lunedì 27 giugno 2011

*LETTERA APERTA AI SOCIALISTI DI BUONSENSO - di Mauro Gradi*



Avv. Mauro Gradi



Cassazionista


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Tel. 010 - 55.33.210 - Gsm 347-2319297


e-mail : avv.gradi@libero.it











*Lettera aperta


ai socialisti di buonsenso*





Siamo al crepuscolo di Berlusconi, quindi, più o meno prossimi alla
fine di una certa fase politica nata sulle ceneri di Tangentopoli, la
c.d. Seconda Repubblica, caratterizzata, tra l'altro, da un aspro e
dannoso antagonismo
dicotomico tra berlusconiani e antiberlusconiani.




Sarà, inevitabilmente, conseguente un rimescolamento delle carte, in
altri termini, il quadro politico italiano assumerà nuovi
connotati…verrà
ridisegnata, almeno in parte, la geografia politica del nostro paese.
Sarebbe un peccato se noi socialisti ci facessimo trovare impreparati
a tale storico passaggio.




E allora che fare?


Partiamo dalla cosa, certamente, da non fare: candidare qualche
socialista nelle liste del PD alle prossime elezioni politiche!
Significherebbe
abdicare politicamente come partito socialista italiano; significherebbe
mortificare, forse irrimediabilmente, la nostra identità; ma,
significherebbe, altresì, pregiudicare, proprio in un momento storico
favorevole, la possibilità di rilanciare un'autonoma forza socialista
organizzata, per la quale continua ad essere vitale il rimborso
elettorale (come lo è stato in questi anni il finanziamento pubblico
sull' 1% della nostra lista alle ultime politiche).




Stabiliti ciò che va evitato per non morire, occorre offrire ai socialisti,
in tempi ragionevolmente brevi, un progetto politico, a cominciare dal
rilancio dell'attuale PSI su una linea politica chiara e di
prospettiva strategica.




Ripartendo, necessariamente, dall'autonomia socialista, sono fiducioso nel
fatto che i socialisti di buonsenso (che in questi anni di impazzimento
generale si sono dispersi, disimpegnati o rifugiati anche su fronti opposti)
vogliano considerare l'opportunità di traguardare, in vista delle
imminenti elezioni parlamentari, ad una nuova gamba di un nuovo
centro-sinistra.







Oggi il centro-sinistra, piaccia o non piaccia, si fonda sostanzialmente su
tre soggetti: PD, IdV e SEL. Poi, seguono "gli altri", quindi: i socialisti,
i radicali e verdi… Insieme, queste formazioni c.d. minori, non solo
rischiano di essere determinanti negli equilibri che si stanno
delineando
(un 2-3 % potrebbe essere decisivo per la vittoria della coalizione di
centro-sinistra),
ma hanno un comune denominatore ancora più forte: la
laicità, il liberal-riformismo, l'ambientalismo non estremo. Un
patrimonio
che non può non essere rappresentato nel Parlamento italiano (del
resto l'unito potenziale elettorale di quest'area è oggettivamente
superiore alla soglia minima parlamentare).




Penso, allora, ad un'alleanza strategica e non tattico-elettorale, tra
socialisti, radicali, verdi e altri partiti laici minori: insomma, una nuova
"rosa nel pugno" allargata, una delle quattro gambe in cui si verrebbe
ad articolare un auspicabile nuovo centro-sinistra. Un centro-sinistra
diverso
da quello (di oggi e di ieri) in cui comanda uno, altri due ricattano e gli
altri remano come "servi da botte".




Il nuovo centro-sinistra di governo non può essere costituito da un dominus
e da più appendici, bensì, da più forze con pari dignità ed un condiviso
progetto moderno per l'Italia, anche perché i socialisti di buon senso,
ineluttabilmente autonomisti, non possono che riconoscere in un vero
centro-sinistra il loro campo naturale, ma, attenzione: il campo
naturale,
in quanto tale, non è una scelta obbligata!





MAURO GRADI




(Direzione Nazionale PSI)





*Genova-Roma, 27 giugno 2011*










































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Ivo Costamagna
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www.partitosocialista-mc.org
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