Lettera di Rino Formica al Direttore del Foglio
7 Agosto 2010
” Il terzo polo è il ricettacolo
degli inquieti, dei delusi e degli ascari”
Nel mondo della matematica i numeri primi sono quelli divisibili  soltanto per se stessi o per 1. I numeri primi sono apparentemente  distribuiti a caso, ma sono considerati gli “atomi dell’aritmetica”,  perché è con essi che si costruiscono i numeri naturali. Nel sistema  politico italiano il numero dei partiti è un indicatore delle condizioni  di salute della democrazia. 
I partiti in Italia sono “gli atomi della  vita civile” perché è con i partiti che si costruiscono la convivenza  democratica e la coesione sociale. In matematica 2, 3 e 7 sono numeri  primi. Nella politica italiana 3 partiti indicano una democrazia malata,  mentre 2 o 7 partiti connotano una democrazia sana.
Ho fatto questa  riflessione perché si torna a parlare del terzo polo.
Perché se ne  parla? Perché i due partiti artificiali degli anni 90 non sono stati  capaci di governare bene, né sono riusciti a confliggere secondo regole  democratiche. Gli inventori di questo sistema non hanno il coraggio di  riconoscere il fallimento dell’esperimento e sono costretti a tenere a  battesimo il terzo ibrido così incomodo.
Ma nel nostro sistema politico  il terzo polo è il ricettacolo degli inquieti, dei delusi e degli  ascari. Insomma è il luogo di raccolta dei residui infettivi di un  fallito sistema duale. 
In Italia quando non riesce la riduzione a due è  gioco forza tornare a 7 (altro magico numero primo). In passato avevamo 3  partiti di centro (Dc, Liberali e Repubblicani), 3 partiti di sinistra  (Radicali, Socialisti e Comunisti) e 1 partito di destra (fascisti).
Certo, oggi, nessuno più si dichiara ufficialmente legato a quelle  etichette, ma i vincoli reali di discendenza culturale e affettiva, come  avviene in tutte le famiglie naturali, producono una visibile e non  trascurabile continuità. I nomi possono mutare, ma la sostanza è dura a  morire, anzi risponde al principio di Lavoisier, che ci spiegò cosa è in  natura la legge della conservazione della massa.
Se vogliamo dare un  nome alla battaglia che ha inizio con questo agosto, dobbiamo dirlo con i  numeri: se non c’è più il 2 non si va al 3 ma si passa al 7. So bene  che questa è una operazione difficile perché non si torna ai 7 di ieri,  ma si dovrebbe andare verso i 7 del domani. So anche che se non si  comincia, sarà sempre più difficile.
Il terremoto che si annuncia ci dice che la politica non è acqua e neanche polenta.
Fraterni saluti.
Rino Formica

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