“Per il nord è l'ora di dare inizio ad un nuovo 'Protestantesimo' e i socialisti si mobiliteranno da domenica prossima per smascherare il tradimento della Lega nei confronti degli elettori e denunciare il sacrificio degli interessi dei cittadini in cambio della sopravvivenza politica del suo leader”.
Lo annuncia Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, secondo il quale “Umberto Bossi più che Alberto da Giussano è Alberto di Magonza, il vescovo tedesco che nel XVI secolo si comprò la carica di arcivescovo e la ripagò vendendo le indulgenze. Un'azione – spiega - che rinsaldò il suo legame con papa Leone X, che grazie alla compravendita delle anime consolidò il proprio potere a Roma e si costruì la basilica di San Pietro”. La vicenda scatenò l'ira di Martin Lutero e lo spinse ad affiggere le '95 Tesi' che diedero il via alla Riforma: “Così faremo noi – dice Nencini – dopo che il papa Berlusconi si è riguadagnato l'asservimento leghista, o almeno di quella parte che ha creduto di redimersi vendendo i peccati di Cosentino. Il 22 saremo in piazza Duomo a Milano, dove è in programma una manifestazione della Lega, e alla fine di gennaio presenteremo le nostre Tesi antileghiste”.
Dopo l'episodio di ieri alla Camera, prosegue il leader socialista, “il garantismo non c'entra nulla, si è trattato solo di un nuovo capitolo della guerra interna tra Bossi e Maroni, così come avvenne per il voto su Milanese. D'altronde, mai fidarsi di un partito che passa dall'esibizione del cappio in aula, allora contro un socialista accusato di aver sforato il finanziamento consentito in una campagna elettorale, al divieto di arresto contro un imputato in associazione camorristica”.
“Anche noi che siamo garantisti dalla nascita – conclude Nencini - di fronte ad accuse così pesanti di collusione con la camorra, non possiamo restare indifferenti. Ancor più quando vediamo che dinanzi a una Roma ladrona la Lega ora perdona”.
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