sabato 28 agosto 2010

PD. NENCINI: LA PROPOSTA DI BERSANI PRESENTA UN VOLTO RIFORMISTA COMPETITIVO

“La svolta di Bersani e' il segnale che aspettavamo. Il Nuovo Ulivo e' la strada da intraprendere, la sola per costruire un'alternativa di governo credibile, che consenta a tutti i riformisti di stare assieme e di gettare le basi per un centrosinistra vincente. E' un progetto cui guardiamo con interesse perche' presenta agli italiani un volto riformista competitivo”.

Lo dichiara Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, commentando la lettera di Pierluigi Bersani a La Repubblica.

“Il nostro congresso di Perugia – prosegue Nencini - si e' articolato attorno a questa proposta e la posizione del segretario del Pd va nella stessa direzione, e' un cambio di rotta rispetto a strategie che nel recente passato, prima con l'Unione poi col bipolarismo coatto di Veltroni, hanno spianato la strada al trionfo della destra.

Conclude il segretario del PSI: “Serve adesso una piattaforma comune attorno alla quale i riformisti, anche quelli che adesso sono all'opposizione ma non nel centrosinistra, possano ritrovarsi. Solo alla fine di questo percorso - coalizione e programma – discuteremo di quali primarie tenere.

ULIVO. NENCINI A VENDOLA: FARE LE PRIMARIE PRIMA DEL PROGRAMMA E' COME RACCOGLIERE OLIVE IN AGOSTO

“La proposta di Bersani obbliga ciascuno di noi ad esprimersi. Se abbiamo a cuore il futuro dell'Italia bisogna mettere in secondo piano le pur legittime aspirazioni personali e definire prima una coalizione, poi un programma e solo alla fine chi ne sarà il leader.
Continuare a invocare, come fanno Sel e Nichi Vendola, primarie subito, senza prima dire chiaramente con quali idee e con quale progetto politico si intende riaccendere speranza, entusiasmo e passione nel centrosinistra e' come raccogliere le olive in agosto e pretendere di ricavarne un buon olio”.


Lo dichiara Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI.
“Ricordo – aggiunge - come Sinistra e Liberta' nacque per riunire, nella rispettiva autonomia, partiti e movimenti della sinistra riformista e liberarli definitivamente dall'abbraccio con certo radicalismo persistente nella sinistra italiana. La proposta di un Nuovo Ulivo non puo' dunque non trovare interesse nei protagonisti della fondazione di quel movimento.

E se anche il presidente della Puglia - conclude Nencini - ha come noi a cuore, e ce l'ha sicuramente, le sorti di questa Italia cominci a valutare secondo questo ordine la strategia da mettere in campo”.

I SOCIALISTI A MELFI. DI LELLO: LA LEGALITA’ NON E’ UN OPTIONAL


"La legge e' uguale per tutti, Fiat compresa": cosi' Marco Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del Partito Socialista durante il sit in promosso dalla Federazione dei giovani socialisti innanzi lo stabilimento Sata di Melfi.

La delegazione socialista, formata da Lello di Gioia, Livio Valvano, Rocco Vita, Luigi Iorio, Antonio Giansante, Margherita Torrio, Francesco Pietrantuono,Roberto Nigro ed Enzo Maraio, che in mattinata ha incontrato i vertici della Uil Basilicata guidati dal segretario generale Carmine Vaccaro, ha espresso la propria solidarieta' ai tre lavoratori cui la Fiat sta negando il reintegro

nelle mansioni."Non vorremmo che Marchionne stesse cercando alibi per smantellare la produzione nel mezzogiorno- ha dichiarato Di Lello-la legalita', come ha ricordato il Presidente Napolitano, non e' un optional da mettere in offerta e la politica non puo' che ribadirlo: con un governo impegnato nelle proprie faide interne ed altri al mare noi socialisti siamo qui a testimoniarlo" ha concluso Di Lello.

Lello di Gioia, ha auspicato "una mozione parlamentare bipartisan per ribadire il rispetto della sentenza del giudice del lavoro di Melfi" incontrando i lavoratori dello stabilimento al cambio turno delle 14.

Il sit in si e' concluso con un volantinaggio dei militanti socialisti "all'insegna di una nuova stagione di unita' a difesa dei diritti dei lavoratori e di una rinnovata politica industriale."

Riccardo Nencini ha dichiarato: «Chiederemo al presidente Fini di convocare con urgenza la Camerae la competente commissione parlamentare per discutere rapidamente del caso Melfi: è l'impegno che abbiamo preso questa mattina davanti alle rappresentanze sindacali e agli operai della Fiat».

mercoledì 25 agosto 2010

*I SOCIALISTI DELLA PROVINCIA DI MACERATA SI STRINGONO TUTTI AL COMPAGNO CLAUDIO SIMONETTI PER LA SCOMPARSA DELLA CARA MAMMA*

Ieri sera si è spenta la *MAMMA* del compagno Claudio Simonetti, moglie dell'indimenticatibile Nicola.

La Camera Ardente è stata allestita ed è già aperta presso l'Ospedale Provinciale di Macerata.

I Funerali si svolgeranno domattina, alle ore 10.00 presso la Chiesa di San Catervo a Tolentino.

Al caro CLAUDIO ed a tutta la sua famiglia le più sincere e sentite condoglianze dei Socialisti della Provincia di Macerata.

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI Macerata)


Oggi le comiche.. e il supersonico pernacchio finale

Oggi le comiche......
e il supersonico pernacchio finale !

di Carlo Felici


Non molti giorni fa segnalavo che l'attuale governo è "alla frutta senza nemmeno passare per il dessert" ma oggi pare che prima di abbandonare il lauto pranzo, voglia deliziarci con lo spettacolino finale degno del migliore Ridolini.

Gli attori non mancano: Berlusconi, con i suoi giornali, diventati tabloid dispensatori di gossip contro tutti gli avversari, anche quelli extrastellari, accusa Fini di avere la vocazione del palazzinaro e che dunque una Camera non gli si addice, ma si dovrebbe dimettere e puntare meglio a un condominio. Fini ricambia e accusa Berlusconi di conduzione padronale e manda le sue truppe con il bisturi e l'attrezzatura per almeno 5 punti di sutura, pronti ogni qual volta la ferita da loro aperta dovesse generare una emorragia tale da impedire il saldo pensionistico per l'allegra congrega che, in Parlamento, crede obbedisce e combatte al soldo dei suoi condottieri di partito.

Casini accusa Bossi di affarismo in banche e quote latte, considerando forse l'affinità che c'è tra chi munge il povero correntista e la vacca, alquanto magra allevata in particolare da quegli stessi indiani che il senatur vorrebbe rispedire nel tempio della dea Kalì o magari tra i tagliatori di teste.

Bossi d'altra parte ricambia dando dello "stronzo" a Casini, e dimostrando con ciò di tenere molto non solo alle quote latte ma anche a quelle dei fertilizzanti, perché in Padania Ridens non si butta nulla.

L'ultima ora ci riserva un disperato tentativo di mediazione del PdL tra Bossi e Casini, forse offrendo quei fiori che sono il prodotto migliore dei fertilissimi "stronzi", e la proposta da film dell'orrore di un governo allargato ai membri delusi del PD.

E delusi da che? Ma naturalmente dal fatto che da quando fanno parte del PD non governano e non danno briscole nemmeno con il tre di denari..

Che volete di più da questo siparietto? Ah, dimenticavo, tra tutti naturalmente dovrebbe spiccare invulnerabile come sempre il serpentone a sonagli ministro dell'Economia che è il più esperto in rettiloni monetari, e quindi il più capace (naturalmente secondo il verbo dell'allegra congrega) ad agganciare i diktat della economia europea, sicuramente con quel gancio che consente di appendere il solito quarto del bue contribuente, dipendente a reddito fisso, tassato e ritartassato, alla vetrina del macello a buon mercato per gli squali speculatori delle allegre banche e compagnie finanziarie. Sono sempre tutti pronti con il piffero più intonato a farlo uscire dal suo cesto per pavoneggiarsi e mordere all'occasione.

Un paese avvelenato dalla più alta evasione fiscale dell'OCSE, con gli stipendi più bassi e le tariffe più alte, dove la precarietà è ormai una pandemia endemica, nelle cui carceri la morte, come tragico fai da te, miete molte più vittime che a Cuba, e gli operai reintegrati dalla legge sono tenuti in quarantena dagli sbirrazzi aziendali, questo è il palcoscenico delle comiche italiane di fine estate 2010, forse, per meglio dire, grottesco, tragicomico..alle quali manca solo un pernacchio supersonico che risuoni dalle Alpi allo Stretto di Messina

Questi i personaggi che vorrebbero continuare a governare per altri tre anni, tra tagli, sbadigli, giacigli, conigli (tirati fuori dal cappello dell'illusionista), scompigli e quel che pigli..pigli.

E che ci prendiamo noi, poveretti, il cui stipendio è bloccato ope legis per almeno tre anni e poi chissà chi lo sa? Tra tre anni dicono sia prevista una trasmissione apposita di "Chi lo ha visto..

Ci prendiamo un lassativo, come strategia preventiva contro lo "stronzo" irriducibile?

No, direi che forse è meglio prendere altro, forse mai come ora è meglio prendere al volo l'occasione per il vero duro e puro impegno politico, con un po' di sana ironia, ma anche con la determinazione di voler cambiare una volta per tutte questo Paese restituendogli dignità e coraggio, sostenendo un leader politico come Nichi Vendola che rappresenta a tal punto la vera novità politica in Italia, che chi se ne è accorto e non vuole mollare la scena dove intrattiene e incassa, lo ha scelto come bersaglio privilegiato sia da destra che da sinistra.

E' un leader che, nonostante ciò, ormai nel mondo ha molti ammiratori e ammiratrici come la scienziata ed attivista indiana Vandana Shiva che scrive:

"E' stato proprio Nichi Vendola a parlare del mio libro Le guerre dell'acqua come testo ispiratore della scelta da parte della Regione Puglia di schierarsi dalla parte dell'acqua pubblica, ad ogni costo. E' una grande gioia per me, constatare che ci sono alcuni luoghi, alcune persone, alcuni governi, che dimostrano di essere ancora sani di mente. L'acqua non è la coca-cola, sull'etichetta della quale una qualche azienda può scrivere le proprie insegne, rivendicandone la proprietà. L'acqua è un prodotto della natura, che gira tutto intorno al pianeta, come l'aria che respiriamo. La globalizzazione della natura è l'unica globalizzazione possibile, e noi dobbiamo rispettarla".

Insomma se la classe non è acqua, l'acqua è sicuramente lo specchio di una "pulizia" che dovrebbe riguardare almeno il 70% di noi stessi..e, ci basterebbe, almeno il 51% del panorama politico.

Portare l'acqua al mulino di Vendola è quindi oggi il modo migliore per avere quel tanto di farina che se, nell'immediato, sicuramente non basterà a renderci tutti paghi come la stragrande maggioranza dei paesi europei più evoluti, sarà almeno quella del nostro sacco migliore.





mercoledì 18 agosto 2010

*LA MORTE DEL PRESIDENTE EMERITO, FRANCESCO COSSIGA - Un articolo di Eugenio Scalfari ed i 90anni di Giorgio Bocca*

SCALFARI, "SIAMO TUTTI STUFI DI QUESTA POLITICA"

da La Repubblica del 15 agosto 2010

di Eugenio Scalfari

SONO maledettamente stufo di dover seguire i miei obblighi professionali commentando la ripetitiva rissosità e inconcludenza dei politici, l'incontenibile pulsione anticostituzionale di Berlusconi, l'uso dei dossier nei confronti di Fini e le controaccuse dei finiani contro il Cavaliere, gli sbraiti di Di Pietro contro tutto e tutti, il bastone secessionista della Lega che spunta dai borbottii di Umberto Bossi, l'attesa del Partito Democratico e Godot che non arriva perché ce ne sono troppi e si paralizzano reciprocamente. Sono maledettamente stufo e non sono il solo.

Sono stufi la maggioranza schiacciante degli italiani con il pessimo risultato che il distacco dalle istituzioni è diventato un abisso. Ed è stufo e molto preoccupato il Presidente della Repubblica, come lui stesso ha detto con parole sue nell'intervista rilasciata tre giorni fa all'Unità.

Napolitano ha segnalato il vuoto che si è aperto da quando la rissa politica si è trasformata in rissa istituzionale; ha chiesto ai responsabili di questo stato di cose di mettervi fine al più presto; ha osservato che una crisi di governo al buio e un'eventuale campagna elettorale selvaggia rischierebbero di avere esiti nefasti per la democrazia. Quanto a lui, ha confermato quanto già sapevamo del suo modo di pensare e di agire: farà tutto ciò che la Costituzione gli consente e gli impone di fare se si aprirà una crisi di governo. Niente di più e niente di meno.

Questo suo rispetto degli obblighi costituzionali ai quali ha giurato di attenersi (l'hanno giurato anche tutti gli altri pubblici ufficiali a cominciare dal Presidente del Consiglio, dai membri del Governo e dai Presidenti delle Camere, ma sempre più spesso se ne scordano) gli ha infatti procurato un livello di fiducia popolare che sfiora l'unanimità e rappresenta uno dei pochi elementi positivi, forse il solo, della pessima situazione che stiamo vivendo.

La Costituzione stabilisce che spetta al Capo dello Stato il potere di sciogliere le Camere se il Parlamento non è in grado di esprimere una maggioranza, così come è in suo potere nominare il Presidente del Consiglio e, su sua proposta, i ministri, rinviando il Governo alle Camere per ottenerne la fiducia. Da questo punto di vista ha ragione Napolitano di ricordare che non esiste un governo tecnico: i governi debbono ottenere la fiducia del Parlamento e quindi sono tutti e sempre governi politici, quali che siano il Presidente del Consiglio e i ministri che ne fanno parte. Purtroppo gran parte dei politici ignorano o dimenticano questi principi costituzionali e le norme che li configurano. Di qui lo stucchevole teatrino che va in scena ogni giorno con poche varianti.

* * *

Una variante notevole era sembrata la separazione dei finiani dal Pdl. Le motivazioni erano chiare, il dissenso su punti decisivi - a cominciare col rispetto della legalità - e la mancanza di luoghi e strumenti per renderlo palese all'interno del partito giustificavano la secessione. Essa però non fu portata alle logiche conseguenze. Si volle mantenere una fittizia appartenenza dei finiani al Pdl per non tradire la volontà degli elettori che li avevano votati.

Va detto - e Fini lo sa perfettamente - che uno dei cardini portanti della nostra Costituzione è l'articolo 67 che stabilisce che i membri del Parlamento rappresentano la Nazione e sono eletti senza vincolo di mandato. Questo articolo è fondamentale perché è il solo strumento cheimpedisce alle oligarchie dei partiti di asservire gli eletti dal popolo. Il popolo trasferisce ai suoi delegati la propria sovranità fino a quando si tornerà a votare.

Non c'era dunque alcun bisogno della finzione finiana che il cordone ombelicale con il Pdl non potesse essere tagliato. Quella finzione è stata adottata affinché fosse evidente chi era stato il responsabile della secessione: un'evidenza però talmente plateale da non richiedere percorsi così tortuosi e sterilizzanti. Ma ora, dopo che è cominciato e continua ad andare avanti il massacro mediatico che i giornali berlusconiani infliggono a Fini con l'evidente supporto dei dossier dei Servizi segreti, si è delineata un'altra anomalia di segno opposto: i finiani, per difendere il loro leader dall'attacco di cui è vittima, sono partiti al contrattacco non solo ricordando fatti antichi e non sanate illegalità del Cavaliere, ma indicando temi recenti di gravissima portata e cioè: l'uso dei Servizi di sicurezza per distruggere gli avversari politici del premier, rapporti di comparaggio del Presidente del Consiglio con il Primo Ministro russo Putin; analoghi rapporti di comparaggio di Berlusconi con il leader libico Gheddafi. Se i finiani dispongono di prove o almeno di gravi indizi su queste presunte e gravissime illegalità, hanno a nostro avviso l'obbligo di esibirle informandone la competente Procura della Repubblica; non possono invece tenerle in serbo come potenziale deterrente. Chi ha sollevato una questione di legalità deve anzitutto difendere se stesso esibendo prove certe contro le accuse che gli sono state lanciate, ma non può a sua volta ritorcerle senza provarne la consistenza.

Qui risiede il coraggio e la forza della propria coscienza morale.

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GIORGIO BOCCA: "TUTTI I REGIMI ALLA FINE CADONO"


da Il Fatto Quotidiano del 15 agosto 2010

Giorgio Bocca sarà festeggiato per i suoi novantanni, il 18 agosto, in un momento complicato per il Paese, difficile per la democrazia, dice.

Partigiano, giornalista, ha fatto un pezzo della storia del giornalismo italiano. E oggi assiste allo spettacolo di giornali e tv poveri di notizie e ricchi invece di silenzi, omissioni, dossier e ricatti. Cominciò negli anni Sessanta, dopo la gavetta alla Gazzetta del Popolo, con il Giorno di Italo Pietra, che cambiò la maniera di fare giornalismo.

Era il 1962 - racconta - Pietra mi chiama e mi dice: devi scoprire che cos'è l'Italia reale. Vai a vedere che cosa c'è a Vigevano. E io pensavo: ma questo che cosa dice? Chi se ne importa di Vigevano! Invece ci sono andato e ho scoperto che c'era davvero un mondo da raccontare. Era il boom economico, il grande cambiamento dell'Italia. Come editore avevamo Enrico Mattei: un avventuriero con grande passione per il giornalismo e grandi mezzi. Ha profuso miliardi nel giornale.

- C'era anche un gruppo di giornalisti che cambiato il modo di raccontare la politica e soprattutto la società italiana.

Certo, è vero. Il giornalismo, la notizia, l'inchiesta erano preminenti su tutto. Ma devo dire che avere alle spalle un editore che non badava a spese aiutava. Poi il Giorno è finito già subito dopo la morte di Mattei. È arrivato Gaetano Afeltra, la negazione del giornalismo. E l'Eni di Raffaele Girotti viveva il Giorno come un fastidio.

- Sarà forse morto il Giorno, ma non la maniera di fare giornalismo che avevate inventato.

Il nostro gruppo è passato quasi tutto a Repubblica. Lì la cosa nuova è che c'era come direttore un grande giornalista, Eugenio Scalfari, che è un vero direttore d'orchestra. Vedo che nel Fatto Quotidiano ci sono gli stessi principi ispiratori. A volte siete un pò disordinati ed eccessivi, e pretendete di poter scrivere tutto. Ma almeno ogni tanto dite qualcosa, e questo spiega il vostro successo. Forse vi manca quello che avevamo noi al Giorno: molti mezzi, un grande editore alle spalle. Oggi il giornalismo prevalente, in tv e nei giornali, le notizie proprio non le ama. Non ci sono più editori che credono nel mercato delle notizie. Conta di più la pubblicità. Come si fa a essere liberi di scrivere tutto quello che si vuole, se poi gli inserzionisti ti tolgono la pubblicità? E poi è arrivato il gossip, il pettegolezzo si è impossessato di tutti i giornali. Anche i migliori (compresa Repubblica) sparano pagine e pagine di pettegolezzi e istruzioni su come si fanno le marmellate. In passato, lo scontro politico era durissimo, eppure la destra non ha mai attaccato Palmiro Togliatti per il fatto che andasse a letto con Nilde Iotti. Cera comunque un rispetto delle persone e della loro vita privata. Oggi invece tutto può essere usato come arma per la lotta politica. Non ci sono più direttori capaci di stabilire confini di tipo etico. Imperversa lo stile di giornalismo di Vittorio Feltri, uno che è stato cacciato dal Corriere perché faceva scandalismo e ora, da direttore, ha imposto il suo modello a tutti.

- Anche tu hai ricevuto attacchi duri, hanno scritto che il partigiano Bocca era stato fascista.

Sì, dopo aver fatto venti mesi di guerra partigiana, mi hanno rinfacciato un articoletto scritto su un giornaletto del Guf a 17 anni, quando ancora non avevo conosciuto che cos'era il fascismo. Quando l'abbiamo capito, l'abbiamo combattuto con le armi. È stato doloroso ricevere quellattacco. Ho scoperto che gli uomini sono carogne. Nella vita puoi fare quello che vuoi, puoi diventare anche un eroe, ma c'è sempre chi cerca di inchiodarti per sempre a un particolare del tuo passato. Non ho mai risposto. Mia moglie mi ha detto: se ciò che ti possono rimproverare in una vita è tutto qui, allora stai tranquillo.

- Oggi si fa anche di peggio, si organizzano campagne di denigrazione e ricatti, da Boffo a Fini. E si accumulano dossier.

Fini oggi dice cose politicamente intelligenti. Ma io non riesco a fidarmi di uno che, potendo scegliere tra Democrazia e Repubblica di Salò, sceglie Salò e i nazisti e diventa missino. E dopo, come mai non si è accorto che la moglie e il cognato sono dei profittatori e dei traffichini?

- Sta di fatto, però, che l'opinione pubblica italiana oggi accetta come normale che il Presidente del Consiglio usi anche i Servizi Segreti per le sue lotte politiche personali. Al centro di questa scena, a controllare sistema mediatico e apparati dello Stato, c'è Silvio Berlusconi.

Credo che sia ingenuo pensare che l'attuale situazione politica dell'Italia sia determinata soltanto dalla presenza di Berlusconi. Lui è luomo fatale che ha capito che cosa vogliono gli italiani, che il Paese ha bisogno di fascismo. È l'uomo giusto al momento giusto, con la sua capacità di menzogna, di raccontare cose che non ci sono, di trasformare quattro casette in Abruzzo nel miracolo della ricostruzione Non è Berlusconi ad aver provocato questa situazione, sono gli italiani ad amare questa maniera di fare politica. Siamo l'unico Paese dell'occidente che per due volte sceglie una strada autoritaria, prima il fascismo e ora Berlusconi. In Germania, in Francia, vicende così non si sono ripetute. Negli Stati Uniti, l'opinione pubblica si fa sentire. Dopo i Nixon e i Bush, arriva Obama. Qui no.

- Berlusconi è diverso da Mussolini.

Ma non migliore. Semmai è peggiore: nel fascismo di Mussolini c'era una reazione etica, il suo regime è stato meno corrotto della precedente amministrazione liberale. Oggi Berlusconi riesce invece a essere autoritario (i dissidenti li licenzia, è naturalmente incompatibile con la democrazia) e anche a imporre le cricche come metodo di governo. Riesce a far apprezzare anche il suo malgoverno. In fondo, le cricche che vengono scoperte hanno schiere di ammiratori segreti, i quali pensano: capitasse anche a noi di essere come loro, di ottenere finanziamenti dello Stato, di avere soldi e potere

- Ma Berlusconi oggi è all'inizio della sua crisi o alla vigilia di un suo nuovo trionfo?

Riccardo Chiaberge ha scritto che teme di essere non al 24 luglio 1943, vigilia della caduta di Mussolini, ma al 6 aprile 1924, quando il Partito Nazionale Fascista prese il 61 per cento dei voti e il regime si consolidò. *L'unica speranza che ho è che alla fine tutti i regimi cadono*. È caduto anche il nazismo, che aveva sistemi di controllo più violenti, finirà anche il berlusconismo. Non so quando, la crisi potrà essere lunga. Del resto, è un regime senza opposizione: la sinistra ragiona con la stessa testa del berlusconismo, ha dimenticato, per esempio, l'egualitarismo e fa ogni giorno l'elogio delle differenze sociali. La crisi però c'è, questo tardocapitalismo senza regole, né etiche, né religiose, è destinato ad andare verso una sua apocalisse: divora tutto ciò che c'è, le fonti d'energia, il territorio, l'ambiente, senza curarsi del domani. Consuma il presente senza avere più una idea di futuro. Quanto potrà durare tutto ciò?

- Una visione un pò cupa.

Uno come me in un periodo come questo ha il dubbio: sono io che sono troppo pessimista, che non capisco il presente? Ma vedo il mondo del tardocapitalismo diventare feroce. Il crollo del comunismo si è dimostrato una fregatura: quel modello opposto, almeno, obbligava anche il capitalismo a stabilire regole e un ordine di valori. Adesso invece vale tutto e contano solo i soldi. Niente regole etiche. L'unica regola è fare soldi, anche rubando. E l'unico disonore è perdere soldi. Una volta se un industriale faceva bancarotta, si sparava. Oggi onorabilità, amor proprio, rispetto, professionalità non contano niente. Mi stupisce che la Chiesa su questo sia assente: ha rinunciato del tutto a proclamare la necessità di un'etica. Uno considerato un grande manager, come Sergio Marchionne, dice che l'unica cosa che importa sono i conti e mette in discussione il
diritto di sciopero. E se non vi va bene, dice, sposto la produzione in Serbia: non si era vista una cosa così dal tempo degli Imperi. E di questo i giornali non si occupano, o fanno finta che non sia importante.

- Nel 1992 hai sdoganato la Lega, votando a Milano il Sindaco Marco Formentini.

Nell'amministrazione i leghisti erano gente in gamba e Umberto Bossi, dopo Tangentopoli, poteva dire: nel mio partito non si ruba. Adesso anche lui ha cedimenti, con quel figlio che ha, una roba un pò coreana.

- Citi spesso il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Un uomo di cui pure non condividevi i metodi antiterrorismo, a cui hai fatto l'ultima intervista prima che fosse ucciso dalla mafia.

Siamo tutti e due piemontesi, ma il Generale Dalla Chiesa può sembrare il mio opposto: io sono Azionista, di Giustizia e Libertà, mentre lui era un carabiniere, diceva di avere gli alamari cuciti sulla pelle. Però era una persona rigorosa che ha combattuto il terrorismo più con l'intelligenza che con la forza. Finalmente un funzionario dello Stato che fa il suo mestiere: era carabiniere e faceva il carabiniere. E poi aveva capito le connivenze tra Stato e mafia. Nella sua intervista-testamento mi ha confermato che metà dei Ministri lo aveva abbandonato: e la mafia ti uccide quando sei solo. Come Mattei, come Falcone e Borsellino, è stato ammazzato sapendo che
sarebbe stato ucciso. In Italia succede così.

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E' MORTO FRANCESCO COSSIGA,
QUATTRO LETTERE AI VERTICI DELLO STATO


E morto Francesco Cossiga. Aveva compiuto 82 anni il 26 luglio. Il Presidente emerito della Repubblica era ricoverato da lunedi della scorsa settimana al Policlinico Gemelli. Una crisi cardiocircolatoria sarebbe una delle cause del decesso del senatore a vita avvenuto alle 13.18 di ieri, Martedi 17 Agosto 2010.

Una prima crisi, dovuta anche ad un forte abbassamento della pressione arteriosa, aveva portato Cossiga al ricovero 9 giorni fa. La Camera ardente per il senatore a vita Francesco Cossiga sarà allestita oggi, Mercoledì 18, dalle 10 alle 18, nella Chiesa Madre del Policlinico Gemelli.

I funerali del Presidente emerito dela Repubblica, Francesco Cossiga, si svolgeranno a Cheremule (Sassari), un piccolo paese del Meilogu. Lo si è appreso da amici di famiglia che hanno spiegato che il Presidente era particolarmente affezionato a Cheremule perché vi erano nati i genitori. All'origine della scelta di Cossiga potrebbe aver anche influito il fatto che le dimensioni della chiesa parrocchiale e del sagrato sono tali da favorire il carattere strettamente privato delle esequie, che sarebbe stato espressamente chiesto dal Presidente con le lettere inviate alla massime cariche dello Stato.

HA LASCIATO LETTERE A VERTICI STATO

Il Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga ha lasciato un testamento con le sue ultime volontà e alcune lettere personali e riservate ai vertici delle istituzioni. Le lettere dell'ex Capo dello Stato sono indirizzate al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Senato Renato Schifani, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Le lettere, secondo le disposizioni lasciate dal senatore a vita, sono state già inviate.

IL PAPA, SI RACCOGLIE IN PREGHIERA


Cordoglio di Benedetto XVI per la morte del Presidente emerito della Repubblica italiana, Francesco Cossiga, spentosi all'età di 82 anni. Il Papa, riferisce la Radio Vaticana, è stato immediatamente informato della notizia della morte di Cossiga, avvenuta alle 13.18 di ieri al Policlinico Gemelli. Profondamente addolorato si è raccolto in preghiera. Pochi giorni fa l'Arcivescovo Rino Fisichella era stato incaricato dalla Segreteria di Stato, a nome del Papa, di informarsi sullo stato di salute dell'ex Presidente e si era recato in visita al Policlinico di Roma.

(ANSA)



lunedì 16 agosto 2010

* AREA CECCOTTI: " LE MANI SULLA CITTA" *

Manifesto della Sinistra Civitanovese contro la speculazione edilizia sull'area Ceccotti.


- I NOSTRI SI -




- SI ad un Consiglio Comunale LIBERO ed AUTOREVOLE che decida nell'interesse generale senza subire indebite ed oscure pressioni della speculazione edilizia e delle corporazioni;


2° -
SI alla pratica dell'Urbanistica Partecipata dove i cittadini siano parte attiva; principio questo che deve essere inserito nello Statuto Comunale;


3° -
SI all'uso dell'area ex Ceccotti per:


A)
Metropolitana Leggera di Superficie valorizzando anche le infrastrutture ferroviarie esistenti;


B) Grande area a Parco Pubblico Urbano;

C) Terminal bus urbani e extraurbani;

D)
Recupero e valorizzazione della ex Fornace Ceccotti, dell'edifico ex Vetreria e della Fonderia.


- No al maxi parcheggio attrattore di traffico privato e di inquinamento pubblico;

SI alla approvazione di un Piano Cittadino dei Parcheggi Scambiatori fra trasporto privato e pubblico;

SI a Piste Ciclabili Urbane e percorsi protetti Casa - Scuola;

Si a Corsie preferenziali nell'area centrale per i Bus Urbani;


SI alla realizzazione di una ZTL nel Centro Urbano;


SI a Parcheggi riservati ai residenti.


- NO all'ecomostro di 25 Piani, approvato da una maggioranza in disfacimento che si ricompatta solo sugli interessi della speculazione edilizia!

LA CITTÀ NON VUOLE PIÙ IL GOVERNO DEL CEMENTO !

- SINISTRA PER CIVITANOVA

-
ITALIA DEI VALORI


-
COORDINAMENTO DEI RIFORMISTI (PSI, RADICALI, VERDI, REPUBBLICANI, DCM)


-
A. CULTURA, LEGALITA', PROGRESSO.


domenica 15 agosto 2010

*I CROLLI A CIVITANOVA ALTA, LE DICHIARAZIONI DI BAIONI (EX PRESIDENTE ATAC) E... UN BEL COMUNICATO DI GIORGIO PALOMBINI (DI 10 MESI FA)*

* Comunicato di Giorgio Palombini (PD) su precisazioni di Baioni (Presidente Atac) "Assemblea PD Civitanova Marche di Domenica 27 SETTEMBRE 2009" *


-
Nota di "Ivo Costamagna" -



»Non si preoccupi Baioni, non ho assolutamente frainteso le sue dichiarazioni. Quelle riferite alla presenza di un sistema in cui ATAC era il "serbatoio" del Comune e tutto veniva fatto per scopi politici (perfino alcune assunzioni) è una deduzione derivante dal risultato di una semplice e logica operazione: due più due !!!E ciò che ho affermato viene dallo stesso Baioni confermato quando nella sua intervista dice "gli amministratori comunali conoscevano la situazione, mi dicevano di andare avanti e io avevo la copertura politica".

In soldoni ciò significa che la situazione di deficit finanziario ed economico (presenti e futuri) era a conoscenza dei politici, Baioni avrebbe dovuto fare diversamente per gestire correttamente la Società (e quindi le sue indicazioni ed i suoi progetti), ma la politica gli diceva di proseguire nella gestione antieconomica e suicida. E lui obbediva, avendo la suddetta copertura politica. Mi chiedo che tipo di mandato ha avuto Baioni nella sua nomina a Presidente del Cda dell'ATAC….. Forse quello di obbedire alla politica o di gestire al meglio la Società ???? Mi sembra che dalle sue dichiarazioni il mandato ottenuto sia stato quello di obbedire ai politici e di lasciar stare la gestione più vantaggiosa per la Società, e quindi per i cittadini.

Questa ultima considerazione (ovvia) stride con quello che lo stesso Baioni dice: "… gli unici interessi che contano sono quelli che l'Atac ha fatto per il bene della collettività.". Ma è lui stesso che ha sostenuto che si gestiva in modo antieconomico (e per di più consapevolmente), come si fa a sostenere che si è guardato all'interesse della cittadinanza ????

Sulla gestione "in house" ricordo benissimo che la scelta della maggioranza guardava esclusivamente a tenere basse le *tariffe dell'acqua*.
Ricordo anche un manifesto 6×3 che esaltava le tariffe di Civitanova rispetto a quelle dei Comuni limitrofi. Adesso scopriamo che lo stesso che ha fatto stampare ed affiggere quei manifesti, invece, chiedeva da tempo l'aumento delle tariffe e che la politica gli ha comandato di non toccarle. Forse perchè incombevano le elezioni?

Colui che si è vantato delle tariffe più basse della nostra zona, ha chiesto di alzarle per ridurre la perdita di bilancio 2008 che, altrimenti, sarebbe sbalzata a oltre 800 mila euro. Ma Baioni non doveva gestire una Società in modo economico come fanno tutti gli imprenditori nella sfera privata ? Oppure doveva obbedire, pur sapendo che quella gestione non era vantaggiosa per la Società, ai politici che lo hanno nominato ??

La questione, ribadisco, è di una gravità inaudita !!!Comprendo l'interesse della maggioranza (vedi dichiarazioni della Recchi) a tenere bassi i toni sulla faccenda, ma le esternazioni di Baioni richiedono invece un chiarimento approfondito e trasparente. Non si tenti di minimizzare anche questa vicenda. Le dichiarazioni e le successive precisazioni danno il quadro di una situazione che alla cittadinanza va spiegato in modo trasparente. E se la maggioranza non ha problemi a dimostrare che tutto è stato fatto in modo corretto, dovrebbe organizzare quel "faccia a faccia" che Baioni chiede. Sono proprio curioso di assistere a questo chiarimento.

Civitanova Marche, li 27 Settembre 2009

GIORGIO PALOMBINI
(PD - Vice Presidente Consiglio Comunale Civitanova Marche)

Questo di Palombini, scritto appena 10 mesi fa, è un comunicato che non ho sottoscritto solo perchè... non mi è stato chiesto ma ciò non mi impedisce di dire che lo CONDIVIDO TOTALMENTE O MEGLIO CHE... LO CONDIVIDEVO.

Si perchè a non condividerlo più, e quindi a negare allo stesso una "paternità", sembrano proprio Palombini ed il PD !!

Si perchè non si può non vedere un chiaro nesso causale tra la cattiva amministrazione dell'Atac, denunciata 10 mesi fa, e la latitanza tecnico -amministrativa nella vicenda dei crolli, di questi giorni, a Civitanova Alta.

EPPURE PALOMBINI, IL PD E LA LISTA CIVICA FANNO FINTA DI NON VEDERE RIFIUTANDOSI PERSINO DI CHIEDERE LA CONVOCAZIONE, STRAORDINARIA ED URGENTE, DEL CONSIGLIO COMUNALE E L'ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA AMMININISTRATIVA !!!

- P E R C H E' ??? -

Mi si dice che il motivo sarebbe che sta già indagando la Magistratura. E CHE C'ENTRA??

Spiegateci cosa c'entra, amici e compagni del PD e della Lista Civica, la *possibile* inchiesta della magistratura sull'accertamento di eventual responsabilità penali con, invece, il *CONTROLLO DEMOCRATICO CHE OGNI VERA OPPOSIZIONE HA IL DIRITTO/DOVERE DI ESERCITARE PER CONOSCERE LE POSSIBILI RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVE, TECNICHE E CONTABILI IN UNA VICENDA TANTO GRAVE.

La spiegazione non la dovete dare a me o ai Socialisti ed ai Riformisti, verso i quali, purtroppo, la vostra attuale supponenza nel... "poter fare da soli o, peggio, in cattiva compagnia (Foresi&C.), è pari soltanto alla cattiva coscienza del passato, ma alla gente che a Civitanova continua a sentirsi di CENTRO-SINISTRA O, COMUNQUE, A VOLER COSTRUIRE UN'ALTERNATIVA A QUESTA GIUNTA E CHE CONTINUA, PERO', A NON TROVARE UN'OPPOSIZIONE PRONTA A SVOLGERE IL SUO RUOLO IN CONSIGLIO COMUNALE !

Anche in questo caso, infatti, sembrate abdicare nell'attivare i più elementari, ma fondamentali e democratici, strumenti di controllo e trasparenza amministrativa.

Facciamo cosi:
quel bel comunicato di 10 mesi fa di Palombini, oggi... "orfano", come Socialisti e Riformisti proponiamo alle altre forze... "extraparlamentari" del Centro-Sinistra di... "ADOTTARLO" NOI e di essere conseguenti allo stesso nelle necessarie iniziative POLITICHE, specie alla luce degli ultimi eventi.

Spero che, almeno, lungo quella "strada", che voi stessi avete indicato, ci si possa reincontrare !

Credetimi, sarei il più felice se le vostre AZIONI, amici e compagni di PD e LC, mi smentissero e, sulla base di una franca ma sempre leale pari dignità politica, SI CREASSERO, FINALMENTE, LE CONDIZIONI PER COSTRUIRE UNA COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA, AMPIA MA POLITICAMENTE COESA, CAPACE DI DARE ALLA CITTA' UN'ALTERNATIVA CONCRETA, BASATA SU DI UN PROGRAMMA CONDIVISO, SU PROGETTI AMBIZIOSI MA REALIZZABILI E SU DI UNA CLASSE DIRIGENTE SCELTA NEL MODO PIU' DEMOCRATICO E PARTECIPATO !!!

RIFLETTETECI, RIFLETTIAMOCI MA NON FACCIAMO DIVENTARE, STAVOLTA DEFINITIVAMENTE, QUESTA PROSPETTIVA POSSIBILE UN... *SOGNO DI MEZZA ESTATE !!!*

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNcLNQE9ZOufkZPX1hh4ew041aUgXw6Qnay3N2eb2MazJmDOSQJn6BKzxdZtt7YL__540F6rAjvAGHrNH9jTN0CyVaFYFy7zGxVc4VCVjFDcHBQNc2pCG_1YV0ZQtpESzem4Y-iDye-1g/s1600/Buon+Ferragosto.jpg

- BUON FERRAGOSTO -

a tutti e ci vediamo domani, lunedi 16, alle ore 9.30, in Sala Consiliare a Civitanova Alta (...SPERANDO CHE REGGA!)

Civitanova Marche, li 15 Agosto 2010

IVO COSTAMAGNA

per COORDINAMENTO DEI RIFORMISTI (PSI - RADICALI - VERDI - REPUBBLICANI - DCM)





*Paneacqua.eu: Notizie del 15/08/2010*

Sommario del 15/08/2010

I paletti di Napolitano
Il Presidente della Repubblica interviene con un'intervista esclusiva all'Unità. Chiama lo stop agli attacchi a Fini, è "ora che cessi una campagna gravemente destabilizzante sul piano istituzionale qual è quella volta a delegittimare il presidente di una ramo del Parlamento" e mette in guardia dal rischio di elezioni anticipate, chiarendo che "le mie responsabilità entreranno in gioco solo quando risultasse in Parlamento che la maggioranza si è dissolta e quindi si aprisse una crisi di governo. Compirò in tal caso tutti i passi che la Costituzione e la prassi ad esse ispiratasi chiaramente dettano"

Gli insegnamenti della sentenza di Melfi
La sentenza del tribunale di Melfi che condanna per comportamento antisindacale la Fiat dimostra che in Italia l'impresa non può permettersi di fare tutto, ma è anche un monito: se dovesse prevalere il disegno della destra berlusconiana atti di giustizia come questo diventerebbero, di fatto, impossibili

Il cavaliere, le stragi di mafia e la frutta fresca
Non è balzata agli "onori" della cronaca dei principali media nazionali l'indiscrezione secondo la quale Berlusconi e Dell'Utri sarebbero indagati per le bombe mafiose che nel 1993 insanguinarono l'Italia. Una notizia che, se confermata, rivelerebbe nuove motivazioni alla rottura dei finiani e getterebbe un'ombra ancora più sinistra sul premier e sulla seconda Repubblica

Mario Balotelli, calciatore italiano e della nazionale
Mario Balotelli, calciatore italiano, da stasera è anche calciatore della nazionale. Simbolo suo malgrado di un'Italia che ancora non riesce a concepire che ci possano essere cittadini con la pella nera. Non è solo il razzismo esplicito della Lega nord ma quello, più insidioso, che è latente in molti italiani "medi", che rendono necessarie, ogni volta, precisazioni e aggiunte

La crisi del governo esalta i limiti del Pd
Mentre il governo Berlusconi arranca e va in crisi, la principale forza d'opposizione, il Pd, come segnalato da molti commentatori, non esce dalla condizione di subalternità. Manca una prospettiva forte e condivisa di programma su molte parole d'ordine come il lavoro, la scuola, la formazione, il ruolo pubblico dell'economia. E la questione dell'identità labile si ripropone con forza

Amministrazione locale e democrazia, una riforma č necessaria
Negli ultimi decenni, sul piano delle Regioni e degli enti locali, si è così formato un meccanismo di sistema che prevede una interdipendenza di "unti del signore" legati fra loro dal meccanismo di elezione e di nomina: un fenomeno diffuso e pervasivo di personalizzazione della politica e dell'amministrazione (accompagnato da una perdita di potere dei consessi elettivi), che è stato causa di gravi disfunzioni, prima di tutto sul piano finanziario. Occorre radicale riforma di sistema per affrontare questo drammatico stato di cose

Le elezioni lontane e l'idea sempre valida del Cln
E' probabile che le elezioni anticipate non ci saranno subito, se ne riparlerà non prima del 2012. L'opposizione ha tempo per mettere a punto una strategia. L'idea del Cln è sempre valida. Due i motivi che sorreggono questa convinzione: la gravità della situazione democratica e morale che richiama la necessità di essere "contro" con il massimo di unità ed il tema della legge elettorale. Quindi, da subito: avvio di una lotta nel paese sui contenuti economici e sociali e avvio di un confronto per arrivare ad una proposta unitaria sulla legge elettorale, anche per riaprire il dibattito a sinistra

Il carcere e i detenuti, vittime della propaganda di regime
Ormai la detenzione, in Italia, ha completamente perso l'accezione - stabilita in Costituzione - della rieducazione, è diventata esclusivamente una misura punitiva, ancora di più dopo le martellanti campagne della Lega e della destra. Ma in carcere finiscono solamente gli ultimi, spesso autori di delitti di nessun allarme sociale, e i nostri penitenziari scoppiano. La soluzione, alla fine, è sempre quella irrazionale dell'amnistia o dell'indulto, ma occorrerebbe un intervento più mirato sulla legislazione. Intanto i veri "squali" - Dell'Utri, Previti, Tanzi - se la cavano senza finire dietro le sbarre

L'errore fatale di Vendola
C'è molto entusiasmo per la candidatura di Vendola alle primarie del centrosinistra, se mai avranno luogo. Ma, al di là dell'apprezzamento per il personaggio politico, l'eventuale scalata del governatore pugliese alla leadership della nuova coalizione rischia di imprigionarlo in una serie di accordi con personaggi che non hanno niente a che vedere con la spinta ideale alla base della nascita dell'Ulivo. Il ruolo di Vendola dovrebbe essere quello di dare vita a un movimento autenticamente popolare, non per vincere le elezioni ma per dare un partito ai lavoratori che da anni non l'hanno più e non hanno più neppure sindacato

Quello che dovremmo dirci (da tempo... e ora č tempo)
Questo Paese avrebbe un dannato bisogno di sentirsi fare un discorso sul suo futuro; su una visione del domani anche difficile, anche rischiosa, ma in cui l'eguaglianza delle possibilità e la fraternità dello sforzo collettivo tornino a tradursi in proposte e programmi. Serve che le idee di progresso delle opposizioni siano declinate da subito. Che il confronto si apra di nuovo, che si torni a parlarsi e non a fare "gossip" sui nomi e le squadre. Che si dica prima per cosa si concorre alla fine di un percorso, e non "chi" concorre a cosa

Carpino, Italia
Un piccolo paesino della provincia di Foggia ogni anno si sveglia dal suo torpore invernale per dare inizio all'estate con la musica: la prima settimana di agosto è la volta del Carpino Folk Festival, è la volta di scommettere sulla tradizione popolare dei canti e delle tarantelle, di conoscere i ritmi di tutto il mondo che sembrano unirsi sotto l'unica ala della musica

La sede centrale del gruppo Azahar: icona nel paesaggio

L'edificio della sede si erige come un'icona, pur mantenedo una stretta relazione con il circostante, chiudendosi rispetto al paesaggio piú lontano e instaurando una complessa relazione tra interno ed esterno

Sex ultima dea
La borghesia corrotta in cerca dello scandalo perfetto

It's so nice to have you here
Animali da palcoscenico: la lista degli invitati a "casa" Punzo nel corso delle giornate del 29 e del 30 luglio. "Cosa può un festival, una festa del teatro, una riunione di spiriti sconcertati rispetto allo spettacolo osceno delle barbarie se non assumere lo sguardo limpido di un bambino che, spaventato da questo mondo mala-mente adulto, ripete pacata-mente, ostinata-mente: -Avrei preferenza di no-

I 90 anni di Franca Valeri
La straordinaria tempra di un'attrice che mantiene viva la passione per il palcoscenico e l'amore per gli animali. Prepara con verve la prossima tournèe: "Voglio portare l'ironia nella vita delle donne"

La Redazione




sabato 14 agosto 2010

Vendola: «Ci sarà il Garante chiesto da Pannella»

Vendola: «Ci sarà il Garante chiesto da Pannella»

BRINDISI, 14/08/2010 - «Il garante dei detenuti della Puglia sarà prestissimo una realtà». Il governatore Nichi Vendola ha rotto il silenzio e, in risposta all'appello di martedì scorso di Marco Pannella a Brindisi, ha preso l'impegno che molti auspicavano. «Nella prima riunione utile di settembre - ha dichiarato il presidente della regione - la Giunta proporrà la terna di candidati alla carica di Garante dei detenuti della Puglia così come previsto dalla legge regionale. L'affermazione di Nichi Vendola ha il sapore di una mano tesa verso i radicali e verso tutti coloro che in questi mesi avevano lavorato ai fianchi del governatore per spingerlo a mantenere la promessa. Particolarmente decisiva è stata la presenza del leader dei radicali lo scorso 10 agosto a Brindisi a margine dell'inaugurazione dell'associazione "Famiglie fratelli ristretti".

Nel gremitissimo salone di rappresentanza di palazzo Nervegna Marco Pannella e Sergio D'Elia, segretario dell'associazione "Nessuno tocchi Caino" avevano snocciolato dati allarmanti sul sovraffollamento carcerario.





giovedì 12 agosto 2010

*Lettera Aperta al Sindaco ed al Consiglio Comunale sui "crolli" a Civitanova Alta*

- AL SINDACO DI CIVITANOVA MARCHE;

- AI CONSIGLIERI COMUNALI;

p.c. - AGLI ORGANI D'INFORMAZIONE;
Come "Coordinamento dei Riformisti" poniamo il problema del DISSESTO IDROGEOLOGICO DI CIVITANOVA ALTA e, alla luce dei recenti, ripetuti, crolli di un edificio e della strada in Corso Annibal Caro dove solo per fortunate coincidenze si è evitata la tragedia,

CHIEDIAMO AL SINDACO ED AL CONSIGLIO COMUNALE, CONVOCATO IN SEDUTA STRAORDINARIA ED URGENTE, D'ISTITUIRE UNA *COMMISSIONE COMUNALE D'INCHIESTA* al fine di valutare:

A) I motivi e le eventuali responsabilità dei ritardi verificatisi nell'effettuare interventi di puntellamento e sgombero di un edificio di cui si aveva piena consapevolezza della situazione d'instabilità della struttura, rinviando di diversi giorni tali interventi a quando, cioè, il crollo era già avvenuto. Questo nonostante una delle famiglie che vi abitava, quella dei Pasquali, avesse, addirittura, provveduto per proprio conto a sistemarsi altrove TRE giorni prima del crollo stesso;

B) L'esistenza di eventuali nessi causali, trovandosi la zona del crollo e dei cedimenti del Corso a non più di venti metri dall'Acquedotto Comunale, tra tali eventi ed INFILTRAZIONI SOTTERANEE DOVUTE AD UNA EVENTUALE CATTIVA (O INESISTENTE) MANUTENZIONE DELLE CONDUTTURE che potrebbero, nel caso, produrre il ripetersi di crolli e cedimenti simili se non peggiori di quelli che si sono già verificati. Questo esporrebbe i residenti di Civitanova Alta ad un rischio
continuo e molto grave per la loro incolumità fisica;

C) La necessità di un, immediato, profondo ripensamento della quantità di flusso veicolare possibile all'interno del Centro Storico di Civitanova Alta.


E' CHIARO CHE TUTTO CIO' POTREBBE PREFIGURARE GRAVI RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVE, CONTABILI E PENALI CHE QUALORA NON TROVASSERO NEL CONSIGLIO COMUNALE LA SEDE PER ESSERE INDIVIDUATE E PERSEGUITE OPPURE, SULLA BASE DELLE RISULTANZE TECNICO - AMMINISTRATIVE DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA, INCONFUTABILMENTE ESCLUSE, IMPOREBBERO A CHI, NON PRESENTE IN CONSIGLIO, VUOLE CONOSCERE LA *VERITA' DEI FATTI* DI *PERSEGUIRE OGNI VIA UTILE AL RAGGIUNGIMENTO DELLA STESSA* IN UNA VICENDA DI STRAORDINARIA GRAVITA' COME ANCHE LA DATA DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE TESTIMONIA.

Cordiali Saluti.

Civitanova Marche, li 12 Agosto 2010

Avv.Andrea Granata
(Segretario Associazione Radicali Marche)

Ivo Costamagna
(Segretario Provinciale PSI Macerata)

Per il COORDINAMENTO DEI RIFORMISTI (PSI - RADICALI - VERDI - REPUBBLICANI - DCM)


*la lettera di formica al foglio - ” Il terzo polo è il ricettacolo dei delusi…*


Lettera di Rino Formica al Direttore del Foglio

7 Agosto 2010

” Il terzo polo è il ricettacolo
degli inquieti, dei delusi e degli ascari”

Nel mondo della matematica i numeri primi sono quelli divisibili soltanto per se stessi o per 1. I numeri primi sono apparentemente distribuiti a caso, ma sono considerati gli “atomi dell’aritmetica”, perché è con essi che si costruiscono i numeri naturali. Nel sistema politico italiano il numero dei partiti è un indicatore delle condizioni di salute della democrazia.

I partiti in Italia sono “gli atomi della vita civile” perché è con i partiti che si costruiscono la convivenza democratica e la coesione sociale. In matematica 2, 3 e 7 sono numeri primi. Nella politica italiana 3 partiti indicano una democrazia malata, mentre 2 o 7 partiti connotano una democrazia sana.

Ho fatto questa riflessione perché si torna a parlare del terzo polo.

Perché se ne parla? Perché i due partiti artificiali degli anni 90 non sono stati capaci di governare bene, né sono riusciti a confliggere secondo regole democratiche. Gli inventori di questo sistema non hanno il coraggio di riconoscere il fallimento dell’esperimento e sono costretti a tenere a battesimo il terzo ibrido così incomodo.

Ma nel nostro sistema politico il terzo polo è il ricettacolo degli inquieti, dei delusi e degli ascari. Insomma è il luogo di raccolta dei residui infettivi di un fallito sistema duale.

In Italia quando non riesce la riduzione a due è gioco forza tornare a 7 (altro magico numero primo). In passato avevamo 3 partiti di centro (Dc, Liberali e Repubblicani), 3 partiti di sinistra (Radicali, Socialisti e Comunisti) e 1 partito di destra (fascisti).

Certo, oggi, nessuno più si dichiara ufficialmente legato a quelle etichette, ma i vincoli reali di discendenza culturale e affettiva, come avviene in tutte le famiglie naturali, producono una visibile e non trascurabile continuità. I nomi possono mutare, ma la sostanza è dura a morire, anzi risponde al principio di Lavoisier, che ci spiegò cosa è in natura la legge della conservazione della massa.

Se vogliamo dare un nome alla battaglia che ha inizio con questo agosto, dobbiamo dirlo con i numeri: se non c’è più il 2 non si va al 3 ma si passa al 7. So bene che questa è una operazione difficile perché non si torna ai 7 di ieri, ma si dovrebbe andare verso i 7 del domani. So anche che se non si comincia, sarà sempre più difficile.

Il terremoto che si annuncia ci dice che la politica non è acqua e neanche polenta.

Fraterni saluti.

Rino Formica