sabato 28 gennaio 2012

*L'IDV e la lista civica LA NUOVA CITTA' sono componenti molto importanti di una vera coalizione di Centro-Sinistra a Civitanova Marche*



di Ivo Costamagna

Intervengo nel già fin troppo "ricco" dibattito politico civitanovesedi questi giorni a nome e per conto del Movimento politico cittadino "Uniti per Unire" che ha già raccolto l'adesione di diverse forze politiche ed associazioni del centro-sinistra oltre che di importanti personalità della società civitanovese. Lo stesso si sta, proprio in queste ore, ulteriormente rafforando con ulteriori sostegni e partecipazioni che avvengono proprio sulla base di quello spirito, volontà ed azione unitaria, con e per il centro-sinistra, che ci hanno, da sempre, contraddistinto a partire dall'operato "rinnovatore" del nostro candidato Sindaco per le Primarie, Tommaso Claudio Corvatta, così come anche le sue dichiarazioni stampa di ieri dimostrano.

Il Movimento assumerà nei prossimi giorni la denominazione ed il simbolo definitivi in una apposita "Convention Aperta". Unità, quindi, ma non a scapito della chiarezza ed a... "senso unico". Per questo intervengo con una riflessione ed una precisazione.

- Chi nel PD afferma di essere, ingiustamente, criminalizzato dovrebbe evitare, nelle risposte, di demonizzare a sua volta quello che non è l'avversario ma un possibile alleato. Mi riferisco all'Italia dei Valori ed anche alla lista civica "La Nuova Città". Non è mia la "foto di Vasto" tra Bersani, Di Pietro e Vendola che sancisce l'alleanza, addirittura "strategica", tra i tre rispettivi partiti ne, giornali della Confindustria a parte, è una invenzione di qualcuno che la società di sondaggi (ed il suo responsabile) sia la stessa di fiducia dell'Unità che, quasi ogni domenica, ne pubblica le rilevazioni sulle intenzioni di voto degli italiani. Per questo credo sia più prudente evitare di parlare di... "tarocchi". Allo stesso modo riteniamo non comprensibile il non porsi, come prioritario, il fatto che alla coalizione di Centro-Sinistra debba partecipare la seconda forza (subito dopo il PD) di opposizione alla Giunta di centro-destra attualmente presente in Consiglio Comunale, la lista La Nuova Città. La lista, per capirci, di quello che è stato l'ultimo candidato sindaco del centro-sinistra, Antonio Recchioni, e di Piero Gismondi (solo per citare alcuni esponenti). Saremmo credibili come "Alternativa" proprio senza di chi, da anni, è all'opposizione ??

Ecco perchè, in queste ore, faremo tutti i tentativi di.... "UNIRCI PER UNIRE".

- Tommaso Claudio Corvatta,si è da tempo e pubblicamente autosospeso dalla Federazione della Sinistra che, tra l'altro, deve decidere se aderire, in toto o in parte, alla lista "Unitaria" ed è, quindi, candidato alle Primarie del Movimento "Uniti per Unire".

Civitanova Marche, li 28 Gennaio 2012

Per il Comitato Promotore "Uniti per Unire"
Ivo Costamagna


venerdì 27 gennaio 2012

Se si parla di Lega non c’è “libero fischio in libera piazza”





Il sit-in di mercoledì scorso al Viminale, in cui militanti socialisti hanno esposto decine di tricolori prima di essere sgomberati dalla polizia, è stato solo l’ultimo manifestarsi di un paradosso sempre più frequente in Italia: la censura dei simboli dell’unità nazionale da parte delle forze dell’ordine. Ancora prima dei fatti del 22 gennaio a Milano, il braccio censorio della legge è entrato in azione a Civitanova Marche (MC), dove 6 politici del centrosinistra sono stati indagati per aver manifestato con il tricolore e aver cantato l’inno di Mameli.





LA COINCIDENZA Era il 24 settembre dello scorso anno. Ivo Costamagna, segretario della Federazione provinciale del Psi di Macerata, con altre forze politiche del centrosinistra aveva organizzato un banchetto in Piazza XX Settembre. L’iniziativa, che veniva replicata da 5 sabati ed era stata autorizzata dalla questura, consisteva in una raccolta firme per promuovere le primarie del centrosinistra per le amministrative di maggio. Il caso ha voluto che, per lo stesso giorno e a pochi metri di distanza, fosse stata organizzata la finale di Miss Padania. Prima del concorso di bellezza si sarebbe tenuto un comizio di Luca Rodolfo Paolini, deputato leghista.



L’AVVERTIMENTO La notizia della concomitanza dei due eventi si era sparsa qualche giorno prima, così i militanti del centrosinistra erano più numerosi del solito e “armati” di bandiere tricolore. Poco prima che il comizio di Paolini cominciasse, srotolate le bandiere una sessantina di persone attraversavano la strada raggiungendo il luogo del concorso leghista e intonando l’inno di Mameli contestavano il parlamentare del Carroccio. «Dopo poco mi si è avvicinato un uomo che non conoscevo», testimonia Ivo Costamagna. «Mi ha detto che sarebbe stato opportuno smetterla – prosegue – e si è presentato come vicequestore aggiunto».



QUANTO ZELO Dopo non più di un quarto d’ora, giusto il tempo di richiamare l’attenzione dei manifestanti e potersi spiegare, Costamagna convinceva i presenti ad assecondare la richiesta del funzionario di polizia, rientrando al banchetto pur proseguendo a intonare l’inno nazionale. Nessun incidente, né con la polizia né con i pochissimi spettatori leghisti del comizio. Per Costamagna e gli altri militanti «era finito tutto lì». Non avevano fatto i conti con lo zelo del vicequestore.



LE INDAGINI Una decina di giorni fa, a oltre 3 mesi di distanza dall’accaduto, 6 esponenti politici presenti a quella manifestazione si sono visti recapitare un avviso di conclusioni delle indagini, un passaggio che in genere precede una richiesta di rinvio a giudizio. Oltre a Costamagna, destinatari dell’avviso sono il candidato alle primarie Tommaso Claudio Corvatta (Uniti per Civitanova), Giorgio Berdini (Pd), Luigi Carlocchia (Sel), Amedeo Regini e Grazia Pierluca (Citt@verde). L’ipotesi è che i sei abbiano dato vita a una manifestazione non autorizzata e abbiano contravvenuto a un ordine di Pubblica sicurezza.



IL PARADOSSO «Accuse assurde» a giudizio del segretario federale del Psi, «perché sia la nostra manifestazione che quella leghista da noi contestata erano autorizzate. Inoltre, quello del vicequestore non era un ordine ma un invito, al quale per altro ci siamo attenuti». Sembrerebbe il colmo, invece si raggiunge il paradosso. Infatti, è lo stesso Paolini a scagionare gli accusati: «Si è trattato di una contestazione condotta in maniera civile», ha dichiarato all’Avanti!online il deputato leghista. «Urlavano cori e cantavano, ma io ho potuto parlare tranquillamente – ha aggiunto – e in nessun momento ho avuto l’impressione che ci fosse una situazione di pericolo». In conclusione Paolini ha espresso l’augurio «che tutto si chiuda con una archiviazione». E pensare che si sarebbe potuto evitare tutto. Sarebbe bastato tener presenti le parole del presidente Sandro Pertini: «Libero fischio in libera piazza».



Nicola Bandini


Articolo ripreso da www.avantionline.it

martedì 24 gennaio 2012

Nonostante la Lega, sventola il tricolore italiano

Incredulità, sdegno, stupore e indignazione. Sono questi i sentimenti con cui il mondo politico, per una volta unito da destra a sinistra, ha accolto la notizia della censura imposta dalla Digos ai militanti socialisti, che in risposta alla manifestazione leghista di domenica scorsa avevano portato in piazza il tricolore. Per ragioni di ordine pubblico è stato loro ordinato di riporre il simbolo dell’unità nazionale. Un provvedimento che ha sollevato clamore, tanto da spingere il segretario del Psi Riccardo Nencini a tornare subito in piazza con il Tricolore, domani a Roma davanti al Viminale, e a promuovere interrogazioni parlamentari al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri sull’accaduto. Molti sono stati i rappresentanti dei partiti politici italiani che hanno commentato la vicenda e condannato l’episodio di domenica a Milano. Ecco quindi una sorta di manifesto bipartisan di onorevoli e senatori di diversi schieramenti politici che si sono espressi a favore del tricolore e dell’iniziativa socialista.

Carlo Vizzini (Psi) - Il senatore socialista Carlo Vizzini dice di essere «stato educato a pensare che questioni di ordine pubblico fossero poste da coloro che vogliono ignorare e maltrattare il tricolore. L’idea di ammainare la bandiera italiana per questioni del genere è offensiva per tutti i cittadini e per la Costituzione».

Massimo Donadi (Idv) – Per il capogruppo dell’Idv alla Camera Massimo Donadi la vicenda è «paradossale. Si consente che un movimento che predica grettamente la secessione comprima il diritto del popolo italiano a esporre il proprio vessillo». Un fatto «inaccettabile» per Donadi, che aggiunge: «Daremo appoggio alla scelta legittima e doverosa» di tornare in piazza col tricolore, «perché l’Italia non si chiuda in localismi».

Vincenzo Vita (Pd) - Il senatore del Pd Vincenzo Vita ha «simpatizzato con i socialisti domenica, perché hanno fatto bene a ricordare che c’è un valore più alto, quello dell’unità nazionale, che purtroppo va difeso contro una Lega che è tornata a vaneggiare di secessione».

Beatrice Lorenzin (Pdl) - Anche dal Pdl, partito fino a poco tempo fa alleato del Carroccio, arriva il biasimo per quanto accaduto a Milano. «L’unico commento che posso dare è che il Tricolore non può essere considerato una provocazione, dal momento che è previsto e tutelato dalla Costituzione».

Paola Concia (Pd) - La deputata del Partito democratico Paola Concia ha accolto la notizia con incredulità. «Addirittura esporre il tricolore è diventata una provocazione. Ma siamo Pazzi»? si chiede Concia sbigottita. «È allucinante un Paese che fa fare a Bossi ciò che vuole e invece impedisce a un partito di fare una cosa normale come esporre il simbolo dell’unità nazionale».

Jean Leonard Touadì (Pd) - Anche il deputato del Pd di origine congolese Jean Leonard Touadi esprime parole di condanna per quanto è avvenuto domenica a Milano. «Mi sento offeso come italiano – sostiene Touadi – perché il tricolore, che dovrebbe essere il simbolo della cittadinanza dovunque, viene marginalizzato per colpa di un movimento che porta avanti istanze particolariste e micro-identitarie».

Emma Bonino (Radicali) - La senatrice e leader dei radicali Emma Bonino trova «sorprendente la tesi secondo cui bisogna stare attenti a non turbare gli altri quando si intende sventolare la bandiera italiana. Trovo surreale che non si possa srotolare il tricolore per motivi di ordine pubblico».

Angelo Bonelli (Verdi) - Il segretario dei Verdi Angelo Bonelli pone l’accento su «un fatto molto grave, che riguarda il degrado dell’idea di legalità. Perché se oggi esporre il tricolore è considerato un problema per l’ordine pubblico vuol dire che è l’idea stessa di legalità a essere messa in discussione».

Elisabetta Gardini (Pdl) - L’europarlamentare del Pdl Elisabetta Gardini fa notare che «il tricolore appartiene e incarna i sentimenti di un popolo». «Non posso concepire che il tricolore possa essere considerato provocatorio – aggiunge Gardini – perché per quel simbolo sono morti dei giovani che hanno costruito il nostro Paese».

Roberto Menia (Fli) - Il deputato di Futuro e libertà Roberto Menia ha annunciato una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno. «Andranno chiariti i contorni della vicenda – spiega Menia – ma io che ho sempre avuto rispetto per le forze dell’ordine, non posso concepire che ci si sogni di far togliere il Tricolore durante una manifestazione».

Nicola Bandini

sabato 21 gennaio 2012








L’anniversario della morte di Bettino Craxi, il 20 gennaio 2000, riporta indietro al tempo in cui l’ex primo ministro era diventato il comodo capro espiatorio e l’alibi perfetto per non dover fare i conti con se stessi e la propria storia. Ma Craxi fu anche il più deciso e il più sconfitto degli innovatori. Domani i suoi orfani politici lo onoreranno in memoria: ma forse sono i suoi avversari di allora, in un bagno di verità, a dover fare finalmente gli onesti conti con lui.


Morì quasi di sorpresa il Cinghialone, quel 20 gennaio 2000, lasciando l’amaro in bocca ad un nutrito esercito di “indignati” dell’epoca, che perdevano all’improvviso il comodo capro espiatorio e l’alibi perfetto per non dover fare i conti con se stessi e la propria storia. Era diventato Bettino Craxi nell’immaginario collettivo e in un certo furore popolare il paradigma di tutti i mali, la facile sentina dove scaricare lo schifo generalizzato per la corruzione della politica, per le ruberie diffuse di una intera classe dirigente, per la perdita di una complessiva dignità nazionale.

Che la corruzione ci fosse, che la politica fosse inquinata fino alle radici, che il Paese manifestasse il disgusto e la stanchezza e il desiderio impetuoso di voltare pagina non è più onestamente discutibile. Eppure tutta la vicenda tumultuosa ed insieme opaca di Mani Pulite e della sovraesposizione mediatica della magistratura vendicatrice dimostra oggi, soprattutto a sinistra, che non basta il moralismo selettivo (e spesso farisaico) a salvare un Paese e cambiarlo in modo da consentirgli di affrontare le sfide difficili di una complicata modernità. La corruzione non è estinta, ma semmai prospera in forme più sofisticate nella realtà pubblica e nell’amministrazione dello Stato, la politica si è rivestita di privilegi e di sprechi ormai intollerabili, l’evasione fiscale di massa sono la spia evidente di un rapporto irrisolto tra cittadini e istituzioni sempre più invecchiate e inadeguate.

Craxi l’Antipatico moriva, esule o latitante, in quel di Hammamet. E al di là delle tangenti e delle vicende giudiziarie, finiva schiantato sul terreno politico dalla sua colpa più grave e per la sinistra intellettuale del tutto imperdonabile: quella cioè di aver avuto per primo ragione, la ragione che attribuisce solo la Storia.




Infatti, la competizione feroce che aveva ingaggiato a sinistra contro gli emissari e i sostenitori della dittature comuniste dell’Est, collocando senza incertezze il suo partito nell’ambito dell’Occidente e nel concerto delle socialdemocrazie europee, si era dimostrata l’unica strada vincente. E il tracollo del comunismo, con la caduta del Muro, lo poneva nel contesto internazionale come l’unico leader persuasivo di una versione italiana di democratica sinistra moderna. Non è avvenuto così (e per approfondire il solco ci aveva messo del suo), ma da questo radicale rigetto la sinistra nostrana non si è più risollevata, costretta ad inseguire e a contaminarsi con altre culture e a costituirsi come comprimaria o caudataria di altre leadership (a cominciare da Prodi o da chi magari spunterà nei mesi a venire).

Perché l’infrequentabile Bettino aveva a suo modo un’idea dell’Italia (e garibaldina fino al punto da resistere da Palazzo Chigi agli americani nel blitz di Sigonella) ed era persuaso della necessità di un cambiamento dell’architettura istituzionale. Quando “riformista” era una parolaccia per gli intellettuali alla moda (poi riformisti alla lunga lo diventeranno tutti), lanciò l’intuizione non solitaria della Grande Riforma del sistema politico che modificasse la catena di comando dell’esecutivo e snellisse la struttura barocca e ripetitiva del funzionamento dello Stato. Fu allora fermato (come peraltro tutti i progetti riformatori con altri e diversi padri) dall’immobilismo interessato delle tante corporazioni conservatrici che ancora oggi si nascondono sotto il rispettabile mantello dei parrucconi sacerdoti della sacralità costituzionale.

Craxi fu il più deciso e il più sconfitto degli innovatori. Travolto dal ludibrio delle monetine e dall’arroganza predatoria della sua corte, finì proprio male. Domani i suoi orfani politici (anche quelli che lo lasciarono solo) lo onoreranno in memoria: ma forse sono i suoi avversari di allora, in un bagno di verità, a dover fare finalmente gli onesti conti con lui.

venerdì 20 gennaio 2012

DIRETTIVO PROVINCIALE PSI MACERATA

- Ai Membri effettivi, supplenti e di diritto del direttivo;

- All'Assessore Provinciale Massimiliano Bianchini;


- Al Consigliere Regionale Moreno Pieroni;


- Al Segretario Regionale PSI Luciano Vita;


- Al Presidente Regionale PSI Lidio Rocchi;


Cari Compagni,

Sabato 21 Gennaio 2012, ore 16,30 presso la sede PSI di Porto Recanati (Via Recanati, 8), riunione del Direttivo Provinciale PSI Macerata, con il seguente ordine del giorno :

1) Ricordo del Compagno BETTINO CRAXI in occasione dell'anniversario della morte;

2) Comunicazioni del Segretario Provinciale;

3) Chiusura Tesseramento e versamento quote;

4) Elezioni Comunali a Civitanova Marche, Tolentino, Corridonia e Penna San Giovanni : Esame delle singole realta' ;

5) Utilizzo Sito e Spazi Web


IMPORTANTE PRESENZA


Macerta - 17/01/2012


Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI)

Dario Conti
(Presidente Provinciale PSI)


mercoledì 18 gennaio 2012

DOMANI L'AVANTI ! IN EDICOLA

Emanuele Macaluso e l'Avanti!
foto L'incontro di due storie con un solo popolo
DOMANI L'AVANTI! IN EDICOLA
CON IL RIFORMISTA. 18 ANNI DOPO
Un editoriale di saluto di Macaluso
e la riconoscenza dei socialisti


Domani 19 gennaio esordisce dopo 18 anni di assenza la Nuova Serie dell’Avanti! diretto da Rino Formica. Ritorna nelle mani dei socialisti italiani con la presenza in ben 17 mila edicole italiane e con una edizione speciale di 24 pagine.
La sfida della rinascita dell’Avanti! può iniziare solo grazie all’aiuto indispensabile del Nuovo Riformista di Emanuele Macaluso e Gianni Cervetti, che ha offerto la sua capillare rete distributiva e che sarà in vendita unitamente al nostro quotidiano al medesimo prezzo di euro 1,20.
Avanti! è il primo quotidiano nazionale dei lavoratori nella storia dell’Italia Unita. Poterlo riprendere in mano è un onore per chi oggi cura l’ edizione della Critica Sociale - che pubblica l’Avanti! - a compimento del 120° anniversario della fondazione, evento cui ha dato valore il riconoscimento istituzionale dell’Alto Patronato del Presidente, Giorgio Napolitano.
La collaborazione del Riformista di Macaluso e Cervetti per la rinascita dell’Avanti! è l’incontro tra le tradizioni riformiste di matrice socialista e comunista che non hanno reciso la radice comune, pur sviluppando la crescita del proprio ramo per vie diverse. Ma è un incontro possibile e coerente poichè è l’incontro di due storie con un medesimo popolo, sul piano dei valori e sul piano politico saldo nella lealtà reciproca che ha retto il legame anche nel rispettivo garantismo, contro l’impazzimento giustizialista e giacobino.
E’ un incontro che ha salde radici nel modello della sinistra reale, quella del governo riformista delle grandi città a partire da Milano e di lì in tutta Italia.

La terza rinascita dell'Avanti! sarà dunque per la Terza Repubblica. Per il partito politico. Per il lavoro. Per la sovranità democratica della nazione sullo Stato e in Europa.

(clicca la foto in alto per l'ultimo numero di Critica Sociale: "I maestri del pensiero Riformista")


foto L'editoriale di oggi del direttore, Emanuele Macaluso
INSIEME NELLA VASTA AREA
DEL SOCIALISMO EUROPEO
"Contro il vecchio conservatorismo
che ha avvelenato l'Italia e l'Europa"


di Emanuele Macaluso

La storia dell'Avanti! si intreccia con quella del movimento operaio e del socialismo italiano. Ma si intreccia anche con la tormentata vicenda della democrazia italiana: è quindi un patrimonio nazionale. All'inizio degli anni novanta, quando il Psi crollò insieme alla Prima Repubblica, l'Avanti! non c'è più. Non c'è più il Popolo, organo storico dei popolari di Sturzo e della Dc. C'è il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, l'Unità, il quale, nei tardi anni novanta, sospese le pubblicazioni riprese grazie all'intervento, certo non disinteressato, di alcuni imprenditori. E, ancora oggi, l'Unità, organo del Pd, è proprietà di un imprenditore. In questi anni l'Avanti! è stato preda di alcuni avventurieri, come il Lavitola, a servizio della destra. Una vergogna.Edizioni con la testata lievemente modificata sono apparse come organi del piccolo partito socialista. Oggi, con una coraggiosa iniziativa, anche giudiziaria, dei socialisti che pubblicano “Critica Sociale”, l'antica rivista di Filippo Turati, l'Avanti! è stato recuperato e ricondotto alle sue origini, affidandone la direzione a un socialista, Rino Formica, che in questi anni ha tenuto la schiena dritta sempre dentro l'area della sinistra e del socialismo. Rino, con me e altri compagni che avevano una storia nel Psi e nell'area riformista del Pci, contribuì alla fondazione e alla pubblicazione, per quindici anni, della rivista “Le Ragioni del Socialismo”. Ora, Formica e i socialisti di “Critica Sociale” vogliono fare dell'Avanti! una pubblicazione che, tra storia e politica, riproponga la cultura socialista, come seme, mai essiccato, per aiutare la sinistra a riavere ruolo essenziale nella vita del paese. Cose vecchie? No, è il nuovo che può muovere e seppellire il vecchio conservatorismo che ha avvelenato l'Italia e l'Europa. Il Riformista, come è noto, non si identifica con nessun partito e non progetta nuovi partiti. Tuttavia, il suo impegno politico e culturale si colloca nella vasta area del riformismo socialista europeo, cui fa riferimento anche l'Avanti!. È questa la ragione per cui domani con il Riformista, a prezzo invariato, troverete un'edizione speciale dell'Avanti!.
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Direzione
Ugo Finetti, Sergio Scalpelli, Stefano Carluccio (d.resp.)

Editore
Critica Sociale

20100 Milano - Critica Sociale via Formentini 10, Brera.
Amministrazione: Giornalisti Editori, via Benefattori dell'Ospedale 24

SABATO A MILANO LA COMMEMORAZIONE DI BETTINO CRAXI




Ricorre domani il 12° anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, avvenuta ad Hammamet il 19 gennaio 2000.

I socialisti ricorderanno il leader nella sua Milano, culla del riformismo socialista, con un convegno che avrà luogo sabato 21 gennaio nei locali del Teatro Puccini, al quale interverrà il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini. I lavori inizieranno alle ore 9.30.


" CANTARE L'INNO NON E' REATO "

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaNodaCQMqxiN1KHUKJseEhz0Y3EjnDh8rkbrrvKR7cDy4onsrqLxe42YkgGmwhu-Z3LnIgZ61fPfRlKOCFQxrpbMidZ206ZK-5_3fvmmIp1Ve_xy2pJ7BCcOiIEFKtHbpG4pVJdkuhbc/s1600/402083_2243425584543_1815218658_1495072_1022268540_n.jpg

Si sono presentati con striscioni e bandiere tricolori e hanno cantato l’Inno di Mameli durante la manifestazione Miss Padania dello scorso settembre: per questo sei politici civitanovesi sono nei guai. Si tratta di Ivo Costamagna (Psi), Tommaso Claudio Corvatta (Federazione della Sinistra), Giorgio Berdini (Pd), Luigi Carlocchia (Sel) Amedeo Regini e Grazia Pierluca (Citt@verde) che sono stati accusati per aver organizzato una manifestazione non autorizzata al Lido Cluana e per non aver rispettato il Testo sulla Pubblica Sicurezza. Il sostituto procuratore Claudio Rastrelli ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini, accolto dai sei con grande stupore.
«Cantare l’Inno non è reato – ha spiegato Ivo Costamagna – Da parte nostra non c’è stata nessuna manifestazione o contro-manifestazione organizzata dal Psi o da altri». Giorgio Berdini del Pd focalizza l’attenzione sul rispetto verso le forze dell’ordine: «Da parte nostra c’è stato il massimo rispetto verso le forze dell’ordine». Sorpreso anche Luigi Carlocchia dei Verdi: «Siamo semplicemente andati ad ascoltare un deputato della Lega . Rivendico il diritto di manifestare in difesa della Costituzione».
I sei manifestarono con una trentina di persone prima dell’inizio di Miss Padania, evento organizzato dalla Lega Nord al Lido Cluana di Civitanova. «La manifestazione – secondo l’accusa – non si fermo neanche dopo l’intervento di un agente di Polizia».

Da Giulio Silenzi, segretario del Pd Civitanova:

Esprimo solidarietà, umana e politica, a chi è stato raggiunto da provvedimenti giudiziari per le vicende della manifestazione al Lido Cluana, a margine di un evento, Miss Padania, organizzato dalla Lega Nord in città la scorsa estate. Esponenti del mondo della politica e dell’associazionismo civitanovese, tutti di centro sinistra, sono chiamati a rispondere per essersi ritrovati a manifestare contro il secessionismo propugnato dai leghisti, anche attraverso sfilate di Miss. La manifestazione pacifica, se si vuole anche scanzonata, che non ha creato problemi di ordine pubblico e che ha visto protagonisti sei esponenti del centrosinistra tra cui il nostro iscritto e consigliere comunale Giorgio Berdini, è una battaglia fondata su valori – la libertà di espressione e il diritto a manifestare civilmente – in cui dovrebbe riconoscersi ogni cittadino. Sono i valori su cui poggia la democrazia nel nostro Paese e su cui è nata la Costituzione. Guai ad abbassare la guardia su questo punto. Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, in cui nutriamo totale fiducia, siamo convinti che le motivazioni, appartengono a tutti coloro i quali credono nei valori della nostra Carta Costituzionale e respingono con forza tutte quelle ideologie assurde che portano a riconoscere entità astruse come la Padania. Pertanto va rivendicata la libertà di manifestare anche in maniera spontanea e pacifica, nel rispetto delle persone e dei luoghi, sul valore costituzionale dell’Unità d’Italia.


Da Glauco Giglioni

bella questa…30 persone che pacificamente cantano l’inno ufficiale dello Stato vengono accusati di non aver rispettato il testo sulla Pubblica Sicurezza…e invece a personaggi come Borghezio (mi viene il vomito solo a pronunciare questo nome…) e Bossi che, rispettivamente, incitano all’odio razziale e al vilipendio della bandiera italiana non viene fatto nulla…strana la legge…ma rinfreschiamoci la memoria…

Art. 292

Vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato.

1. Chiunque vilipende con espressioni ingiuriose la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. La pena è aumentata da euro 5.000 a euro 10.000 nel caso in cui il medesimo fatto sia commesso in occasione di una pubblica ricorrenza o di una cerimonia ufficiale.

2. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni.

3. Agli effetti della legge penale per bandiera nazionale si intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali.


Da alex stecca

Ma la costituziò italiana non dice che lu pensiero adé libero?



INTENZIONI DI VOTO. PER L'UNITA' IL PSI AL 2%





Anche nella rilevazione di gennaio che l'Istituto Tecnè svolge per il quotidiano L'Unità, risulta confermato il trend positivo che l'Istituto diretto da Carlo Buttaroni segnala ormai da mesi. Il Psi nel sondaggio realizzato lo scorso 13 gennaio è stimato infatti al 2%.Da segnalare nel cdx il costante calo del Pdl (-1%) e la vistosa la flessione della Lega Nord, che dallo scorso novembre perde l'1,5%L’indagine è stata realizzata da Tecnè su un campione rappresentativo di italiani maggiorenni. Sono state intervistate telefonicamente, con metodo CATI, mille persone.

PSE. MARTIN SCHULZ ELETTO PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO



Il capogruppo del Pse Martin Schulz (nella foto con Nencini al recente vertice dei leader del Pse) è stato eletto Presidente del Parlamento Europeo nella sessione plenaria dell'assemblea svoltasi stamane a Strasburgo. Il Segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini, appresa la notizia ha inviato un caloroso messaggio di congratulazioni al neo presidente del massimo consesso europeo nel quale esprime "la soddisfazione dei socialisti italiani per la tua elezione alla massima carica del P. E. Chi come me - scrive Nencini - ha avuto il privilegio di essere tuo compagno di banco nel gruppo parlamentare socialista al Parlamento Europeo, non può che sottolineare le tue doti di equilibrio, la competenza e soprattutto la fedele e costante testimonianza dei valori del socialismo democratico europeo.A nome dei socialisti italiani, che non hanno dimenticato la tua fraterna amicizia con la presenza ai nostri congressi - conclude Nencini - ti invio le congratulazioni e un fraterno augurio di buon lavoro".

lunedì 16 gennaio 2012

NENCINI: DA DOMANI MOBILITAZIONE DEI SOCIALISTI ANTI LEGA NORD


“I socialisti si mobiliteranno da domani, domenica 15 gennaio, in tutte le grandi città del nord Italia, con l’installazione di gazebo socialisti e distribuendo volantini di denuncia per smascherare il tradimento della Lega nei confronti degli elettori e rivelare il sacrificio degli interessi dei cittadini in cambio della sopravvivenza politica del suo leader.” Lo annuncia Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI. Il 22 saremo in piazza Duomo a Milano, dove è in programma una manifestazione della Lega, e alla fine di gennaio presenteremo le nostre Tesi antileghiste. Per il nord è l'ora di dare inizio ad un nuovo 'Protestantesimo’”.
Secondo Nencini, infatti, “Umberto Bossi più che Alberto da Giussano è Alberto di Magonza, il vescovo tedesco che nel XVI secolo si comprò la carica di arcivescovo e la ripagò vendendo le indulgenze. Un'azione – spiega - che rinsaldò il suo legame con papa Leone X, che grazie alla compravendita delle anime consolidò il proprio potere a Roma e si costruì la basilica di San Pietro”. La vicenda scatenò l'ira di Martin Lutero e lo spinse ad affiggere le '95 Tesi' che diedero il via alla Riforma: “Così faremo noi – dice Nencini – dopo che il papa Berlusconi si è riguadagnato l'asservimento leghista, o almeno di quella parte che ha creduto di redimersi vendendo i peccati di Cosentino.
“Dopo aver negato l’arresto a Cosentino - prosegue il leader socialista - il garantismo non c'entra nulla, si è trattato solo di un nuovo capitolo della guerra interna tra Bossi e Maroni, così come avvenne per il voto su Milanese. D'altronde, mai fidarsi di un partito che passa dall'esibizione del cappio in aula, allora contro un socialista accusato di aver sforato il finanziamento consentito in una campagna elettorale, al divieto di arresto contro un imputato in associazione camorristica”.
“Anche noi che siamo garantisti dalla nascita – conclude Nencini - di fronte ad accuse così pesanti di collusione con la camorra, non possiamo restare indifferenti. Ancor più quando vediamo che dinanzi a una Roma ladrona la Lega ora perdona
”.

COSENTINO. NENCINI: ROMA LADRONA? LA LEGA ORA PERDONA VENDENDO LE INDULGENZE


“Per il nord è l'ora di dare inizio ad un nuovo 'Protestantesimo' e i socialisti si mobiliteranno da domenica prossima per smascherare il tradimento della Lega nei confronti degli elettori e denunciare il sacrificio degli interessi dei cittadini in cambio della sopravvivenza politica del suo leader”.


Lo annuncia Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, secondo il quale “Umberto Bossi più che Alberto da Giussano è Alberto di Magonza, il vescovo tedesco che nel XVI secolo si comprò la carica di arcivescovo e la ripagò vendendo le indulgenze. Un'azione – spiega - che rinsaldò il suo legame con papa Leone X, che grazie alla compravendita delle anime consolidò il proprio potere a Roma e si costruì la basilica di San Pietro”. La vicenda scatenò l'ira di Martin Lutero e lo spinse ad affiggere le '95 Tesi' che diedero il via alla Riforma: “Così faremo noi – dice Nencini – dopo che il papa Berlusconi si è riguadagnato l'asservimento leghista, o almeno di quella parte che ha creduto di redimersi vendendo i peccati di Cosentino. Il 22 saremo in piazza Duomo a Milano, dove è in programma una manifestazione della Lega, e alla fine di gennaio presenteremo le nostre Tesi antileghiste”.

Dopo l'episodio di ieri alla Camera, prosegue il leader socialista, “il garantismo non c'entra nulla, si è trattato solo di un nuovo capitolo della guerra interna tra Bossi e Maroni, così come avvenne per il voto su Milanese. D'altronde, mai fidarsi di un partito che passa dall'esibizione del cappio in aula, allora contro un socialista accusato di aver sforato il finanziamento consentito in una campagna elettorale, al divieto di arresto contro un imputato in associazione camorristica”.

“Anche noi che siamo garantisti dalla nascita – conclude Nencini - di fronte ad accuse così pesanti di collusione con la camorra, non possiamo restare indifferenti. Ancor più quando vediamo che dinanzi a una Roma ladrona la Lega ora perdona”.

Luciano Vita : CONVOCAZIONE SEGRETERIA REGIONALE MARCHE - PSI

giovedì 12 gennaio 2012

COMUNICATO STAMPA - IL SEGRETARIO REGIONALE PSI – MARCHE

Il Segretario

Ancona - 11/01/2012
COMUNICATO STAMPA

La moralizzazione dei costi della politica non può significare limitare la democrazia e la rappresentanza istituzionale - Il PSI delle Marche decisamente contrario alla proposta di legge del Presidente Gianmario Spacca.
Il PSI è stato uno dei primi a presentare, attraverso il suo consigliere Moreno Pieroni, una proposta di legge per alleggerire i costi della politica, moralizzare la spesa pubblica, abbattere i privilegi dei consiglieri regionali.
Quindi senza ombra di dubbio siamo favorevoli e disponibili a discutere tutte quelle proposte di legge che abbiano come obiettivo la riduzione dei privilegi e dei costi della politica.
Ma con la stessa fermezza siamo contrari a quelle proposte demagogiche e populiste, che nei fatti oltre a contenere i costi della politica , rappresentano un vero attacco alla democrazia rappresentativa e alla più ampia partecipazione istituzionale delle forze democratiche presenti in Italia e nelle Marche.
La posizione dei socialisti sulla moralizzazione dei costi della politica è stata rappresentata al Presidente Spacca in tempi non sospetti, subito dopo la presentazione della nostra proposta di legge, su cui ebbe ad esprimere un consenso di massima.
In quella circostanza evidenziammo la nostra piena disponibilità, al ridimensionamento del numero degli assessori esterni, alla riduzione delle indennità, nonché alla eliminazione del vitalizio, ma affermammo con decisione la nostra contrarietà alla riduzione dei consiglieri regionali, poiché questo avrebbe significato l’eliminazione dall’istituzione regionale della gran parte delle forze politiche presenti nel tessuto democratico di questa Regione.
Ribadiamo in questa circostanza che la proposta del Presidente Spacca,così come apparsa sulla stampa regionale, a nostro avviso è demagogica, populista ed antidemocratica, tendente nei fatti ad eliminare dal parlamento regionale significative forze politiche che hanno contribuito alle conquiste democratiche della nostra Regione e che mantengono ancora un forte radicamento nel tessuto sociale delle Marche.
Una proposta che nei fatti configura,sotto mentite spoglie,il mantenimento del “porcellum nazionale”, nel mentre milioni di italiani hanno chiesto il referendum per abolirlo, ed il diritto di rappresentanza istituzionale soltanto ai due maggiori partiti di maggioranza ed opposizione.
I Socialisti delle Marche si opporranno fermamente a tale proposta di legge, chiamando a raccolta tutte le altre forze politiche presenti nel parlamento regionale e nelle istituzioni marchigiane, contro la convergenza “bipartizan” di PD e PDL che consentirebbe,impropriamente ed in maniera antidemocratica,soltanto a queste forze politiche di rappresentare i marchigiani nella regione.

I socialisti ribadiscono la loro piena disponibilità su una proposta di legge che colpisca i privilegi della politica, ne riduca anche drasticamente i costi ,ma mantenga la rappresentanza “parlamentare regionale “ a 40 consiglieri (+ il Presidente) con la stessa spesa necessaria, prevista o prevedibile per una Assemblea Regionale di 30 consiglieri.
In sostanza si alla riduzione dei costi previsti per trenta consiglieri, ma lasciando la rappresentanza istituzionale con 40 consiglieri, per non mortificare la partecipazione territoriale e la rappresentanza democratica .

I socialisti sfidano il Presidente Spacca ed i partiti maggiori a dimostrare la loro buona fede,contenendo i costi senza limitare la democrazia ed evitando che la partecipazione democratica alla vita politica sia solo prerogativa di un “censo” ricco e benestante, ma che venga consentita a tutti, anche ai partiti e movimenti minori,così come garantito dalla Costituzione Italiana.

IL SEGRETARIO REGIONALE PSI –MARCHE
(Dr. Luciano Vita)


sabato 7 gennaio 2012

Stamattina ci ha lasciati la mamma del Compagno "Augusto Frinconi"

Stamattina ci ha lasciati la mamma del Compagno "Augusto Frinconi"



I funerali si svolgeranno domani, DOMENICA 8 GENNAIO, alle ore 15,00 nella chiesa di Monteleone di
Fermo.


Al Compagno FRINCONI ed alla sua famiglia le piu' sentite condoglianze di tutti i SOCIALISTI di Civitanova Marche e della federazine provinciale di Macerata del PARTITO SOCIALISTA ITALIANO





*Il Vice-Sindaco Morresi nega "INCARICOPOLI" ma, intanto, sbaglia a fare i conti*

Le argomentazioni con le quali il Vice Sindaco Morresi nega l'esistenza di una... "Incaricopoli" a Civitanova obbligano ad alcune risposte per le evidenti inesattezze che le stesse contengono.

1) I 200 mila euro che sono stati spesi per la progettazione delle aree Peep NON SONO UNA "PARTITA DI GIRO". Il Comune non è un'Azienda Privata e se la spesa è scaricata sui cittadini che compongono le Cooperative si afferma il falso se si dice che tale spesa non rappresenta un onere per l'Ente. Non lo sarebbe stato se l'incarico di progettazione fosse stato assegnato all'Ufficio Tecnico Comunale e non ad, appunto, INCARICATI ESTERNI !

2) MORRESI NON RENDE PUBBLICHE (DEBBONO ESSERE SCRITTE), UNA AD UNA, LE LETTERE CON LE QUALI I DIRIGENTI DEI VARI SETTORI HANNO ESPRESSO LE MOTIVAZIONI DELLA LORO IMPOSSIBILITA'/INCAPACITA' (?) AD ESPLETARE TALI COMPITI D'ISTITUTO. QUESTE LETTERE SONO, DA UN LATO, INDISPENSABILI PER POTER DELIBERARE GLI INCARICHI ESTERNI MA, DALL'ALTRO, NON SI CONCILIANO CON I CIRCA 250 MILA EURO DI "PREMI PRODUZIONE" ANNUALMENTE CONCESSI DALLA GIUNTA, IN MODO INDISCRIMINATO, AGLI STESSI. Questo mentre si aumentano le tasse, anche Locali, e si chiedono sacrifici ai cittadini !

3) Quando Morresi afferma che 200 mila euro su 600 sono addebitabili a precedenti Amministrazioni omette di dire che si tratta delle Giunte giudate da Marinelli, quindi sempre di centro-destra, e che, perciò, tale "andazzo" ha... "radici profonde".

4) Morresi fa finta di confondere il BILANCIO CONSUNTIVO con quello PREVENTIVO ma, soprattutto, non coglie l'occasione per prendere le distanze da alcune "PERLE" di questi ultime settimane, casi nei quali.... "INCARICOPOLI" e "PARENTOPOLI" si intrecciano strettamente.

QUESTA, PERO', E' UN'ALTRA STORIA SU CUI HO INTENZIONE DI TORNARE, SPECIFICATAMENTE, NEI PROSSIMI GIORNI.

Civitanova Marche, li 07/01/2012

IVO COSTAMAGNA
(Già Sindaco Civitanova - Coordinatore PSI Regione Marche)


giovedì 5 gennaio 2012

CRISI. NENCINI. E' TEMPO DI LASCIARCI ALLE SPALLE LE DIVISIONI A SINISTRA




"Le forze riformiste del centrosinistra si siedano ad un tavolo e definiscano un nuovo percorso di idee e azioni che coniughino lo sviluppo con la coesione, la crescita con l'equità, evitando di finire tra il martello di un esecutivo che nel nome del risanamento può indebolire ancor più il sistema e l'incudine di un sindacato che rischia di diventare il difensore di una sola parte del mondo del lavoro". E' quanto scrive oggi sulla sua pagina Facebook il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini La partita che si giocherà nelle prossime settimane sarà decisiva - sottolinea il leader socialista - e per giocarla bene dobbiamo imporre nuovi schemi, lasciandoci alle spalle il tempo delle divisioni a sinistra e inaugurando una nuova stagione di compattezza. Dal catenaccio dobbiamo passare al contropiede - conclude Nencini - che anticipi l'azione dell'attuale governo sui temi delle riforme del lavoro e delle politiche sociali. Bobo Craxi in una nota sottolinea che:"La sinistra che coopera alla stabilità del Governo non deve dare l’impressione di ignorare il gridodi dolore delle organizzazioni sindacali e deve sostenere con energia le loro rivendicazioni”. “Ogni cedimento alla visione tecnocratica”, aggiunge Craxi, “apre la strada al rischio di fratture sociali e di spirali antidemocratiche”.

*Civitanova: "INCARICOPOLI", "PARENTOPOLI" ED........ IL BILANCIO CHE NON SI FARA'*


COSTAMAGNA: LA PARENTOPOLI A CIVITANOVA "UN PROBLEMA INCANCRENITO"


Riapre la battaglia contro la "parentopoli" nella politica
civitanovese Ivo Costamagna e torna a chiedere l'istituzione di una
commissione di indagine comunale "perché – avverte – il problema si è
incancrenito". Un anno fa l'ex sindaco fece scoppiare la polemica
attraverso una campagna di informazione in cui venivano fatti i nomi
di alcuni assunti e la relativa parentela con amministratori o
esponenti politici del centro destra.

Oggi, alla conferenza stampa convocata all'hotel Miramare, ha
denunciato un sistema di potere non scalfito ma rafforzato: "si è appena
concluso un concorso comunale nel modo in cui tutti immaginavano. Non
so, in questo come negli altri casi sollevati, se esistono precisi
illeciti,
nel caso sarà la magistratura a verificare, ma pongo invece una
questione morale enorme che investe le gestione di concorsi e
assunzioni, e anche
delle consulenze deliberate dalla giunta, circa 600 mila euro nel
2010, una cifra pazzesca. Almeno l'ex Ministro Gelmini ha fatto
approvare una Legge in cui si vieta ai parenti sino al 4' grado
persino la partecipazione ai concorsi in un Istituto Universitario
dove è Professore di ruolo un loro congiunto. Trasparenza significa
far sapere questi fatti ai cittadini affinchè possano, come diceva
Luigi Einaudi, "CONOSCERE PER DELIBERARE".

Spunta una lettera nelle mani di Costamagna. E' firmata da un
cittadino di cui non svela il nome. "Mi è stata inviata – afferma -
dopo che sulla stampa sono uscite le notizie di politici che mi
denunciavano per aver sollevato il problema. In questa lettera, una
persona informata rivela
alcuni meccanismi. Se l'ho consegnata al magistrato? No, non contiene
una "notitia criminis" evidente, ma spiega il funzionamento di un
sistema.
Comunque, se sarà necessario, se non tornerà la politica ma si
continuerà con "l'arroganza del potere", e se l'unica denuncia rimasta
in piedi dopo tante archiviazioni e querele ritirate si tradurrà in un
processo per diffamazione a mio
carico ne riparleremo in tribunale. Sarà il mio "asso nella manica" e ne
vedremo delle belle".

Non cè solo il capitolo assunzioni, ma pure quello delle consulenze
affidate dal Comune a privati a scandalizzare Costamagna.
Nel 2010 la Giunta ha deliberato circa 650 mila euro di incarichi. "Qual è
– chiede l'ex sindaco – il criterio con cui vengono assegnate? La cifra è
enorme e Mobili spieghi come mai distribuisce tante consulenze e
contemporaneamente riconosce 250 mila euro di premi di produzione ai
dirigenti comunali. Sono due cose che non reggono insieme perché se il
personale non riesce a progettare come mai viene premiato?".

L'attacco finale sul bilancio: "ha dichiarato l'assessore alle finanze
Morresi che non
presenterà il preventivo del 2012 perché i dirigenti non ce la fanno a
predisporlo. Se accadrà sarà un roba senza precedenti, gravissima da
un
punto di vista amministrativo e politico. Ma come, alla fine di un
ciclo amministrativo di 5 anni, la Giunta non presenta i conti?
Consegneranno al
Sindaco che verrà un bilancio alla cieca? E no, ci devono dire come
stanno i conti, spigare come chiudono il 2011 e quanti soldi restano
in cassa per progettare il 2012 e gli anni futuri. Ci devono dire
quale eredità lasciano
alla città e non limitarsi a fare consuntivi attraverso un giornaletto che
stanno spedendo nelle case dei civitanovesi, pagine e pagine di carta
patinata zeppa di immagini elaborate al computer. Una comunicazione
vecchia, fatta per prendere in giro i cittadini, pensata non per
informarli con serietà e onestà ma solo a scopo elettorale".


mercoledì 4 gennaio 2012

*Dal 5 gennaio torna l'Avanti!*

Dal 5 gennaio torna l'Avanti!

Il Partito Socialista e l'Italia ritrovano, il loro quotidiano:
Avanti!, che uscì per la prima volta il 25 dicembre 1896. Una voce per
le donne e per gli uomini, a servizio dei giovani che sperano,
attendono, costruiscono una stagione di maggiori diritti, un tempo di
rispetto dei cittadini, come persone e come aggregazioni in cui si
esprimono e che la Costituzione tutela. Da domani, 5 gennaio 2012 sarà
quotidianamente on line.

Dopo illustri direzioni come Bissolati, Nenni, Pertini, Craxi, Intini
e Ghirelli, lo storico quotidiano riapre sotto la direzione di
Giampiero Marrazzo. Questo l'augurio del neo direttore nell'editoriale
di apertura: "Se l'Avanti! riprende piede oggi, così come il mio
impegno verso tutti i lettori e le lettrici è soprattutto per dare
un'altra voce a chiunque abbia la necessità di non sentirsi isolato
rispetto la sua idea di sociale. Per tutti coloro che vivono sul
territorio e che vedono quotidianamente notizie a cui andrebbe data la
giusta attenzione e su cui far riflettere chi siede poltrone non più
inamovibili, per tornare a far fare il proprio mestiere a chi era
stato destituito nell'immaginario collettivo di qualsiasi
rispettosità, istituzionalità e affidabilità. Ecco, per tutti questi
riapre l'Avanti!".

Giuseppe Marrazzo, nato nel 1979 fa il giornalista e ha pubblicato,
con l'editore Tullio Pironti, un film inchiesta sulla strage di Ustica
dal titolo "Sopra e sotto il tavolo". Grazie a questa inchiesta
Giampiero Marrazzo, che ha intervistato in esclusiva il presidente
emerito della Repubblica Francesco Cossiga e il senatore a vita Giulio
Andreotti (che ha anche firmato la prefazione del libro), è riuscito a
far riaprire il caso a distanza di 30 anni. Il saggio del giovane
Marrazzo è risultato essere uno dei libri più venduti del 2010. In
seguito si è occupato di altre inchieste, calcando le orme del padre,
sempre di cronaca nera e giudiziaria. Oggi è direttore responsabile
del quotidiano socialista Avanti!.

Info:
Avanti! | Segreteria di redazione
tel. 06 68307666 |
Email:
redazione@avantionline.it |

www.avantionline.it

martedì 3 gennaio 2012

*RICORDATE PARENTOPOLI......??*

*CONFERENZA STAMPA*

Si è svolta oggi, Martedì 3 Gennaio, alle ore 12.00, presso la Sala Riunioni dell'Hotel Miramare, la Conferenza Stampa organizzata dall'Associazione Politica "La Nostra Civitanova di Sinistra - Civica ed Ecologista" sul tema:

"LE CONSULENZE ESTERNE, PARENTOPOLI ED.... IL BILANCIO CHE NON SI FARA'"

Il resoconto della Conferenza Stampa lo potete già leggere cliccando su:

www.cronachemaceratesi.it

o sui giornali locali (Resto del Carlino, Corriere Adriatico e Messaggero - Cronaca Civitanova) di domani, Mercoledì 4 Gennaio.

Nella FOTO : Ivo Costamagna

Presenti anche, Tiziana Streppa, Cesare Sbrascini, esponenti del PD e di altri Movimenti Cittadini.