione degli assetti politici del nord -africa impostato dalla nuova politica Americana, propedeutico ad una ulteriore fase di integrazione economica di quei mercati nei circuiti economici occidentali , che non prevede piu' per il futuro una autonomia di manovra dell ' Italia su quello scacchiere.

Segreteria Nazionale PSI*

www.socialismoesinistra.it


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