lunedì 23 marzo 2009

SINISTRA e LIBERTA’...
*Mia figlia maggiore e il 6 di Giugno*

23/03/2009 - Babbo, ho letto il pezzo di Sofri (‘La sinistra, la libertà e le elezioni europee’). Agrodolce. Non mi avevi detto che dietro al simbolo si nascondeva la sinistra radicale. Tu, un riformista “doc”, in compagnia di antagonisti ed estremisti. Una novità.. «Ma quale novità, Giulia! Sofri si è lasciato prendere la mano. Gli antagonisti ed i veterocomunisti saranno con Ferrero e Diliberto. ‘Sinistra e Libertà’ sarà la lista della sinistra del futuro: pochi punti programmatici – laicità, merito, rigore, lavoro, ecologia -, molte novità. Poche chiacchiere e molte proposte..»

Magari............

«Scommettici il tuo mensile e l’esame di anatomia. Nessuno dei protagonisti delle divisioni clamorose del governo Prodi è in campo. Anzi, chi portava le responsabilità maggiori dei litigi sta altrove: Mastella nel Popolo delle Libertà, Rifondazione e Pdci assieme. Il progetto è condiviso. I fondatori appartengono tutti alla sinistra libertaria, laica e riformatrice»

Ma non c’è il rischio, se giornali e tv non offriranno l’opportunità di una corretta informazione sul progetto di Sinistra e Libertà, che l’opinione di Sofri possa diventare anche l’opinione di altri? In passato è già accaduto..
«È vero, questo rischio c’è, ma ci batteremo con tutte le nostre forze perché questo messaggio non passi. Semplicemente perché non corrisponde al vero. Sinistra e Libertà rappresenta l’autentica novità della politica italiana. Direi di più: l’autentica novità, e forse anche l’ultima speranza, per la sinistra italiana di vedere affermati e rappresentati i valori e le idee di un riformismo moderno che nel nostro Paese, a differenza delle altre grandi democrazie europee, ha perso il diritto di cittadinanza»

Quindi Sinistra e Libertà è un progetto riformista? Se è così le cose cambiano, almeno per me.............

«E’ così Giulia. Come lo chiami un progetto che mette al primo posto quei valori di cui ti parlavo prima, ovvero la laicità, il merito, il rigore, il lavoro, l’ecologia e li declina finalmente senza ‘ ismi’ e con la consapevolezza che c’è una parte della società - quella dei lavoratori precari, delle giovani coppie di conviventi che non hanno diritti riconosciuti, dei ricercatori meritevoli ma soffocati dai baroni solo per citare alcune categorie – che non ha una voce e un riferimento politico che non sia solo bandiere e piazza, ma idee e proposte concrete su cui incalzare un Parlamento velocissimo ed efficiente quando si tratta di introdurre sbarramenti elettorali ma non altrettanto quando si tratta di capire e cambiare il Paese?»

Lo chiamerei riformista in effetti................

«Togli il condizionale e parlane coi tuoi amici, abbiamo bisogno soprattutto di voi».


Riccardo Nencini


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